Le offese alle religioni avranno tutte la stessa pena

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Vitale
00domenica 1 maggio 2005 14:58

Il Secolo XIX - 30.04.2005

La corte costituzionale
Le offese alle religioni avranno tutte la stessa pena

Roma. Chi ha offeso la religione cattolica non può essere punito con pene maggiori di quelle previste per chi abbia oltraggiato altre confessioni religiose. Lo ha stabilito ieri la Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimo l'articolo 403 del codice penale nella parte in cui prevede sanzioni più severe (fino a due anni di reclusione) "per chiunque offende la religione dello Stato" (quella cattolica) rispetto alla "pena diminuita" prevista invece dall'art. 406 per le offese "a un culto ammesso dallo Stato". Per la Consulta quindi un oltraggio al cattolicesimo vale come un'offesa al buddismo o all'islamismo e la legge deve rispecchiare questa eguaglianza.
La Corte si è pronunciata su istanza del tribunale di Verona, presso il quale si sta svolgendo un processo a carico di Adel Smith, presidente dell'Unione musulmani d'Italia. Smith, noto per la sua battaglia contro l'affissione del crocifisso nella scuole e nei seggi elettorali, è stato denunciato per aver rivolto "parole ingiuriose" nei confronti della Chiesa, del Papa e del cardinale Biffi durante una trasmissione televisiva. Prima di pronunciarsi il tribunale, sollecitato dell'avvocato di Smith, ha chiesto il parere della Consulta sugli articoli 403 e 406 del codice penale. E la Corte, presieduta da Piero Alberto Capotosti, ha risposto sottolineando "l'inammissibile discriminazione" contenuta nel codice tra cattolicesimo e le altre religioni.
Nella sentenza i giudici parlano di "esigenze costituzionali di eguale protezione del sentimento religioso, riconducibili al principio di eguaglianza davanti alla legge senza distinzione di religione sancito dall'articolo 3 della Costituzione e a quello di laicità o non confessionalità dello Stato previsto dall'articolo 8". Su questa base la Consulta ha così dichiarato in parte illegittimo l'art. 403 del codice penale. Provvedimento che non soddisfa in pieno il legale di Smith, che sperava in una dichiarazione di totale illegittimità della norma. Mentre lo stesso Smith ironizza, chiedendosi se «ora il ministro della Giustizia Castelli manderà gli ispettori per controllare l'operato dei giudici della Corte Costituzionale, così come fece nel 2003, dopo che un giudice de l'Aquila ordinò la rimozione del crocifisso dalla scuola di Ofena in Abruzzo (frequentata dal figlio di Smith, ndr)».
Luca De Carolis
Tubal Cain
00domenica 1 maggio 2005 20:09
La decisione della Corte Costituzionale mi sembra equa e giusta.
La Costituzione Italiana garantisce la libertà di culto per tutte le religioni che non violano la legge.
Libertà è libertà, uguaglianza è uguaglianza e quindi credo sia giusto così.

Per quanto riaguarda il caso in questione, ci sarebbero molte parole da scrivere, che vanno al di là della pena per chi offende la religione cattolica.
Costui offende la cultura italiana e gli italiani, mi fermo qui perchè altrimenti verrei tacciato di razzismo.

Saluti
Maurizio
berescitte
00lunedì 2 maggio 2005 06:51
Anche a me sembra equa e giusta.
E perciò sarei d'accordo se l'imparziale giustizia italiana trovasse della correità nello Stato che regge il moccolo a chi, utilizzando la TV di Stato, offende molto spesso sfacciatamente la religione cattolica.

Né vedrei fuori posto se l'auditel segnalasse quegli spettatori che, pur atei o miscredenti o di fede diversa, non si indignano quando questo avviene ma ci ridono sopra, e se venissero per lo meno multati per tale mancanza di rispetto.

Con i soldi raccolti si potrebbero istituire poi delle scuole serali per adulti in cui viene spiegato, finché non entra, il concetto di "par condicio" che a quanto pare ha senso italiano in certi casi ed è comprensibile, mentre resta in un'oscuro latino incomprensibile in altri.
Tubal Cain
00lunedì 2 maggio 2005 10:36
Ciao Bery,

Ho letto il tuo post e ne condivido l'indignazione.
Infatti avevo scritto:
"Mi fermo qui sennò mi tacciano di razzismo".


Trovo che ricorrere alle offese, nell'ambito di qualsiasi discussione, sia incivile e doverosamente sanzionabile.

La pena dovrebbe essere uguale per tutti.
Perchè tutti siamo di pari dignità, non dovrebbe esistere di fronte alla giustizia, una persona che ha dignità maggiore o minore della mia.

L'individuo a cui si riferisce la decisione della Corte Costituzionale, ne fa uso e consumo a proprio beneficio, cavalcando l'onda della pubblicità che gli portano le cause giudiziarie, vende i libri che scrive.

Credo che in questi casi, sarebbe di buon gusto da parte di chi dirige i TG, far passare il tutto nel più patetico silenzio.
Niente pubblicità, niente libri e LAVORARE per pagarsi gli avvocati!!
Vedrai che dopo un po' smetterà di offendere la cultura e l'intelligenza degli italiani e dei cattolici.

La stessa cosa che avrebbero dovuto fare quando gettavano i sassi dal cavalcavia: UN VELO DI PIETOSO SILENZIO.

Il resto del discorso, a livello teorico, continuo a pensarlo "giusto ed equo".

Ciao
Maurizio
Tubal Cain
00lunedì 2 maggio 2005 13:37
Un ultimo pensiero sulla Giustizia italiana.


Non sono laureato in legge, ma per quanto ne so io, la giustizia italiana ha una lunga serie di sanzioni da imporre a chi ne trasgredisce le leggi.
Applicandole alla lettera, non servirebbe alcun inasprimento delle condanne da comminare ai trasgressori.

Esempio: Nel caso di omicidio premeditato, la condanna è pesantissima e si può arrivare all’ergastolo.
Domanda: Per quale ragione, ogni giorno veniamo a conoscenza di persone condannate a tale pena e che invece dopo poco tempo sono già liberi di circolare?

Purtroppo esistono delle spaventose lacune nel nostro sistema penale.
Ultimo caso quello della strage del Circeo, il colpevole è stato messo in condizione di uccidere di nuovo.

Se la giustizia applicasse le proprie sanzioni senza essere “lassista”, non servirebbe alcun inasprimento della pena giacché quella vigente, se applicata, è sufficiente a scoraggiare e punire i reati.

Invece, purtroppo, ci troviamo spesso di fronte ad "anomalie" del sistema giudiziario.

Un saluto
Maurizio
Polymetis
00lunedì 2 maggio 2005 22:13
"non servirebbe alcun inasprimento della pena giacché quella vigente, se applicata, è sufficiente a scoraggiare e punire i reati"

La paura delle pene non si è mai rivelata un deterrente valido per il crimine, basta guardare agli USA: nonostante la pena capitale conservano un tasso di criminalità elevatissimo. Consiglio "Sorvegliare e punire" di Foucault e "Non è giustizia" del Cardinal Martini.

Ciao
Tubal Cain
00martedì 3 maggio 2005 17:37
Polymetis, scrivi:

La paura delle pene non si è mai rivelata un deterrente valido per il crimine, basta guardare agli USA

Hai ragione, non penso nemmeno che mandare all'ergastolo un criminale assassino possa probabilmente rieducarlo.
Nemmeno credo che possa scoraggiare altri ad essere criminali assassini e stupratori.

Ma il saperli in galera, mi fa star meglio.
E magari anche un pochino più sicuro, almeno c'è un pazzo criminale di meno per le strade.

Per quanto mi riguarda lo scopo del carcere è primariamente quello di mettere in condizione di non nuocere il trasgressore.
In secondo luogo rieducarlo, ma solo in secondo luogo.
E aggiungerei, il tutto non dovrebbe essere fatto a spese della comunità:
Lavorino per mantenersi.


Ciao
Maurizio
Polymetis
00martedì 3 maggio 2005 18:36
“E magari anche un pochino più sicuro, almeno c'è un pazzo criminale di meno per le strade.”

E’ l’unico motivo valido per una giustificazione razionale dell’esistenza del carcere, impedire che gli inclini alla violenza perseverino nella loro condotta.

“riguarda lo scopo del carcere è primariamente quello di mettere in condizione di non nuocere il trasgressore.
In secondo luogo rieducarlo, ma solo in secondo luogo.”

Secondo me invece dovrebbe essere il primo, altrimenti uno stupratore esce in liberta dopo dieci anni e ripete il gesto.

“E aggiungerei, il tutto non dovrebbe essere fatto a spese della comunità:
Lavorino per mantenersi.”

Veramente a volte è colpa della società se la gente diventa così. Nascere nel Bronx o in un quartiere mafioso di Messina può segnarti profondamente.

Ciao
catechista
00mercoledì 4 maggio 2005 06:33

Pure secondo me bisognerebbe puntare a rieducare ma entrambe le finalità possono essere ingannate dal soggetto che finge. Potrebbe, consapevole di stare sotto rieducazione, fare il bravo e uscire prima dei dieci anni per buona condotta[SM=g27829] [SM=g27829] [SM=g27829]

Io sto per un'isola fatta tutta di tale gente. Sarebbe la cosa più rieducativa in assoluto il vedere che appena si mostra i denti scoprire che l'altro fa lo stesso. I cattivi qui hanno bisogno della pazienza dei buoni per fare violenze.
Dopo un pò qualcuno rinuncerebbe alla violenza che non paga, perchè produce solitudine, reazione, e mancanza di amore, e sarebbe riammesso nel continente sotto libertà vigilata con la minaccia che se ci ricasca sarà rispedito definitivamente là.
Perché non colonizziamo la luna?
Tubal Cain
00mercoledì 4 maggio 2005 07:14
Catechista, scrivi:

Perché non colonizziamo la luna?

Perchè chi vorresti mandarci, già di per se stessi non sono proprio delle brave personcine, figurati se diventano anche dei "lunatici" [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

Ciao
Maurizio.

Tranquillo Bery, mi sono accosrto che siamo già fuori argomento con il tema della discussione (colpa mia), io mi fermo qui.[SM=g27836]
maurizio pederzini
00mercoledì 4 maggio 2005 14:00
berescitte scrive:

>>>Anche a me sembra equa e giusta.
-----------------------------------------
Dopo un periodo di ferie, rieccomi.
Caro berescitte, e cari amici cattolici, apprezzo il coro all'unisuono che dice..."anche a me sembra equa e giusta".
Però RAGAZZI ci voleva la protesta di un musulmano per farvi dire che c'era un articolo del c.p. che previlegiava ingiustamente la vostra religione rispetto alle altre?
IL "coro" mi sembra un pò sospetto. Nessuno cattolico ha protestato "PRIMA" di questo musulmano con l'inclinazione al protagonismo, diventato islamico praticante da pochi anni, per una situazione di privilegio "penale"?
Berescitte, ti inalberi perchè chi non cattolico, nulla dice per gli sberleffi televisivi irriverenti alla tua chiesa, ma tu, per anni hai accettato una condizione che discriminava le altre religioni non su una gag televisiva, ma su sanzioni penali.
Ci starebbe bene, probabilmente, il pallino rosso sui vostri commenti?

Un caro abbraccio
Maurizio Pederzini

[Modificato da Polymetis 04/05/2005 15.55]

duemulini
00mercoledì 4 maggio 2005 14:42

Però RAGAZZI ci voleva la protesta di un musulmano per farvi dire che c'era un articolo del c.p. che previlegiava ingiustamente la vostra religione rispetto alle altre?


Per caso tu avevi protestato prima, o ci è voluto un musulmano pure per te? [SM=g27816] E la Corte Costituzionale? Solo adesso se n'è accorta? Ma cose da pazzi... Ma in che paese viviamo!!! [SM=g27825] E quei parlamentari LAICI che quel Codice Penale l'hanno emanato... che razza di pervertiti!!!
Comunque bentornato! [SM=g27822]
maurizio pederzini
00mercoledì 4 maggio 2005 21:26
>>>Per caso tu avevi protestato prima, o ci è voluto un musulmano pure per te?
-------------------------------
Caro Mario, sei un vero simpaticone.
I Patti Lateranensi hanno permesso di legalizzare un avvolgimento clericale/cattolico sulle vita dei cittadini italiani.
Piano piano, lentamente, questo laccio religioso che ingerisce nella vita quotidiana del nostro paese, si sta allentando, e, prova ne è, che la Corte ha modificato uno squilibrio che per tanti anni impropriamente agevolava la religione cattolica.
Ma, vedi Mario, se questo ritrovato equilibrio con le altre religioni, ha fatto dire a tanti onesti e sinceri cattolici, che è un atto "equo e giusto", quando vi impegnerete per riprestinare la "parcondicio" religiosa anche nei segni identificativi/propagandistici nei luoghi pubblici?
Ad esempio, per equiparare tutte le religioni riconosciute in Italia, si potrebbe consentire di affiggere il loro segno distintivo come si è lasciato per tanti anni quello cattolico/cristiano. Oppure, per evitare che dalle pareti scompaiano carte geografiche o lettere dell'alfabeto per fare posto ai numerosi simboli.....impedire che tali propagandistici oggetti, vengano affissi.
Si, Mario, anche il tuo oggetto, il quale finchè godrà di questo solitario previlegio, non si potrà parlare di "parcondicio".

A tale proposito, le lezioni di latino per inculcare cosa vuole dire "parcondicio" giustamente richieste da "berescitte", dovranno, primi fra tutti, avere i cattolici come scolari...ipenitenti.

Ciao
Maurizio


Polymetis
00mercoledì 4 maggio 2005 23:56
"si potrebbe consentire di affiggere il loro segno distintivo come si è lasciato per tanti anni quello cattolico"

Lo Stato è laico, il paese no. Mettere la mano di Fatima non esprime la cultura italiana, al contrario mettere il crocifisso esprime Manzoni, Dante, Giotto, Michelangelo, ecc. Ci sono simboli che ci rappresentano, e altri che non lo fanno.

A presto
duemulini
00giovedì 5 maggio 2005 10:35

Si, Mario, anche il tuo oggetto, il quale finchè godrà di questo solitario previlegio, non si potrà parlare di "parcondicio"

E allora togliamo anche le bandiere italiane e le fotografie di Ciampi da scuole, uffici pubblici etc., così potremo parlare ancora di più di parcondicio... Oppure invece di toglierle, aggiungiamo le bandiere marocchine, cinesi, filippine, o le foto di Re Hassan etc... [SM=g27828]
Immagino che tu voglia non solo togliere i crocifissi ma anche abbattere tutte le chiese sparse per l'Italia oppure costruire altrettante (decine di migliaia?) moschee, templi buddisti, pagode cinesi, sinagoghe... Magari abbattiamo pure la Città del Vaticano, perchè non è ammissibile che in uno stato laico ci sia un territorio sovrano cattolico, e non anche uno musulmano, uno ebraico, uno protestante e uo buddista (quello ateo c'è già, San Marino [SM=g27824] )!!! Poi nei musei, per ogni quadro o scultura di chiara ispirazione cattolica ci deve essere un'opera di cultura diversa, sempre per la parcondicio. Ma cavolo, è possibile mai che il mio amico Maurizio, quando entra in un museo, debba pagare lo Stato laico per poi osservare così tante opere cattoliche e nessuna di altre religioni...
Ovviamente sono solo provocazioni!
alex.kirk
00giovedì 5 maggio 2005 13:47
Re:

Scritto da: Polymetis 03/05/2005 18.36
“E magari anche un pochino più sicuro, almeno c'è un pazzo criminale di meno per le strade.”

E’ l’unico motivo valido per una giustificazione razionale dell’esistenza del carcere, impedire che gli inclini alla violenza perseverino nella loro condotta.

“riguarda lo scopo del carcere è primariamente quello di mettere in condizione di non nuocere il trasgressore.
In secondo luogo rieducarlo, ma solo in secondo luogo.”

Secondo me invece dovrebbe essere il primo, altrimenti uno stupratore esce in liberta dopo dieci anni e ripete il gesto.

“E aggiungerei, il tutto non dovrebbe essere fatto a spese della comunità:
Lavorino per mantenersi.”

Veramente a volte è colpa della società se la gente diventa così. Nascere nel Bronx o in un quartiere mafioso di Messina può segnarti profondamente.

Ciao



In effetti la legge italiana con alcune sostanziali modifiche
- nuovo regolamento penitenziario
- smilitarizzazione degli agenti di custodia divenuti poi Polizia Penitenziaria
ha impostato come obbiettivo primario, la rieducazione e il reinserimento nella società del detenuto.
Ecco all'ora che sonos tati istituiti pene alternative alla detenzione, in carcere si può lavorare, studiare, giocare, etc.

Ritengo ciò giusto, consideriamo poi che praticamente l'ergastolo non esiste più, anche l'ergastolano può chiedere dei benefici dopo un pò di galera.
La pena di morte non esiste, quindi il detenuto prima o poi torna nella società.

E' vero che molte cose non funzionino, mancanza di personale, attrezzature, soldi etc.

In ogni modo ho potuto verificare, e la cronaca di questi giorni ce lo evidenzia (il killer del circeo che uccide efferatamente di nuovo 30 anni dopo), che nonostante alcuni abbiano avuto un trattamento eccellente, scolarizzazione, imparare un mestiere, inserimento in ambienti di lavoro, ad esempio ci sono molte società di ex detenuti che accolgono i nuovi usciti, bene può succedere che si commette di nuovo un crimine, se non lo stesso, che ha portato in prigione.

Non parlo di quanti per motivi di disagio inevitabilmente, purtroppo, sono "costretti" a fare di nuovo i criminali, ma di quanti pur avendo avuto una "strada" costruita tornano a delinquere.

Ecco per questi, cioè per quella parte di società che delinquera sempre, be non so cosa si possa fare...pregare che si converta al Signore Gesù ? perchè no !

Ciao, Alex.

ps
Ricordo quando il nostro motto era "vigilando redimere" ora, scherzando tra colleghi, diciamo che è "redimere vigilando".
Proprio per evidenziare che il primo obbiettivo è "redimere" ...
-----------------
Ebrei 13:3
Ricordatevi dei carcerati, come se foste in carcere con loro; e di quelli che sono maltrattati, come se anche voi lo foste!


maurizio pederzini
00lunedì 9 maggio 2005 13:26
A Polymetis e Mario:

>>>Lo Stato è laico, il paese no. Mettere la mano di Fatima non esprime la cultura italiana, al contrario mettere il crocifisso esprime Manzoni, Dante, Giotto, Michelangelo, ecc. Ci sono simboli che ci rappresentano, e altri che non lo fanno.
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La cultura non c’entra assolutamente nulla con i crocefissi nei luoghi pubblici. Luoghi dove tutti per vari motivi come la scuola, hanno l’obbligo di accedervi.
Nelle scuole elementari gli insegnanti non dicono ai bambini che quel simbolo rappresenta l’opera di questo o quell’artista, ma che è il simbolo della religione cristiana. Poi, gli potranno anche dire che, nella storia dell’arte ha ispirato la maggioranza degli artisti, ma che è cosa diversa dal suo vero significato.
Difficilmente una persona quando vede un crocefisso pensa ai magnifici capolavori artistici ad esso ispirati.
Pensa, so lo pensa, che è il simbolo della religione cattolica apostolica romana.
Io, ad esempio, penso ai massacri che, in nome di quel simbolo e anche con l’effige di quel simbolo, sono stati fatti in tutto il mondo.

Ciao
Maurizio
tartuca
00lunedì 9 maggio 2005 13:42
Io, ad esempio, penso ai massacri che, in nome di quel simbolo e anche con l’effige di quel simbolo, sono stati fatti in tutto il mondo.

Strano,perchè in quasi tutto il mondo è simbolo di carità e di misericordia,perchè anche se nel passato sono state fatte stragi ,come dici tu,molto più recentemente è stato "reclamizzato"in altro modo,mentre attualmente non mi sembra che si possa dire altrettanto dei nostri fratelli mussulmani,perchè se è vero che non tutti sono terroristi è anche vero che tutti i terroristi sono mussulmani e dovunque ci sono loro,ci sono lotte;ricordiamoci pure che quando si sono verificati casi come quelli delle ragazzine uccise perchè andavano a scuola,nessun mussulmano ha detto "Vergogna!"
Comunque,quando hai frequentato le scuole medie dovrebbero averti insegnato che il Medio evo finisce quando finisce l'unità dell'Europa legata alla Chiesa di Roma (Protestantesimo):negare quindi le radici storiche di una Europa Cristiana è veramente negare l'evidenza.Oltre a tutto molto ancora oggi da' il passato cristiano all'Italia:Michelangelo etc e se provassimo a togliere tutto che resterebbe??
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