La grande causa: "L'ostracismo imposto ai testimoni di Geova"

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(Mario70)
00domenica 14 giugno 2009 19:30
Ci proviamo?
Vogliamo prendere in esame i seguenti articoli della costituzione italiana:


"Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese

Art. 8.

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.

art 13
È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà."

Articoli presi dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo:
Art 18
Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.

Art 19
Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.



Proviamo a creare un dossier da presentare davanti ad un avvocato in grado da poter intentare una causa contro la congregazione italiana dei testimoni di Geova per la violazione di questi articoli quando ad esempio, essa costringe i propri aderenti ad ostracizzare coloro che per libera scelta o per altri motivi, si trovano fuori da codesta organizzazione.

Per organizzare una causa del genere servirebbero alcune cose:

1) Individuare cosa usa il corpo direttivo per informare i suoi aderenti sul comportamento che essi devono seguire verso gli ex.

Scegliere quindi gli articoli che lo autoreferenziano come l'unico canale di Dio ecc...

2) l'esposizione dettagliata con tutti i riferimenti di tali pubblicazioni siano esse libri e riviste di pubblico dominio, che circolari interne rivolte ai singoli tdg (ministero del regno) che lettere o pubblicazioni rivolte agli anziani.

In questo caso dovrà essere chi è ancora testimone di Geova a riportare il ministero del regno e chi è stato anziano a pubblicare le lettere o quello che dice il libro degli anziani.


3) le esperienze dei singoli fuoriusciti raccontate senza esagerazioni di sorta, sul trattamento che nella loro vita hanno subito e subiscono ancora da parte dei loro precedenti correligionari, specialmente di coloro che sono parenti stretti.

Una volta che si avranno a disposizione tutti questi punti in modo da formare un dossier ordinato e completo... vedremo!

Iniziamo con il primo punto?

Prima di passare agli altri punti aspettate un mio cenno, quando un punto sarà trattato in maniera esauriente, si passerà all'altro.

Ciao
Mario
(Mario70)
00domenica 14 giugno 2009 21:47
precisazione
Volendo rispondere indirettamnte ad un mio simpatico fratellino che gia si è preoccupato degli scopi di questo post e allargando il discorso ai curiosi, chiarisco:

Ho precisato che per ora, il concetto della causa è solo virtuale.
Non ho intenzione di alimentare nessun odio verso i singoli testimoni perchè in quanto cristiano li amo e non vorrei mai che gli accadesse nulla di male.

Citare articoli di pubblicazioni del passato è utile per esaminare come si sono evolute nel tempo le prassi e le dottrine dei tdg per evidenziare che più che luce progressiva si tratta di luce a intermittenza.

Se un giorno una causa del genere divenisse realtà, lo scopo è nobile, se riuscissimo in Italia a creare un precedente, ovvero se dopo un'accurata documentazione la congregazione dei tdg perdesse una causa del genere e fosse costretta a ritrattare i suoi "consigli" che elargisce ai suoi adepti su come trattare i fuoriusciti e per assurdo l'ostracismo cessasse, molti di noi non avrebbero più nulla da obiettare e qualsiasi astio si smorzerebbe in favore di un confronto pacifico e rispettoso.

Quindi mio giovane amico nessun odio anzi, se faccio una proposta del genere è solo per la pace e in virtù dell'amore.

Ciao
Mario

P.S. so per certo che esponenti "di spicco" tra i tdg con i quali a volte scambio quattro chiacchere, sarebbero ben lieti che un giorno il CD cambiasse intendimento sull'ostracismo, del resto io stesso ero uno di questi, quindi questo argomento non interessa solo noi ex, ma anche molti tdg, costretti a nascondere questo loro punto di vista ai loro confratelli, altrimenti...
(Mario70)
00lunedì 15 giugno 2009 14:24
punto primo:

1) Individuare cosa usa il corpo direttivo per informare i suoi aderenti sul comportamento che essi devono seguire verso gli ex.

Scegliere quindi gli articoli che lo autoreferenziano come l'unico canale di Dio ecc...





Allora chi mi da una mano?
Se avessi voluto fare tutto da solo non avrei chiesto il vostro aiuto...
su su
Achille Lorenzi
00martedì 16 giugno 2009 21:45
Un argomento così importante che non viene preso in considerazione... Nessuno ti ha risposto...
Come mai questo disinteresse?

Achille
Luteranamanier
00venerdì 19 giugno 2009 10:54
Re: punto primo:
(Mario70), 15/06/2009 14.24:


1) Individuare cosa usa il corpo direttivo per informare i suoi aderenti sul comportamento che essi devono seguire verso gli ex.

Scegliere quindi gli articoli che lo autoreferenziano come l'unico canale di Dio ecc...





Allora chi mi da una mano?
Se avessi voluto fare tutto da solo non avrei chiesto il vostro aiuto...
su su



Quando scrivi:
Scegliere quindi gli articoli che lo autoreferenziano come l'unico canale di Dio ecc...

Quindi vorresti che ti diamo una mano con qualche copia/incolla doc WTS?


[SM=g1543902]
Veronika



(Mario70)
00venerdì 19 giugno 2009 11:52
Re: Re: punto primo:
Luteranamanier, 6/19/2009 10:54 AM:



Quando scrivi:
Scegliere quindi gli articoli che lo autoreferenziano come l'unico canale di Dio ecc...

Quindi vorresti che ti diamo una mano con qualche copia/incolla doc WTS?


[SM=g1543902]
Veronika







si veronika, articoli dove il CD stesso afferma di essere l'unico canale di Dio e che nelle sue pubblicazioni c'è il famoso cibo a suo tempo tramite il quale tutti i tdg seguono le direttive (tra cui quella di ostracizzare gli ex).
ciao
testone.
00venerdì 19 giugno 2009 12:12
Re: Re: Re: punto primo:
(Mario70), 19/06/2009 11.52:




si veronika, articoli dove il CD stesso afferma di essere l'unico canale di Dio e che nelle sue pubblicazioni c'è il famoso cibo a suo tempo tramite il quale tutti i tdg seguono le direttive (tra cui quella di ostracizzare gli ex).
ciao




Identifichiamo il canale odierno W 1/8/02 pagg.12-1416 Oggi c’è un’altra “nazione” che ha Geova come Giudice, Legislatore e Re invisibile. (Matteo 21:43) Essa venne all’esistenza nel I secolo E.V. A quel tempo il tabernacolo di Mosè era già stato sostituito da un bellissimo tempio a Gerusalemme, dove i leviti continuavano a officiare. (Luca 1:5, 8, 9) Tuttavia nel 29 E.V. venne all’esistenza un altro tempio, un tempio spirituale, il cui Sommo Sacerdote è Gesù Cristo. (Ebrei 9:9, 11) Ancora una volta sorse la questione dell’autorità divina. Di chi si sarebbe servito Geova per guidare questa nuova “nazione”? Gesù diede prova della sua incondizionata lealtà a Dio. Amava la gente. Compì pure molti segni meravigliosi. Tuttavia, come i loro antenati ostinati, la maggioranza dei leviti rifiutò di accettare Gesù. (Matteo 26:63-68; Atti 4:5, 6, 18; 5:17) Alla fine Geova sostituì il sacerdozio levitico con un sacerdozio molto diverso, un regal sacerdozio. Questo regal sacerdozio esiste tuttora.
17 Chi compone oggi questo regal sacerdozio? L’apostolo Pietro ci fornisce la risposta nella sua prima lettera ispirata. Agli unti membri del corpo di Cristo Pietro scrisse: “Voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiariate le eccellenze’ di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce”. (1 Pietro 2:9) Da queste parole è chiaro che, come gruppo, gli unti seguaci delle orme di Gesù compongono questo “regal sacerdozio”, che Pietro definì pure “una nazione santa”. Essi costituiscono il canale che Geova impiega per dare al suo popolo istruzione e guida spirituale. — Matteo 24:45-47.18 In rappresentanza del regal sacerdozio ci sono anziani nominati che ricoprono incarichi di responsabilità nelle congregazioni del popolo di Geova in tutto il mondo. Questi uomini meritano il nostro rispetto e sincero sostegno, sia che siano unti o no. Perché? Perché Geova li ha costituiti anziani mediante lo spirito santo. (Ebrei 13:7, 17) Com’è possibile?
19 Questi anziani soddisfano i requisiti esposti nella Parola di Dio, che è opera dello spirito di Dio. (1 Timoteo 3:1-7; Tito 1:5-9) Perciò si può dire che sono costituiti dallo spirito santo. (Atti 20:28) Gli anziani devono conoscere molto bene la Parola di Dio. Come il supremo Giudice che li ha costituiti, anche gli anziani devono evitare recisamente di dare anche solo l’impressione di essere parziali nel giudizio. — Deuteronomio 10:17, 18.
20 Lungi dal contestare la loro autorità, apprezziamo veramente i nostri laboriosi anziani! La loro reputazione di fedele servizio, che spesso svolgono da molti decenni, ci infonde fiducia. Si preparano fedelmente per le adunanze di congregazione, le conducono, partecipano con noi alla predicazione della “buona notizia del regno” e ci danno consigli scritturali quando ne abbiamo bisogno. (Matteo 24:14; Ebrei 10:23, 25; 1 Pietro 5:2) Vengono a trovarci quando siamo malati e ci confortano quando siamo addolorati. Sostengono lealmente e con abnegazione gli interessi del Regno. Lo spirito di Geova è su di loro; hanno la sua approvazione. — Galati 5:22, 23.
21 Ovviamente gli anziani non sono perfetti. Consapevoli dei propri limiti, non cercano di signoreggiare sul gregge, “l’eredità di Dio”. Si considerano piuttosto ‘compagni d’opera per la gioia dei loro fratelli’. (1 Pietro 5:3; 2 Corinti 1:24) Gli anziani umili e laboriosi amano Geova e sanno che più lo imitano, più riusciranno a fare del bene nella congregazione. Con questo in mente, si sforzano di continuo di coltivare sante qualità come amore, compassione e pazienza.
22 Come siamo felici di avere Geova quale invisibile Governante, Gesù Cristo quale Sommo Sacerdote, i componenti dell’unto regal sacerdozio come nostri insegnanti, e i fedeli anziani cristiani come nostri consiglieri! Benché nessuna organizzazione diretta da uomini possa essere perfetta, siamo felici di poter servire Dio insieme a fedeli compagni di fede, che si sottomettono lietamente all’autorità divina!
Luteranamanier
00venerdì 19 giugno 2009 12:13
Re: Re: Re: punto primo:
(Mario70), 19/06/2009 11.52:




si veronika, articoli dove il CD stesso afferma di essere l'unico canale di Dio e che nelle sue pubblicazioni c'è il famoso cibo a suo tempo.
ciao



Ok, allora dammi un po' di tempo... e spero che anche altri si daranno da fare è peccato che questo bel 3d è passato inosservato.


[SM=g1543902]




lovelove84
00venerdì 19 giugno 2009 12:41
si, infatti, ma pensiamo che si sono messi tutti a lavoro e non hanno scritto per non perdere tempo.
io non essendo mai stata tdg ci provero!

[SM=x570865] [SM=x570865] [SM=x570865]

p.s alla fine Mario offrira a tutti un bel [SM=g1876716] . vero? [SM=g1558696]
lovelove84
00venerdì 19 giugno 2009 12:56
...Per essere associati approvati dei testimoni di Geova occorre accettare tutto l’insieme dei veraci insegnamenti della Bibbia, incluse quelle dottrine scritturali che sono proprie dei testimoni di Geova. Quali sono alcune di queste dottrine?
Che davanti al genere umano è posta la grande contesa della legittimità della sovranità di Geova, ragion per cui il male è stato permesso così a lungo. (Ezechiele 25:17) Che Gesù Cristo ebbe un’esistenza preumana e che è inferiore al suo Padre celeste. (Giovanni 14:28) Che sulla terra oggi esiste uno “schiavo fedele e discreto” al quale sono stati ‘affidati tutti gli interessi terreni di Gesù, e che questo schiavo è in stretta relazione con il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova. (Matteo 24:45-47) Che il 1914 ha contrassegnato la fine dei tempi dei Gentili e l’istituzione del Regno di Dio nei cieli, nonché il tempo della predetta presenza di Cristo. (Luca 21:7-24; Rivelazione 11:15–12:10) Che solo 144.000 cristiani riceveranno la ricompensa celeste. (Rivelazione 14:1, 3) Che Armaghedon, vale a dire la battaglia del gran giorno dell’Iddio Onnipotente, è vicino. (Rivelazione 16:14, 16; 19:11-21) Che quella battaglia sarà seguita dal Regno millenario di Cristo, il quale ristabilirà su tutta la terra il paradiso. Che i primi a viverci saranno i componenti dell’attuale “grande folla” di “altre pecore” di Gesù. — Giovanni 10:16; Rivelazione 7:9-17; 21:3, 4.


torre di guardia 1/4/1986 pg.31
lovelove84
00venerdì 19 giugno 2009 13:25
Incarico direttivo. Nella formazione, organizzazione e conseguente direzione della congregazione cristiana, gli apostoli occupavano una posizione di primo piano. (1Co 12:28; Ef 4:11) Pur avendo al loro fianco altri “anziani”, essi costituivano la parte principale del corpo direttivo della congregazione cristiana in espansione, corpo che i primi cristiani riconoscevano quale canale di comunicazione usato da Dio per prendere decisioni e dirigere la congregazione in tutta la terra. (At 2:42; 8:14-17; 11:22; 15:1, 2, 6-31; 16:4, 5) Erano in grado di far questo solo grazie all’adempimento delle promesse relative alla guida dello spirito santo di Dio. (Gv 15:26, 27) Questo aiuto permetteva loro di ricordare le istruzioni e gli insegnamenti di Gesù, di chiarire punti dottrinali e di essere guidati progressivamente “in tutta la verità” rivelata per mezzo loro in quel periodo apostolico. (Gv 14:26; 16:13-15; cfr. Gv 2:22; 12:16). Essi facevano nomine a incarichi di servizio nella congregazione e inoltre indicavano in quali zone certuni dovevano svolgere l’attività missionaria. — At 6:2, 3; Gal 2:8, 9.
perspicacia vol 1 pag. 162

Identificato il canale che Dio usa per impartire istruzioneDove possiamo trovare aiuto per capire la Parola di verità e poi vivere in armonia con essa? Nell’antichità Dio guidò il popolo di Israele mettendo in posizioni di responsabilità uomini fidati e leali. Oggi Cristo, il Capo della congregazione cristiana, guida in modo simile coloro che cercano sinceramente la verità. Lo fa per mezzo dei suoi seguaci fidati e leali, i quali formano il canale che ha la responsabilità di dirigere e proteggere chi cerca sinceramente la verità. (Matteo 24:45-47; Colossesi 1:18) Come si può riconoscere il canale che Dio usa per impartire istruzione?
I veri seguaci di Gesù Cristo si sforzano di riflettere le stesse qualità che egli manifestò quando visse come uomo. In un mondo sempre più malvagio, essi si distinguono facilmente perché sono gli unici a manifestare queste qualità spirituali. (Vedi il riquadro a pagina 6). Sono evidenti tali qualità nella vostra religione o in quella dei vostri vicini? Vale la pena di investigare la cosa alla luce della Bibbia.
Vi invitiamo a farlo mediante un corso di studio biblico. L’anno passato, in media oltre 6.000.000 di persone, in 235 paesi, si sono avvalse di questa disposizione per studiare la Bibbia con i testimoni di Geova. Quella di ottenere la sapienza e la conoscenza di Dio è un’attività incessante, soddisfacente e gratificante. Perché non vi incamminate sulla strada che porta alla sapienza e alla conoscenza di Dio? Non ve ne pentirete mai. Possiamo davvero conoscere Dio.
torre di guardia 15/10/2006 pag. 7


lovelove84
00venerdì 19 giugno 2009 13:48
Manteniamo una veduta equilibrata verso i disassociati [SM=x570869]
ministero del regno, 12.1974 adunanze di servizio pp 50.56

Cibo spirituale. Gesù si dilettava a fare la volontà del Padre e disse che per lui far questo era come cibo. (Gv 4:32, 34) Predisse che avrebbe costituito “lo schiavo fedele e discreto” per dare ai suoi discepoli cibo (spirituale) a suo tempo. (Mt 24:44-47; vedi SCHIAVO FEDELE E DISCRETO). Come Mosè aveva detto agli israeliti che “non di solo pane vive l’uomo, ma l’uomo vive di ogni espressione della bocca di Geova” (De 8:3), così Gesù incoraggiò i suoi seguaci a cercare non il cibo materiale, ma quello che rimane per la vita eterna. (Gv 6:26, 27; cfr. Aba 3:17, 18). Disse di non essere ansiosi riguardo a cibo o bevanda, perché “l’anima vale più del cibo”. — Mt 6:25; Lu 12:22, 23.
L’apostolo Paolo paragonò le cose elementari della dottrina cristiana al “latte” e la conoscenza più profonda al “cibo solido”. (Eb 5:12-14; 6:1, 2; 1Co 3:1-3) Anche Pietro parlò di alimentare la crescita spirituale col “latte non adulterato che appartiene alla parola”. (1Pt 2:2) Gesù si definì “il pane della vita”, superiore alla manna provveduta nel deserto, e indicò che chi avesse mangiato ciò che egli provvedeva non avrebbe mai più avuto fame. (Gv 6:32-35) Sconcertò alcuni suoi seguaci che non erano di mente spirituale paragonando la sua carne e il suo sangue a un cibo e a una bevanda (di cui si sarebbero potuti ‘nutrire’ esercitando fede nel suo sacrificio di riscatto) in grado di dare vita eterna. — Gv 6:54-60.
Geova promise un tempo in cui in tutta la terra avrebbe provveduto cibo sia spirituale che materiale in abbondanza ai suoi fedeli servitori, i quali non sarebbero più stati minacciati da carestie. — Sl 72:16; 85:12; Isa 25:6;

perspicacia vol 1 pag 482 (cibo)

Il rapporto annuale non comparirà più nella Torre di Guardia: a partire dal 2008 verrà pubblicato come inserto del Ministero del Regno oltre che nell’Annuario. Ad ogni modo, come abbiamo già menzionato, l’edizione per lo studio contiene anche articoli secondari. Molti di questi non verranno trattati a un’adunanza di congregazione, ma ti incoraggiamo comunque a leggerli con attenzione. Essi pure contengono cibo spirituale proveniente dallo “schiavo fedele e discreto”. — Matt. 24:45-47.
torre di guardia del 15.1.2008 pag 3

Come è organizzato il Corpo Direttivo
IL Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova è composto da uomini dedicati che sono unti servitori di Dio. Essi agiscono come rappresentanti della classe dello schiavo fedele e discreto, cui è affidata la responsabilità di provvedere cibo spirituale e dare guida e impulso all’opera di predicazione del Regno in tutta la terra. — Matt. 24:14, 45-47.
torre di guardia 15.5. 2008 pag 29


Quando è necessaria una disciplina severa
Se vostro figlio non si pente ed è un cristiano battezzato può andare incontro alla forma di disciplina più severa: la disassociazione dalla congregazione. La frequenza dei contatti che avrete con lui da quel momento in poi dipenderà dalla sua età e da altre circostanze.
Se il figlio è minorenne e vive in casa, naturalmente continuerete a soddisfare le sue necessità fisiche. Egli ha bisogno anche di educazione morale e di disciplina, e avete la responsabilità di provvedergliele. (Proverbi 1:8-18; 6:20-22; 29:17) Volendo, potete continuare a tenere uno studio biblico con lui, facendolo partecipare. Potete fargli notare varie scritture e indirizzarlo alle pubblicazioni provvedute dallo “schiavo fedele e discreto”. (Matteo 24:45) Potete anche portarlo alle adunanze cristiane e farlo sedere vicino a voi. Si può fare tutto questo nella speranza che dia retta ai consigli scritturali.
La situazione è diversa se il disassociato non è minorenne e vive fuori casa. Ai cristiani dell’antica Corinto l’apostolo Paolo rivolse questa esortazione: “[Cessate] di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo”. (1 Corinti 5:11) È vero che per sbrigare certe questioni familiari può essere necessario avere qualche contatto con la persona disassociata, ma il genitore cristiano cercherà di non starci in compagnia inutilmente.
Quando un figlio che ha commesso un errore viene disciplinato dai pastori cristiani, sarebbe poco saggio che i genitori rifiutassero o sminuissero l’azione dei pastori basata sulla Bibbia. Chi prende le parti di un figlio ribelle in realtà non lo protegge dal Diavolo. Anzi, mette in pericolo la propria salute spirituale. D’altra parte, chi appoggia gli sforzi dei pastori rimane ‘solido nella fede’ e aiuta il figlio nel miglior modo possibile. — 1 Pietro 5:9.
torre di guardia 15.1.2007 pag 20
Ancientofdays
00venerdì 19 giugno 2009 17:00
Re: Ci proviamo?
(Mario70), 14/06/2009 19.30:

1) Individuare cosa usa il corpo direttivo per informare i suoi aderenti sul comportamento che essi devono seguire verso gli ex.
Scegliere quindi gli articoli che lo autoreferenziano come l'unico canale di Dio ecc...




*** w81 15/8 p. 19 Abbiamo bisogno di aiuto per capire la Bibbia? ***

Non c’è dubbio, abbiamo tutti bisogno di aiuto per capire la Bibbia, e non possiamo trovare la guida di cui abbiamo bisogno per capire le Scritture al di fuori dell’organizzazione dello “schiavo fedele e discreto”.

 

 

*** w82 1/6 p. 27 par. 4 Il sentiero dei giusti risplende sempre più ***

Ma Geova Dio ha anche provveduto la sua organizzazione visibile, il suo “schiavo fedele e discreto”, formato da persone unte con lo spirito, per aiutare i cristiani in tutte le nazioni a capire e ad applicare nel giusto modo la Bibbia nella loro vita. A meno che non si sia in contatto con questo canale di comunicazione che Dio usa, non si farà progresso nella via della vita, non importa quanto si legga la Bibbia. — Confronta Atti 8:30-40.

 

 

 

*** w82 1/11 p. 17 Sottomettiamoci lealmente all’ordine teocratico ***

Conseguenze della condotta errata

5 È indispensabile che nella famiglia di Dio tutti si sottomettano lealmente agli insegnamenti e alle disposizioni del grande Teocrata, Geova, e del suo Figlio Re, Cristo Gesù, trasmessi mediante lo “schiavo fedele” sulla terra. Poiché l’ordine teocratico comincia con Geova stesso e si estende verso il basso, non vorremmo mai imitare Satana il Diavolo rendendoci indipendenti dal dominio teocratico. Ricordate le tristi conseguenze del fatto che Eva diede ascolto all’ingannevole esortazione di Satana a non essere sottomessa all’ordine teocratico. In pratica egli le disse: ‘Sii indipendente da Dio. Pensa col tuo cervello. Decidi da te il bene e il male. Allora sarai come Dio. Positivamente non morrai’. (Genesi 3:1-5) Questo poteva sembrare attraente, ma era una menzogna. (Giovanni 8:44) Quando il marito si unì a lei nell’abbandonare la sottomissione all’ordine teocratico, entrambi furono espulsi dal giardino di Eden e dalla leale famiglia di Dio. Col tempo, proprio come Geova aveva avvertito, furono entrambi raggiunti dalla condanna a morte. — Genesi 2:17.

6 In modo analogo, qualsiasi servitore di Geova cominciasse oggi a seguire insegnamenti indipendenti e diversi, non imiterebbe Dio, ma Satana il Diavolo. Comunque, Geova vede ciò che accade nella sua famiglia e ne tiene conto. (Proverbi 15:3) Egli non tollera persone simili a lupi che potrebbero divorare le sue pecorelle, ma a tempo debito interviene con decisione. (Matteo 7:15-23) Come un padre amorevole, egli protegge il benessere spirituale della sua famiglia. — Ezechiele 34:11-16.

 

 

*** km 9/07 p. 3 Risposta a domande ***

Risposta a domande

“Lo schiavo fedele e discreto” approva che gruppi di Testimoni si riuniscano in maniera indipendente per effettuare ricerche o dibattiti scritturali?  Matt. 24:45, 47.

No. Eppure in diverse parti della terra alcuni componenti dell’organizzazione hanno formato dei gruppi allo scopo di effettuare ricerche indipendenti su temi attinenti alla Bibbia. Alcuni hanno creato un gruppo di studio indipendente incentrato sull’ebraico e il greco biblico per analizzare l’accuratezza della Traduzione del Nuovo Mondo. Altri approfondiscono argomenti scientifici che hanno relazione con la Bibbia. Hanno creato siti Web e chat room per scambiarsi informazioni e dibattere le proprie idee. Inoltre hanno tenuto conferenze e prodotto pubblicazioni per presentare le conclusioni a cui sono giunti e integrare il materiale che viene provveduto tramite le adunanze cristiane e la nostra letteratura biblica.

In tutta la terra, i servitori di Geova ricevono abbondante istruzione spirituale e incoraggiamento alle adunanze di congregazione, alle assemblee e attraverso le pubblicazioni prodotte dalla Sua organizzazione. Geova provvede ciò che è necessario attraverso la guida del suo spirito santo e la sua Parola di verità affinché tutti i suoi servitori siano “perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero” e rimangano “stabili nella fede”. (1 Cor. 1:10; Col. 2:6, 7) Siamo sicuramente grati di tutti i doni spirituali che Geova ci provvede in questi ultimi giorni. Quindi lo “schiavo fedele e discreto” non approva pubblicazioni, riunioni, o siti Web che non siano prodotti o organizzati sotto la sua supervisione. — Matt. 24:45-47.

... ...A coloro che desiderano studiare la Bibbia più approfonditamente o fare ulteriori ricerche, raccomandiamo di esaminare Perspicacia nello studio delle Scritture, “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile” e altre nostre pubblicazioni, come quelle che trattano le profezie contenute nei libri biblici di Daniele, Isaia e Rivelazione. Grazie ad esse abbiamo materiale in abbondanza per lo studio e la meditazione, così che possiamo essere ‘pieni dell’accurata conoscenza della volontà di Dio in ogni sapienza e discernimento spirituale, per camminare in modo degno di Geova al fine di piacergli pienamente mentre continuiamo a portar frutto in ogni opera buona e a crescere nell’accurata conoscenza di Dio’. — Col. 1:9, 10.

 

*** w81 15/8 p. 18 Abbiamo bisogno di aiuto per capire la Bibbia? ***

Per aiutarci a capire la Parola di Dio in questi “ultimi giorni”, Geova Dio ha amorevolmente provveduto un’organizzazione visibile, lo “schiavo fedele e discreto”, con a capo Cristo. Il modo in cui Geova Dio ha fatto prosperare le attività svolte sotto la direttiva dello “schiavo” non lascia dubbi nella mente dei cristiani dedicati sul fatto che Geova Dio l’approva. — Matt. 24:45-47.

DI MENTE NOBILE

Come consideriamo il cibo spirituale provveduto da questo “schiavo fedele e discreto”? Con uno spirito critico? ‘Oh, be’, forse è vero ma può anche non esserlo, per cui dobbiamo esaminarlo con uno spirito molto critico’: è evidente che alcuni la pensano così.

 

 

 

*** w94 1/10 p. 8 La Bibbia: Un libro fatto per essere capito ***

Come la profezia biblica indirizzava al futuro Messia, così indirizza noi all’unito corpo di Testimoni cristiani unti che ora presta servizio come schiavo fedele e discreto. Ci aiuta a capire la Parola di Dio. Tutti coloro che vogliono comprendere la Bibbia devono capire che “la grandemente varia sapienza di Dio” si può conoscere solo tramite il canale di comunicazione da Lui stabilito, lo schiavo fedele e discreto. — Giovanni 6:68.

 

 

*** km 9/02 p. 8 par. 5 Non inseguiamo “cose senza valore” ***

5 Il canale stabilito da Dio: Ricordiamo che il nostro Padre celeste ha stabilito un canale di comunicazione, “lo schiavo fedele e discreto”. Questo “schiavo” ha la responsabilità di determinare sia quali informazioni rendere disponibili alla famiglia della fede che il “tempo” appropriato in cui farlo. Il cibo spirituale è disponibile solo attraverso l’organizzazione teocratica. Per avere informazioni attendibili dovremmo sempre rivolgerci al canale stabilito da Dio, non a degli utenti di Internet. — Matt. 24:45.

 

 

 

*** w92 15/11 pp. 19-20 parr. 7-8 Servite Geova lealmente ***

7 Specialmente gli anziani nominati dovrebbero apprezzare il nutriente cibo spirituale che Dio provvede tramite lo schiavo fedele. Anni fa alcuni anziani non mostrarono questo apprezzamento. Un’osservatrice notò che quegli uomini “criticavano gli articoli della Torre di Guardia, non volendo accettarla più come canale impiegato da Dio per dispensare la verità, e cercando sempre di influire sul modo di pensare di altri”. Gli anziani leali non cercano mai di influenzare altri affinché rigettino qualche aspetto del cibo spirituale provveduto da Dio tramite lo schiavo fedele.

8 Come dedicati testimoni di Geova, tutti noi dobbiamo essere leali a lui e alla sua organizzazione. Non dovremmo mai nemmeno contemplare la possibilità di allontanarci dalla meravigliosa luce di Dio, seguendo una condotta apostata che può portarci alla morte spirituale ora e alla distruzione poi. (Geremia 17:13)

 

nevio63
00venerdì 19 giugno 2009 17:18
Caro Mario
Caro Mario 70, ho capito da quando ti leggo, che la questione dell’ “ostracismo” nei confronti degli ex-TdG e’, per te di, somma importanza. Questo, credo, perche’ tu sei una persona amichevole e pacifica , propensa a dialogare senza gridare e umiliare. Veramente penso anch’io che, per quanto sbagliato o malefico sia stato il comportamento di una persona, l’“ostracos” non sarebbe da consegnare a nessuno, specialmente nel variegato e vasto campo delle idee umane, anche quelle attinenti alla religione. Io, Sergio, per questo non ho problemi di liberta’ di parola perche’ in questi 14 anni da TdG, non ho mai e mai negato il saluto, anche fraterno, empatico e talvolta, commosso, a chi per svariate cause, fosse finito fuori dall’organizzazione dei TdG.
Dico ancora, quando si e’ trattato di un incontro non fugace con un ex fratello, ho cominciato io a farli sentire a loro agio e ho chiesto come andassero, in generale, le loro cose e del perche’ non vincessero le difficolta’ che si frapponevano tra quello status e un ritorno in congregazione. Ho pranzato, in casa di fratelli “tutto cuore”,  con un povero disassociato, da loro momentaneamente ospitato, per motivi di forti contrasti con la moglie, a causa pure dell’eccesso di whisky, che questi usava per combattere la depressione. Ho aiutato un disassociato a trasportare mobili in occasione del rocambolesco trasloco del figlio TdG, ho camminato a lungo con Franco, disassociato per motivi legati al tentativo, con sua madre, di ottenere un aiuto politico per un posto di lavoro dall’attuale ministro Gianfranco Rotondi, invitandolo a superare il risentimento e a tornare in Sala del Regno.
Collaboro con Tina, ex TdG, dissociatasi in seguito a incomprensioni con gli anziani per la vicenda del divorzio con suo marito TdG, per un progetto di forum il cui coordinatore e’ un bravissimo prete. Insomma Mario io non ho mai collaborato all’isolamento di chicchessia.
Una domanda prima di continuare, come ti regolavi tu da TdG? Vorrei sapere anche di Achille, SonniP, Treggiai, Elyy, e altri ex TdG del forum.
Continuo: Ho sempre chiesto il motivo ai fratelli che cercavano di evitare rapporti, non necessari con gli ex TdG, il motivo personale di tale decisione ed essi richiamavano passi come Corinti cap.6, oppure altri dell’antico testamento ma specificavano anche che questo era un atteggiamento per risvegliare la coscienza della persona, non piu’ “dei nostri” e spingerla a ritornare. Io ho sempre contestato che quando uno si sente evitato puo’ anche decidere di inasprire i suoi rapporti con gli ex-fratelli.
Altra cosa da rilevare e’ che i TdG vivono cosi’ intensamente la loro esperienza di fede che considerano molti che escono dall’organizzazione alla stregua di un fratello di sangue che avesse agito, contro, attentato al proprio padre e madre carnali, chiaramente tutto questo trasportato sul piano spirituale. Insomma per molti TdG e’ anche il tradimento dei valori fondanti l’esperienza comune con l’ ex che motiva l’atteggiamento di rifiuto di occasioni per rapportarsi con esso.
E
’ un paradosso d’amore, come in due che si sono amati intensamente e poi uno di loro ha tradito l’investimento d’amore comune. Lo stesso identico fenomeno avviene in tanti gruppi piccoli e coesi, i neocatecumenali cattolici, i mormoni, gruppi evangelici, comitive di amici, luoghi di lavoro etc..
Comunque per i TdG come penso per altre realta’ non solo religiose, conta moltissimo il motivo della fuoriuscita dal gruppo, la rottura del cerchio dell’amore: Se si trattasse di incidente di percorso, senza implicazioni teoriche (come la contestazione della dottrina di base) allora si e’ comprensivi e il silenzio d’amore e’ anche speranza di presto ristabilimento. Nel caso in cui fossero invece contestati i presupposti dottrinali dell’appartenenza, certo questa persona sarebbe vista come un traditore del rapporto d’amore, l’apostata famoso.
Il caso peggiore e’ quando il “traditore” s’impegnasse anche a scardinare il gruppo dal quale e’ fuoriuscito, in tal caso egli verrebbe avvertito, anche come una minaccia e variamente epitetato ma spero non odiato. Io, personalmente credo nella liberta’ piu’ completa di pensiero e se anche in un rapporto di religione, d’amore o di amicizia qualcuno avesse cambiato idea dopo un primo risentimento istintivo, ritroverei le redini della ragione e non lo rifiuterei affatto.
Cosi’ se Luterana mi dovesse un giorno dire:< non ti sopporto piu’> ne conserverei sempre il caro ricordo. Nevio63   
Luteranamanier
00venerdì 19 giugno 2009 17:48
Re: Caro Mario
nevio63, 19/06/2009 17.18:




Una domanda prima di continuare, come ti regolavi tu da TdG? Vorrei sapere anche di Achille, SonniP, Treggiai, Elyy, e altri ex TdG del forum. >



Prima di dirti come io mi sono comportata, mi piacerebbe sapere cosa ne pensavano gli anziani della tua congregazione dei tuoi continui contatti con gli ex, oppure non ne erano a conoscenza di tutto ciò?

[SM=g1543902]


cavdna
00venerdì 19 giugno 2009 17:49
Re: Caro Mario
vi saluto in CRISTO SIGNORE

mio caro fratello "nevio.." che scrivi :

nevio63, 19/06/2009 17.18:

Altra cosa da rilevare e’ che i TdG vivono cosi intensamente la loro esperienza di fede che considerano molti che escono dall'organizzazione alla stregua di un fratello di sangue che avesse agito, contro, attentato al proprio padre e madre carnali, chiaramente tutto questo trasportato sul piano spirituale.




R I S P O S T A

mio caro fratello


io non sono mai stato TdG, e
mi sarebbe piaciuto poter appronfondire sommariamente tutto il tuo post
ma per problemi lagati al mio tempo mi limiterò per ora a quanto segue,
(che dovrebbe essere secondo la mia considerazione, il fulcro di tutto il tuo discorso)

E' CRISTIANO colui che vive degli insegnamenti del MAESTRO

a me pare di ricordare che il MAESTRO proprio mentre veniva crocifisso (ammazzato) affermò:
".....PADRE perdona loro perché non sanno quello che fanno!...."

mentre veniva giudicato, tradito, umiliato, percorso e ammazzato
EGLI ci ricolmava di MISERTICORDIA

EGLI ci ha donato la vita ETERNA
mentre noi risultitavamo, risultimo e risulteremo traditori (peccatori)


come mai questo non viene compreso dagli affiliati TdG?? [SM=x570868]
e pertanto si sentono autorizzati (giudicando) di isolare chi contravviene alle loro "regole" [SM=x570872] [SM=x570868]

grazie [SM=x570892] [SM=x570864]

vi saluto in CRISTO RISORTO


.


Ancientofdays
00venerdì 19 giugno 2009 17:57
Caro Nevio,
mentre tu ricopri di affetto gli ex, e in loro compagnia intavoli piacevoli conversazioni , io invece sono stato visitato da due anziani che mi hanno ripreso perchè sono stato visto bere una birra con un dissociato, e intimato di non farlo più sennò sono costretti a prendere dei "provvedimenti".

Come sono diverse le nostre esperienze.
gabriele traggiai
00venerdì 19 giugno 2009 18:05
Per Nevio

Una domanda prima di continuare, come ti regolavi tu da TdG? Vorrei sapere anche di Achille, SonniP, Treggiai, Elyy, e altri ex TdG del forum.
Continuo: Ho sempre chiesto il motivo ai fratelli che cercavano di evitare rapporti, non necessari con gli ex TdG, il motivo personale di tale decisione ed essi richiamavano passi come Corinti cap.6, oppure altri dell’antico testamento ma specificavano anche che questo era un atteggiamento per risvegliare la coscienza della persona, non piu’ “dei nostri” e spingerla a ritornare. Io ho sempre contestato che quando uno si sente evitato puo’ anche decidere di inasprire i suoi rapporti con gli ex-fratelli.


Il fatto che intrattieni rapporti con i disassociati/dissociati non fa altro che renderti onore. Come mi sono comportato io con i disassociati quando ero TDG? Non ho avuto molto a che fare con espulsi, ma quando mi è capitato di incontrarne qualcuno lo salutavo, ma anche se fosse stato il contrario mi sarei attenuto a ciò che la mia religione (pura ed incontaminata, l'unica vera organizzazione di Dio) mi diceva di fare.

Quindi, Nevio, il punto non è come ci comportiamo noi come singoli, ma cosa dice la WTS in merito all'argomento. La Wts dice che non devi rivolgere nemmeno un saluto ad un'espulso? Se tu o io facciamo il contrario è irrilevante! La Wts dice che non devi consumare un pasto con un ex? Se tu fai il contrario è irrilevante!

Il tuo comportamento "civile" esula dagli schemi che la WTS impone e molti altri che, come te, si sono comportati nel medesimo modo sono a loro volta stati espulsi.

Il fatto degno di nota è che ufficialmente la Wts pretende dai TDG che isolino gli ex-membri. E di fatto, a parte rare eccezzioni come la tua, i TDG rispettano la direttiva data dalla congregazione.

Gabry
Hus.
00venerdì 19 giugno 2009 18:48
Personalmente seguivo la direttiva di non salutarli,

avevo dei cari amici di infanzia disassociati camminavo senza guardarli neppure, che onore per l'organizzazione,

ora mi vergogmo a pensarlo, per questo anche se sono ancora dentro i TdG sono in compagnia dei disasociati senza problemi, sono favorevole a non salutare solo chi e un anticristo sel senso bibblico piu stretto
,

Tu invece hai goduto di una certa immunita' perche non ti hanno mai scoperto altrimenti saresti stato anche tu disassociato, come e capitato ad una sorella che ha continuato a frequentare un sua amica anche dopo che erar stata disassociata in una congregazione vicino alla mia.
marcos35
00venerdì 19 giugno 2009 19:16
io non avrei mai capito lo stracismo se non cero passato anchio
è una cosa assurda e inumana, anche se diversi tdg vorrebero che il CD cambiasse questa assurdità,
io quando vedo un disassociato, se lui vuole, lo saluto e ci parlo senza crearmi tanti problemi (puttroppo!!! quando non mi vedono altri tdg)per ovvi motivi
principessac
00venerdì 19 giugno 2009 20:12
Re: io non avrei mai capito lo stracismo se non cero passato anchio
marcos35, 19/06/2009 19.16:

è una cosa assurda e inumana, anche se diversi tdg vorrebero che il CD cambiasse questa assurdità,
io quando vedo un disassociato, se lui vuole, lo saluto e ci parlo senza crearmi tanti problemi (puttroppo!!! quando non mi vedono altri tdg)per ovvi motivi




anchio faccio come te e so anche di una tdg anziana che frequenta di nascosto la figlia dissociata [SM=x570888]
brian67
00venerdì 19 giugno 2009 20:24
Re: punto primo:
Tornando al tema . . .
(Mario70), 15.06.2009 14:24:


1) Individuare cosa usa il corpo direttivo per informare i suoi aderenti sul comportamento che essi devono seguire verso gli ex.

Scegliere quindi gli articoli che lo autoreferenziano come l'unico canale di Dio ecc...







Versetti per far leva sulla coscienza dei fratelli.

Ministero del Regno agosto 2002 pag. 3

2 Come trattare chi è stato espulso: La Parola di Dio comanda ai cristiani di non stare in compagnia di chi è stato espulso dalla congregazione: “[Cessate] di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo. . . . Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi”. (1 Cor. 5:11, 13) Anche le parole di Gesù riportate in Matteo 18:17 hanno relazione con l’argomento: “[Chi viene espulso] ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse”. Gli ascoltatori di Gesù sapevano bene che a quel tempo gli ebrei non fraternizzavano con i gentili ed evitavano gli esattori di tasse considerandoli dei reietti. Pertanto, Gesù stava insegnando ai suoi seguaci a non stare in compagnia di chi era stato espulso. —

3 Questo significa che i cristiani leali non intrattengono rapporti di natura spirituale con coloro che sono stati espulsi dalla congregazione. Ma c’è dell’altro. La Parola di Dio dice: “Non mangiando nemmeno con un tal uomo”. (1 Cor. 5:11) Pertanto evitiamo anche di avere contatti sociali con chi è stato espulso. Questo significa che non staremo con lui né in occasioni come picnic, feste e partite di pallone né per andare in un centro commerciale, a teatro o a mangiare a casa o al ristorante.

4 Che dire del parlare a un disassociato? Sebbene la Bibbia non menzioni ogni possibile situazione, 2 Giovanni 10 ci aiuta a capire qual è il punto di vista di Geova: “Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto”. A questo riguardo, La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, pagina 25, dice: “Un semplice saluto può essere il primo passo che porta a una conversazione e forse anche a un’amicizia. Vorremmo fare questo primo passo con un disassociato?”

Brian
(Mario70)
00venerdì 19 giugno 2009 20:48
ok
Cominciamo a ragionare... onestamente avevo intenzione di non continuare vista l'assenza di aiuto, vi invito a non sottovalutare questo post, una volta ultimato potrebbe creare un precedente importante.
Rimanendo al primo punto vediamo se riusciamo a trovare altro.


Poi si passerà al secondo.
ciao

P.S. brian quello che hai quotato va bene per il secondo punto.
cavdna
00venerdì 19 giugno 2009 21:08
Re: Per Nevio
vi saluto in CRISTO SIGNORE

mio caro fratello "gabriele traggiai" che scrivi :

gabriele traggiai, 19/06/2009 18.05:

Quindi, Nevio, il punto non è come ci comportiamo noi come singoli, ma cosa dice la WTS in merito all'argomento. La Wts dice che non devi rivolgere nemmeno un saluto ad un'espulso? Se tu o io facciamo il contrario è irrilevante! La Wts dice che non devi consumare un pasto con un ex? Se tu fai il contrario è irrilevante!
.........
Il fatto degno di nota è che ufficialmente la Wts pretende dai TDG che isolino gli ex-membri. E di fatto, a parte rare eccezzioni come la tua, i TDG rispettano la direttiva data dalla congregazione.

Gabry




R I S P O S T A

mio caro fratello


irrilevante, così come ho grassettato nel tuo dire?

oppure E' peccato??

e se E' peccato,
all'interno della Congregazione come vengono rimessi i peccati [SM=x570868]

trasgredire ad una regola dettata dalle Pubblicazioni rientra tra i peccati??
o cosa??? [SM=x570868]

grazie [SM=x570892] [SM=x570864]

vi saluto in CRISTO RISORTO

.
(Mario70)
00venerdì 19 giugno 2009 21:23
Re: Re: Per Nevio
cavdna, 19/06/2009 21.08:

vi saluto in CRISTO SIGNORE

mio caro fratello "gabriele traggiai" che scrivi :




R I S P O S T A

mio caro fratello


irrilevante, così come ho grassettato nel tuo dire?

oppure E' peccato??

e se E' peccato,
all'interno della Congregazione come vengono rimessi i peccati [SM=x570868]

trasgredire ad una regola dettata dalle Pubblicazioni rientra tra i peccati??
o cosa??? [SM=x570868]

grazie [SM=x570892] [SM=x570864]

vi saluto in CRISTO RISORTO

.




Rispondo io michele se per te va bene, con "irrilevante" Gabriele intendeva dire che lo è ai fini di questa causa, ovvero a noi se i singoli tdg non seguono questi dettami non può che farci piacere, quello che contestiamo è il fatto che è il CD stesso ad insegnare questo ostracismo, ecco perchè gabry ha risposto in quel modo, se un singolo tdg non mette in pratica quello che il suo corpo direttivo della sua religione gli ha insegnato è irrilevante in confronto al fatto che è il CD stesso a sostenere questa pratica abominevole.
Per quanto riguarda la tua domanda se il non praticare l'ostracismo, mette il tdg in una condizione peccaminosa, lo affronteremo al secondo punto, per ora rimaniamo al primo.

ciao
Agabo
00venerdì 19 giugno 2009 21:28
brian67
00venerdì 19 giugno 2009 23:12
* w02 1/8 p. 13 parr. 17-19 Sottomettiamoci lealmente all’autorità divina *

Chi compone oggi questo regal sacerdozio? L’apostolo Pietro ci fornisce la risposta nella sua prima lettera ispirata. Agli unti membri del corpo di Cristo Pietro scrisse: “Voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiariate le eccellenze’ di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce”. (1 Pietro 2:9) Da queste parole è chiaro che, come gruppo, gli unti seguaci delle orme di Gesù compongono questo “regal sacerdozio”, che Pietro definì pure “una nazione santa”. Essi costituiscono il canale che Geova impiega per dare al suo popolo istruzione e guida spirituale. — Matteo 24:45-47.

18 In rappresentanza del regal sacerdozio ci sono anziani nominati che ricoprono incarichi di responsabilità nelle congregazioni del popolo di Geova in tutto il mondo. Questi uomini meritano il nostro rispetto e sincero sostegno, sia che siano unti o no. Perché? Perché Geova li ha costituiti anziani mediante lo spirito santo. (Ebrei 13:7, 17)

Brian
cavdna
00venerdì 19 giugno 2009 23:30
Re:
vi saluto in CRISTO SIGNORE

mio caro fratello "brian.." che scrivi :
brian67, 19/06/2009 23.12:

* w02 1/8 p. 13 parr. 17-19 Sottomettiamoci lealmente all’autorità divina *

Chi compone oggi questo regal sacerdozio? L’apostolo Pietro ci fornisce la risposta nella sua prima lettera ispirata. Agli unti membri del corpo di Cristo Pietro scrisse: “Voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiariate le eccellenze’ di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce”. (1 Pietro 2:9) Da queste parole è chiaro che, come gruppo, gli unti seguaci delle orme di Gesù compongono questo “regal sacerdozio”, che Pietro definì pure “una nazione santa”. Essi costituiscono il canale che Geova impiega per dare al suo popolo istruzione e guida spirituale. — Matteo 24:45-47.



R I S P O S T A

mio caro fratello


quel che si asserisce
lo lo si asserisce perchè si conosce l'esegesi di quello che hai riportato
oppure perché così ti/vi è stato insegnato da altri
e quindi accettate tutto senza saperne il pieno significato [SM=x570868]


brian67, 19/06/2009 23.12:


18 In rappresentanza del regal sacerdozio ci sono anziani nominati che ricoprono incarichi di responsabilità nelle congregazioni del popolo di Geova in tutto il mondo. Questi uomini meritano il nostro rispetto e sincero sostegno, sia che siano unti o no. Perché? Perché Geova li ha costituiti anziani mediante lo spirito santo. (Ebrei 13:7, 17)

Brian




R I S P O S T A

il rispetto non dovrebbe essere reciproco??
(mi pare di leggere da più parti - che proprio da costoro provengono certe restrizioni e mancanze di rispetto)

ed in base a cosa si può affermare che costoro sono stati investiti di SPIRITO SANTO [SM=x570868]
lo si crede solo perché così ti/vi fanno credere??
oppure perché hai/hanno altro per poter confermare questa asserzione [SM=x570872]

grazie [SM=x570892] [SM=x570864]

vi saluto in CRISTO RISORTO


.
cavdna
00venerdì 19 giugno 2009 23:39
Re: Re: Re: Per Nevio
vi saluto in CRISTO SIGNORE

mio caro fratello in ".Mario..." che scrivi :
(Mario70), 19/06/2009 21.23:




Rispondo io michele se per te va bene, con "irrilevante" Gabriele intendeva dire che lo è ai fini di questa causa, ovvero a noi se i singoli tdg non seguono questi dettami non può che farci piacere, quello che contestiamo è il fatto che è il CD stesso ad insegnare questo ostracismo, ecco perchè gabry ha risposto in quel modo, se un singolo tdg non mette in pratica quello che il suo corpo direttivo della sua religione gli ha insegnato è irrilevante in confronto al fatto che è il CD stesso a sostenere questa pratica abominevole.
Per quanto riguarda la tua domanda se il non praticare l'ostracismo, mette il tdg in una condizione peccaminosa, lo affronteremo al secondo punto, per ora rimaniamo al primo.

ciao




R I S P O S T A

mio caro fratello


le risposte quando giungono sono sempre bene accette
(grazie!)

più o meno ho compreso la tua risposta e
mi "parcheggio" così come tu mi chiedi
in attesa di poter entrare nel merito con il secondo punto
ed eventualmente poter approfondire

grazie [SM=x570892] [SM=x570864]

PS
permettimi di cogliere l'occasione per riconoscerti un cambiamento
cambiamento in positivo ovviamente
forse anche perché la Cristianità a cui ti sei avvicinato ti ha "fatto nuovo",
nulla noi facciamo con le sole nostre forze.

vi saluto in CRISTO RISORTO

.

Luteranamanier
00sabato 20 giugno 2009 07:07
Re: Re: Re: punto primo:
(Mario70), 19/06/2009 11.52:




si veronika, articoli dove il CD stesso afferma di essere l'unico canale di Dio e che nelle sue pubblicazioni c'è il famoso cibo a suo tempo tramite il quale tutti i tdg seguono le direttive (tra cui quella di ostracizzare gli ex).
ciao



W90 15/3 10-14

“Lo schiavo fedele” e il suo Corpo Direttivo

Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo?” — MATTEO 24:45.

GEOVA è un Dio di ordine. È anche la Fonte di ogni legittima autorità. Confidando nella lealtà delle sue fedeli creature, Geova è disposto a delegare parte dell’autorità. Colui al quale ha delegato la massima autorità è suo Figlio Gesù Cristo. Infatti Dio ha “posto tutte le cose sotto i suoi piedi, e l’ha dato come capo su tutte le cose alla congregazione”. — Efesini 1:22.

2 L’apostolo Paolo chiama la congregazione cristiana la “casa di Dio” e afferma che Gesù Cristo, quale fedele Figlio di Geova, fu preposto a questa casa. (1 Timoteo 3:15; Ebrei 3:6) Cristo, a sua volta, delega autorità ai membri della casa di Dio. Possiamo notarlo dalle parole di Gesù riportate in Matteo 24:45-47, dove si legge: “Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo? Felice quello schiavo se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così! Veramente vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi”.

L’amministratore della casa nel I secolo

3 Da un attento studio delle Scritture sappiamo che i membri della casa di Dio unti con lo spirito in vita in un qualsiasi dato periodo formano collettivamente “lo schiavo fedele e discreto”, “l’economo” o “amministratore della casa”. Individualmente i membri della casa di Geova sono chiamati “domestici” o “servitù”, un corpo di servitori. — Matteo 24:45; Luca 12:42, Bibbia con riferimenti, nota in calce.

4 Alcuni mesi prima di morire Gesù rivolse la domanda riportata in Luca 12:42: “Chi è realmente l’economo fedele, il discreto, che il suo signore costituirà sulla sua servitù per dar loro la loro porzione di cibo a suo tempo?” In seguito, pochi giorni prima di morire, Gesù paragonò se stesso a un uomo che, in procinto di recarsi all’estero, chiamò i suoi schiavi e affidò loro i suoi averi. — Matteo 25:14.

5 Quando fu che Gesù incaricò altri di badare ai suoi averi? Dopo la sua risurrezione. Con le note parole di Matteo 28:19, 20, Cristo affidò dapprima a coloro che sarebbero divenuti parte del suo composito amministratore domestico un esteso incarico di insegnare e fare discepoli. Dando individualmente testimonianza “fino alla più distante parte della terra”, i domestici avrebbero ampliato il campo missionario che Gesù aveva iniziato a coltivare durante il suo ministero terreno. (Atti 1:8) Questo richiedeva che prestassero servizio come “ambasciatori in sostituzione di Cristo”. Quali “economi dei sacri segreti di Dio” avrebbero fatto discepoli e dispensato loro cibo spirituale. — 2 Corinti 5:20; 1 Corinti 4:1, 2.

Il corpo direttivo della casa

6 Collettivamente, i cristiani unti con lo spirito avrebbero formato l’economo o amministratore della casa del Signore, incaricato di dispensare cibo spirituale a suo tempo ai singoli membri della casa di Dio. Fra gli anni 41 e 98 E.V., membri della classe dell’economo del I secolo scrissero sotto ispirazione 5 racconti storici, 21 lettere e il libro di Rivelazione a beneficio dei loro fratelli. Quegli scritti ispirati contengono eccellente cibo spirituale per i domestici, cioè i singoli unti della casa di Dio.

7 Mentre tutti i cristiani unti, presi collettivamente, formano la casa di Dio, ci sono abbondanti prove che Cristo scelse un piccolo gruppo di uomini dalla classe dello schiavo perché prestasse servizio come visibile corpo direttivo. La storia della congregazione primitiva mostra che i dodici apostoli, incluso Mattia, furono il fondamento del corpo direttivo del I secolo. Atti 1:20-26 ce ne dà un’indicazione. Qui, parlando della sostituzione di Giuda Iscariota, si fa riferimento al “suo incarico di sorveglianza” e a “questo ministero e apostolato”.

8 Quell’“incarico di sorveglianza” includeva la responsabilità degli apostoli di nominare uomini idonei affinché ricoprissero incarichi di servizio e organizzassero il ministero. Ma non solo. Includeva anche l’insegnare e chiarire punti dottrinali. In adempimento della promessa di Gesù riportata in Giovanni 16:13, “lo spirito della verità” avrebbe progressivamente guidato la congregazione cristiana in tutta la verità. Fin dall’inizio quelli che abbracciavano la parola e si battezzavano divenendo cristiani unti continuavano a dedicarsi “all’insegnamento degli apostoli”. Infatti la ragione addotta per nominare sette uomini attestati affinché badassero alla necessaria distribuzione del cibo materiale fu che “i dodici” potessero rimanere liberi per ‘dedicarsi alla preghiera e al ministero della parola’. — Atti 2:42; 6:1-6.

9 Sembra che inizialmente il corpo direttivo fosse composto esclusivamente dagli apostoli di Gesù. Ma sarebbe rimasto sempre così? Verso il 44 E.V. l’apostolo Giacomo, fratello di Giovanni, fu messo a morte da Erode Agrippa I. (Atti 12:1, 2) A quanto pare, a differenza di ciò che era avvenuto nel caso di Giuda, non venne fatto nessun tentativo di sostituirlo come apostolo. Perché? Senza dubbio perché Giacomo, il primo dei dodici apostoli a morire, era morto fedele. Giuda, invece, era stato un malvagio traditore e quindi era stato necessario sostituirlo per riportare a dodici il numero delle pietre di fondamento dell’Israele spirituale. — Efesini 2:20; Rivelazione 21:14.

10 I membri originali del corpo direttivo del I secolo erano apostoli, uomini che avevano camminato con Gesù ed erano stati testimoni della sua morte e risurrezione. (Atti 1:21, 22) Ma la situazione sarebbe cambiata. Col passar degli anni, altri cristiani si qualificarono spiritualmente e furono nominati anziani nella congregazione di Gerusalemme. Al più tardi entro il 49 E.V. il corpo direttivo era stato ampliato in modo da includere, oltre ai restanti apostoli, alcuni altri anziani di Gerusalemme. (Atti 15:2) Perciò la composizione del corpo direttivo non era fissata rigidamente, ma Dio evidentemente guidò le cose in modo che essa cambiò per adeguarsi alle circostanze del suo popolo. Cristo, l’attivo Capo della congregazione, si servì di questo ampliato corpo direttivo per definire le importanti questioni dottrinali legate alla circoncisione dei cristiani non ebrei e alla loro sottomissione alla Legge di Mosè. Il corpo direttivo scrisse una lettera in cui spiegava la propria decisione ed emanò decreti perché fosse osservata. — Atti 15:23-29.

Tempo di fare i conti con l’amministratore della casa

11 Individualmente e come congregazioni, i primi cristiani apprezzarono quell’energica direttiva impartita dal corpo direttivo. Quando i componenti della congregazione di Antiochia di Siria ebbero letto la lettera del corpo direttivo, si rallegrarono dell’incoraggiamento. Man mano che altre congregazioni ricevevano quelle informazioni e osservavano quei decreti, continuavano a essere ‘rese ferme nella fede e ad aumentare di numero di giorno in giorno’. (Atti 16:5) Era evidente che Dio benediceva quella disposizione. — Atti 15:30, 31.

12 Ma consideriamo un altro aspetto di questa importante questione. Nell’illustrazione delle mine Gesù paragonò se stesso a un uomo di nobile nascita che si recò in un paese lontano per assicurarsi il potere reale e che poi tornò. (Luca 19:11, 12) In seguito alla sua risurrezione nel 33 E.V., Gesù Cristo fu innalzato alla destra di Dio, dove doveva sedere finché i suoi nemici non fossero stati posti a sgabello dei suoi piedi. — Atti 2:33-35.

13 In un’illustrazione parallela, la parabola dei talenti, Gesù dichiarò che dopo molto tempo il signore tornò per fare i conti con i suoi schiavi. A ciascuno degli schiavi che si erano dimostrati fedeli il signore disse: “Sei stato fedele su poche cose. Ti costituirò su molte cose. Entra nella gioia del tuo signore”. Ma in quanto allo schiavo infedele dichiarò: “Gli sarà tolto anche quello che ha. E gettate lo schiavo buono a nulla nelle tenebre di fuori”. — Matteo 25:21-23, 29, 30.

14 Dopo molto tempo — quasi 19 secoli — nel 1914 Cristo ricevette il potere reale, allo scadere dei “tempi fissati delle nazioni”. (Luca 21:24) Poco dopo “venne e fece i conti” con i suoi schiavi, i cristiani unti con lo spirito. (Matteo 25:19) Cosa si aspettava Gesù da loro a livello individuale e collettivo? L’incarico dell’economo continuò ad essere quello che era stato fin dal I secolo. Cristo aveva affidato dei talenti ai singoli individui — “a ciascuno secondo la sua capacità” — per cui si attendeva risultati proporzionali. (Matteo 25:15) Valeva la regola di 1 Corinti 4:2: “Ciò che si richiede dagli economi è che uno sia trovato fedele”. Mettere a frutto i talenti significava agire fedelmente come ambasciatori di Dio, facendo discepoli e dispensando loro verità spirituali. — 2 Corinti 5:20.

Lo “schiavo” e il suo Corpo Direttivo mentre si avvicina il tempo della fine

15 Dagli unti cristiani in senso collettivo Gesù si aspettava che agissero quale economo fedele, dando alla sua servitù o corpo di servitori “la loro porzione di cibo a suo tempo”. (Luca 12:42) In Luca 12:43 Cristo disse: “Felice quello schiavo se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così!” Questo indica che per qualche tempo prima che Cristo arrivasse per fare i conti con i suoi schiavi unti con lo spirito questi sarebbero stati impegnati a dispensare cibo spirituale ai membri della congregazione cristiana, la casa di Dio. Chi furono quelli che Cristo trovò a far questo quando nel 1914 tornò col potere reale e nel 1918 ispezionò la casa di Dio? — Malachia 3:1-4; Luca 19:12; 1 Pietro 4:17.

16 Mentre il lungo periodo di attesa di Gesù alla destra di Geova volgeva al termine, divenne gradualmente evidente chi erano quelli che, anche prima del 1914, distribuivano cibo spirituale ai domestici di Cristo. Erano forse le chiese della cristianità? No di certo, perché esse erano profondamente immischiate nella politica. Erano state docili strumenti dell’espansione coloniale e avevano fatto a gara per dar prova di patriottismo, incoraggiando così il nazionalismo. Presto questo attirò su di loro una grave colpa di sangue, quando diedero attivo appoggio ai governi politici impegnati nella prima guerra mondiale. Spiritualmente la loro fede era stata indebolita dal modernismo. Vi fu una crisi spirituale perché molti dei loro ecclesiastici erano stati facile preda dell’evoluzionismo e della critica letteraria della Bibbia. Non ci si poteva aspettare nessun nutrimento spirituale dal clero della cristianità!

17 Similmente non giungeva nutrimento spirituale da quei cristiani unti che si preoccupavano più della loro salvezza personale che di far fruttare il talento del Signore. Divennero ‘pigri’, non idonei per aver cura degli averi del Signore. Furono quindi gettati “nelle tenebre di fuori”, dove le chiese della cristianità si trovano tuttora. — Matteo 25:24-30.

18 Così, quando nel 1918 il Signore Gesù Cristo arrivò per ispezionare i suoi schiavi, chi furono quelli che trovò a dare al suo corpo di servitori la loro porzione di cibo a suo tempo? Ebbene, fino a quel momento chi aveva dato a coloro che cercavano sinceramente la verità il corretto intendimento circa il sacrificio di riscatto, il nome divino, il fatto che la presenza di Cristo doveva essere invisibile, e il significato del 1914? Chi aveva smascherato la falsità di dottrine come la Trinità, l’immortalità dell’anima umana e l’inferno di fuoco? E chi aveva messo in guardia contro il pericolo dell’evoluzionismo e dello spiritismo? I fatti mostrano che era il gruppo di cristiani unti associati con gli editori della rivista La Torre di Guardia di Sion e Araldo della presenza di Cristo, ora chiamata La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova.

19 Nel numero inglese del 1° novembre 1944 (novembre 1945 nell’edizione italiana) La Torre di Guardia dichiarò: ‘Nel 1878, quarant’anni prima della venuta del Signore al tempio nel 1918, c’era una classe di sinceri consacrati cristiani che si era allontanata dalle organizzazioni gerarchiche e clericali, cercando di praticare il cristianesimo . . . L’anno seguente, cioè nel luglio 1879, questa rivista [La Torre di Guardia] incominciò ad essere pubblicata . . . affinché le verità che Iddio mediante Cristo ha provveduto, come “nutrimento a suo tempo”, fossero regolarmente dispensate a tutta la Sua famiglia di consacrati figliuoli’.

20 Illustrando lo sviluppo dell’odierno Corpo Direttivo, La Torre di Guardia del 15 maggio 1972 spiegava: “Cinque anni dopo [cioè nel 1884] la Zion’s Watch Tower Tract Society fu eretta in ente legale e fu impiegata quale ‘agenzia’ per servire il cibo spirituale a migliaia di persone sincere che cercavano di conoscere Dio e di capire la sua Parola . . . Dedicati, battezzati, unti cristiani si associarono a quella Società alla sede centrale in Pennsylvania. Che facessero parte del Consiglio dei Direttori o no, si resero disponibili per l’opera speciale della classe dello ‘schiavo fedele e discreto’. Aiutarono ad alimentare e dirigere la classe dello schiavo, e così fece la sua comparsa il corpo direttivo. Ciò avvenne evidentemente sotto la guida dell’invisibile forza attiva o spirito santo di Geova. Anche sotto la guida del Capo della congregazione cristiana, Gesù Cristo”.

21 Quando nel 1918 Gesù Cristo ispezionò quelli che asserivano di essere suoi schiavi, trovò un gruppo internazionale di cristiani che pubblicavano verità bibliche da impiegare sia all’interno della congregazione che all’esterno nell’opera di predicazione. Nel 1919 avvenne proprio quanto predetto da Cristo: “Felice quello schiavo se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così! Veramente vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi”. (Matteo 24:46, 47) Quei veri cristiani entrarono nella gioia del loro Signore. Essendosi mostrati ‘fedeli su poche cose’, furono costituiti dal Signore “su molte cose”. (Matteo 25:21) Lo schiavo fedele e il suo Corpo Direttivo erano al loro posto, pronti per ricevere un incarico più ampio. Come dovremmo essere felici che le cose siano andate così, perché i cristiani leali beneficiano riccamente dell’opera svolta con devozione dallo schiavo fedele e dal suo Corpo Direttivo!



Perspicacia, voce

ESPULSIONE

Azione giudiziaria di scomunica o disassociazione dei trasgressori da una comunità o organizzazione. Questa facoltà rientra nei diritti di ogni associazione religiosa, ed è paragonabile al potere degli stati politici e di certe autorità locali di comminare la pena capitale, di mettere al bando e di espellere. Nella congregazione di Dio il provvedimento dell’espulsione viene preso per salvaguardare la purezza dottrinale e morale dell’organizzazione. L’esercizio di questo potere è necessario per garantire l’esistenza stessa dell’organizzazione, e ciò vale in particolare per la congregazione cristiana, che deve rimanere pura e conservare il favore di Dio per poter essere da lui impiegata e rappresentarlo. Altrimenti Dio espellerebbe o stroncherebbe l’intera congregazione. — Ri 2:5; 1Co 5:5, 6.

Intervento di Geova. Molte volte Geova Dio intervenne per espellere o disassociare qualcuno. Condannò a morte Adamo e scacciò lui e la moglie dal giardino di Eden. (Ge 3:19, 23, 24) Caino fu scacciato e divenne un fuggiasco che vagava sulla terra. (Ge 4:11, 14, 16) Gli angeli che peccarono furono gettati nel Tartaro, condizione di dense tenebre in cui sono tenuti in attesa del giudizio. (2Pt 2:4) In Israele 23.000 fornicatori furono stroncati in un sol giorno. (1Co 10:8) Acan fu messo a morte per ordine di Geova per aver rubato ciò che era dedicato a Geova. (Gsè 7:15, 20, 21, 25) Il levita Cora insieme a Datan e Abiram della tribù di Ruben furono stroncati per la loro ribellione, e Miriam fu colpita dalla lebbra, che l’avrebbe accompagnata fino alla morte se Mosè non avesse interceduto per lei. Comunque fu espulsa dall’accampamento di Israele e rimase in quarantena per sette giorni. — Nu 16:27, 32, 33, 35; 12:10, 13-15.

Sotto la Legge mosaica. Per gravi o deliberate violazioni della legge data da Dio per mezzo di Mosè si poteva essere stroncati, vale a dire messi a morte. (Le 7:27; Nu 15:30, 31) Apostasia, idolatria, adulterio, mangiare sangue e omicidio erano alcune delle colpe che comportavano questa punizione. — De 13:12-18; Le 20:10; 17:14; Nu 35:31.

Sotto la Legge, per infliggere la punizione dello stroncamento, la colpevolezza doveva essere provata per bocca di almeno due testimoni. (De 19:15) I testimoni dovevano essere i primi a lapidare il colpevole. (De 17:7) Questo avrebbe dimostrato il loro zelo per la legge di Dio e per la purezza della congregazione di Israele e avrebbe inoltre scoraggiato il rendere una testimonianza falsa, frettolosa o sconsiderata.

Il Sinedrio e le sinagoghe. Durante il ministero terreno di Gesù le sinagoghe fungevano da tribunali per processare i violatori della legge ebraica. Il Sinedrio era la corte suprema. Sotto la dominazione romana gli ebrei non godevano dell’ampia autorità che avevano sotto il governo teocratico. Anche quando il Sinedrio giudicava qualcuno meritevole di morte, a motivo delle restrizioni imposte dai romani non sempre poteva infliggere la pena capitale. Le sinagoghe avevano tre diversi gradi di scomunica o disassociazione. Il primo era la pena di niddùy, che aveva una durata relativamente breve, inizialmente di soli 30 giorni. Chi incorreva in questa sanzione veniva privato di certi privilegi. Poteva recarsi al tempio, dove però era soggetto a determinate restrizioni, e tutti, all’infuori dei suoi familiari, avevano l’ordine di stargli a una distanza di 4 cubiti (2 m ca.). Il secondo era la pena di chèrem, che significa qualcosa di votato a Dio o interdetto. Questo era un giudizio più severo. Il colpevole non poteva insegnare o imparare insieme ad altri né svolgere operazioni commerciali oltre l’acquisto del necessario per vivere. Comunque non era escluso completamente dalla società ebraica e aveva la possibilità di esservi riammesso. Infine c’era la pena di shammattà´, un completo stroncamento dalla congregazione. Alcuni ritengono che questi due ultimi gradi di scomunica non fossero distinguibili l’uno dall’altro.

Il malvagio che veniva scacciato, interamente tagliato fuori, era ritenuto meritevole di morte, anche se gli ebrei non sempre avevano l’autorità di eseguire la condanna. Comunque la forma di espulsione a cui ricorrevano era un’arma molto potente nella comunità ebraica. Gesù predisse che i suoi seguaci sarebbero stati espulsi dalle sinagoghe. (Gv 16:2) Il timore di essere espulsi o scomunicati trattenne alcuni ebrei, anche personaggi autorevoli, dal riconoscere apertamente Gesù. (Gv 9:22, nt.; 12:42) Tipico di un’azione del genere da parte della sinagoga fu il caso del cieco guarito che aveva parlato a favore di Gesù. — Gv 9:34.

Durante il suo ministero terreno, Gesù diede ai suoi seguaci istruzioni sulla procedura da seguire quando qualcuno peccava in modo grave contro un altro ma la natura del peccato era tale che, se la questione veniva risolta dovutamente, non era necessario chiamare in causa la congregazione ebraica. (Mt 18:15-17) Egli esortò a fare sinceri sforzi per aiutare il trasgressore, salvaguardando nel contempo la congregazione dai peccatori impenitenti. L’unica congregazione di Dio allora esistente era quella d’Israele. Dicendo “parla alla congregazione”, Gesù non intendeva dire che la nazione intera o tutti gli ebrei di una data comunità dovessero giudicare il colpevole. Fra gli ebrei c’erano anziani a cui spettava questo compito. (Mt 5:22) Il trasgressore che avesse rifiutato di ascoltare anche questi responsabili avrebbe dovuto essere considerato “come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse”, gente che gli ebrei evitavano scrupolosamente di frequentare. — Cfr. At 10:28.

Nella congregazione cristiana. Seguendo i princìpi delle Scritture Ebraiche, le Scritture Greche Cristiane, per comando diretto e in base ai precedenti, autorizzano l’espulsione o disassociazione dalla congregazione cristiana. Esercitando questa autorità concessale da Dio, la congregazione si mantiene pura e conserva il favore di Dio. L’apostolo Paolo, avendone l’autorità, ordinò l’espulsione di un fornicatore incestuoso che aveva preso la moglie del proprio padre. (1Co 5:5, 11, 13) Si valse di questa autorità anche per disassociare Imeneo e Alessandro. (1Tm 1:19, 20) Pare che Diotrefe invece cercasse di esercitare ingiustamente l’autorità di disassociare. — 3Gv 9, 10.

Alcune delle trasgressioni passibili di disassociazione dalla congregazione cristiana sono fornicazione, adulterio, omosessualità, avidità, estorsione, furto, menzogna, ubriachezza, linguaggio oltraggioso, spiritismo, omicidio, idolatria, apostasia e il causare divisioni nella congregazione. (1Co 5:9-13; 6:9, 10; Tit 3:10, 11; Ri 21:8) Misericordiosamente, colui che promuove una setta dev’essere ammonito una prima e una seconda volta prima che sia preso contro di lui il provvedimento di disassociarlo. Nella congregazione cristiana si applica il principio enunciato nella Legge: la colpevolezza dell’accusato dev’essere stabilita per bocca di due o tre testimoni. (1Tm 5:19) Chi è riconosciuto colpevole di una pratica di peccato viene ripreso scritturalmente davanti agli “astanti”, ad esempio tutti coloro che hanno reso testimonianza circa la condotta peccaminosa, affinché anche loro possano nutrire un sano timore nei confronti di tale peccato. — 1Tm 5:20; vedi RIPRENSIONE.

Le Scritture ammoniscono inoltre la congregazione cristiana di non intrattenere rapporti sociali con i disordinati che non camminano rettamente, ma che non sono considerati meritevoli di un’effettiva espulsione. A questo riguardo Paolo scrisse alla congregazione di Tessalonica: “Smettete di associarvi con lui, affinché si vergogni. Eppure non lo considerate come un nemico, ma continuate ad ammonirlo come un fratello”. — 2Ts 3:6, 11, 13-15.

Con riferimento invece a coloro che erano cristiani ma che in seguito avevano ripudiato la congregazione cristiana o ne erano stati espulsi, l’apostolo Paolo comandò di ‘cessar di mischiarsi in compagnia’ di una tale persona; e l’apostolo Giovanni scrisse: “Non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto”. — 1Co 5:11; 2Gv 9, 10.

Chi è stato espulso può essere riaccolto nella congregazione se manifesta sincero pentimento. (2Co 2:5-8) Anche questa può essere una protezione per la congregazione, impedendo che sia sopraffatta da Satana andando dall’estremo di condonare la trasgressione all’altro estremo di diventare dura e incapace di perdonare. — 2Co 2:10, 11.


Perspicacia voce Apostasia

APOSTASIA

In greco questo termine (apostasìa) deriva dal verbo afìstemi, che significa letteralmente “star lontano da”. Il sostantivo ha il senso di “diserzione, abbandono, ribellione”. (At 21:21, nt.) Nel greco classico il sostantivo è usato per indicare una defezione politica, e il verbo è evidentemente usato in questo senso in Atti 5:37, a proposito di Giuda il galileo che si “trasse dietro” (apèstese, forma di afìstemi) dei seguaci. La Settanta greca usa il termine in Genesi 14:4, riferito a una ribellione del genere. Ma nelle Scritture Greche Cristiane viene usato principalmente per defezione religiosa: allontanamento da una giusta causa, dall’adorazione e dal servizio a Dio, e quindi abbandono di quanto prima professato e totale diserzione dai princìpi o dalla fede. I capi religiosi di Gerusalemme accusarono Paolo di tale apostasia contro la Legge mosaica.

Si può ben dire che l’Avversario di Dio fu il primo apostata, com’è indicato dal nome Satana. Egli indusse anche la prima coppia umana ad apostatare. (Ge 3:1-15; Gv 8:44) Dopo il Diluvio ci fu una ribellione alle parole dell’Iddio di Noè. (Ge 11:1-9) Più tardi Giobbe ritenne necessario difendersi dall’accusa di apostasia mossagli dai tre presunti confortatori. (Gb 8:13; 15:34; 20:5) Nella sua difesa Giobbe spiegò che Dio non concede udienza all’apostata (Gb 13:16), e mostrò anche la condizione disperata di chi è stroncato nell’apostasia. (Gb 27:8; cfr. anche le parole di Eliu in 34:30; 36:13). In questi casi ricorre il sostantivo ebraico chanèf, che significa “[uno] estraniato da Dio”, cioè un apostata. L’analogo verbo, chanèf, significa “allontanarsi dalla giusta relazione con Dio” o “contaminare, condurre all’apostasia”. — L. Koehler e W. Baumgartner, Lexicon in Veteris Testamenti Libros, Leida, 1958, p. 317.

Apostasia in Israele. I primi due comandamenti della Legge condannavano ogni forma di apostasia. (Eso 20:3-6) E prima di entrare nella Terra Promessa gli israeliti furono avvertiti del grave pericolo dell’apostasia risultante da matrimoni con abitanti del paese. (De 7:3, 4) Anche se chi incitava altri all’apostasia era un parente stretto o il coniuge, doveva essere messo a morte per aver “parlato di rivolta contro Geova vostro Dio”. (De 13:1-15) Le tribù di Ruben, Gad e Manasse si affrettarono a discolparsi da un’accusa di apostasia dovuta alla costruzione di un altare. — Gsè 22:21-29.

Molti re d’Israele e di Giuda seguirono una condotta apostata; per esempio Saul (1Sa 15:11; 28:6, 7), Geroboamo (1Re 12:28-32), Acab (1Re 16:30-33), Acazia (1Re 22:51-53), Ieoram (2Cr 21:6-15), Acaz (2Cr 28:1-4) e Amon (2Cr 33:22, 23). Col tempo la nazione divenne apostata perché aveva ascoltato sacerdoti e profeti apostati (Ger 23:11, 15) e altri uomini senza princìpi che, con parole dolci e detti menzogneri, la portarono a tenere una condotta dissoluta, a commettere immoralità e ad abbandonare Geova, “la fonte d’acqua viva”. (Isa 10:6; 32:6, 7; Ger 3:1; 17:13) Secondo Isaia 24:5, il paese stesso era diventato “contaminato [forma di chanèf] sotto i suoi abitanti, poiché hanno trasgredito le leggi, cambiato il regolamento, infranto il patto di durata indefinita”. Non sarebbe stata concessa loro misericordia nella distruzione predetta. — Isa 9:17; 33:11-14; Sof 1:4-6.

Quali caratteristiche distinguono gli apostati dai veri cristiani?

Un’apostasia fra quelli che si professavano cristiani era stata predetta dall’apostolo Paolo in 2 Tessalonicesi 2:3. Egli fece specifica menzione di certi apostati, come Imeneo, Alessandro e Fileto. (1Tm 1:19, 20; 2Tm 2:16-19) Fra le varie cause di apostasia additate negli avvertimenti apostolici c’erano: mancare di fede (Eb 3:12) e di perseveranza di fronte alla persecuzione (Eb 10:32-39), abbandonare le giuste norme morali (2Pt 2:15-22), seguire “parole finte” di falsi insegnanti e “ingannevoli espressioni ispirate” (2Pt 2:1-3; 1Tm 4:1-3; 2Tm 2:16-19; cfr. Pr 11:9), e cercare “di essere dichiarati giusti per mezzo della legge”. (Gal 5:2-4) Pur facendo professione di fede nella Parola di Dio, gli apostati possono abbandonare il servizio o dare poca importanza all’opera di predicazione e insegnamento affidata ai seguaci di Gesù Cristo. (Lu 6:46; Mt 24:14; 28:19, 20) Pur affermando di servire Dio non riconoscono i suoi rappresentanti, la sua visibile organizzazione, e quindi arrivano a “battere” gli ex compagni di fede per intralciare la loro opera. (Gda 8, 11; Nu 16:19-21; Mt 24:45-51) Gli apostati spesso cercano di farsi dei seguaci. (At 20:30; 2Pt 2:1, 3) Quelli che abbandonano volontariamente la congregazione cristiana diventano pertanto parte dell’“anticristo”. (1Gv 2:18, 19) Come per gli israeliti apostati, la distruzione è predetta anche per coloro che apostatano dalla congregazione cristiana. — 2Pt 2:1; Eb 6:4-8; vedi COMPAGNIE, ASSOCIAZIONE.

Durante il periodo di persecuzione che la primitiva congregazione cristiana subì da parte dell’impero romano, alcuni che si professavano cristiani furono a volte indotti a negare di essere discepoli di Cristo, nel qual caso dovevano manifestare la loro apostasia offrendo incenso a qualche divinità pagana o bestemmiando il nome di Cristo.

È evidente che c’è differenza fra il venire meno per debolezza e l’allontanamento che costituisce apostasia e implica una precisa e volontaria deviazione dal sentiero della giustizia. (1Gv 3:4-8; 5:16, 17) Qualunque sia la ragione apparente, sia essa intellettuale, morale o spirituale, costituisce una ribellione contro Dio e un rifiuto della sua Parola di verità. — 2Ts 2:3, 4; vedi UOMO DELL’ILLEGALITÀ.


Perspicacia voce Associazione pag 522.523
Nel mettere in guardia i corinti contro il pericolo delle cattive “compagnie” (1Co 15:33), l’apostolo Paolo usò per queste ultime il sostantivo greco homilìa, affine al verbo homilèo, che basilarmente significa “conversare”. (At 20:11) Questo verbo significa anche stare in compagnia o avere rapporti con qualcuno, rapporti solitamente di natura verbale ma a volte anche sessuali. La Settanta greca usa questo sostantivo per tradurre il termine ebraico reso “persuasione” in Proverbi 7:21 e “debito coniugale” in Esodo 21:10.

Coloro che desiderano l’approvazione di Dio scelgono la compagnia di persone devote alla giustizia e alla verità. (2Tm 2:22) Smettono inoltre di ‘associarsi [lett., mischiarsi]’ a scopo ricreativo con componenti della congregazione la cui condotta disordinata è stata oggetto di una censura ufficiale. Sebbene continuino a mostrare loro amore, dimostrano chiaramente di non approvare la loro condotta disordinata. (2Ts 3:6-15) Mentre le buone compagnie possono essere di vero aiuto per continuare a camminare in armonia con la sapienza divina, è innegabile che le cattive compagnie esercitano un’influenza dannosa. Il proverbio ispirato dichiara: “Chi cammina con le persone sagge diverrà saggio, ma chi tratta con gli stupidi se la passerà male”. (Pr 13:20; cfr. Pr 22:24, 25; 28:7; 29:3). La parola ebraica ra`àh, tradotta ‘trattare con’ in Proverbi 13:20, è anche resa ‘stare in compagnia’, ed è affine al termine ebraico rèa`, che significa “prossimo; compagno”. — Gdc 14:20; Le 19:18; Sl 15:3.

Che i cattivi compagni siano davvero pericolosi è evidente da molti esempi scritturali. Dina, figlia di Giacobbe, scelse poco saggiamente la compagnia di ragazze cananee, e come conseguenza fu violentata da Sichem, il figlio di un capo ivveo. (Ge 34:1, 2) Amnon, figlio di Davide, diede ascolto al cattivo consiglio del suo compagno Gionadab e violentò la sorellastra Tamar. Si attirò così l’odio di Absalom, fratello di lei, il quale in seguito lo fece assassinare. (2Sa 13:3-29) Ignorando i comandi di Geova, gli israeliti cominciarono a frequentare i cananei, formarono alleanze matrimoniali con loro e ne adottarono la degradata forma di adorazione, cosa che portò al disfavore di Geova e all’essere abbandonati da lui. (De 7:3, 4; Gdc 3:5-8) Persino Salomone dopo aver sposato adoratrici di falsi dèi si allontanò dall’adorazione di Geova. (Ne 13:26) Fu l’influenza di Izebel, adoratrice di Baal, a fare di Acab il peggiore di tutti i re d’Israele che lo avevano preceduto. (1Re 21:25) Gli stretti contatti con la casa reale di Acab costarono quasi la vita a Giosafat, e l’alleanza matrimoniale da lui formata con Acab in seguito rischiò di far distruggere la casa reale di Davide. — 2Cr 18:1-3, 29-31; 22:10, 11.

L’insieme dei veri cristiani, pur essendo formato da piccoli gruppi, congregazioni o anche singoli individui fisicamente isolati, costituisce l’“associazione dei fratelli”, una fratellanza espressa dalla parola greca adelfòtes. (1Pt 2:17; 5:9) Per continuare a far parte di questa fratellanza, i veri cristiani devono evitare qualsiasi contatto con chiunque fra loro si faccia promotore di insegnamenti falsi e divisivi. (Ro 16:17, 18) L’apostolo Giovanni diede istruzioni ai compagni di fede di non accettare mai un tale falso insegnante in casa loro e di non salutarlo, perché questo gli avrebbe dato spunto per esporre le sue dottrine distorte e corrotte. Salutare una persona del genere avrebbe indicato un certo grado di approvazione e li avrebbe resi partecipi delle “sue opere malvage”. (2Gv 10, 11) L’apostolo Paolo sapeva che, nonostante tutte le prove che rendevano certa la risurrezione dai morti, la compagnia di coloro che avevano rigettato questo insegnamento cristiano sarebbe stata distruttiva per la fede. Per questo scrisse: “Non siate sviati. Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. — 




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