La Turchia nel Rapporto 2006 sulla libertà religiosa nel mondo

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Vitale
00martedì 28 novembre 2006 19:00

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Il quadro costituzionale

Manca ancora il riconoscimento della personalità giuridica delle Chiese e da anni il Parlamento discute, senza però approvare, una nuova legge sul diritto di proprietà delle comunità religiose, considerata necessaria per l’ammissione di Ankara nell’Unione Europea. In Turchia infatti solo alcune minoranze religiose non islamiche possono avere beni, tramite le cosiddette “fondazioni della comunità”. La nuova legge – in discussione dal 2002 dietro pressione dell’Unione Europea – dovrebbe consentire a tutte le comunità religiose non islamiche di mantenere le proprietà attuali (spesso detenute in modo precario) e di recuperare quelle tolte negli ultimi 70 anni. Ma – osservano le minoranze religiose – la Direzione generale per le Fondazioni sostiene che esistono solo 160 fondazioni oggi riconosciute dallo Stato, tra cui non rientrano, per esempio, quelle di Chiesa cattolica, Chiese protestanti, Testimoni di Geova e Bahai, il che non contribuisce a rendere chiaro che destino avranno i beni di queste comunità.

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Vitale

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