La Bibbia: 66, 70 o 73 libri?

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MatriXRevolution
00martedì 1 luglio 2008 20:42
Secondo voi i libri della Bibbia sono 66 (protestanti), 73 (cattolici & C.)

oppure 70?

secondo me il fatto che siano 66 non mi piace perchè il 6 nelle scritture è sempre associato alla mostruosità/incompletezza

il fatto che siano 73 neanche perchè non vedo un simbolismo nel 73 o nel 7 associato al 3

70 invece mi sembra ottimo! il 70 ha un simbolismo buono: 7 x 10 il 7 è la perfezione ed il 10 la completezza umana...

voi cosa ne pensate?
Sara-61
00martedì 1 luglio 2008 20:46
Bella domanda Matrix....

comunque sono d'accordo che la più plausibile come simbologia, sembrerebbe essere 70.



ciao [SM=x570892]
MatriXRevolution
00martedì 1 luglio 2008 20:50
Re:
Sara-61, 01/07/2008 20.46:

Bella domanda Matrix....
comunque sono d'accordo che la più plausibile come simbologia, sembrerebbe essere 70.
ciao [SM=x570892]



Anche perchè c'è un manoscritto in greco chiamato "traduzione greca dei 70"

cosa sapete in merito?
Francesca Galvani
00martedì 1 luglio 2008 21:01
Re: Re:

:83538621=MatriXRevolution, 01/07/2008 20.50]

Anche perchè c'è un manoscritto in greco chiamato "traduzione greca dei 70"

cosa sapete in merito?



La traduzione greca dei Settanta

Una traduzione greca dell’Antico Testamento fu redatta in età ellenistica, ad Alessandria di Egitto, in un periodo che va dal III sec. al I a.C.: è la cosiddetta traduzione dei «Settanta» (LXX), cioè attribuita, secondo la leggenda, a settanta studiosi ebrei a cui il sovrano di Egitto avrebbe affidato il compito di elaborarla e che lo avrebbero fatto, indipendentemente l’uno dall’altro, con perfetto accordo. È soprattutto attraverso questa traduzione greca che l’AT fu letto e conosciuto dai Cristiani. Ma esistettero anche altre traduzione greche: di Aquila, Simmaco, Teodozione (quest’ultima fu la più diffusa per quanto riguarda il libro di Daniele).

Sappiamo che il cristiano Origene, maestro della Scuola esegetica e teologica Alessandrina nella prima metà del III sec., aveva fatto un’edizione critica dell’Antico Testamento su sei colonne parallele (donde il titolo Esapla), contenenti il testo ebraico, la traslitterazione dei caratteri ebraici in greco e quindi le traduzioni greche dei Settanta, di Simmaco, di Aquila e di Teodozione. Per la sua monumentalità non venne però trascritta e quindi andò perduta, tranne che per qualche citazione.

da:
http://www.christianismus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=20&page=4


Francesca Galvani
00martedì 1 luglio 2008 21:07
Re:

:83538320=MatriXRevolution, 01/07/2008 20.42]Secondo voi i libri della Bibbia sono 66 (protestanti), 73 (cattolici & C.)

oppure 70?

secondo me il fatto che siano 66 non mi piace perchè il 6 nelle scritture è sempre associato alla mostruosità/incompletezza

il fatto che siano 73 neanche perchè non vedo un simbolismo nel 73 o nel 7 associato al 3

70 invece mi sembra ottimo! il 70 ha un simbolismo buono: 7 x 10 il 7 è la perfezione ed il 10 la completezza umana...

voi cosa ne pensate?



http://www.christianismus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=20&page=3


[SM=x570892]
Polymetis
00martedì 1 luglio 2008 23:41
"Anche perchè c'è un manoscritto in greco chiamato "traduzione greca dei 70" "

Non è il nome di un manoscritto, e il numero 70 comunque non riguarda il numero dei libri ma dei leggendari traduttori.
|cocco|
00mercoledì 2 luglio 2008 07:04
Non ho potuto leggere tutto, per esempio nei link, ma appena ho letto il topic mi è subito venuto alla mente che questo ragionamento trova il tempo che trova.
Il fatto di cercare una numerologia nel numero dei libri della Bibbia non è corretto.
Se oggi in una Bibbia protestante troviamo 39 libri nel Vecchio Testamento, gli ebrei ne riconoscevano 22 o 24.
Non voglio entrare nell'argomento perchè è lungo parlarne, ma come indizio, vi do il fatto che per esempio alcuni libri che oggi conosciamo divisi, in realtà a quel tempo erano considerati unici. Es: 1 e 2 Samuele, 1 e 2 Re, 1 e 2 Cronache ecc...

Dunque la domanda trova subito una sua risposta. La suddivisione è dipesa in parte dall'uomo.

Potrei considerare la Bibbia composta da 39+27 libri, da 22 + 27 libri, o da 24+27 libri.


Il discorso dell'introduzione dei libri deuterocanonici (cioè di secondo canone) che compaiono in Bibbie in uso tra Cattolici è molto tarda. E' solo col Concilio di Trento del XVI secolo che la Bibbia usata oggi dai Cattolici come la conoscono oggi, ha preso questa forma, a seguito anche di disaccordi.
MatriXRevolution
00mercoledì 2 luglio 2008 08:47
Re:
|cocco|, 02/07/2008 7.04:

Non ho potuto leggere tutto, per esempio nei link, ma appena ho letto il topic mi è subito venuto alla mente che questo ragionamento trova il tempo che trova.
Il fatto di cercare una numerologia nel numero dei libri della Bibbia non è corretto.
Se oggi in una Bibbia protestante troviamo 39 libri nel Vecchio Testamento, gli ebrei ne riconoscevano 22 o 24.
Non voglio entrare nell'argomento perchè è lungo parlarne, ma come indizio, vi do il fatto che per esempio alcuni libri che oggi conosciamo divisi, in realtà a quel tempo erano considerati unici. Es: 1 e 2 Samuele, 1 e 2 Re, 1 e 2 Cronache ecc...

Dunque la domanda trova subito una sua risposta. La suddivisione è dipesa in parte dall'uomo.

Potrei considerare la Bibbia composta da 39+27 libri, da 22 + 27 libri, o da 24+27 libri.


Il discorso dell'introduzione dei libri deuterocanonici (cioè di secondo canone) che compaiono in Bibbie in uso tra Cattolici è molto tarda. E' solo col Concilio di Trento del XVI secolo che la Bibbia usata oggi dai Cattolici come la conoscono oggi, ha preso questa forma, a seguito anche di disaccordi.



Hai detto che non è corretto... e che non hai letto i link proposti.
Io a differenza tua me li sono stampati (ps: grazie Francesca) e letti con calma...

Gli Ebrei ne riconoscevano 22 perchè 22 sono le lettere dell'alfabeto Ebraico. Leggendo potrai vedere come le suddivisioni o gli accorpamenti venivano fatti proprio per poter inserire una numerologia di libri.
predestinato74
00mercoledì 2 luglio 2008 10:26
Il discorso dell'introduzione dei libri deuterocanonici (cioè di secondo canone) che compaiono in Bibbie in uso tra Cattolici è molto tarda. E' solo col Concilio di Trento del XVI secolo che la Bibbia usata oggi dai Cattolici come la conoscono oggi, ha preso questa forma, a seguito anche di disaccordi.

strano ero convinto di tutto il contrario, e cioè che i deuterocanonici (i libri dell'Antico Testamento) hanno sempre fatto parte della Bibbia in quanto fin dall'inizio la Chiesa ha adottato il canone della LXX che comprendeva appunto i deuterocanonici. che poi vi siano stati dei padri non d'accordo con questo canone è un'altra questione.

altra questione è anche il pronunciamento ufficiale della Chiesa che è molto tardo, questo non toglie che sempre , fin dall'inizio della sua storia, la Chiesa ha usato anche i deuterocanonici, è stato poi Lutero a rifiutare il canone dei LXX per accettare quello ebraico.
MatriXRevolution
00mercoledì 2 luglio 2008 11:20
Re:
predestinato74, 02/07/2008 10.26:

Il discorso dell'introduzione dei libri deuterocanonici (cioè di secondo canone) che compaiono in Bibbie in uso tra Cattolici è molto tarda. E' solo col Concilio di Trento del XVI secolo che la Bibbia usata oggi dai Cattolici come la conoscono oggi, ha preso questa forma, a seguito anche di disaccordi.

strano ero convinto di tutto il contrario, e cioè che i deuterocanonici (i libri dell'Antico Testamento) hanno sempre fatto parte della Bibbia in quanto fin dall'inizio la Chiesa ha adottato il canone della LXX che comprendeva appunto i deuterocanonici. che poi vi siano stati dei padri non d'accordo con questo canone è un'altra questione.

altra questione è anche il pronunciamento ufficiale della Chiesa che è molto tardo, questo non toglie che sempre , fin dall'inizio della sua storia, la Chiesa ha usato anche i deuterocanonici, è stato poi Lutero a rifiutare il canone dei LXX per accettare quello ebraico.



Guarda che è corretto... i deuterocanonici venivano utilizzati costantemente insieme a quelli già canonizzati dai primi Cristiani in poi solo che non venivano ufficializzati perchè in alcune zone li utilizzavano e in altre no ma giusto perchè o non li conoscevano, oppure perchè non li capivano oppure perchè non alcuni non li accettavano...
Polymetis
00mercoledì 2 luglio 2008 12:05
"strano ero convinto di tutto il contrario, e cioè che i deuterocanonici (i libri dell'Antico Testamento) hanno sempre fatto parte della Bibbia in quanto fin dall'inizio la Chiesa ha adottato il canone della LXX che comprendeva appunto i deuterocanonici. che poi vi siano stati dei padri non d'accordo con questo canone è un'altra questione."

Il Concilio di Trento è semplicemente il primo pronunciamento dogmatico sull'argomento in funzione antiluterana.

Trianello
00mercoledì 2 luglio 2008 15:31
Re: Re:
MatriXRevolution, 02/07/2008 11.20:



Guarda che è corretto... i deuterocanonici venivano utilizzati costantemente insieme a quelli già canonizzati dai primi Cristiani in poi solo che non venivano ufficializzati perchè in alcune zone li utilizzavano e in altre no ma giusto perchè o non li conoscevano, oppure perchè non li capivano oppure perchè non alcuni non li accettavano...




E questa roba dove la hai letta?

I Deuterocanonici hanno sempre fatto parte del Canone ufficiale Cristiano, anche se, nei primi secoli, troviamo alcuni (pochi) Padri che, influenzati dal Canone ebraico (che si era stabilizzato attorno alla metà del II secolo d.C), non erano molto convinti della canonicità di questi testi. Tra questi ultimi, va ricordato San Girolamo, il quale non avrebbe voluto includere i Deuterocanonici nella sua traduzione della Bibbia, ma vi fu costretto dalle insistenze di coloro, invece, che li reputavano ispirati (segno evidente che quella di Girolamo era comunque una posizione minoritaria in seno alla Chiesa). Proprio il fatto che dobbiamo attendere fino al Concilio di Trento per avere un pronunciamento dogmatico relativo al Canone della Scrittura, evidenzia come, fino a Lutero, nessuno aveva mai seriamente voluto escludere i Deuterocanonici dalla Bibbia.
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