Premesso il mio personale ribrezzo per la pedofilia (ma c'è bisogno di specificarlo? temo proprio di sì visto il clima di sacro orrore che si respira in internet...) e l'ovvietà della necessaria punizione dei colpevoli (al punto che mi scopro a chiedermi se nelle ferramenta vendono il napalm
), mi ritrovo a fare qualche ragionamento.
1) mi sembra un classico servizio giornalistico killer, senza contraddittorio, con alcuni errori notevoli di interpretazione, come quello sul Crimen Sollicitationis, che da quanto ho letto non impone il segreto alle vittime ma ricorda il segreto della confessione e della necessità di investigare sulle accuse per atti che il documento definisce appunto crimini. Tra l'altro usando materiale del 2005 e anche precedente.
2) è della BBC che si è già distinta per il suo livore anticattolico e per lo scarso equilibrio e l'ancor minore preparazione su quello che riguarda i temi religiosi e correlati. Curioso tempismo poi che tale servizio sia stato tradotto e immesso nel web, dai soliti siti anticattolici, proprio dopo il family day e le minacce a Bagnasco.
3) il cattolicesimo, per la prima volta da 400 anni e passa ad oggi è divenuto la prima religione in Gran Bretagna e questo dà fastidio a molti. La Chiesa anglicana è in piena crisi ed è solo questione di tempo quando, almeno una parte notevole di essa, si riunirà al Vaticano. Il problema è che il sovrano inglese è anche capo della chiesa inglese, ma la famiglia reale è anche a capo della massoneria e la massoneria inglese (che controlla politica e finanza) è ferocemente anticattolica (provate a leggere l'omicidio Calvi in quest'ottica...) e fa di tutto per impedire questa unione e più in generale per danneggiare, se non annientare, il cattolicesimo. La Chiesa è un potere che dà davvero fastidio, non è controllabile perchè ha un suo stato indipendente (grazie al cielo) per cui si cerca di limitarne l'influenza screditandola. Sputtanare il vaticano fa parte di questa strategia di potere. Già negli archivi delle SS ad esempio troviamo ordini di Hitler e dei gerarchi in cui si ordina di diffamare il vaticano e i sacerdoti cattolici raccontando di abusi, orge, violenze, immoralità ecc. nei seminari, nei conventi e nelle scuole allo scopo di screditarli dinanzi alla popolazione e diminuirne l'influenza concorrenziale. Stessi ordini ricevettero i comunisti dopo la seconda guerra mondiale (come credete siano nate le storie su Pio XII e Hitler?). Al Vaticano non è ancora stato perdonato di aver fatto vincere la DC nel 1948 e di aver contribuito pesantemente a far crollare il muro di Berlino e il comunismo dell'est. Simile discorso per gli USA, dove la Chiesa cattolica sta diventando, se non è già diventata, la prima confessione del paese, irritando molti gruppi di potere, soprattutto WASP dell'east coast. Vi è nei paesi anglossassoni un radicato pregiudizio anticattolico derivante da secoli di propaganda protestante (Philip Jenkins: The New Anti-Catholicism - The Last Acceptable Prejudice; Oxford University Press 2003. --- Mark S. Massa: Anti-Catholicism in America - The Last Acceptable Prejudice; Crossroad 2005.)
4) abusi e violenze sessuali sono innegabili e detestabili, tuttavia sono nella media della popolazione e delle altre confessioni religiose e più in generale delle diverse organizzazioni esistenti, laiche e religiose. Non è ovviamente una scusante (come potrebbe?) e non vuole esserlo, badate bene, tuttavia rilevo che non vedo continui scandali e servizi giornalistici a questo proposito, solo a proposito del vaticano. Quantomeno curioso. Forse ciò che interessa non sono i bambini ma il bersaglio da colpire. Faccio una profezia: la Chiesa anglicana per il momento è abbastanza al riparo da questi scandali, poche cose - chi di voi si ricorda servizi a questo proposito? - ma scommettete che non appena si proclamerà l'unione con il Vaticano verrano fuori storie e storie di abusi?
4) Ad un'analisi degli abusi, veri e presunti (nel senso di non ancora dimostrati) si nota che solo nella minoranza di casi si può parlare di effettiva pedofilia, ovvero di attrazione verso bambini in età prepuberale, mentre nella maggioranza dei casi si tratta di omosessualità verso adolescenti per lo più sessualmente maturi (efebofilia) ma sotto l'età del consenso (la maggioranza dovrebbe essere tra i 15 e i 17 anni, ma i dati non sono ovviamente completi), che per lo stato è generalmente 18 anni ma per il diritto canonico è 16. Questo porta a sperare che una scelta più accurata di candidati al sacerdozio, anche grazie all'ultima disposizione papale che considera l'omosessualità come causa valida per la negazione del sacramento dell'ordine, possa aiutare nel fronteggiare e prevenire il problema.
5) In Italia il più grande "protettore" di molestatori e pedofili è di fatto lo stato, che spesso non li persegue e quando lo fa le pene sono minime e poi, dietro insistenza dei sindacati, costoro vengono addirittura reintegrati nel posto di lavoro (scuole, ecc.) vicino alle loro vittime. Ma tranne un articolo di giornale personalmente non ho visto altri servizi a proposito. Anche questo è curioso. Ogni anno vi sono in Italia sino a 21000 abusi su minori (per tacere della violenza sulle donne), in maggioranza all'interno delle famiglie e nelle scuole, ma non vedo campagne contro le scuole, ad esempio, eppure i dati ci dicono che vi è un abuso ogni 4 scuole, uno ogni 400 minori e uno ogni 500 famiglie. Nell'indiferenza generale, tranne ovviamente quando si deve fare facile moralismo pubblico schierandosi dalla parte dei "buoni" politicamente corretti.
I dati, peraltro di difficle raccolta, sulla pedofilia in Italia e negli USA (dove vi sono i dati più facilmente accessibili) fanno paura e gridano vendetta dinanzi a Dio, eppure tranne qualche servizio nei casi di contingenti di cronaca nera, non sembra esservi l'attenzione necessaria e sistematica
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6) La pedofilia è il nuovo tabù moderno, come le streghe del rinascimento, il rischio è di vederla ovunque e di generare furore irrazionale e forcaiolismo. La vicenda di Rignano Flaminio dovrebbe mettere in guardia e far andare con i piedi di piombo. Proprio di questi giorni sul giornale la notizia di un nonno prosciolto dopo 7 anni 7 per non aver abusato della nipotina, il fatto non è mai avvenuto, è stata la madre della piccola a interpretare male una parola. Sono decine i sacerdoti e in generale centinaia le persone accusate di pedofilia e poi prosciolte magari dopo anni, tanto che si stanno cominciando a riunire persino in associazione. Anche questo non è un problema da poco, ma viene ignorato. A volte sembra che lo sdegno per la pedofilia serva più a scaricare a poco prezzo e ancor minore fatica la coscienza dell'uomo post-moderno piuttosto che per una vera sete di giustizia e amore per i bambini.
7) La Chiesa non ha strumenti davvero efficaci per combattere la pedofilia se non puramente aleatori (indicazioni, note pastorali, regolamenti ecc.) perchè non ha un sistema legale penale come il resto degli stati e tantomeno può agire negli altri stati in questo senso: la Chiesa non può arrestare un prete accusato o solo sospettato di pedofilia in un qualsiasi stato. Un vescovo che si vede arrivare un'accusa di pedofilia contro un suo sacerdote, allora, cosa deve fare? Tagliargli la gola senza processo? Darlo subito in pasto all'opinione pubblica? Denunciarlo anche se non ha prove? O indagare e vedere prima se le accuse sono vere? E come fa a controllare? Và dal sacerdote e gli chiede scusa hai violentato un bambino? Peggio ancora se il sacerdote pedofilo rende noto il suo comportamento (che è una malattia maniaco-compulsiva) attraverso la confessione. Il vescovo è allora obbligato al silenzio pena la scomunica e quindi non può di fatto neppure colaborare con la polizia in quanto quello che sà lo sà attraverso il vincolo della confessione.
Il vescovo ha inoltre la responsabilità dei sacerdoti che gli sono sottoposti e non può abbandonarli o accusarli senza prove. Questo però poi sembra una copertura. Ma il vescovo ha anche la responsabilità del suo gregge e quindi generalmente tende a preferire, se possibile, di evitare scandali che potrebbero turbare i fedeli sino a fargli perdere la fede. E se dopo anni le accuse si rivelassero false? Soprattutto negli USA i processi si fanno per i risarcimenti milionari, non è pertanto un'idea peregrina ipotizzare che vi sono genitori che vi vedono un modo per alzare un bel po' di soldi. Come uscire da quesa situazione? Come conciliare l'esigenza irrinunciabile di giustizia per le vittime con la necessità di provare prima le accuse ma anche non sottoporre la comunità a divisioni e scandali? I vescovi si sono trovati in mezzo a questo dilemma e non sempre sono stati all'altezza.
Ho notato poi che nel servizio si accenna che la polizia era a conoscenza degli abusi di alcuni sacerdoti, eppure li ha lasciati in libertà scaricando la patata bollente sulla Chiesa. Perchè erano ancora liberi se erano pericolosi? E cosa poteva fare la chiesa? affittare una galera e rinchiuderli? in base a quale giurisdizione? La chiesa non può neppure obbligare qualcuno a tornare in un paese per sottoporsi a un processo, cosa fa manda quattro chirichetti a legare l'infame e caricarlo sull'aereo? sarebbe sequestro di persona e violenza privata. Deve pensarci la polizia, ma se la polizia non lo fa? Oltre al trasferimento e all'eventuale "imposizione" di cure, quale strumento effettivo ha la Chiesa in questo caso? Cosa deve fare con un sacerdote accusato? Dove lo mette se la polizia non lo arresta? Anche metterlo in un monastero di clausura non è facile, si tratta cmq di una violazione della libertà personale nel caso la persona non è consenziente (peggio ancora se non vi sono prove) e non tutti i monasteri sono disposti ad accogliere simili persone e cmq non tutti accettano tale forma di reclusione. Che fare?
Mi fermo con un'ultima considerazione. Nonostante quanto detto sopra ritengo che la Chiesa abbia preso coscienza tardi e tutto sommato malamente del problema e non sia stata in grado di affrontarlo sino in fondo, tra le altre cose per problemi di struttura e organizzativi (anche la chiesa soffre di elefantiasi burocratica), ancora adesso sembrerebbe in imbarazzo e incapace di affrontare appieno la questione. A questo va aggiunto che i vertici della Chiesa generalmente sono avanti con gli anni e a volte, per semplici limiti umani, sembrano non cogliere appieno il mondo post-moderno e le sue "trappole", senza contare che una piena coscienza della gravità della pedofilia sembra essere una conquista recente anche per la psicologia-psichiatria. Sembra anche, a mio avviso, essere mancato il coraggio anche di rischiare apertamente lo sputtanamento, impauriti forse dalle dimensioni e con la illusoria speranza che la bufera sarebbe presto passata e che si sarebbe riusciti a fare puliza senza dover passare sotto le forche caudine di una opinione pubblica aizzata da circoli anticattolici. Ma qualcuno continua a spingere su questo tasto e sarebbe il caso di affrontarlo radicalmente, superando schemi comportamentali vecchi di secoli. Questo permetterebbe anche una maggiore attenzione per le vittime, attenzione che per paura sembra essere in passato mancata o comunque non essereci stata come dovuta. La chiesa dovrà affrontare questo problema e prima lo fa meglio è, per lei stessa e per le vittime, nonstante le paure di perdita di credibilità. Di periodi bui, dalle persecuzioni alle corruzioni morali, la chiesa ne ha affrontati tanti, e ogni volta è stata capace di superarli e rinnovarsi; dovrebbe avere più fiducia nelle parole del vangelo: ianua inferi non praevalebunt.