L'Uzbékistan e i TdG

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Achille Lorenzi
00domenica 27 agosto 2006 08:31


L'Uzbékistan mette fine all'attività dei testimoni di Geova

L'Uzbékistan ha chiuso l'unica rappresentanza dei Testimoni di Goeva in questo paese dell'Asia centrale, accusando questo gruppo religioso di proselitismo aggressivo, ha annunciato venerdì la stampa locale.

Le autorità della provincia di Fergana (est) avevano ricevuto numerose lamentele dai residenti sul comportamento dei Testimoni di Geova attivi nella regione dal 1999, ha indicato www.press-uz.info, un sito internet vicino al governo.
"I Testimoni di Geova non tengono in alcun conto le leggi sulla vita proivata dei cittadini e la libertà di coscienza come delle tradizioni nazionali, avendo con ostinazione portato avanti un lavoro missionario bellicoso ed aggressivo, entrando anche con la forza nelle case, importunando le persone con le loro prediche e la loro letteratura", scrive il sito citando un responsabile del ministero della Giustizia.

I Testimoni di Geova, un'organizzazioe che si presenta come cristiana ed impegnata nell'evangelizzazione nel mondo, erano attivi in Uzbékistan solo nella regione di Fergana.
In questo paese dell'Asia centrale, il 90% dei 26 milioni di abitanti sono musulmani.

Fonte: www.topchretien.com/topinfo/affiche_info_v2.php?Id=11409
Polymetis
00domenica 27 agosto 2006 09:26
"entrando anche con la forza nelle case"

Sarà vero? Qui non lo fanno, ma chissà quale forza può dare la disperazione dell'essere inascoltati...
Dario.from.CS
00domenica 27 agosto 2006 12:06
Beh anche a me pare molto gonfiata la relazione sui Testimoni di Geova!
Poi trattandosi di un paese musulmano, prbabilmente la piccola comunità di tdg erano missionari, quindi preparati e "professionali" nel avvicinare le persone...
A mio avviso questa notizia spiegata in questo modo lascia il tempo che trova, bisognerebbe valutare chi ha deciso di chiudere la sede e sotto richiesta di chi? [SM=x570872]
The Red baron
00domenica 27 agosto 2006 13:38

Classico esempio di intolleranza con tanto di calunnia.

Entravano nelle case con la forsa, suvvia

Pensassero a gli estremismi di casa loro i mussulmani visto che sono dal coltello facile.

Saluti
brunodb2
00martedì 29 agosto 2006 09:01
I testimoni di Geova sono al bando in Uzbekistan

Fonte:
www.cristianitestimonidigeova.net/Portal/Indice.aspx?Tipo=N



Ciao [SM=x570892]

Bruno
brunodb2
00venerdì 1 settembre 2006 21:58
Uzbekistan: Inasprita la censura di letteratura religiosa
di Igor Rotar


N.D.R.: Durante la stesura della traduzione di questa notizia, sono pervenute più recenti informazioni relative ai Testimoni di Geova in Uzbekistan: vedi l'articolo "I Testimoni di Geova sono al bando in Uzbekistan".

L’Uzbekistan ha introdotto nuove multe per la produzione “illegale”, il magazzinaggio, l’importazione e la distribuzione di qualsiasi tipo di letteratura religiosa. Un protestante ha riferito a Forum 18 News Service che “tutte le comunità religiose hanno già bisogno del permesso del Comitato degli Affari Religiosi del governo per la pubblicazione o l’importazione di letteratura religiosa”. Alcuni musulmani hanno ribadito a Forum 18 che questi cambiamenti forniscono solo una base “legale” a ciò che già accadeva e che, come le autorità hanno confermato a Forum 18, dalla soppressione della rivolta di Andijan sono state bloccate le importazioni di letteratura musulmana. Il presidente del Comitato degli affari religiosi, Shoazim Minovarov, ha dichiarato a Forum 18 che la produzione” e la distribuzione “illegale di materiale religioso sono “questioni nazionali”. In qualsiasi stato un editore deve avere un’autorizzazione per poter pubblicare e deve pagare le tasse”. Questi sono gli ultimi di una serie cambiamenti rivolti ad attività che non sono pienamente controllate dal governo.

I religiosi dell’Uzbekistan hanno reagito con rassegnazione alle modifiche apportate al Codice Penale e al Codice di Infrazioni Amministrative entrato in vigore il 23 giugno che ha introdotto nuove multe per la produzione “illegale”, il magazzinaggio, l’importazine e la distribuzione di tutte le forme di letteratura religiosa. “La cosa non è nuova, abbiamo sempre avuto problemi con la letteratura”, ha detto il 27 giugno a Forum 18 News Service un protestante che preferisce non essere identificato. “Tutte le comunità religiose hanno già bisogno del permesso del Comitato degli Affari Religiosi del governo per la pubblicazione o l’importazione di letteratura religiosa. In tutta l’ Uzbekistan non possiamo pubblicare materiale e le importazioni sono state rese difficili già da molto tempo.

Fonti musulmane hanno espresso la loro preoccupazione a Forum 18 per questi cambiamenti al Codice Penale e al Codice Amministrativo sebbene qualcuno consideri le modifiche al Codice Amministrativo semplicemente una base “legale” a ciò che già accadeva. Un musulmano, che non desidera essere identificato, ha detto a Forum 18 che, dalla soppressione della rivolta di Andijan del maggio del 2005, le autorità hanno bloccato tutte le importazioni di letteratura musulmana in Uzbekistan.

Secondo Sergei Artyushkov, rappresentante dei testimoni di Geova, è difficile prevedere gli effetti di queste modifiche sui membri della sua stessa religione. “In Uzbekistan è più importante la consuetudine della legge stessa”. Il 28 giugno, dalla capitale Tashknet ha dichiarato a Forum 18: “Ci vorrà del tempo per vedere come i servizi legalmente autorizzati intenderanno applicare queste modifiche al Codice Penale e a quello Amministrativo.

Il nuovo articolo del Codice Amministrativo, l’articolo 184-2 punisce la “produzione illegale, il magazzinaggio, l’importazione o la distribuzione di materiale dal contenuto religioso” con una multa da 20 a 100 volte il valore di un salario mensile da applicare a gente comune mentre, i responsabili (si presume delle organizzazioni religiose) colpevoli delle stesse imputazioni possono essere puniti con una multa che è 50 fino a 150 volte superiore il salario minimo mensile oltre alla confisca del materiale e “delle attrezzature utilizzate per la loro produzione e distribuzione”.


Il nuovo articolo del Codice Penale, l’articolo 244-3 punisce la “produzione illegale, il magazzinaggio, l’importazione o la distribuzione di materiale dal contenuto religioso” con una multa per coloro che sono stati già condannati dall’equivalente articolo del Codice Amministrativo con una multa che è 100 fino a 200 volte il salario minimo mensile o con un “lavoro correttivo” dalla durata massima di tre anni.

Tra le modifiche c’è l’ articolo 156 del Codice Penale che punisce la produzione e la distribuzione di letteratura che incita al razzismo e all’odio religioso. Della stessa natura è l’articolo 184-3 del Codice Amministrativo. I due articoli si rifanno a multe già esistenti per la letteratura che promuove l’odio e l’estremismo religioso.

Il presidente del Comitato degli Affari Religiosi, Shoazim Minovarov ha spiegato che cosa le autorità intendano per produzione e distribuzione “illegale” di letteratura religiosa. “Si tratta della produzione di materiale a livello nazionale”, ha dichiarato a Forum 18 il 29 giugno da Tashkent. “In qualsiasi stato un editore deve avere un’autorizzazione per pubblicare e deve pagare le tasse”.


Minovarov sostiene che” in Uzbekistan i singoli individui possono importare letteratura religiosa per uso personale mentre, per l’importazione di letteratura religiosa da distribuire in massa, una comunità religiosa deve ricevere prima di tutto il permesso dal nostro comitato. Se questa letteratura è già arrivata in Uzbekistan, diamo immediatamente il permesso per il suo ingresso. In caso contrario, conduciamo un’attenta analisi per verificare che la letteratura non contenga riferimenti a odio etnico o interreligioso”.

Minovarov ha implicitamente confermato che l’importazione di letteratura musulmana proveniente dall’estero è stata bloccata. “Produciamo una quantità sufficiente di letteratura musulmana”, ha dichiarato. “Nei rari casi in cui un istituto didattico musulmano abbia improvvisamente bisogno di ricevere letteratura religiosa, ci contatta e, se questa letteratura non contiene richiami a odio interetnico o interreligioso, gli diamo il permesso per procedere all’importazione”.

Le modifiche al Codice Penale e al Codice Amministrativo sono state approvate dal Parlamento il 20 aprile e dal Senato il 9 giugno e il 22 giugno sono state tramutate in leggi dal Presidente Islam Karimov. Sono entrate in vigore con la pubblicazione sui mezzi di comunicazioni statali il 23 giugno (le modifiche sono state pubblicate sul giornale in lingua russa Narodnoe Slovo e sono disponibili sul sito narodnoeslovo.uz/cgi-bin/index.cgi?a=rules&c=show&id=34).

Il 28 giugno, Shukhrat, un funzionario del Ministero della Giustizia che non ha voluto rendere noto il suo cognome ha detto a Forum 18 che il suo Ministero non è stato coinvolto nella preparazione di queste modifiche che spettavano all’ufficio del procuratore generale. Comunque, nessun membro di questo ufficio era preparato a spiegare il motivo per cui erano state adottate queste modifiche e perché fossero necessarie. Un funzionario che rispondeva al telefono il 28 giugno ha detto a Forum 18 che tali informazioni non sono state rese note.

I cambiamenti legali sono gli ultimi di una serie volti ad affrontare le attività che il governo non controlla pienamente, incluso il credo religioso e la sua pratica. Alla fine del 2005 si è registrato un incremento massivo di multe per attività religiose non registrate come conseguenza delle modifiche al Codice Penale e Amministrativo (vedi F18News del 27/01/2006 su www.forum18.org/Archive.php?article_id=720).

Il Comitato Musulmano controllato dallo Stato può pubblicare alcuni libri e giornali mentre Muhamad Sadyk Muhamad Yusuf, musulmano indipendente ed ex mufti può pubblicare libri musulmani. La Chiesa Russa Ortodossa può pubblicare li giornale.

“Parola di Vita” e un altro quotidiano entrambi in lingua russa e mantiene il sito www.pravoslavie.uz. Anche la Chiesa Cattolica nella capitale Tashkent mantiene su internet la sua fonte di informazione e la sua agenzia di informazioni www.agnuz.info.

Alle altre chiese cristiane che hanno istituito una società biblica in Tashkent è permessa una produzione limitata di libri cristiani previa autorizzazione per ogni edizione da parte del Comitato degli Affari Religiosi.

Alle altre minoranze religiose è stata quasi completamente vietata la produzione di letteratura religiosa in Uzbekistan specialmente in uzbek (sebbene sia la lingua di stato). “La pubblicazione ufficiale di letteratura cristiana è praticamente impossibile nel paese sebbene la richiesta sia grande”, ha dichiarato a Forum 18 un Protestante che ha molti contatti all’interno della nazione.

I Testimoni di Geova lamentano il fatto che non è concesso loro di stampare o importare la loro letteratura religiosa in uzbek mentre il Comitato degli Affari Religiosi limita notevolmente la quantità di letteratura in lingua russa che le due congregazioni registrate possono importare. Il 27 giugno, un Testimone di Geova ha detto a Forum 18 che il comitato permette circa cinque o sei importazioni all’anno di parecchie centinaia di pubblicazioni in russo. “Il 4 maggio abbiamo ricevuto il permesso di importare 500 bibbie e 500 libri “Cosa insegna realmente la Bibbia?” in lingua russa. La stessa cosa è accaduta all’inizio di giugno”.

Ma la quantità di letteratura importata è appena sufficiente per i locali Testimoni di Geova. “Per questo motivo non hanno la possibilità di distribuirla. Anche ora, il solo possesso dei loro libri od opuscoli è considerato illegale dalla polizia, dai giudici e da altri funzionari e può dar luogo a casi amministrativi”. I Testimoni di Geova hanno aggiunto che l’importazione privata da parte di singoli individui di materiale religioso è praticamente impossibile. “Se viene trovata dalle guardie di frontiera, la letteratura è di solito confiscata. Se un Testimone riesce a portare una copia della Bibbia o di una Torre di Guardia è felice. Vorremmo poter importare la nostra letteratura inclusa quella per le persone che parlano l’uzbeko”.

La pubblicazione e l’importazione di letteratura religiosa sono sotto severo controllo dalla fine degli anni novanta. L’Articolo 19 della legge in materia religiosa bandisce “la produzione, il magazzinaggio e la distribuzione di materiale stampato, film, fotografie registrazioni audio e video e altro materiale dal contenuto di estremismo religioso, dissidenza e fondamentalismo”. L’Articolo 241-1del Codice Penale punisce con un massimodia tre anni di prigione la loro detenzione e distribuzione. A stabilire se tale materiale rientra in queste categorie è il Comitato degli Affari Religiosi statale o, nelle zone provinciali, dai professori dei dipartimenti di filosofia della locale università. I principali trattati di teologia islamica sono spesso considerati estremisti. (vedi F18News luglio 2004 su www.forum18.org/Archive.php?article_id=361).
Il Comitato degli Affari Religiosi controlla anche l’importazione di questo materiale. Questo materiale e le Bibbie importate senza permesso da arabi, cristiani, hare krishna e testimoni di Geova e confiscati dalle autorità sono spesso bruciati (vedi F18News 6 settembre 2005 su www.forum18.org/Archive.php?article_id=643).

E’ strettamente applicata la censura postale in stretta collaborazione con il Comitato degli Affari Religiosi. A volte il materiale viene rispedito al mittente straniero insieme ad una lettera che spiega il motivo per cui è stato rifiutato e lo invita a non inviare più altre copie in Uzbekistan (vedi F18News 14 novembre 2005 su www.forum18.org/Archive.php?article_id=687).

“I fedeli della nazione vorrebbero poter ricevere le loro riviste cristiane per posta ma negli ultimi mesi la maggior parte della letteratura religiosa che arriva per posta viene fermata”, ha detto a Forum 18 un protestante

Fonte:

www.forum18.org/Archive.php?article_id=805

Ciao [SM=x570892]

Bruno
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