Il segretario generale, Kofi Annan, ha aperto la sessione straordinaria dell’Assemblea generale con un appello alla comunità internazionale a «vigilare contro tutte le ideologie basate sull’odio e l’esclusione». Sos per il Darfur
NEW YORK - Ieri gli ebrei, oggi i civili di Darfur in Sudan vittime di atrocità comparabili a quelle della Shoah davanti a cui il mondo resta con indifferenza a guardare.
Il segretario generale dell’Onu Kofi Annan ha aperto oggi la sessione straordinaria dell’Assemblea Generale dedicata all’Olocausto con un appello alla comunità internazionale a «vigilare contro tutte le ideologie basate sull’odio e l’esclusione».
Molti gruppi - zingari, polacchi e altri slavi, prigionieri di guerra sovietici, handicappati e malati mentali, omosessuali, testimoni di Geova, oppositori politici, scrittori e artisti - hanno sofferto atrocità incredibili e sono stati massacrati a sangue freddo nei lager nazisti, ma la tragedia degli ebrei nei campi è stata, nelle parole di Annan, «un caso a parte». Nell’Olocausto due terzi di tutti gli ebrei in Europa, tra cui un milione e mezzo di bambini, furono massacrati e «un’intera civiltà - ha detto Annan al Palazzo di Vetro - - che aveva contribuito ben oltre i suoi numeri alla ricchezza intellettuale e culturale d’Europa è stata sradicata».
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[Modificato da Achille Lorenzi 25/01/2005 18.21]