Solo da pochi mesi ho scoperto questo sito.
Rido, piango, rifletto, conosco, imparo... al ritmo delle vostre parole e adesso finalmente mi son decisa a .
Ho 30anni, son veneta cresciuta in romagna. I miei son TdG, mia mamma è fervente (anca massa) e mio papà... beh, credo che lo faccia per quieto vivere, perchè è sempre stato troppo innamorato di mia mamma per perderla e perchè è troppo intelligente per farsi infinocchiare!
Sono cresciuta al suono di loro due che litigavano ogni giorno per la religione, mia mamma mi portava alle adunanze, mio papà restava a casa da solo...
Io mi son battezzata a 12 anni, a 16 son diventata pioniera, lo sono stata x 3 anni, a 20 dalla romagna me ne nono tornata in veneto, nella congregazione dove ero "nata".
Ma una ragazza che va a vivere da sola... beh chi è stato dentro può capire e chi non c'è stato... valà che non si è perso gnente!
Ci furono varie peripezie, molti piccoli e grandi torti da parte di fratelli. Ero vista male, avevo il carattere troppo indipendente, troppo polemica, troppo puntigliosa nelle questioni dottrinali, nient'affatto propensa alla sottomissione. Posso capire che mi considerassero una minaccia per gli altri giovani... e come biasimarli! Io mi allontanai sempre di più e non uscivo + con i "fratelli", me ne stavo per la maggior parte da sola a casa.
Ma in sala non ero una che taceva e subiva, così provai a parlare con gli anziani, non ottenni ascolto.
In particolare, tanto per citare l'episodio decisivo: avevo preso in affitto un appartamentino di proprietà di due fratelli (marito e moglie) amici di famiglia, che, ho saputo col tempo, regolarmente mi entravano in casa per frugare fra le mie cose (sospetto mandati dagli anziani, visto che quando gliel'ho fatto presente chiedendo almeno una riprensione, loro non furono affatto sorpresi della cosa e anzi sminuirono quella che era una vera e propria violazione di domicilio!).
Cambiai casa pensando che un padrone di casa "del mondo" forse avrebbe avuto più rispetto. Ma capitò che alcuni vicini di casa "del mondo" videro la macchina de 'sti fratelli parcheggiata di sera, sotto casa, coi fari spenti e loro (a volte il marito, a volte tutti e due) dentro che mi .. boh spiavano? Pedinavano?
Alla fine ho chiamato a casa di questi fratelli chiedendo spiegazioni e loro (deficienti
) ammisero che erano lì per controllare se ricevevo visite o altro!!!
L'ultima volta che ero stata dagli anziani mi avevano detto che se non avessi avuto almeno due testimoni non potevo accusarli, così sto giro ricordo solo che andai dall'anziano all'adunanza della domenica sera e gli chiesi: "Se i due testimoni sono del mondo valgono lo stesso?"
La risposta la conoscevo benissimo, ma volevo sentirmelo dire.
La mattina dopo andai dai carabinieri decisa a sporgere denuncia.
I carabinieri mi dissuasero dal denunciare un reato così piccolo (come è loro prassi fare) ma ottenni che facessero una visita informale a casa di 'sti fratelli per diffidarli dal "appostarsi".
La sera dopo, allo studio di libro, andai dall'anziano, (che era mio zio) e gli comunicai che volevo dissociarmi, gli confessai tutto, anche ciò che di male ritenevo di aver commesso (nell'essermi allontanata... si sà, la carne è debole!) e gli dissi: "Ora io me ne vado così l'organizzazione resta pura, vediamo se la giustizia vale anche per quei fratelli che hanno ammesso di aver violato il mio domicilio e la mia privacy" (che illusa che ero...
ah! la giovinezza
), mio zio mi consigliò non dissociarmi ma di sottopormi al comitato per via della marachella, così se un domani avessi deciso di rientrare sarei stata vista + di buon occhio.
Accettai, tanto che mi fregava!
E il comitato mi perdonò!
Decisero che ero pentita: dopo aver recitato le loro preghiere e fatto i loro atti, aver chiesto a dio lo spirito e la guida "capirono" che ero pentita.
Solo che ero io che volevo proprio andarmene...
"Forse non avete capito proprio bene quel che vi ha detto dio (chissà, magari non c'era campo
!), perchè io non voglio più essere una di voi".
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Come per tutti quelli che ci sono passati l'uscita non fu facile, oltretutto abitavo molto lontana dai miei, perciò dovetti arrangiarmi. Ma magari è stato meglio così!
Comunque dopo 8 anni, di cui 3 passati in terapia, ho superato la cosa, anzi, ritengo che esserne venuta fuori, aver capito finchè ero dentro che non faceva per me e aver avuto il coraggio di uscire dal coro (come si dice) mi ha resa una persona forte, una sopravvissuta, attenta al fondamentalismo che si presenta in tutte le salse e da tutte le direzioni, sensibile ad ogni forma di intolleranza.
Anche il rancore se n'è andato. Credo che se avessi saputo allora tutto ciò che questo sito mette in luce, arrabbiata com'ero, fondamentalista com'ero, avrei davvero messo una bomba in sala e buonanotte al secchio!
Voglio solo dire un'ultima cosa:
Si sopravvive alla disassociazione! Non c'è bisogno dello schiavo per sapere come vivere le nostre vite e operare le nostre scelte. Abbiamo un cervello e un cuore e questo basta. Il rancore passa, il dolore fortifica. Si diventa persone più profonde, con un bagaglio di esperienza doppio, con le spalle larghe e il cuore più grande.
Forza e coraggio gente!
Scusate il papiro.