Il dubbio non é piacevole .......

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Vitale
00venerdì 10 febbraio 2006 14:42

.... ma la certezza è ridicola
www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=869151&Sectionid=2&Edi...

di CHIARA MUZZI «DISAPPROVO ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo». È forse questa la citazione più celebre di Voltaire, che rende giustizia al suo amore per il sapere, per la ricerca della verità e per il diritto di ciascuno di esprimere le proprie opinioni, il proprio pensiero. La verità che affonda le sue radici nel dubbio. «Il dubbio non è piacevole - disse - ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono». «Ama la verità, ma perdona l'errore», si legge in un altro passaggio. Voltaire si interrogò poi sul rapporto tra sapere e religione, difendendo la superiorità della ragione. «Se devo essere punito per aver subordinato la fede alla ragione allora sono pronto», scrisse. «Se Dio non esistesse, bisognerebbe inventarlo», ironizzò sulla fede in un altro celebre aforisma. Difficile trovare un argomento sul quale Voltaire, padre dell'Illuminismo francese, non si espresse. Il lavoro, ad esempio, del quale disse che «allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio, il bisogno». O ancora le donne, con le quali non fu particolarmente tenero. «Le donne somigliano alle banderuole. Si fissano quando si arrugginiscono», disse. O ancora l'uguaglianza. «Gli uomini sono uguali, non la nascita, ma la virtù fa la differenza». Voltaire scrisse anche della libertà. «Essere veramente liberi è potere. Quando posso fare ciò che voglio, ecco la libertà», disse semplicemente. E la storia? «La storia non è altro che una serie di scherzi a spese dei morti», scrisse. «La pace è preferibile alla verità» «Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle» «Gli uomini odiano coloro che chiamano avari perché non ne possono cavare nulla» «Ogni setta, di qualunque genere sia, è uno schieramento del dubbio e dell'errore»

Vitale

The Red baron
00sabato 11 febbraio 2006 00:10

Quello che ho sempre sostenuto!

Il dubbio sia con Noi! [SM=x570868]

Saluti
parliamonepino
00sabato 11 febbraio 2006 08:51
L'unica mia certezza sono i dubbi!

Secondo lo scrittore De Crescenzo gli uomini si dividono in due categorie:

"I punti esclamativi !!!! ed i punti interrogativi ????"

Ovviamente, faccio parte dei secondi. [SM=x570872]

Saluti
Polymetis
00sabato 11 febbraio 2006 11:21
TI ESTI?

Ricordiamoci però che oltre a domandare bisogna anche trovare qualcosa. Socrate, da cui abbiamo ereditato l’ossessione per la domanda, non seppe passare alla fase costruttiva, e anche alla fine della sua vita altro non sapeva se non il sapere di non sapere… Platone invece riprende l’atteggiamento di inchiesta socratico, ma vuole arrivare a fondare qualcosa, e ci riuscì in quella che è passata alla storia come la “seconda navigazione”, il manifesto della metafisica occidentale.

[Modificato da Polymetis 11/02/2006 11.30]

spirito!libero
00sabato 11 febbraio 2006 13:00
dubbio.
Il dubbio è la semenza della crescita di ogni individuo.

Trovare qualcosa significa prendersi una pausa per poi ricominciare a cresce.

Per la nuova crescita occorre nuova semenza.

Andrea.
=omegabible=
00sabato 11 febbraio 2006 13:18
Re: dubbio.
Caro Andrea,volevo farti questa domanda :ma la fede non è fatta per ammazzare il dubbio???.Ciao =omegabible= Norberto [SM=x570892]

Scritto da: spirito!libero 11/02/2006 13.00
Il dubbio è la semenza della crescita di ogni individuo.

Trovare qualcosa significa prendersi una pausa per poi ricominciare a cresce.

Per la nuova crescita occorre nuova semenza.

Andrea.

spirito!libero
00sabato 11 febbraio 2006 19:34
Re: Re: dubbio.

Scritto da: =omegabible= 11/02/2006 13.18
Caro Andrea,volevo farti questa domanda :ma la fede non è fatta per ammazzare il dubbio???.Ciao =omegabible= Norberto [SM=x570892]



Ciao caro Norberto,

per quello che posso sapere io, a mio modo di vedere la fede non deve mai essere cieca, solamente questo.

ciao a presto.

maurizio pederzini
00sabato 11 febbraio 2006 22:41
>>la fede non deve mai essere cieca, solamente questo.
------------------------------------
Considerando che si parla di religione, la fede se non è cieca, non è fede.
Pertanto in questo ambito è sempre "cieca fede". Credere che esista un essere soprannaturale e attenersi alle ipotetiche cose rivelate non può essere altro che fede cieca.
Nell'uomo di fede prevale la contraddizione che tutte le certezze nel suo credere cieco sono basate sul paradosso dell'inverosimile. La cieca fede su un piedistallo di illusioni e speranze.

Ciao
Maurizio

=omegabible=
00sabato 11 febbraio 2006 23:30
Re: fede dove sei?
Caro Maurizio,mi rifaccio al Gesù persona storica. Credo che sia esistito come credo sia esistito Omero e Socrate e Platone ecc..Fin quì credo che ci siamo tutti. Ora questa persona disse che procedeva dal Padre,ci disse alcune cosette che sono raccontate nei Vangeli e supportò "con opere potenti e irriproducibili" le sue parole.Ecco io credo in quello che successe in quel tempo e a quello che lui disse.Non mi sembra questa "cieca fede" ;forse mi si potrà tacciare di creduloneria ma non di "cieca fede".Da un punto di vista "catechistico" io sono sempre fermo e solo a quell'insegnamento di 2000 anni fà. Forse sarò una mosca bianca, non sò, però sò di essere così.Chissà forse Dio ci ha fatto 2 occhi,uno per guardare in terra e l'altro per scrutare il "cielo".Forse susciterò la tua ilarità ma non voglio nascondere il mio pensiero. Ciao,a risentirci. =omegabible= [SM=x570892]

Scritto da: maurizio pederzini 11/02/2006 22.41
>>la fede non deve mai essere cieca, solamente questo.
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Considerando che si parla di religione, la fede se non è cieca, non è fede.
Pertanto in questo ambito è sempre "cieca fede". Credere che esista un essere soprannaturale e attenersi alle ipotetiche cose rivelate non può essere altro che fede cieca.
Nell'uomo di fede prevale la contraddizione che tutte le certezze nel suo credere cieco sono basate sul paradosso dell'inverosimile. La cieca fede su un piedistallo di illusioni e speranze.

Ciao
Maurizio


spirito!libero
00domenica 12 febbraio 2006 19:28
Re:

Scritto da: maurizio pederzini 11/02/2006 22.41
>>la fede non deve mai essere cieca, solamente questo.
------------------------------------
Considerando che si parla di religione, la fede se non è cieca, non è fede.
Pertanto in questo ambito è sempre "cieca fede". Credere che esista un essere soprannaturale e attenersi alle ipotetiche cose rivelate non può essere altro che fede cieca.
Nell'uomo di fede prevale la contraddizione che tutte le certezze nel suo credere cieco sono basate sul paradosso dell'inverosimile. La cieca fede su un piedistallo di illusioni e speranze.

Ciao
Maurizio




Caro Maurizio,

per fede cieca, intendo il comportamento di chi segue i dettami di una religione, credendo in essa, senza "vedere" e quindi senza rendersi conto quando questi dettami siano contrari al buon senso e quando portino al male del prossimo piuttosto che al bene.

Non mi riferivo alla fede in una entità superiore e nemmeno a quella relativa alla rivelazione, ma intendevo la fede in chi ha interpretato le scritture e ci spiega come dovremmo agire nel nostro quotidiano. Questa fede non può e non deve essere cieca, ma può benissimo, anzi deve essere vissuta con gli occhi ben aperti.

[Modificato da spirito!libero 12/02/2006 19.28]

maurizio pederzini
00martedì 14 febbraio 2006 10:46
>>>e Socrate e Platone ecc
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Del pensiero di Socrate ne sappiamo solo perchè Platone ne ha scritto, pertanto Platone potrebbe avere inventato ogni parola socratica che a nessuno però interessa.
Per Gesù Cristo il problema è diverso, in quanto i quattro Vangeli scelti tra i tanti del tempo, affermano che Lui dichiarava di essere il "figlio di Dio" e come anche tu dici, ci si è copminiciato a credere.
Che il sig. Gesù Cristo come persona sia esistita è probabile, anche se non confermato da prove valide, "nemmeno nel Sito del bravo e amico Andrea Nicolotti".
Meno probabile che quanto scritto nei Vangeli sia quanto da lui affermato.
Credere che poi il contenuto sia anche vero lo ritengo "cieca fede" senza "ilarità" gentile amico.

Ciao
Maurizio
berescitte
00martedì 14 febbraio 2006 13:17
Voltaire ha detto?
>Solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono

Voltaire per non essere imbecille doveva dirci anche che questa sentenza, così assolutisticamente certa (come del resto le altre collezionate nel post da Vitale), non viene dalla sua bocca.
O no [SM=x570868]
The Red baron
00martedì 14 febbraio 2006 15:57

Secondo me, La WTS mi perdoni per il "secondo me"

Il relativismo puro è come la certezza, infatti si è certi che tutto è relativo.

Io di certezze ne ho svariate, tipo i dieci comandamenti!

Ma per molte altre cose in riferimento alla Bibbia bisogna andarci con i piedi di piombo, Anzi di URANIO IMPOVERITO,

La Bibbia non è un'equazione di matematica, si può prestare ad interpretazione.

Penso che DIO abbia fatto di proposito così, in modo che viene a galla la vera personalità,
dall'arroganza di aver capito tutto alll'umiltà del dubbio.

Saluti
Vitale
00giovedì 16 febbraio 2006 13:30
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