Con mia grande sorpresa sul numero di National Geographic attualmente in edicola ci sono alcune foto del papiro contenente il Vangelo di Giuda che raffigurano delle croci. I TdG sostengono l’assurda teoria secondo cui la croce sarebbe stata introdotta da Costantino, se dunque questo manoscritto fosse anteriore al IV secolo sarebbe l’ennesima prova che si sbagliano.
Sfortunatamente non ho trovato una datazione unanime, ad esempio il reportage del National Geographich si limita a dire “copiato nel III o IV secolo”, a pagina 13 si indica invece il 300 d.C. come data stimata della copia sopravvissuta. Ad ogni modo, qualunque sia la data, sarebbe la prova (come se ce ne fosse bisogno!), che anche in Egitto la croce era un simbolo cristiano. Costantino l’avrà impostata anche lì?
Qui una foto del papiro di cui parlo:
Un ingrandimento della parte in basso che ci interessa:
Tanto per inciso questo non è l’unico papiro ad avere il simbolo cruciforme di sinistra.
(M. Loconsole, Il simbolo della croce tra giudeo-cristianesimo e tarda antichità: un elemento della translatio Hierosymae, Liber Annuus LIII, Studium Biblicum Franciscanum, Gerusalemme, 2003, pag. 240)
Due note. Se la raffigurazione che ne dà il testo è precisa non è una crux ansata, la quale ha il rigonfiamento superiore immediatamente attaccato all’asta orizzontale, identica all’ankh egizio:
Nel disegno riportato sia nel testo di Loconsole sia sul papiro col Vangelo di Giuda c’è invece un cerchio, che ha tutta l’aria di essere una testa, staccato di poco dal braccio orizzontale. C’è poi da dire che se anche si trattasse di una crux ansata (o di una sua evoluzione) non farebbe nessuno scandalo, giacché anch’essa è a quattro braccia e molto simile alla nostra croce. Sappiamo infatti che i copti, essendo discendenti degli egizi, cristianizzarono un simbolo onnipresente nel loro paese come l’antico ankh. L’operazione era ovvia vista la vicinanza della forma: si vide nel simbolo la prefigurazione della croce e gli si diede un nuovo significato. Sono infatti attestate una ventina di cruces ansatae in iscrizioni cristiane e copte (cfr. Enciclopedia dell’arte antica, classica e orientale, Treccani, pag. 950)
Tutto questo ovviamente è un’ipotesi, non essendo coptologo non so se tra gli studiosi esistono aprticolari teorie al riguardo.
Ad maiora