Però... caro Gianni
Però, ragionando per ipotesi, se Dio avesse scelto di contattarmi in un certo modo, il difetto della non comunicazione non dipenderebbe da Lui ma da me che o non conosco il modo o non lo voglio perché ne pretendo uno diverso.
"Molte volte e in molti modi - dice la Bibbia - Dio ha parlato agli uomini. Ed ultimamente ci ha parlato per mezzo del Figlio".
Se questo fosse vero sarei io a dover aprire le orecchie* e non Dio la bocca.
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* Ma protetto dalla ragione altrimenti chi fa da mediatore tra la primigenia comunicazione divina e le mie orecchie potrebbe darmela a bere. In concreto bisogna verificare (e questo va fatto con la ragione perfino scientificamente) se il messaggio che mi si propone come Parola di Dio e il suo senso in cui debbo intenderlo corrisponde esattamente a quello che ha voluto comunicare Gesù.
Ora c'è chi verifica in un modo e chi in un altro. Certo è che pressoché tutti i cattolici passati al geovismo (per loro ammissione) non avevano una solida cultura biblica né umanistica. Noi del GRIS li abbiamo definiti "culturalmente indifesi"). Non vorrei essere offensivo ma mica è uno solo degli ex TG che dice "congrecazione, avvallare, conoscienza" e altro..., e non si tratta di lapsus! per non dire di come costruiscono le proposizioni e i periodi. Come si fa a difendersi quando la verità deve essere tratta facendo attenzione al peso di una parola e una analisi logica che distingua soggetto, predicato e complementi?
Sono davvero rari i casi in cui il geovismo appare convincente a chi sa di Bibbia ed è culturalmente difeso. E in quei casi giocano sempre altri fattori che, se si analizzano attentamente, non ruotano nella sfera della razionalità ma della affettività, emozione, bisogni vari, solitudine, eccetera... Uno studio psicologico delle adesioni (e mica solo al geovismo!) ne rivela molti di tali fattori a-razionali.