Ho bisogno di un sincero consiglio....

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Abigail27
00lunedì 18 aprile 2005 16:48

Ho quasi 27 anni e sono disassociata da circa 10 anni.
Genitori Tdg, nonni Tdg (di cui un componente 'unto')zii pionieri speciali...di tutto di più.
Non starò qui ad annoiare con la mia esperienza...non è mmolto diversa dalle altre e oltre tutto ci ha pensato mia sorella a scrivere:
www.infotdgeova.it/debora.htm
Non ho molto da aggiungere tranne che, per mio carattere e mia sensibilità, credo di aver patito molto di più di lei il distacco dalla famiglia. Vivo ancora con i miei, non mi hanno sbattuta fuori di casa e bene o male ho fatto cosa volevo nella mia vita, se pur a fatica e sopportando i primi anni di allontanamento dalla religione il loro paventato disprezzo.
Niente di sensazionale, comunque. Niente d'aggiungere ripeto, tranne che nessuno al mondo, potrà mai ridarmi quell'amore. Amore che non ho mai sentito, nemmeno quando ero bambina. La severità, le punizioni...questo scandiva la mia vita. Le botte se non stavi attenta in sala. Ore passata a case immobili su una sedia ad ascoltare cassette bibbliche se avevi disturbato. Tutto normale. Ho odiato profondamente i miei genitori e nello stesso tempo ho cercato disperatamente di farmi amare da loro nonostante fossi una ex tdg. Non dico che ci sono riuscita, ma i rapporti nel corso degli anni sono mutati.Ora mi trovo all'ennesimo bivio. Vorrei potermi sposare di fronte a Dio. Vorrei che la promessa che farò di amare il mio compagno sia al cospetto di Dio. Non sono più religiosa (e come potrei?) ma lo desiderei tanto. E non per il vestito bianco,(mia sorella lo ha indossato in comune...)ma perchè vorrei davvero fosse una promessa di fronte a qualcosa più grande di me e della persona che mi ama e che amo profondamente e perchè so che lui lo desidera anche se non mi ha mai fatto pressioni. Ovviamente le pressioni sono da altre parti. I miei genitori mi hanno già avvertita. Loro non ci metterebbero piede. E come sarebbe quel giorno? Già mi sento diversa per un miliardo di cose. I miei figli non vedranno i miei genitori a natale, al loro compleanno. Di fronte ai miei suoceri io sarò sempre la nuora 'strana'. Ma cosa devo fare? Se faccio di testa mia, perdo definitamente i miei genitori e io li amo, nonostante tutto. Sono i miei genitori. Mi vogliono bene. A loro modo. Non incondizionatamente, certo. Ma sono gli unici genitori che ho.
Sono davvero disperata.. Spero che qualcuno possa leggere questa mia richiesta di aiuto. Ne ho davvero bisogno...Grazie
Muscoril
00lunedì 18 aprile 2005 20:46
Carissima Abigail27,

La tua richiesta mi ha toccato nel profondo, sono implicati in contrapposizione i sentimenti che riguardano la famiglia in cui sei nata e quelli che riguardano la nuova famiglia che formerete.

Quando si forma una nuova famiglia si crea un po’ una nuova vita. Aspetti nuovi vengono a far parte per ciò che si diventa come moglie o marito. Questo richiede molto impegno, tutto l’impegno possibile. Dico questo (dopo quasi 40 anni di matrimonio) perché la tua “nuova vita” , vissuta intensamente come merita, ti potrà aiutare anche a superare il dispiacere delle situazioni che ti preoccupano e che conosco bene (sono stato TdG con annessi e connessi per 40 anni).

Forse, o senz’altro, i tuoi genitori e altri parenti TdG non capiranno e non approveranno il tuo comportamento in occasione del matrimonio, e anche in altre successive. Ma tu puoi ridimensionare (o dimezzare) il problema essendo tu a capire loro. Questo non certo per essere “superiore” a loro, ma per poter giustamente continuare a voler loro bene malgrado le situazioni che ti troverai a vivere.

Poi chissà per il futuro? Le cose possono cambiare. Ti ripeto, come io ne sono uscito dopo 40 anni conosco altri, che non posso menzionare, che ne sono usciti pur avendo anche una posizione di un certo prestigio. Altri casi in cui quelli rimasti TdG si comportano con notevole ragionevolezza nei confronti di chi è un ex, ecc. La comprensione versoi tuoi parenti di cui accennavo prima non necessariamente potrà portare a questi risultati, ma e quello che puoi fare TU.

Avrai già capito che non sono più un giovincello e che mi perdo in chiacchere. Comunque il consiglio più sincero che posso darti so che non risolve la situazione, ma è questo: fai quello che TU più desideri.

In questo forum ci sono persone sagge che io apprezzo veramente, spero vorranno darti un aiuto un po’ più efficace del mio , e insieme a te io li invito a farlo.

Auguri per il matrimonio insieme ad un affettuoso abbraccio dal vecchio
Muscoril o Matisse
ingannato
00martedì 19 aprile 2005 08:11
Che dilemma.
Quanti problemi dietro ad una scelta religiosa.E non una scelta casuale ma quella in particolare di diventare tdg.
Se poi si scieglie di non esserlo più ci si rende conto con uno schiaffo morale che uscirne sarà più difficile che entrarne.
Certo si può dire a tutti "ciao arrivederci e grazie", ma in pratica nella vita di tutti i giorni ci si sentirà spessissimo un pesce fuor d'acqua, ci si sentirà talmente male da farsi venire il dubbio se forse non si stava meglio dentro i tdg -malgrado fosse una sofferenza-.
Questo semplicemente perchè senza accorgersene ci è stato arrecato un condizionamento mentale tale, anche nelle cose più stupide, che una volta riusciti a scrollarsi di dosso le catene della prigionia mentale dei tdg ci si trova a dire," en bhè e adesso cosa faccio".
E non perchè non si sia convinti di far la cosa giusta andan dosene, ma perchè ci accorgeremo per la prima volta nella nostra vita di quanto in maniera diversa abbiamo vissuto fino alla nostra fuoriuscita.
Hai nominato i compleanni, da dove gli sarà venuta in mente la storia che non si possono festeggiare poi.
Tanti tdg si consolano con il fatto che grazie a tutte le feste che non festeggiano risparmiano un sacco di soldi, senza rendersi conto che il non festeggiare per esempio il giorno della nascita di un figlio sia una mostruosità, altro che non si perde nulla.
Riguardo il tuo matrimonio è un bel dilemma, nel senso che dovrai gestire la cosa cercando di equilibrare le tue necessità con quelle dei tuoi familiari tdg, ma credimi se ti dico che potrebbe succedere che malgrado il tuo sforzo per andargli incontro potresti trovarti di frontea delle persone che non faranno altrettanto.
Dipende da come sono i vostri rapporti fra voi in questo periodo, ma ricordati sempre però che per loro abbassare la guardia venendoti incontro significa fare compromesso e sinceramente penso che difficilmente faranno questo.
Se addotteranno la linea dura nei tuoi confronti cmq non prendertela con loro direttamente, è perchè sono ipnotizzati da quello che hanno imparato in anni di frequenza nei tdg.
Spera solo che un giorno si renderanno conto di quello che avranno fatto e chissà almeno si scusino.
Tu fai la tua parte, di più non puoi fare, ti faccio tanti auguri, ciao


ingannato
Abigail27
00martedì 19 aprile 2005 08:25
Re a Matisse
[SM=g27833] Grazie perchè hai colto il mio 'grido di aiuto' per primo. Spero che come te, altri mi possano consigliare... Tu mi dici di seguire quello che io desidero. Quindi credi che se desidero sposarmi in chiesa lo dovrei fare? E rinunciare per l'ennesima volta ad avere dei genitori...

Grazie a chi mi vorrà rispondere...Mi sento decisamente spersa
tartuca
00martedì 19 aprile 2005 08:39
Cara Abigail,
vorrei poterti aiutare,ma credo veramente difficile farlo,perchè in realtà tu vuoi che i tuoi genitori,in nome di quell'amore che sicuramente provano per te,possano capire la tua posizione e venire in chiesa (addirittura?)Vedi anche i nostri genitori sono uomini e donne con i loro vissuti ,i loro problemi,i loro limiti.Se i tuoi sono persone che vivono la loro religione come qualcosa di castrante(perchè altrimenti le botte se non si era attenti in sala etc.?),puoi aspettarti che ora si mostrino al di sopra?Ma al di sopra c'è Dio che fa da Padre e da Madre,perchè ha tanta tenerezza verso di noi!Allora, sposati in comune per non perdere il rapporto con i tuoi e poi,te e tuo marito e solo coloro che possono capirti e pregare con te andate davanti a Dio che saprà riempire il vuoto del tuo cuore.Con l'augurio di una madre e tanto affetto.
Abigail27
00martedì 19 aprile 2005 10:05
Re a Tortuca
Fino a quando dovrò essere io a fare compromesso con i miei desideri? Questa è la mia domanda... Fino a quando io dovrò essere la più comprensiva e quella che va loro incontro?
E' difficile...
La lotta che ho dentro il mio cuore è enorme...Vorrei ribellarmi una volta per tutte dal loro giogo...sono per altro 2 persone molto intelligenti (soprattutto mio padre che sperimenta tutt'oggi la chiusura mentale dei tdg...lui porta il pizzetto...è fratello da 30 anni e neanche ha l'incarico di portare un microfono durante le trattazioni a domande e risposte...), ma sono davvero e fortemente convinti che quella sia la verità e a nulla sono valsi i miei tentativi di mettere loro qualche dubbio...Mio padre riflette per qualche giorno su quello che gli dico, poi ritorna a farmi il lavaggio del cervello...mia madre si limita a gridare e a dire che nn ho il diritto di parlare con loro di argomenti spirituali... Pensa che l'ultima volta che sono stata dai miei nonni sono stata redarguita perchè mi sono permessa di aprire bocca...io vado da loro, parlano tutto il tempo di bibbia o meglio di fandonie e io devo stare semplicemente ZITTA (i miei nonni è un po' che nn mi vedono..chissà se hanno capito il perchè...)
Sono stufa di tutto questo...almeno mia sorella si è trasferita a 800 km da casa... io subirò tutta la vita la loro interferenza nella mia? E quando deciderò di battezzare mia figlia? PERCHE' LO FARO??? Anche li mi ricatteranno e mi toglieranno il loro condizionato amore??? Che rabbia che sento! Come si può non provare sentimenti di odio verso un'organizzazione che mi ha rovinato la vita e che sembra voglia continuare a rovinarmela??
emmeciquadro
00martedì 19 aprile 2005 10:05
E' difficilissimo darti un consiglio perche' contrapponi "quello che tu vuoi veramente fare" con "quello che ti farebbe conservare una parvenza di normalità familiare".

Io posso dirti con la mia piccolissima esperienza di 10 anni di matrimonio piu uno di convivenza (ne ho 37 e guardando ai miei ex compagni di liceo e' un vero record ;) che l'amore non ha bisogno di altro giustificativo che se stesso.
Siete tu e il tuo compagno che decidete e vi promettete e in un certo qual modo santificate il "per sempre" della vostra unione.

Se fosse una questione di dubbio personale non ne avrei io, un Dio d'amore legge nei cuori e non negli incensi la consacrazione di un unione..

Il problema e' che io difficilmente trovo giusto scendere a compromessi con le proprie convinzioni per cause esterne .. e quindi mi ribella il pensiero che tu rinunci a una cosa che vuoi fare veramente per l'irragionevolezza esterna.

Mettiamola cosi', se seguire il consiglio di tartuca (un compromesso di cuore) riesci a vederlo e a gestirlo come una scelta di amore nei confronti dei tuoi genitori e non come un "cedere al loro ricatto" allora puo' valere la pena di seguire quella strada.

Insomma se dentro di te rimani tu quella che decide cosa fare probabilmente vale la pena di trovare un compromesso, al contrario se ti senti costretta e ricattata no!

cinuzza
00martedì 19 aprile 2005 10:12
Ciao,
vorrei poterti aiutare in qualche modo, ma veramente mi risulta difficile.
Forse avrai letto la mia storia, forse no...cmq, io mi sono ritrovata a perdere la persona che tutt'ora amo per colpa della famiglia di lui che sono tdg.

L'unico consiglio che ti posso dare, è di seguire il tuo cuore.
Lo so, forse ora è diviso.
Ma il tuo fidanzato cosa dice?
Hai nominato la chiesa, hai provato a parlare con un sacerdote? potresti trovare conforto. te lo dico, perchè ho passato dei momenti veramente brutti e l'unica persona che ha saputo confortarmi è stato un sacerdote.

quello che mi viene da dirti in questo momento, è:
hai deciso di vivere la tua vita, disassociandoti 10 anni fa...
continua a vivere la tua vita!
Sposati, dove vuoi, ma forma la famiglia che tanto desideri!perchè è a quella che dovrai guardare nel tuo futuro!
Vivi quel giorno come il più bello della tua vita.
E stai certa che, quelli a soffrire di più saranno i tuoi genitori...forse sarà un incentivo in più per farli ragionare con la loro testa...forse.

TI AUGURO OGNI BENE.[SM=g27838]
Abigail27
00martedì 19 aprile 2005 10:16
Re a emmeciquadro
Se almeno servisse a qualcosa...ma purtroppo so di certo che il fatto che io decida di sposarmi in comune non è per loro un valore aggiunto. E' normale.
Come è normale che io sia senza religione. Non senza fede o senza credenza ma senza religione.
Anche questa è una cosa alla quale dovrò rinunciare tutta la vita, non per ottenere la loro approvazione ma semplicemente per non avere la loro disapprovazione totale.


E' giusto che una ex tdg, figlia e nipote di tdg, sia privata per tutta la vita (non sua ma loro) di riconoscersi in una qualsiasi fede, pena il non essere più riconosciuta come figlia ma come repellente apostata?

Chi di voi pra segue un'altra fede nonostante i propri parenti stretti siano tdg?
[SM=g27838] Aggiungo questa domanda ma prego chiunque legga di darmi altre opinioni rispetto al mio problema. GRAZIE
tartuca
00martedì 19 aprile 2005 10:46
Re ad Abigail
Tu hai detto che "sono davvero fermamente convinti che quella sia la verità";pensa quale possa essere per loro la tragedia di una figlia che rinnega il Credo che per loro rappresenta la salvezza della tua anima,al di fuori del quale c'è solo Babilonia! E' proprio nella misura della loro intransigenza che puoi leggere il loro amore per te;so che sembra assurdo che per amore si debba creare una situazione così drammatica,ma prova a metterla così!Forse allora ti renderai conto che il compromesso di "cuore" forse sembra brutto,ma in realtà è amore.
D'altra parte un raporto tra due persone non è mai portato avanti al 50%,ma può reggere pure al 90% e 10% a patto che chi da' il 90% si accontenti del 10%;partendo da questo presupposto nell'Onora tuo padre e tua madre forse sta anche questo ,non abbndonarli nonostante costi molto caro.Però ti do'una "perla":più tu fai per una persona e più le vuoi bene,perchè in questo tuo fare c'è un investimento che poi darà i suoi frutti:mistero d'amore!Discutine con il tuo lui e lascia decidere il tuo cuore.Quando poi Battezzerai tua figlia ,faglielo sapere senza costringerli a prendere una posizione,perchè per loro c'è solo la tecnica del muro-muro che non ha mai risolto nessun problema.Ti voglio bene!
tazzina76
00martedì 19 aprile 2005 11:06
>Chi di voi pra segue un'altra fede nonostante i propri parenti stretti siano tdg?
Aggiungo questa domanda ma prego chiunque legga di darmi altre opinioni rispetto al mio problema. GRAZIE

ciao abi,
io ho avuto un problema simile al tuo. I miei sono molto cattolici e io invece per scelta e opinioni personali ho deciso di sposarmi in comune. A rileggerti mi sembrava di rivivere i brutti momenti di quel periodo. Loro questa mia decisione non riuscivano ad accettarla in nessun modo. Sono passati dalle discussioni alle minacce ( di morte e di "diseredita") ai pianti in continuazione e ai ricatti morali..
Io ero disperata e mille volte ho pensato i sposarmi in chiesa lo stesso -contro i miei desideri profondi - solo per mettere fine a tutto.
Il pensiero che mi ha fatto scegliere e' stato questo: se io faccio adesso una cosa come vogliono loro e poi un giorno loro cambiano idea, a me cosa resta in mano? che senso ha il mio sacrificio? che senso ha il rinnegare le miei idee?
Se invece faccio una cosa che ritengo profondamente giusta, non me ne potro' mai rimproverare e non avro' rimpianti. Potro' affrontare a testa alta tutte le conseguenze che derivano da una scelta fatta secondo coscienza.

La mia storia ha il lieto fine. I miei mi hanno infine accettato per come sono e per le cose che penso.

Spero che anche la tua storia finisca bene.
Un abbraccio.
Abigail27
00martedì 19 aprile 2005 11:08
Re a Tartuga
Le tue parole sono molto belle...ma io a dare loro non ho mai ottenuto niente...
E' brutto il verbo ottenere, lo so...ma non dovrebbero essere loro, le persone che mi hanno messo al mondo a curarsi dei miei sentimenti? Perchè non lo fanno? perchè non gli importa?
A volte mi sembra proprio di averla superata questa storia. Forse non è così. Forse sono solo semplicemente stanca. Ora andrò a vivere con il mio ragazzo. Lascerò la loro casa. (mi hanno sempre ripetuto che era casa loro, non mia...che io sono un'ospite...!)
Forse staccarmi da loro mi aiuterà a riprendere il controllo di me. O a prenderlo e basta.
E se fosse troppo tardi?[SM=g27834]
Sono stanca di sentirmi una persona anormale...
Abigail27
00martedì 19 aprile 2005 11:14
Re a Tazzina 76
I tuoi non sono Tdg.
Ho detto tutto.
Non sono completamente privi di coscienza propria.
Mia madre mi ripete la frase di Gesù
- Se tu ami più tuo figlio che me non sei degno di me -
non c'è pericolo. Non mi sono mai sentita un granchè amata nella normalità...ma se c'è da scegliere tra un figlio e LORO... Chi credi che scelgano.
Grazie del tuo consiglio. Vorrei le nostre esperienze fossero e potessero diventare simili. Ma temo fortemente che non sarà mai così..[SM=g27825]
berescitte
00martedì 19 aprile 2005 12:16
Cara sirenetta...
Dici
E' brutto il verbo ottenere, lo so...ma non dovrebbero essere loro, le persone che mi hanno messo al mondo a curarsi dei miei sentimenti? Perchè non lo fanno? perchè non gli importa?

R- Perché sono stati persuasi che Geova esige che si calpestino i sentimenti. Come ti ripete tua madre con la frase di Gesù. Si tratta di aver accettato una esegesi biblica sbagliata e finché c'è quell'idea non c'è verso. Loro si sentono costretti ed autorizzati ad agire così. Esattamente come quegli stupidi militari che sono convinti che gli ordini non si discutono.

Dici
A volte mi sembra proprio di averla superata questa storia. Forse non è così. Forse sono solo semplicemente stanca. Ora andrò a vivere con il mio ragazzo. Lascerò la loro casa.

R- Ma se prima non lo avrai sposato aggiungeranno questo comportamento alle loro "ragioni". Sarebbero loro ad essere nel giusto poiché tu sei disposta a fare immoralità disprezzando le norme bibliche.

Ti chiedi
E se fosse troppo tardi?

R- Non è mai troppo tardi. Si può sempre sperare in una forte delusione da parte dei dirigenti. Allora i tuoi entrerebbero in crisi e cercherebbero di recuperarti scusandosi con te. Ma è una eventualità molto improbabile per la quale si può solo pregare e, se accettano un dialogo di confronto sulla fede, cercare di provocare mostrando loro (nel sito c'è tutto quello che occorre) che la loro fede è costruita a tavolino da un'organizzazione commerciale che ha travisato la Bibbia (ma non nel dovere morale di astenersi da rapporti coniugali se non si è sposati. In questo dicono giusto).

Lamenti
Sono stanca di sentirmi una persona anormale...

R- Guarda che lasciare ogni religione (non dico ogni fede ma ogni religione, anche quella naturale che ti fa sentire una creatura in rapporto col Creatore), questa sarebbe anormalità. La normalità per un essere umano, così come sta nel pensare, sta anche nell'aver capito che il pensiero scopre l'esistenza di Dio e quindi fonda quel rapporto etico e cultuale con lui che si chiama religione.

Certo che ti ci vogliono tanti auguri, grossi così.
Io ho avuto un'esperienza analoga con mio padre (mia madre l'ho persa da bambino) e non c'è stato verso che ci si rappacificasse fin quando non è stato messo a letto dal tumore. Allora mi ha accolto e ci siamo riconciliati.
Ti inserisco tra le persone per cui devo pregare.
Ciao.
tazzina76
00martedì 19 aprile 2005 12:16
Abi puo' anche darsi che i miei non siano tgd ma al momento di scegliere io ero disposta a perderli per sempre. Avevo la sensazione che non sarebbe mai piu' stato possibile un dialogo.
I tuoi ti dicono "Se tu ami più tuo figlio che me non sei degno di me"
I miei mi dicevano che ero egoista e che non mi preoccupavo di farli morire di crepacuore.
Che una figlia affezionata e' disposta a tutto pur di non far soffrire i suoi genitori.
Che in fondo cosa mi costava sposarmi in chiesa se non ci credevo??? per me non avrebbe dovuto cambiare nulla.
Che per amore bisogna scendere a compromessi.

Fatti forza. Al mondo siamo spesso soli contro tutto e tutti. Devi stringere i denti.
Abigail27
00martedì 19 aprile 2005 12:29
Re a Berescitte


A volte mi sembra proprio di averla superata questa storia. Forse non è così. Forse sono solo semplicemente stanca. Ora andrò a vivere con il mio ragazzo. Lascerò la loro casa.

R- Ma se prima non lo avrai sposato aggiungeranno questo comportamento alle loro "ragioni". Sarebbero loro ad essere nel giusto poiché tu sei disposta a fare immoralità disprezzando le norme bibliche.


e poi

...ma non nel dovere morale di astenersi da rapporti coniugali se non si è sposati. In questo dicono giusto).

Non mi sento una peccatrice perchè ho rapporti prematrimoniali.

Per quanto riguarda il resto, ti ringrazio molto per le tue sagge parole e ti ringrazio se davvero vorrai includermi nelle tue preghiere.
tartuca
00martedì 19 aprile 2005 13:02
ma non dovrebbero essere loro, le persone che mi hanno messo al mondo a curarsi dei miei sentimenti? Perchè non lo fanno? perchè non gli importa?
Ecco credo che alla fine questo sia il nocciolo della questione:non ti hanno fatta sentire e non ti fanno sentire amata.Molte persone sono così,dando per scontato che tu capisca da cosa?il loro amore per te;pensa che è spesso un ritornello nelle liti tra moglie e marito!
Se però son fatti in un certo modo,non li farai cambiare tu alla loro età (direbbe Freud che dopo i 30 i giochi sono fatti!),a meno che....sai se la nostra fede fosse come un granello di senapa.....
PS:mia madre era una donna estremamente infantile,che non ha mai saputo dare nè a me nè a mia sorella maggiore la sensazione di essere amate,perchè impegnata a cercare di essere accontentata in tutto come una bambina:io l'ho capito presto e mi sono resa conto che come non puoi dire ad un paraplegico di alzarsi e camminare ( per lo meno io...)così non avrei potuto costringerla a cambiare;mia sorella (ha ormai superato i 60 anni)ancora ci rimugina sopra,pensando all'ingiustizia di non essere stata amata da sua madre. Credimi, so per certo che non serve,bisogna capire i limiti di ciascuno ed accettarlo con le sue debolezze esattamente come dobbiamo accettare le nostre e come vorremmo che anche gli altri facessero.Vorrei abbracciarti forte forte,ma ti dico solo di rivolgerti a Colui che consola ogni lacrima.Un bacio
alex.kirk
00martedì 19 aprile 2005 13:52
Ciao Abigail 27,
non so cosa fare se non accodarmi a quanti pregano per te.

Solo un piccolo appunto.
Scrivi:
"Vorrei potermi sposare di fronte a Dio. Vorrei che la promessa che farò di amare il mio compagno sia al cospetto di Dio. Non sono più religiosa (e come potrei?) ma lo desiderei tanto."

Vuoi sposarti davanti a Dio, ma non sei più religiosa.

Potrebbe sembrare una contraddizione e invece non lo è.

Infatti non è una religione, o l'appartenenza a essa, che ci rende graditi al nostro comune Creatore.
Ma è il tipo di rapporto personale che si ha con Lui, che ci rende graditi, fino alla "figliazione" con Lui.
Questo ho imparato legendo la Bibbia.

Per cui comprendo, almeno questo, il desiderio di essere graditi a Dio, sposarsi al cospetto, pur non ritenendosi religiosi.

Ma cos'è il matrimonio.
Da quanto si può leggere nella Bibbia, escludendo quindi altri "nsegnamenti", è l'abbandono della propria famiglia, e "l'unione" con il proprio compagno, nel rispetto delle leggi che ci governano.

Ecco cos'è sposarsi, non è in un luogo di culto che trovi Dio, ma nel tuo cuore e in quello del tuo compagno, non di fronte a un "sacerdote"......
Te ne voglio, e ti auguro ogni bene.
____________________

ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio.

E' scritto di Gesù in Giovanni 1.



Abigail27
00martedì 19 aprile 2005 14:34
Re: a Tartuca
Hai ragione
forse è proprio questo il mio problema...il non essermi mai sentita veramente amata e questo, come ho scritto nell'incipit, non è da additarsi ai tdg...piuttosto alla combinazione tra i tdg ed i miei genitori che semplicemente forse non erano fatti per avere una famiglia...
Ricordo le botte - sono state tante - mio padre si giustifica ora dicendo che crescere con severità i figli era un concetto fondamentale per un buon cristiano..'nn allontanare la verga dal ragazzo' dice la Bibbia, non ricordo dove (forse efesini?)
beh ti assicuro che non è stata allontanata...
Quante volte mia madre si metteva in mezzo avendo paura per noi...se le prendeva anche lei...ma poi dopo veniva a dirci, a me e mia sorella, che avevamo sbagliato perchè lo avevamo provocato.
Come se qualsiasi reazione potesse essere giustificabile se qualcosa anche di più piccolo l'aveva causata...
Ricordo che già a quell'età dicevo a mia madre: - E se per strada incontri qualcuno e gli dici una parolaccia, per quanto tu stia sbagliando, sarebbe giusta la sua reazione se ti sparasse? -
Esempio esagerato lo so, ma per me le reazioni di mio padre erano a questo punto di 'sproposito'.
Grazie a Dio ho trovato l'amore di qualcuno che mi accetta davvero come sono...molti non lo hanno per l'intera vita. Io non l'ho avuto forse dai miei ma da qualche altra parte Dio ha voluto che lo trovassi...
Grazie.
Sento il tuo affetto.
Aby
Tubal Cain
00martedì 19 aprile 2005 16:54
Abigail,

Tre settimane fa, ho assistito al matrimonio di mia sorella, era un caso identico al tuo.
Lei “raffreddata tdg”, lui e la sua famiglia cattolici.
Hanno deciso di comune accordo, di andare incontro alle idee dei miei genitori tdg:
Si sono sposati in comune.

IO ERO FURIBONDO!!!

Avevo sognato per la mia sorellina un matrimonio felice e pieno di gente e amici.
Al matrimonio, della nostra famiglia c’eravamo io, mio fratello, i miei genitori e …lei.

Quando sono arrivato la mattina presto a casa dei miei, e ho visto tutto apparecchiato per un piccolo rinfresco, ti confesso che sono uscito in giardino con gli occhi lucidi e mi sono avvelenato i polmoni.
Sapevo che sul tavolo tutto sarebbe rimasto intatto.
Poi sono arrivate tutte le vicine di casa dei miei, e qualche vecchia amica tdg di mia sorella.
E li sono dovuto uscire di nuovo per non creare imbarazzi … e mi sono di nuovo avvelenato i polmoni.

Ho letto negli occhi dei miei genitori un dolore infinito per tutto questo.
Anche loro sognavano, come me, qualcosa di diverso per mia sorella.
Non è stato così, e il mio vecchio che credo sia tdg solo per mia mamma, aveva gli occhi lucidi non solo perché si sposava la sua bambina, ma anche per il modo in cui lo faceva.
Questo SONO CONVINTO TOCCHERA’ ANCHE AI TUOI GENITORI.
Quando si sveglieranno, si renderanno conto di cosa hanno combinato.
Adesso lo fanno perché è nella logica del loro modo di vivere comportarsi così.
Un genitore che di fronte alla possibile morte del figlio senza trasfusione di sangue, continua a rifiutarla, pensi che possa accettare di vederlo sposarsi in Chiesa?

L’unico aspetto positivo in tutto questo?
Non conosco bene mio cognato, abitiamo a centinaia di km di distanza, ma vedere che per amore di mia sorella è stato disposto a venire incontro alla sua famiglia, mi ha fatto capire che è un uomo splendido.

Adesso ho letto il tuo messaggio e …SONO DI NUOVO FURIBONDO!!
Il giorno più bello della vita di una ragazza, il momento che sogna fin da bambina mentre gioca con le sue amiche, viene rovinato da una pseudo-religione fondamentalista!!
SONO FURIOSO.

Forse era meglio che non ti rispondessi nulla, forse era meglio che lasciassi le cose come le aveva sapientemente scritte lo “Zio Muscoril”, con la sua saggezza, calma e serenità.
Quando leggo i suoi messaggi non faccio a meno di chiedermi se la WTS non si rende conto della levatura morale delle persone che si permette di cestinare!!

Quando ti trovi con loro non puoi parlare di Bibbia!! Non ti è concesso!
Come non ti è concesso avere un idea religiosa diversa dalla loro!!!
Come è scontato che di fronte ad una scelta che coinvolge DUE FAMIGLIE E DUE RELIGIONI, la decisione finale debba accontentare quella tdg, perché non sono disposti a venire incontro agli altri, mentre esigono che questi siano accomodanti con loro.
E’ logico non credi? Loro hanno la Verità!!

Se tu fossi stata tdg e lui cattolico, avresti avuto lo stesso problema, in sala non ti facevano sposare.
In Chiesa ti disassociavano, (ti saresti dissociata…dicono loro).
Se per assurdo ti avessero concesso la Sala, era scontato che la sua famiglia dovesse entrarci dentro per assistere, ma è altrettanto scontato che loro, i tdg, non entrerebbero in Chiesa.

Considera che con il matrimonio entri anche nella famiglia di tuo marito, non è solo lui che entra nella tua!
Anche i suoi genitori e famigliari, contrariamente a quanto insegna la WTS, hanno dei sentimenti e idee che vanno rispettate.
Metti il tutto sui due piatti della bilancia e decidi come meglio credi.

Ha ragione Zio Muscoril, FA QUELLO CHE TI PIACEREBBE FARE.

Ciao
Maurizio



Non rileggo quello che ho scritto, lo espongo così come realmente è:
UNO SFOGO.
Per cui potrà contenere idee sbagliate o azzardate, non mi interessa, è quello che penso quando sono infuriato e ho anche trattenuto la mano sulla tastiera.
Prendilo per quello che è.
Rifletti su quello che ti hanno scritto gli altri.
Meglio esaminare il pensiero di una persona pacata e distaccata che quello di uno che al momento non è in grado di intendere.

[Modificato da Tubal Cain 19/04/2005 16.55]

Abigail27
00martedì 19 aprile 2005 17:31
Re a Tubal Cain
La rabbia che provi mentre leggi è pari soltanto alla metà di quella che provo io..ti assicuro non sono passiva, non lo sono mai stata anche perchè converrai con me che c'è n'è voluto di coraggio per lasciare i tdg a 17 anni con una famiglia di anziani unti pionieri speciali e chi più ne ha più ne metta...
Sono combattuta perchè una parte di me vorrebbe una famiglia normale...niente di più.
Vorrei vedere i miei genitori felici per me, per il passo che compirò (devo sottolineare comunque che non è una cosa che succederà domani...non se ne parla prima di un annetto - ciò non mi fa stare tranquilla per nulla... so che le cose non cambieranno).
Ti assicuro che quella tristezza negli occhi dei miei non la vedrei. L'unica tristezza che potrei vedere è la stessa che ho visto negli occhi di mia madre quando mia sorella si è sposata in comune 2 anni fa.. e non credo fossero le lacrime di una madre la cui figlia se ne va di casa (Debora era fuori di casa dall'età di 20 e si è sposata a 27 anni), ma la delusione di vedere una figlia che si sta legando per sempre ad un non credente...lacrime di delusione.
I miei genitori non erano felici. Non lo sono stati per tutta la funzione e anche per il pranzo. Ho le foto. Vedo le loro facce. E se durante la funzione le loro lacrime potevano essere interpretate come quelle di due genitori che piangono di gioia...il loro malumore e il poco desiderio di 'immischiarsi' con gli altri parenti...beh, è chiaro cosa fossero.
Ti giuro, a volte penso che nemmeno li vorrei al mio matrimonio.
Mi piacerebbe sparire, sposarmi dall'altro capo del mondo e non dover guardare quelle espressioni di disapprovazione, almeno non quel giorno.
emmeciquadro
00martedì 19 aprile 2005 18:16
Ragazzi miei quanto dolore causato dalla religione!

Abigail, vorrei davvero che tutti i personaggi di questa storia potessero staccarsi per un attimo dalle loro Verità e possano vedere l'assurdo della ennesima riedizione di "Romeo e Giulietta".

[SM=g27812]

Ho convissuto per un anno, sono sposato in comune da dieci.. amo mia moglie e le piccole rughe che cominciano a formarsi attorno ai miei e ai suoi occhi sorridenti...

non mi serve altro ...

Auguri
Riccardo
Achille Lorenzi
00martedì 19 aprile 2005 18:22
Scritto da: Abigail27:

Ho quasi 27 anni e sono disassociata da circa 10 anni.

Ciao Abigail, benvenuta nel forum.

Genitori Tdg, nonni Tdg (di cui un componente 'unto')zii pionieri speciali...di tutto di più.
Non starò qui ad annoiare con la mia esperienza...non è mmolto diversa dalle altre e oltre tutto ci ha pensato mia sorella a scrivere: www.infotdgeova.it/debora.htm

Sei la sorella di Debora? Come sta Debora? Non ho più sue notizie da molto tempo...

Ora mi trovo all'ennesimo bivio. Vorrei potermi sposare di fronte a Dio. Vorrei che la promessa che farò di amare il mio compagno sia al cospetto di Dio. Non sono più religiosa (e come potrei?)

Ti hanno già risposto in parecchi e credo che non ci sia quindi molto da aggiungere. Mi stupisce un po' però questa tua osservazione a proposito dell'impossibilità di essere ancora credente: ci sono molti che, anche se hanno lasciato i TdG, sono tuttora credenti e hanno anche aderito ad altre religioni. Non è quindi impossibile, anche se certamente è molto difficile, riuscire a ritrovare un'altra identità religiosa dopo aver lasciato il "geovismo".

Pensavo leggendo questo tuo messaggio ai miei figli (non sono mai stati TdG, non si erano ancora battezzati prima della mia fuoriuscita), che hanno ora 24 e 19 anni. Hanno le loro idee ben precise su molte cose, e in molte cose, ovviamente, non la pensano come me. Io naturalmente rispetto le loro decisioni ed opinioni e mi sono reso conto, vivendo, come l'amore di un genitore per i figli non possa mai venire meno, indipendentemente dalle loro scelte, idee e decisioni, indipendentemente anche dai loro eventuali sbagli, veri o presunti che siano.
Io penso che se mio figlio mi dicesse quello che tu hai scritto in questo messaggio, lascerei da parte qualsiasi regola o dottrina e cercherei di dimostrargli tutto il mio amore.
Hai pensato di scrivere una lettera come quella che hai scritto qui ai tuoi? Credo che una tua richiesta di comprensione, di vicinanza e di amore, così intensa, sofferta, disperata, non possa certo lasciarli indifferenti.

Un caro saluto
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 19/04/2005 19.14]

solitary man
00martedì 19 aprile 2005 20:38
Re:

Scritto da: Achille Lorenzi 19/04/2005 18.22

Hai pensato di scrivere una lettera come quella che hai scritto qui ai tuoi? Credo che una tua richiesta di comprensione, di vicinanza e di amore, così intensa, sofferta, disperata, non possa certo lasciarli indifferenti.

Un caro saluto
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 19/04/2005 19.14]




Ciao Abigail, ritengo che il consiglio di Achille sia molto buono. Non aspettare che siano i tuoi genitori a dover dimostrare il loro affetto per te, loro soffrono per il fatto che non sei più TdG almeno quanto tu del fatto che ti senti giudicata e quindi non amata come vorresti e come d'altronde sarebbe giusto che sia. La loro "sofferenza" però dimostra che ti vogliono bene e forse, e dico forse, aspettano da te un segno del tuo amore per loro. Dal loro punto di vista sei tu che li stai facendo soffrire e probabilmente per questo non vedono la tua di sofferenza. Ti prego, non fraintendermi, non voglio crearti sensi di colpa, credo che lo stiano già facendo fin troppo i tuoi, ma solo cercare di spiegarti un possibile punto di vista e spiegarti perchè forse il primo passo sei tu a doverlo fare, anche se in teoria dovrebbero farlo i tuoi genitori. Anche io sono disassociato e, seppur condivida ancora molti aspetti dei TdG, percepisco lo stesso atteggiamento da parte dei miei genitori e parenti TdG, al punto che per assurdo spesso passo le notti in ufficio pur di non tornare a casa e "sentire" questo atteggiamento. Scrivigli in una lettera quello che provi e vedrai che ne uscirà qualcosa di positivo. Ti auguro di poter trovare presto un po' di serenità. Ciao
Muscoril
00martedì 19 aprile 2005 21:39
Replay MAtisse
Carissima Abigail,
Visto che valanga di sinceri consigli da chi , pur non conoscendoti di persona, ti vuole bene. Questo purtroppo non può sostituire il bene che desideri dai tuoi genitori, ma c'è anche questo. Ora hai molto su cui puoi riflettere

Ho letto tutti i messaggi giunti e le tue risposte. Questo mio intervento è un di più solo per rispondere alla tua domanda: "Tu mi dici di seguire quello che io desidero. Quindi credi che se desidero sposarmi in chiesa lo dovrei fare? E rinunciare per l'ennesima volta ad avere dei genitori...".

Quello che tu desideri oggi, con tutte le sue conseguenze belle e no, può anche cambiare, ma continuo a sostenere che quella che prenderai debba essere una TUA decisione, che venga dal tuo cuore di credente e che non sia la conseguenza di una costrizione . (Mi sembra che non tutti abbiano colto il fatto che pur non aderendo ad alcuna religione tu sia ugualmente credente, se non sbaglio io).

Mi è piaciuto molto il consiglio di Achille di scrivere una lettera ai tuoi. Avresti così modo di esprimere quello che "senti" con calma, cercando di toccare il loro cuore, senza che le emozioni (a volte negative) che si possono creare durante una discussione abbiano il sopravvento.

Sempre un affettuoso abbraccio da
Matisse / Muscoril ( “zio” come affettuosamente mi chiama Tubal?, ma sono già nonno)
ganlioclo
00martedì 19 aprile 2005 22:29
Ti rispondo emozionata
ci sono passata in situazioni simili avendo una sorella e un cognato tdg e io essendomi dissociata...fai quello che ti senti di fare,se ci tenete sposatevi in chiesa,in una sinagoga o con un rito buddista...tanto loro non li farai felici in nessun caso a meno che tù non ritorni fra loro ,quindi vivi la tua vita
secondo la tua coscienza e senza sentirti in colpa se sposandoti in chiesa loro non assisteranno...intanto cerca di consultare un sacerdote preparato per esporre i tuoi stati d"animo e per cercare di capire quanto in fondo sei ancora condizionata mentalmente(è normale,lo sono anchio magari inconsapevolmente)dall"ideologia geovista .
Lo sposarti in Chiesa non avrebbe senso se tù ancora ritenessi la religione cattolica poco degna di considerazione e quindi forse prima di pensare di farlo cerca di informarti su di essa
e a tal proposito ti suggerico di leggerti l"ultima edizione del Catechismo per adulti che puoi trovare in una qualsiasi
libreria delle Paoline.
Ti voglio bene
[SM=g27836] [SM=g27838] Anna Corsi.
Abigail27
00mercoledì 20 aprile 2005 08:59
Rispondo a tutti...
Ringrazio tutti coloro che mi hanno risposto così accoratamente...grazie del benvenuto che mi avete dato...lo sento forte e sincero.
Rispondo ad Achille (grazie di aver trovato tempo per rispondere alla mia invocazione di aiuto)che mia sorella Debora sta molto bene, è diventata mamma da un anno, è felice e abbastanza serena. Rispondo ancora ad Achille dicendogli che (grazie Matisse)io non sono religiosa, cioè in questo momento non posso identificarmi in una religione, ma sono credente. Una credente un po' confusa, lo ammetto, ma credente.
A tutti coloro che mi invitano a scrivere una lettera ai miei genitori...mi dispiace ma l'ho già fatto molte volte.
E non per chiedere loro di accettare un mio eventuale matrimonio in chiesa, ma per chiedere loro di amarmi ugualmente.
So che a modo loro lo fanno, ma fa ragione Anna Corsi quando scrive che qualsiasi cosa io faccia, non li renderò mai felici, a meno che torni Tdg. I miei genitori in fondo si sono sempre comportati con me in maniera più 'largheggiante' rispetto a quella che poteva essere la visione dell'organizzazione.
NOnostante fossi maggiorenne e in grado di mantenermi, mi hanno permesso di stare a casa con loro (a parte qualche minaccia di sbattermi fuori, nient'altro). Mia zia, ad esempio, che abita nella stessa città in cui io vivo, ha completamente rotto i rapporti con me. Idemmia cugina. Al matrimonio di mia sorella (in comune) non si è presentata. Conosco però i miei genitori e so che nessuna lettera potrebbe far loro accettare l'idea di una figlia che diventa cattolica. Nessuna. In questi giorni, quando è mancato il Papa, ho avuto modo di vedere ancora una volta quanto è grande il loro disprezzo nei confronti degli 'altri'. Potete immaginare se gli manifestassi il desiderio di far parte di 'Babilonia la Grande'(da piccola la chiamavo Babilonia DA Grande..mi è venuto un flash...)
Non c'è molto da fare...
Mettermi contro i miei genitori o farli contenti...sapendo che non li farò contenti comunque, ma almeno non diventerò un' apostata. Tutto qua...
Ringrazio ancora tutti voi e vi chiedo (l'ho già fatto inviando una mail ad Achille) se potete dirmi i titoli e le case editrici dei libri di Franz... Io sapete non ancora le idee così chiare...me ne rendo conto leggendo topic di questo sito...
Così mi potreste indicare i libri di cui sopra e magari anche altro? Andando via di casa, non dovrò nascondere tutti i libri proibiti...
Grazie.
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