Giudice autorizza trasfusione per un neonato

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Achille Lorenzi
00venerdì 4 novembre 2005 17:59
Dal Messico

I genitori TdG avevano rifiutato di dare il loro consenso ed il piccolo stava per morire:

www.milenio.com/monterrey/nota.asp?id=51304

www.milenio.com/monterrey/nota.asp?id=51343

Gli articoli sono in spagnolo.

Saluti
Achille
Achille Lorenzi
00domenica 6 novembre 2005 09:40
Il bambino sta meglio: "Probabilmente sarà dimesso entro una settimana", dice il pediatra.
"Casi di questo genere si presentano una volta all'anno nel solo ospedale di Gine, in cui si efettuano 20, 25 trafusioni a neonati alla settimana, 70-80 al mese"
"Che accadrebbe se tutti fossero testimoni di Geova?".

Link: www.milenio.com/monterrey/nota.asp?id=51369

Saluti
Achille
petitio
00domenica 6 novembre 2005 19:12
Che rispondono i Testimoni alla domanda:
"Perché forzate un bimbo che non è Testimone a subire le conseguenze dannose per la salute che sono oggetto specifico dei TG già "dedicati"?
Achille Lorenzi
00martedì 8 novembre 2005 21:14
Ancora dal Messico:

www.milenio.com/monterrey/nota.asp?id=51417

Le trasfusioni di sangue non devono essere proibite dalla religione
I leader religiosi sono concordi nel condannare la proibizione delle trasfusioni.

«Salvare un bambino è come salvare il mondo», ha affermato il rappresentante della comunità giudaica di Nuevo Leòn.

Vitale
00mercoledì 9 novembre 2005 00:05
Re:

Scritto da: Achille Lorenzi 08/11/2005 21.14
Ancora dal Messico:

www.milenio.com/monterrey/nota.asp?id=51417

Le trasfusioni di sangue non devono essere proibite dalla religione
I leader religiosi sono concordi nel condannare la proibizione delle trasfusioni.

«Salvare un bambino è come salvare il mondo», ha affermato il rappresentante della comunità giudaica di Nuevo Leòn.


Nessuna credenza o culto religioso deve anteporsi alla vita di una persona, concordi ieri l'arcivescovo di Monterrey, Francisco Robles Ortega e il rabbino Moishe Kaiman Goldman, che rappresenta la comunità ebrea in questa città.

La settimana scorsa, i genitori di un neonato si opposero a che il minorenne ricevesse una trasfusione di sangue, malgrado fosse in pericolo la sua vita, arguendo che la religione dei Testimoni di Geova glielo proibiva. Il governo statale intervenne applicando la legge e la trasfusione fu realizzata in un’ospedale della Previdenza sociale, davanti alle proteste dei religiosi.

Monsignore Robles Ortega dettagliò che la Chiesa cattolica è per il beneficio e rispetto alla vita dei neonati, perché nonostante le credenze e convinzioni religiose, la vita delle persone deve essere difesa.

Il rabbino Kaiman raccontò che alcuni anni fa ricevette una telefonata dell'ex governatore Sócrates Rizzo che lo consultò su una situazione simile: una bambina aveva bisogno di una trasfusione, ma i suoi genitori si opposero per credenze religiose. Allora il leader ebreo consigliò al politico che facesse valere la legge che rispettasse la vita ed ordinasse la trasfusione.

"Per la nostra legge non bisogna sperare un minuto per salvare una vita", commentò il rabbino Kaiman, "io non voglio criticare nessuno, ma per noi la vita di uno è vagliata come quella di tutti, per i malati non è legge... bisogna fare di tutto per salvarlo perché salvare un bambino è come salvare tutto il mondo."

Gli ebrei celebrano il Giorno del Perdono, occasione nella quale i fedeli digiunano per 24 ore. Tuttavia, quando una persona è malata è esente dal realizzare questo digiuno, perché mette in pericolo la sua salute, esemplificò il rabbino.

Secondo il Talmud, i sabati devono essere rispettati come un giorno sacro nel quale deve esserci solo riposo. Tuttavia, quando un bambino nasce di sabato, i fedeli devono fare tutto il possibile per preservare la nuova vita, aggiunse Kaiman.

I leader convennero che i fedeli devono rispettare le leggi del posto dove vivono. Perciò manifestarono di essere d’accordo col governatore Natividad González Parás per chi celebra il sabato che lo stato userebbe perfino la forza pubblica per proteggere la vita dei cittadini.

Vitale


Vitale
00mercoledì 9 novembre 2005 01:00
Re:

Scritto da: Achille Lorenzi 04/11/2005 17.59
Dal Messico

I genitori TdG avevano rifiutato di dare il loro consenso ed il piccolo stava per morire:

www.milenio.com/monterrey/nota.asp?id=51304

Gli articoli sono in spagnolo.

Saluti
Achille


PGJ Salva vita del neonato davanti alla posizione religiosa dei genitori
3-novembre-05

Dovuto ad una deficienza polmonare, i medici determinarono di effettuare una trasfusione di sangue.

Le credenze religiose di un matrimonio mette a rischio la vita del proprio figlio neonato che davanti ad una deficienza polmonare, era appeso alla vita, una vita che i suoi genitori erano disposti che si estinguesse.

La negatività di queste due persone trovò resistenza per la Procura di Giustizia di Nuovo Leone che un'altra volta, si intromise tra la cosa pagana e la realtà, ritirando la tutela del minorenne ed ordinare che il piccolo fosse operato d’urgenza.

La mattina del passato 31 di ottobre, quando il bebè di due chili 480 grammi vide per la prima volta la luce del giorno, la sua mamma Perla di Belén Durán Flores e suo padre, si riempirono di allegria.

Tuttavia, ore dopo che i medici pediatri e ginecologi esaminarono il piccolo, seppero che la vita del neonato correva pericolo di morte.

I dottori, tra essi il capo dell'unità di pediatria della clinica di Gine Obstetricia, Roberto Fiori Santi, si mossero immediatamente, avevano l'imperioso bisogno di realizzare una trasfusione di sangue al bebè.

Dentro la sala operatoria, medici ed infermiere, camminavano nervosi da un lato all’altro; un solo requisito separava il bebè dalla magra linea che divide la vita e la morte... l'autorizzazione dei suoi genitori.

Ma, quel semplice insieme di lettere, mise a rischio l'esistenza del piccolo... i suoi progenitori negarono chiaramente l'intervento; il motivo essere Testimoni di Geova.

Questa negazione, lasciò paralizzati chi per obbligo e per legge, ha l'imperioso lavoro di preservare la vita dell'essere umano.

"Essi sono credenti.. Testimoni di Geova, tentiamo di convincerli che la cosa importante é la vita di suo figlio, ma si ricusarono contundentemente", disse posteriormente il medico Fiori Santi.

Le ore passavano e l'esistenza del neonato era marcata per le credenze religiose dei suoi genitori, un matrimonio alla lettera, difendendo il concetto della vita.
Il nostro compromesso è col "bebè", sotto questo precetto, fu necessario sollecitare l'intervento della Procura di Giustizia di Stato, agenti ministeriali si appostarono fuori del quinto piano e protessero l'area per proteggere il neonato e concedergli l'opportunità di vivere.

Nel frattempo, una rappresentante del Pubblico Ministero sollecitò il permesso ai genitori della creatura che negandolo per ennesima volta, obbligarono allo Stato di Nuovo Leone a ritirarli dalla tutela sul figlio.

In questa maniera, la Procura di Giustizia ordinò che i medici pediatri intervenissero sul minorenne e facessero le cose possibili per salvargli la vita.

Col documento firmato per il Pubblico Ministero, le autorità mediche tengono sotto riguardo il piccolo inoltre protetto per effetti dal comando del maggiore Francisco Márquez Tobías e Fiorentino Martínez.

Ieri mattina, dopo ore dalla sua nascita e la prontezza del caso, il piccolo ricevette la prima trasfusione il pomeriggio, così il neonato tornerà ad essere operato.

Il "nostro lavoro è preservare su qualunque ostacolo la vita, ed in questo caso la nostra tutela é al bambino.”

A 48 ore della sua nascita, la luce della speranza cominciò a brillare con più intensità, ai medici, a chi ha passato il fine mese e si mostrava preoccupato, si riempirono di giubilo, quando si racconta della forza che il minorenne mostrava per sopravvivere.

Vitale
Vitale
00giovedì 10 novembre 2005 01:03
Re:

Scritto da: Achille Lorenzi 04/11/2005 17.59
Dal Messico

I genitori TdG avevano rifiutato di dare il loro consenso ed il piccolo stava per morire:

www.milenio.com/monterrey/nota.asp?id=51343

Gli articoli sono in spagnolo.

Saluti
Achille


Si rimette il piccolo che quasi muore a causa della religione
4-novembre-05

L'apparato giuridico dell'IMSS si vide nell'obbligo di chiedere appoggio alla Procura di Giustizia dello Stato.
Dopo che medici dell'IMSS realizzarono in due momenti una trasfusione di sangue al neonato i cui genitori negavano questo intervento per questioni religiose, egli si rimette soddisfacentemente nella sala terapie intensive dell'ospedale di Gine.

Tuttavia, ora il piccolo affronta un altro problema; malgrado sia nato tre giorni fa, i suoi genitori non hanno scelto un nome per lui.

La vita dal bambino la cui madre Perla di Belén Durán Flores e suo padre, preferivano che si estinguesse, ma fu salvata da medici pediatri dell'Istituto Messicano della Previdenza Sociale.

A posteriori, dopo il matrimonio accade che essi negano l’autorizzazione affinché specialisti intervengano d’urgenza presso il bebè perché come passavano i minuti, la sua vita era in serio pericolo.

Dovuto alla negazione dei suoi progenitori, l'apparato giuridico dell'IMSS si vide nell'obbligo di chiedere appoggio alla Procura di Giustizia di Stato.

Grazie a ciò, i dottori sotto precisi ordini del capo dell'unità di pediatria di quella clinica, realizzarono il lunedì pomeriggio la prima trasfusione di sangue.

Posteriormente ed appoggiati per la legge di Nuovo leone, i medici realizzarono l’operazione il mercoledì ed ieri la sala di terapie intensive fu invasa di buone notizie.

Il bebè, di 2 chili 480 grammi di peso cominciò a reagire soddisfacentemente alle cure dei medici; il piccolo si afferrò alla vita malgrado i suoi genitori , per seguire le proprie credenze religiose, ricusassero a dargli l'opportunità di vivere.

Malgrado il piccolo nascesse il 31 di ottobre, i suoi genitori non si sono avvicinati al tavolo del registro civile per dargli un nome. Tuttavia, il piccolo ha dato un esempio di vita riempiendo di stupore un'infermiera e un dottore di quell'unità.

Il mercoledì mattino, l'ospedale dovette essere protetto per effetto della PME affinché questo fosse protetto ed i suoi genitori non cercassero di portarlo fuori da quel nosocomio.

Nella sala d’attesa e vicino al quinto piano dell'ospedale, i ministeriali rimasero all'erta.


Giudice salvò vita del bebè

La determinazione del giudice secondo i parenti salvò la vita del bebè di due chili 480 grammi, perché ordinò fosse effettuata la trasfusione di sangue che necessitava.

Il giudice Eduardo Salomón Pérez Rodríguez autorizzò il trattamento su richiesta della Procura di Giustizia di Stato.

Fu nel pomeriggio del passato 2 novembre, quando personale della procura formalizzò la richiesta al rappresentante del Potere Giudiziale per riuscire a salvare la vita al bebè nato il 31 ottobre nell’Ospedale Gine Obstetricia dell'Istituto Messicano della Previdenza sociale.

Alejandro Garza e Garza, direttore generale di Previe Verifiche, informò che intervenissero nel caso a richiesta degli stessi specialisti dell'IMSS.

"Essi comunicarono con noi per informarci che il bebè era nato con una malattia e necessitava una trasfusione di sangue, ma che i genitori del piccolo si opponevano a che essi la realizzassero, perché appartenenti alla religione dei Testimoni di Geova e la propria credenza non permette loro quel trattamento", precisò.

Ha aggiunto che quando conobbe la posizione dei medici, gli atti corrispondenti sono stati fatti secondo il parere del tribunale, ottenendo l'ordine affinché fosse offerta al minorenne l'attenzione medica richiesta per la sopravvivenza.

Vitale

[Modificato da Vitale 10/11/2005 1.03]

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