Le "versioni ebraiche J"
Il post di Silvana consente di mettere a fuoco un altra realtà poco conosciuta della Traduzione del Nuovo Mondo (TNM):
le
versioni ebraiche, citate dalla TNM nelle note a margine dei versetti identificano Gesù e Geova, e quindi supportano la trinità , contrariamente a quanto lasciato intendere dal comitato dei traduttori della TNM.
Ora provo a spiegarmi.
Cosa sono le
versioni ebraiche ? Attenzione non sono le Scritture Ebraiche o Vecchio Testamento !
Non hanno nulla a che vedere con i testi originali.
Le
versioni ebraiche sono semplici
traduzioni in lingua ebraica del testo greco del Nuovo Testamento, avvenute in epoca molto tarda (la più vecchia risale al 1385) e con lo scopo di avvicinare gli ebrei al cristianesimo.
Dovendo tradurre in ebraico anche il termine greco "Kyrios" i traduttori delle
versioni ebraiche hanno optato in molti casi per renderlo "Jahvè" .
Anche la TNM ha operato la sua scelta di tradurre “Kyrios” con “Geova” in ben 237 versetti del Nuovo Testamento , e in ogni ricorrenza in cui ha operato tale sostituzione ha citato nelle note in calce le
versioni ebraiche come autorità a supporto per la scelta operata.
In realtà è stata operata una scelta di traduzione identica ma con motivazioni opposte: in un caso per supportare la teologia trinitaria , nell'altro caso per sconfessarla.
Le
versioni ebraiche vengono indicate nella TNM con le sigle “J” seguite da un numerino.
Tornando alla scrittura citata da Silvana di Romani 10:9 , la nota in calce cita alcune
versioni ebraiche con le sigle J12-14. 16-18,22 :
“Gr. k?rios; J12-14,16-18,22(ebr.), ha’adhòhn, “il Signore”. Non “Geova”.”
Scorrendo l’introduzione alla TNM, si può scoprire esattamente quali sono e quando sono state redatte le
versioni ebraiche a cui la nota in calce si riferisce:
J12 Scritture Greche Cristiane, ebr., di William Greenfield, Londra, 1831.
J13 Scritture Greche Cristiane, ebr., di A. McCaul, M. S. Alexander, J. C. Reichardt e S. Hoga, Londra, 1838.
J14 Scritture Greche Cristiane, ebr., di J. C. Reichardt, Londra, 1846.
J16 Scritture Greche Cristiane, ebr., di J. C. Reichardt e J. H. R. Biesenthal, Londra, 1866.
J17 Scritture Greche Cristiane, ebr., di Franz Delitzsch, Londra, ed. 1981.
J18 Scritture Greche Cristiane, ebr., di Isaac Salkinson e C. D. Ginsburg, Londra, 1891.
J22 Scritture Greche Cristiane, ebr., United Bible Societies, Gerusalemme, 1979.
La versione J18 di Isaac Salkison è pubblicata dalla
“Trinitarian Bible Society” . Impossibile equivocare sulla linea teologica di natura trinitaria di questa versione.
Il termine ebraico
hà adhòhn ha un significato particolare e inequivocabile per gli ebrei , come spiega anche la TNM a pagina 1570 nell’appendice 1H.
Se i traduttori delle
versioni ebraiche hanno compiuto la scelta di tradurre il greco
Kyrios con l’ebraico
hà adhòhn avevano l’obiettivo di identificare Gesù con il Vero Dio del vecchio testamento conosciuto dagli ebrei.
La TNM , nella sua nota in calce, si preoccupa di specificare che le
versioni ebraiche “J” non traducono “Geova”, ma è una specie di autogol perchè mette in evidenza l’identificazione Gesù = il Vero Dio.
Per la cronaca , ci sono numerosi altri versetti in cui le
versioni ebraiche “J” traducono “Jahvè” in luogo di “Kyrios” (proprio perchè intendono associare l’identità di Gesù con quella di Geova) , ma la TNM si astiene dal farlo perchè sono passaggi sconvenienti alla sua teologia anti-trinitaria.
Sono versetti in cui “Geova” è oscurato , anzichè ripristinato.
Solo chi possiede la TNM con note , quella grande, o il KIT può rendersene conto.
Prendete a titolo di esempio I Pt 3:15 , cosa succederebbe se il versetto traducesse Kyrios con Geova , come fanno le
versioni ebraiche “J” riportate nella nota in calce ?
(1 Pietro 3:15) Ma santificate il Cristo come Signore(*) nei vostri cuori, sempre pronti a fare una difesa davanti a chiunque vi chieda ragione della vostra speranza, ma con mitezza e profondo rispetto.
(*)“Il Cristo come Signore”, ?ABC; TR, “il Signore Dio”; J7,8,11-14,16,17,24, “Geova Dio”.
Oppure I Tessalonicesi 4:16 in cui Kyrios non è potuto diventare Geova (nonostante le
versioni ebraiche "J" ) , sennò il dogma teologico di Cristo = Arcangelo non sarebbe sostenibile.
(1 Tessalonicesi 4:16) … perché il Signore(*) stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che sono morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi.
(*) “Il Signore”, ?ABVg; J7,8,13,14, “Geova”.