Georgia condannata dalla CEDU

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Achille Lorenzi
00venerdì 4 maggio 2007 06:48
STRASBURGO (Consiglio Europa), 3 maggio 2007 (AFP)
- Testimoni di Geova percossi: la Georgia condannata dalla CEDU.

La Georgia è stata condannata giovedì a Strasburgo dalla Corte europea dei diritti di l'uomo in seguito al reclamo di un centinaio di membri della congregazione dei testimoni di Geova che avevano subito un attacco violento da parte di un gruppo religiosi ortodossi estremisti nel 1999 a Tbilissi.
Il 17 ottobre 1999, un centinaio di testimoni di Geova, radunati in un teatro della zona di Gladni, erano stati attaccati da decine di religiosi ortodossi diretti da Vassil Mkalavichvili, chiamato padre Basile", un sacerdote della Chiesa ortodossa della Georgia.
I testimoni, fra i quali si trovavano donne e bambini, erano stati colpiti a colpi di bastoni e sbarre di ferro, donne erano state trascinate a terra per i capelli, quindi buttate dalle scale o prese a colpi di cinghia. Uno dei testimoni aveva avuto il cranio rasato. Undici persone erano state ricoverate in ospedale dopo l'attacco che era stato filmato da uno degli aggressori e diffuso dalle televisioni georgiane.
Nessuna indagine effettiva è stata fatta in seguito, benché padre Basile si sia vantato presso i mass media georgiani di essere all'origine di una serie di aggressioni contro i testimoni di Geova.
Secondo la sentenza emessa giovedì, la Georgia ha violato gli articoli relativi al diritto alla libertà di religione, alla proibizione di trattamenti inumani o che disonorano ed alla proibizione della discriminazione.
La Corte europea deplora che il governo georgiano insista nell'affermare che non è stato possibile identificare gli autori delle violenze.
Delle somme in denaro sono state assegnate ad alcuni ricorrenti a titolo di risarcimento equo. Dall'ottobre 1999 al novembre 2002, i testimoni di Geova sono stati oggetto di 138 attacchi violenti e 784 denunce sono state registrate presso le autorità georgiane, secondo il comunicato della Corte europea. Nessuno di queste denunce è stata oggetto di un'indagine "seria e diligente", ritengono i giudici europei.
Il sacerdote integralista Basile, condannato nel giugno 2003 a tre mesi di prigione per distruzione di beni, non si era presentato al suo processo ma era stato interpellato nel marzo 2004 dalle forze dell'ordine di Tbilissi.

Link: www.la-croix.com/afp.static/pages/070503130208.3my1nsxs.htm

[Modificato da Achille Lorenzi 04/05/2007 6.51]

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