Galileo Galilei: un po’ di verità

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Francesca Galvani
00domenica 28 agosto 2005 14:06
E' il paladino della libertà scientifica e il testimone dell'oscurantismo religioso cattolico.

Questo nell'immaginario popolare e sui libri di testo scolastici. Ma la verità storica è un'altra. "Eppur si muove!". Chi non ricorda questa celebre frase attribuita a Galileo Galilei che volle così rispondere, ci viene detto, con fiero cipiglio, alla lettura della sentenza di quei feroci inquisitori che lo condannavano per le sue scoperte scientifiche?

Gran parte degli studenti ne sono persuasi. Processato, condannato, torturato, incarcerato e, cosi' credono in buona percentuale, anche bruciato sul rogo: questo l'insieme delle cognizioni che la scuola e i mass media ci propinano a proposito dello scienziato pisano.

Solo una minoranza esigua, più preparata, risponderà che Galileo è giustamente famoso per aver applicato per primo il metodo sperimentale, tipico della scienza moderna, per aver perfezionato e utilizzato a fini scientifici il cannocchiale, per aver scoperto il termometro, la legge che regola le oscillazioni del pendolo, la montuosità della luna, la natura stellare della Via Lattea, i 4 satelliti di Giove, le anomalie di Saturno, le macchie solari e le fasi di Venere.

Diciamo la verità: più che per la sua opera scientifica Galileo è noto per i due processi subiti dall'Inquisizione nel 1616 e nel 1633, che lo hanno fatto diventare un paladino della scienza moderna e del progresso ed una vittima dell'oscurantismo religioso e conservatore della Chiesa cattolica.

Eccoci dunque di fronte ad una vittima innocente immolata sull'altare di quel cattolicesimo che pretendeva di possedere verità assolute anche in materie scientifiche, ad un martire della scienza, ad un testimone dell'irriducibile contrapposizione tra la Fede religiosa e la scienza.


Senza pretesa di esaurire l'argomento, qualche considerazione ci aiuterà ad avere le idee più chiare.


In primo luogo: Galileo non si considero' mai avversario della Chiesa, come tenta di convincerci una delle più grandi menzogne che ci siano mai state propinate. Conservo' la fede cattolica fino alla morte, fu amico per lungo tempo di papi e di cardinali, (il cardinale Maffeo Barberini, poi eletto Papa con il nome di Urbano VIII, fu suo grande ammiratore) e da molti religiosi fu protetto e incoraggiato nelle sue ricerche.

Quando nel 1611 si reco' a Roma fu molto ben accolto dal padre Cristoforo Klaus (Clavio) e dai gesuiti del Collegio Romano. Fu ricevuto persino da Papa Paolo V, con il quale ebbe un lungo e caloroso colloquio. Qualche mese prima, si era convinto delle fasi di Venere analoghe a quelle della Luna, segno che il pianeta girava intorno al Sole dal quale riceveva la luce. Il sistema tolemaico era cosi' confutato, quello eliocentrico non era certamente dimostrato, e tutto questo non sembrava pregiudicare i suoi rapporti con il mondo ecclesiale. Anzi, mentre i colleghi scienziati, con in testa il famoso Cremonini, accusavano Galileo di vedere "macchie sulle lenti del telescopio", non mancava al pisano l'appoggio dei potentissimi astronomi e filosofi della Compagnia di Gesù (gesuiti), capitanati da san Roberto Bellarmino, generale dell'Ordine dei Gesuiti e consultore del Sant'Uffizio.

E ancora. Quando padre Cavini attaccherà Galileo a Firenze, nella chiesa di santa Novella, lo scienziato verrà difeso dal padre Benedetto Castelli, suo discepolo e professore di matematica a Pisa, e dal maestro Generale dei Domenicani, padre Luigi Maraffi.
Sara' poi il cardinale Giustiniano ad ordinare al Cavini di ritrattare pubblicamente le sue accuse. Senza dimenticare che a Napoli, un altro religioso, il padre Foscarini, pubblicava un elogio di Galileo e del sistema copernicano (che molti gesuiti dotti approvavano) ottenendo l'approvazione ecclesiastica. E ancora. Anche dopo la sentenza del 1633, che, oltre all'abiura, lo "condannava" a recitare una volta la settimana i sette salmi penitenziali per un periodo di tre anni, fu ospitato nella villa del cardinale di Siena, Ascanio Piccolomini, "uno dei tanti ecclesiastici che gli volevano bene" (Messori).

Quindi, si trasferì nella sua villa di Arcetri, detta "il gioiello", alla periferia di Firenze. Morì con la benedizione del Papa e ricevendo l'indulgenza plenaria, segno che la Chiesa non lo considerava certamente un avversario né lui considerava tale la Chiesa. Proprio una favola quella dell'inimicizia, della contrapposizione invincibile, dell'insanabile rottura tra lo scienziato pisano e la Chiesa cattolica.
Una favola che per primo contesterebbe proprio lo scienziato pisano. Non va dimenticato, infatti, che al termine della sua vita movimentata, lasciò scritto che "in tutte le opere mie, non sarà chi trovar possa pur minima ombra di cosa che declini dalla pietà e dalla riverenza di Santa Chiesa".

In secondo luogo: la teoria eliocentrica (la Terra e i pianeti ruotano attorno al sole) non fu inventata da Galileo. Già Aristarco di Samo e la scuola pitagorica, cinque-sei secoli prima di Cristo avevano sostenuto fosse la Terra a ruotare annualmente intorno al sole. Questa teoria venne ripresa da Copernico, sacerdote polacco, morto 21 anni prima della nascita di Galileo. Se Copernico decise di pubblicare i suoi studi solo l'anno della sua morte fu per timore di essere dileggiato dai colleghi di studi, non certo da uomini di Chiesa (i papi Clemente VII e Paolo III, cui l'opera di Copernico era dedicata), dai quali ebbe favori e incoraggiamenti. Proprio come accadde a Galileo, che ebbe tra i suoi più fieri avversari i colleghi, peraltro irritati dal carattere tutt'altro che facile dello scienziato pisano, non i religiosi.

In terzo luogo: Galileo non porto' alcuna prova scientifica che potesse sostenere senza ombra di dubbio la teoria eliocentrica. Per "provare" che la Terra ruotava intorno al sole sosteneva che le maree erano dovute allo "scuotimento" delle acque causato dal movimento terrestre. Ma questo argomento era scientificamente insostenibile. Avevano ragione i suoi "giudici inquisitoriali", i quali sapevano bene che le maree sono dovute all'attrazione lunare. Sentiamo Messori: "In quel 1633 del processo a Galileo, sistema tolemaico (Sole e pianeti ruotano attorno alla Terra) e sistema copernicano (Terra e pianeti ruotano attorno al Sole) non erano che due ipotesi quasi in parità, su cui scommettere senza prove decisive. E molti religiosi cattolici stessi stavano pacificamente per il "novatore" Copernico, condannato invece da Lutero".

Il Cardinale Bellarmino sosteneva che la teoria eliocentrica, considerata come "ipotesi" scientifica (e ipotesi doveva correttamente considerarsi, fino a quando non fosse stata dimostrata vera) non era da scartare a priori, ma bisognava portare le prove. La posizione del Bellarmino è assai più corretta di quella di Galileo, che senza prove la spacciava per tesi inconfutabile. Anzi, in questo specifico caso, proprio il Bellarmino aveva assunto allora una posizione che la fisica moderna, quella dei nostri tempi, dà per scontata.


In quarto luogo: nel processo del 1616 di Galileo non si parla nemmeno. Ma, successivamente convocato al Sant'uffizio, gli fu reso nota la condanna della tesi copernicana e imposto di non insegnarla prima che venisse corretta (quattro anni dopo la teoria fu corretta e qualificata come ipotesi e non come tesi). L'ingiunzione gli venne comunicata privatamente per non esporlo al dileggio dei colleghi. Galileo promise di obbedire (e non lo fece) e venne ricevuto dal Papa in persona. Una "condanna" straordinariamente mite.

Come mite fu la "condanna" subita nel processo del 1633. Galileo non passò nemmeno un minuto in carcere, non venne mai torturato, non gli fu impedito di incontrare colleghi e religiosi (vanno a trovarlo uomini del calibro di Hobbes, Torricelli e Milton), di scrivere, di studiare e di pubblicare, tant'è che il suo capolavoro scientifico - Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze - risale al 1638, cinque anni dopo la condanna. Ci manca ancora un punto.

La famosa frase "Eppur si muove" con la quale abbiamo aperto queste considerazioni. Un altro falso storico. Fu inventata a Londra, nel 1757, dal brillante e spesso inattendibile giornalista Giuseppe Baretti. Come si vede, nel caso Galilei abbiamo bisogno di un po' di verità.



BIBLIOGRAFIA

Rino Cammilleri, La verità su Galileo, in Fogli, n. 90, Anno XI, settembre 1984.

Jean Pierre Lonchamp, Il caso Galileo, edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (MI) 1990.

© Il Timone - n. 1 Maggio/Giugno 1999

qualche link per approfondire:

www.kattoliko.it/leggendanera/galileo/galileo1.htm
http://www.kattoliko.it/leggendanera/galileo/galileo2.htm
http://www.kattoliko.it/leggendanera/galileo/galileo3.htm
http://it.geocities.com/apologeticando/galileo_benassi.htm

[Modificato da Francesca Galvani 28/08/2005 15.02]

The Red baron
00domenica 28 agosto 2005 19:07

Questi sono UOMINI LEALI!!!!!

non come la maggioranza di TdG anziani in primis che davanti all'evidenza rinnegano la verità per mantenere la poltrona.

Ciao,
Topsy
00domenica 28 agosto 2005 22:45
Credo di non aver inteso, alla luce dell'intervento su Galileo Galilei sopra riportato,la natura della solenne riabilitazione dello scienziato nel 1992 da parte di una apposita commissione istituita da papa Giovanni.

Nutro delle legittime perplessità,...anche ammettendo che la Chiesa all'epoca operasse con "neutralità"(cosa forse un tantino anacronistica) similmente ad un comitato scientifico che aveva il compito di riconoscere o rifiutare la validità di un'opera scientifica, la scelta di procedere ad una condanna per "eresia" dimostra come l'elemento confessionale giocava un ruolo fondamentale nel giudizio.Si decise per la condanna adducendo motivazioni dottrinali/teologiche,al fine di combattere una tesi che secoli dopo si dimostrerà corretta e neppure contraria alle Sacre Scritture(e dunque non eretica).Non credo che all'epoca, l'elemento scientifico fosse così nettamente distinto e distinguibile
da quello confessionale, ai fini della ricerca...non sò...non sono molto persuasa da certe conclusioni...



[Modificato da Topsy 29/08/2005 0.23]

Polymetis
00lunedì 29 agosto 2005 00:43
“Credo di non aver inteso, alla luce dell'intervento su Galileo Galilei sopra riportato,la natura della solenne riabilitazione dello scienziato nel 1992 da parte di una apposita commissione istituita da papa Giovanni.”

E’ stato riabilitato perché, nonostante tutte le attenuanti qui esposte, alla fine fu condannato. Il problema di Galileo non era quello che diceva ma come lo diceva. Il copernicanesimo era un’ipotesi accettata, purché fosse presentata solo come ipotesi.

Ad maiora
Claudio Cava
00lunedì 29 agosto 2005 01:44
Re:
Scritto da: Topsy 28/08/2005 22.45
---------------------------
> Credo di
> non aver inteso, alla luce dell'intervento su Galileo
> Galilei sopra riportato,la natura della solenne
> riabilitazione dello scienziato nel 1992 da parte
> di una apposita commissione istituita da papa Giovanni.

Ciao Topsyna, ci si ritrova. [SM=g27823]

Sai, le 4 righe qui sopra basterebbero e avanzerebbero,
se il nocciolo della questione fosse una comprensione
disinteressata, obiettiva e senza forzature di parte.

Non mi dilungo oltre perche' sono cose che sai meglio di me.

[SM=g27822]


Ciao
Claudio


parliamonepino
00lunedì 29 agosto 2005 03:28
c'è qualcosa che mi sfugge
Cara Francesca,
Ti riporto quello che ho appena scritto nel tema aperto da Neo The Chosen in un altro dibattito che mi sembra simile.
Gli studi che ho fatto su Galileo Galilei ai tempi scolastici e dopo, discordano di parecchio su alcune tue affermazioni, che francamente non vedo l'utilità di controbattere per sapere chi ha ragione. Puoi anche avere ragione tu, e con questo?
Se ti va, puoi leggermi qui sotto!!

Premetto che la ricerca è basata sull'eliminazione dell'ipotesi.
Copernico, dopo 1200 anni circa, ha smontato la teoria di Tolomeo, riconosciuta dalla chiesa come sacrosanta.
Poi per paura di una reazione violenta della chiesa non ha rivelato pubblicamente le sue scoperte che dicevano che la terra non è al centro dell'universo e altre cose che non sto qui a citare. Galileo Galilei ha raccolto il materiale di Copernico ed ha appurato che si trattava di verità assiomatiche e quindi scientifiche.
Il libro di torquemada l'ho letto in varie versioni sulla Santissima Inquisizione e invito chiunque, se regge le nefandezze che vengono riportate, a darci un occhiata.
Indro Montanelli e Roberto Gervaso che da storici hanno avuto, per qualche tempo, accesso alla biblioteca del Vaticano hanno riportato molte informazioni compromettenti sulla chiesa. Invito a leggere "L'Italia dei secoli bui". Sono stati scomunicati così che non potevano avere accesso alla loro biblioteca, ma non sono stati smentiti.
Ci sarebbero una marea di cose da dire, sono 35 anni che mi documento. Ho 5000 libri (letti tutti) e una ottima memoria!!
Non voglio fare il cattedratico e non mi interessa. Non ho letto i siti citati da alcuni foristi.
Trovo che questi dibattiti, ricchi di citazioni e ricerche che chiunque può fare, con i mezzi che abbiamo, non portino da nessuna parte.
Le tecniche e le ricerche le usavo a scuola quando insegnavo.
Se mi capita di parlare di cose spirituali con i miei genitori o i miei figli o chiunque altro, parlo principalmente del messaggio d'amore cristiano che esula e sovrasta qualsiasi polemica tecnica o dottrinale che non serve per edificarsi nello spirito.
Le vere conquiste e rivoluzioni non si fanno con il sangue (discussioni, dibattiti, polemiche), ma con l'amore.
Ho fatto per anni dibattiti, discussioni tecniche e dottrinali. Posseggo migliaia di documenti pazzeschi per sviscerare tutti i peli dell'uovo.
Oggi preferisco lavorare su altri valori che ritengo più cristiani.
C'è tanto da fare e da dire per il recupero degli spiriti rotti!!!
Senza offesa per nessuno!!!

Un Saluto Fraterno a tutti


P.S. Gli scheletri nell'armadio ce l'hanno
tutti. Diffidate dei moralisti!
Topsy
00lunedì 29 agosto 2005 03:59

Ciao Claudio!
lo ammetto,le mie osservazioni potrebbero sembrare spesso "impertinenti" ma,...tutto sommato,mi è sempre andata bene poichè, il più delle volte, i miei interlocutori sono comunque convinti della mia buona fede, così che posso "espormi" liberamente,senza correre il rischio di essere, per questo, fraintesa.

Ora però stop che siamo OT!
[SM=g27828]
Epifanio di Salamina
00lunedì 29 agosto 2005 12:21
Re: c'è qualcosa che mi sfugge
>>>>>>
> Poi per paura di una reazione violenta della chi
> esa non ha rivelato pubblicamente le sue scoperte
> che dicevano che la terra non è al centro dell'universo
> e altre cose che non sto qui a citare. Galileo
> Galilei ha raccolto il materiale di Copernico ed
> ha appurato che si trattava di verità assiomatiche
> e quindi scientifiche.
>>>>>

:-)
come si potrebbe giudicare un'argomentazione simile... verità assiomatiche e quindi scientifiche...
:-)


> Il libro di torquemada l'ho letto in varie versioni
> sulla Santissima Inquisizione e invito chiunque,
> se regge le nefandezze che vengono riportate, a
> darci un occhiata.

Torquemada era inquisitore spagnolo, e l'inquisizione spagnola era direttamente sotto il controllo del re di Spagna, e non dell'autorità ecclesiastica romana. Non è un ottimo esempio, se prima non si opera una differenza tra l'inquisizione romana e quella spagnola.

> Indro Montanelli e Roberto Gervaso che da storici
> hanno avuto, per qualche tempo, accesso alla biblioteca
> del Vaticano hanno riportato molte informazioni
> compromettenti sulla chiesa.


Ecco, ci mancava quella dei documenti compromettenti nascosti nel Vaticano.......
Comunque né Montanelli né Gervaso sono storici e difficilmente hanno passato le loro giornate nelle biblioteche vaticane, alle quali comunque si può accedere senza essere superuomini


>>>>>Sono stati scomunicati così che
> non potevano avere accesso alla loro biblioteca,
> ma non sono stati smentiti.

Vabbé, a questo punto non so più cosa dire, abbiamo raggiunto il fondo

>Ho 5000 libri (letti tutti)
> e una ottima memoria!!

Se davvero avessi letto 5000 libri e questo fosse il risultato, sarei molto preoccupato.
L'unica cosa che mi sento di approvare, e l'invito a lasciar perdere queste discussioni.
Francesca Galvani
00lunedì 29 agosto 2005 12:46
Re: c'è qualcosa che mi sfugge

Scritto da: parliamonepino 29/08/2005 3.28
---------------------------
> Cara Francesca,
> Ti riporto quello che ho appena scritto nel tema
> aperto da Neo The Chosen in un altro dibattito
> che mi sembra simile.
> Gli studi che ho fatto su Galileo Galilei ai tem
> pi scolastici e dopo, discordano di parecchio su
> alcune tue affermazioni, che francamente non vedo
> l'utilità di controbattere per sapere chi ha ragione.
> Puoi anche avere ragione tu, e con questo?
> Se ti va, puoi leggermi qui sotto!!



Ti ringrazio Pino per il tuo post, anche se della parte che ho tagliato non condivido praticamente nulla, e vedo che già ti hanno risposto Polimetis ed Epifanio [SM=g27823]
Per quanto riguarda la parte che ho quotato mi preme fare alcune precisazioni:
quando ho frequentato lo "studio biblico disinformativo" con i tdG mi sono state propugnate molte "verità" sulla Chiesa Cattolica che nel corso degli anni sono riuscita a smantellare punto per punto con un minimo di studio vero e di confronto sui libri scritti da studiosi seri.
Da quando poi ho cominciato a dichiararmi cattolica (dopo essermi convertita all'età di 33 anni) sono stata continuamente tacciata dei peggiori crimini.
Dichiararsi cattolici vuol dire essere inquisitori, assassini, oscurantisti, crociati e chi più ne ha più ne metta [SM=g27819] Questo secondo una mentalità "piccola" spesso anche ignorante (nel senso etimologico del termine) ma estremamente diffusa.
Tornando al caso Galilei: come hai scritto giustamente non possiamo stabilire noi due, qui e ora, chi abbia torto o ragione, quello che mi premeva sottolineare è che esistono diverse chiavi di lettura di ogni fatto ma che spesso si preferisce sposare con superficialità la chiave più diffusa anche se la meno accreditata.
Tutto qui

saluti cari

[Modificato da Francesca Galvani 29/08/2005 12.49]

parliamonepino
00lunedì 29 agosto 2005 22:41
Ho già risposto nei "metodi di tortura della chiesa"

GRAZIE a Epifanio e Francesca!!!

Un Cordiale Saluto
maurizio pederzini
00martedì 30 agosto 2005 16:24

Francesca scrive:
>>>Gran parte degli studenti ne sono persuasi. Processato, condannato, torturato, incarcerato e, cosi' credono in buona percentuale, anche bruciato sul rogo: questo l'insieme delle cognizioni che la scuola
-----------------------------
Ciao Francesca,
mi puoi citare il titolo di un libro di testo scolastico dove si afferma quanto hai sopra elencato?

>>>esistono diverse chiavi di lettura di ogni fatto ma che spesso si preferisce sposare
-----------------------------
Si potrebbe provare a prendere la “chiave di lettura” di Woitila.
“Purificare la memoria. La Chiesa e le colpe del passato” PIEMME edizioni.
Pag.38. Promemoria ai cardinali, primavera 1994:
“Come tacere poi delle tante forme di violenza perpetrate anche in nome della fede? Guerre di religione, tribunali dell’Inquisizione e altre forme di violazioni dei diritti delle persone…..”
Il Papa chiede perdono oltre che a tanti altri casi, anche per Galileo. A pag 47 scrive Woitila:
“La grandezza di Galileo è a tutti nota, come quella di Eistein ma a differenza di questi, che oggi onoriamo di fronte al Collegio cardinalizio del nostro Palazzo apostolico, il primo ebbe molto a soffrire- non possiamo nasconderlo- da parte di uomini e organismi di Chiesa….”
Pag 48/49 Conclusione della Commissione di studio per l’esame del caso Galileo 31 ottobre 1992:
“E’ in questa congiuntura storico-culturale, ben lontana dal nostro tempo, che i giudici di Galileo, incapaci di dissociare la fede da una cosmologia millenaria………Questo errore soggettivo di giudizio, cosìnchiaro per noi oggi, li condusse ad adottare un provvedimento disciplinare di cui Galileo ebbe molto a soffrire. Dobbiamo riconoscere questi torti con lealtà, come ha chiesto Vostra Santità”.
Pag 179:
“….nel 1633 Galileo fu costretto ad abiurare, e venne condannato al carcere a vita, commutato negli arresti domiciliare permanenti ad Arceti. Fu ordinato, inoltre, che il , venisse bruciato e che la sentenza contro lo scienziato fosse letta pubblicamente in tutte le Università”

Su Galileo, si sono scritte certamente delle esagerazioni, (non mi risulta nei libri di testo scolastici però), ma quello che emerge prevalentemente da questo “crimine contro la libera espressione della ricerca scientifica” è il comportamento da parte di uomini e organismi di Chiesa, condannati da Woitila. Uomini di potere ecclesiastico, ignoranti e oscurantisti.
Si, lo so, bisogna guardare il contesto storico, ma questo per chi crede di rappresentare Dio sulla terra, non dovrebbe essere giustificativo.
Woitila afferma che: Galileo “ebbe molto a soffrire”. La Commissione voluta da Sua Santità afferma: “Galileo ebbe molto a soffrire”
Non vorrei che gli amici cattolici, di questo Forum e oltre, fossero più ”realisti del Re”
Ora, cara Francesca, se in un libro di testo scolastico, venisse scritto che Galileo, a causa delle sue scoperte scientifiche, o di altri che aveva fatte proprie, venne condannato al carcere a vita e “ebbe molto a soffrire”…..scriverebbe la verità.
La chiave di lettura, oggi, del magistero cattolico è questa.

Ciao
Maurizio
p.s.
Ma perché citate sempre Messori? Non è autorevole.
Polymetis
00mercoledì 31 agosto 2005 01:04
Ti risulta che le parole del papa contraddicano in qualcosa ciò che sostiene l'articolo di R. Camilleri? A me non sembra. Nessuno ha mai negato che Galileo abbia sofferto. Ciò che bisogna indagare sono le cause e le modalità di tale sofferenza.
berescitte
00mercoledì 31 agosto 2005 17:37
5000 diconsi cinquemila e tutti letti in 35 anni
Ohibò! Io ho diciamo... il doppio di quegli anni e non sono riuscito a leggere neanche i miei scalcinati mille (e mi sto tenendo largo. Forse sono 500, forse 400... e se se ne trovano solo 10 tu farai perire?...)

Faccio perciò devota supplica perché mi si insegni il metodo di tale lettura veloce.

Anche se resto perplesso perché altro è il leggere, altro l'approfondire, altro il valutare e ponderare... al punto che potrebbe essere saggio il detto
Timeo hominem unius libri.
Claudio Cava
00mercoledì 31 agosto 2005 21:40
Re: 5000 diconsi cinquemila e tutti letti in 35 anni

Scritto da: berescitte 31/08/2005 17.37
Ohibò! Io ho diciamo... il doppio di quegli anni e non sono riuscito a leggere neanche i miei scalcinati mille (e mi sto tenendo largo. Forse sono 500, forse 400... e se se ne trovano solo 10 tu farai perire?...)

Faccio perciò devota supplica perché mi si insegni il metodo di tale lettura veloce.




E ne hai urgente bisogno, in fede mia. [SM=g27828]

Cosi', a braccio, fa almeno un mesetto a libro. [SM=g27828]

Ciao
Claudio


parliamonepino
00giovedì 1 settembre 2005 01:46
matematica e no
Leggo 3 libri alla settimana da 35 anni, regolarmente. Dall'età di 5 anni, grazie alla mamma, accanita lettrice, ho ereditato la passione della lettura. A 15 anni leggevo già Marcuse "L'uomo a una dimensione". Avevo già divorato centinaia di libri!!
52 settimane x 35 anni = 1820 x 3 (libri alla settimana)= 5460

Se poi non mi credi è perchè non mi conosci personalmente. un faccia a faccia di 20 minuti ti persuaderebbe.

Uso 3 tecniche di lettura, in base al testo.

Queste cose le insegno!!

Sei libero di metterlo in dubbio e non mi sorprende!!
Anche perchè ho già spiegato, in altre precedenti conversazioni, che ho commesso degli errori di comunicazione. Questo può aver depistato e perplesso qualcuno, puoi andare a leggere.

Se ti interessa ti invio il mio curriculum, se no aspetta qualche mese e poi trai tu le conclusioni.
Sia chiaro, quello che conta non è il numero di libri che hai letto, ma sono i risultati che contano nella vita di un uomo.

Se poi ti da fastidio che leggo e ho letto un numero imbarazzante di libri, facciamo che ho letto solo "Pinocchio" di Collodi, ma sono sempre i risultati che contano nella vita di un uomo, scusa se lo ripeto, ma è più forte di me!!!

Un saluto a te Beriscitte



parliamonepino
00giovedì 1 settembre 2005 01:52
temo
Temo di essere andato fuori tema del tema su Galileo Galilei.

Mi scuso con i moderatori, che hanno il compito deontologico di mantenere un certo ordine.

Ancora qualche giorno di rodaggio e mi metto nei ranghi!!!

Grazie
Polymetis
00giovedì 1 settembre 2005 18:12
“A 15 anni leggevo già Marcuse "L'uomo a una dimensione".”

Mi dispiace per te. Un classico filosofico di questo tipo a quell’età non si gusta.

“Uso 3 tecniche di lettura, in base al testo.”

Non sarai uno di quei patiti di mnemotecnica? Un seguace di Gianni Golfera?

“Se ti interessa ti invio il mio curriculum”

Interessa a me.

Ad maiora
parliamonepino
00venerdì 2 settembre 2005 03:47
Perchè mi tratti così?

Polymetis, moderati, orsù!!!


"Chiunque ha un potere, finisce prima o poi per abusarne" - Platone -
Polymetis
00venerdì 2 settembre 2005 12:31
Come ti avrei trattato scusa?

Ad maiora
parliamonepino
00sabato 3 settembre 2005 01:03
immoderatore naturale
A 15 anni leggevo già Marcuse "L'uomo a una dimensione"."

Mi dispiace per te. Un classico filosofico di questo tipo a quell'età non si gusta.

L'intelligenza non ha età o sesso. Ho riletto 3 anni fa il libro di Marcuse, l'ho assaporato meglio, ma aveva lo stesso "profumo".

Non sarai uno di quei patiti di mnemotecnica? Un seguace di Gianni Golfera?

Sono seguace di Gesù Cristo o almeno mi sforzo di esserlo!!! Uso una tecnica di Roberto Vacca, che risale ai tempi dei romani. Poi uso una tecnica mia, che si basa sulla classificazione neurologica attraverso la concentrazione. Uso, a volte, all'occasione, una tecnica, che si basa sulla risonanza visiva dello scritto. Inoltre, ho una predisposizione naturale a ricordare con facilità tutto quello che leggo.
Ciò non toglie che, saggiamente, Schopenhauer, ha detto: "non possiamo ricordarci tutto quello che leggiamo, ma rimane un'energia dentro".


“Se ti interessa ti invio il mio curriculum”
Interessa a me.
Curriculum di Pino Lupo: aiuto vice apprendista, manovale in prova, con possibilità di carriera!
Con ottemperanza

alex.kirk
00lunedì 5 settembre 2005 10:19

www.cronologia.it/mondo42f.htm

"Ed ecco il processo, le accuse, la condanna e la severa abiura pronunciata il 22 giugno 1633, dal e davanti al Sant'Uffizio sul "delinquente canone promulgato da Galileo" dato alle stampe ingannando il censore padre Riccardi."


...Diciamo, pronuntiamo, sententiamo e dichiariamo che tu, Galileo sudetto, per le cose dedotte in processo e da te confessate come sopra, ti sei reso a questo S. Off.o vehementemente sospetto d'heresia, cioè d'haver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture, ch'il sole sia centro della terra e che non si muova da oriente ad occidente, e che la terra si muova e non sia centro del mondo, e che si possa tener e difendere per probabile un'opinione dopo esser stata dichiarata e diffinita per contraria alla Sacra Scrittura; e conseguentemente sei incorso in tutte le censure e pene dai sacri canoni et altre constitutioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate. Dalle quali siamo contenti sii assoluto, pur che prima, con cuor sincero e fede non finta, avanti di noi abiuri, maledichi e detesti li sudetti errori et heresie et qualunque altro errore et heresia contraria alla Cattolica ed Apostolica Chiesa, nel modo e forma che da noi ti sarà data. Et acciocché questo tuo grave e pernicioso errore e transgressione non resti del tutto impunito, et sii più cauto nell'avvenire et essempio all'altri che si astenghino da simili delitti, ordiniamo che per pubblico editto sia prohibito il libro de' Dialoghi di Galileo Galilei. Ti condaniamo al carcere formale in questo S.° Off.° ad arbitrio nostro; e per penitenze salutari t'imponiamo che per tre anni a venire dichi una volta la settimana li sette Salmi penitentiali: riservando a noi facoltà di moderare, mutare, o levar in tutto o parte le sodette pene e penitenze. Et così diciamo, pronuntiamo, sententiamo, dichiariamo, ordiniamo e reservamo in questo et in ogni altro meglior modo e forma che di ragione potevo e dovemo.

Ita pronun.mus nos Cardinales infrascripti:

F. Cardinalis de Asculo
B. Cardinalis Gipsius
G. Cardinalis Bentivolus
F. Cardinalis Verospius
Fr. D. Cardinalis de Cremona
F. M. Cardinalis Ginettus
Fr. Ant.s Cardinalis S. Honuphrii.

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ed ecco l'abiura che pronunciò Galileo.....

Atto d'abiura

" .... Io Galileo, figliuolo del quondam Vincenzo Galileo di Fiorenza, dell’età mia d’anni 70, costituto personalmente in giudizio, e inginocchiato avanti di voi Eminentissimi e Reverentissimi Cardinali, in tutta la Republica Cristiana contro l’eretica pravità generali Inquisitori; avendo davanti gl’occhi miei li sacrosanti Vangeli, quali tocco con le proprie mani, giuro che sempre ho creduto, credo adesso, e con l’aiuto di Dio crederò per l’avvenire, tutto quello che tiene, predica e insegna la Santa Cattolica e Apostolica Chiesa.

Ma perché da questo S. Offizio, per aver io, dopo d’essermi stato con precetto dall’istesso giuridicamente intimato che omninamente dovessi lasciar la falsa opinione che il sole sia centro del mondo e che non si muova e che la terra non sia centro del mondo e che si muova, e che non potessi tenere, difendere né insegnare in qualsivoglia modo, né in voce né in scritto, la detta falsa dottrina, e dopo d’essermi notificato che detta dottrina è contraria alla Sacra Scrittura, scritto e dato alle stampe un libro nel quale tratto l’istessa dottrina già dannata e apporto ragioni con molta efficacia a favor di essa, senza apportar alcuna soluzione, sono stato giudicato veementemente sospetto d’eresia, cioè d’aver tenuto e creduto che il sole sia centro del mondo e imobile e che la terra non sia centro e che si muova.

Pertanto volendo io levar dalla mente delle Eminenze Vostre e d’ogni fedel Cristiano questa veemente sospizione, giustamente di me conceputa, con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e detesto li sudetti errori e eresie, e generalmente ogni e qualunque altro errore, eresia e setta contraria alla Santa Chiesa; e giuro che per l’avvenire non dirò mai più né asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa aver di me simil sospizione; ma se conoscerò alcun eretico o che sia sospetto d’eresia lo denonziarò a questo S. Offizio, o vero all’Inquisitore o Ordinario del luogo, dove mi trovarò.

Giuro anco e prometto d’adempire e osservare intieramente tutte le penitenze che mi sono state o mi saranno da questo S. Offizio imposte; e contravenendo ad alcuna delle dette mie promesse e giuramenti, il che Dio non voglia, mi sottometto a tutte le pene e castighi che sono da’ sacri canoni e altre constituzioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate. Così Dio m’aiuti e questi suoi santi Vangeli, che tocco con le proprie mani.

Io Galileo sodetto ho abiurato, giurato, promesso e mi sono obligato come sopra; e in fede del vero, di mia propria mano ho sottoscritta la presente cedola di mia abiurazione e recitatala di parola in parola, in Roma, nel convento della Minerva, questo dì 22 giugno 1633.
Io, Galileo Galilei, ho abiurato come di sopra, mano propria".






berescitte
00lunedì 5 settembre 2005 19:48
Caro Pino
Il mio problema, come "Grissino" che ha una certa responsabilità, è serio. Sulla mia scrivania (ma anche attorno per terra a far pila) c'è una media di due libri al giorno, senza contare gli scaricamenti da internet e fotocopie varie. Quindi non ce la farei comunque. Ma non vado in depressione per questo, anche perché gran parte del tempo, come si vede lo dedico al forum e a varie attività analoghe tese a soccorrere le vittime delle sette (come è nelle finalità istituzionali del GRIS), tra cui spiccano colloqui sia vis a vis che telefonici, email, conferenze, articoli, sintesi, valutazione critica di opere ecc...
Darei chi sa che per potermi dedicare solo alla lettura. Io, ma come uomo vecchio; quello nuovo è contento del menage che il buon Dio mi appronta giorno per giorno.

Posso scherzare? Sono sotto-vice-capo-bidello.
parliamonepino
00lunedì 5 settembre 2005 22:49
Non c'è male!!
Caro Beriscitte,
(Beriscit barà Elhoim...), se non ricordo male, "In principio".
Mi piaci!
Hai un intelligenza frizzante.
Mi fai venire in mente una frase di Pascal "anche se il fodero invecchia, la lama dello spirito è sempre affilata".
Svolgo un lavoro che impegna molte ore della mia giornata, inoltre, dedico tempo e affetto alla mia sfera famigliare, al "prossimo" e ascolto volentieri della buona musica mentre scrivo. I frammenti di tempo che mi rimangono li dedico allo studio e alla ricerca (poco meno di due ore al giorno). Sacrifico altre cose, non si può fare tutto, ma sono contento così.
Ho notato, con ammirazione, che dedichi tempo ed energie per "soccorrere" persone "purgate" dal volto agghiacciante e cinico di organizzazioni che sono "macchine da soldi", che "tosano" le pecore spogliandole della loro identità.

Il 17 di marzo di quest'anno è morto il mio migliore amico, Saro Leone, maestro d'arte, pittore e poeta. Trentacinque anni di grande e profonda amicizia. Oggi avrebbe compiuto 79 anni. Ho telefonato a Renata, la moglie, che ha sposato 3 volte, 55 anni di matrimonio.
Beriscitte, ti sembrerà curioso, ma quando ti ho letto, ho avvertito lo stesso spirito libero di Saro.
Credo che avremo modo, se ti fa piacere, di collaborare. Ci sono ancora molti ginocchi che non si sono piegati al "Mostro"!!

Una battuta per l'accusa di presuntuoso: "morirò di morte presunta"!![SM=g27824]

Un abbraccio di cuore
Pino
maurizio pederzini
00martedì 6 settembre 2005 22:57
>>>Gran parte degli studenti ne sono persuasi. Processato, condannato, torturato, incarcerato e, cosi' credono in buona percentuale, anche bruciato sul rogo: questo l'insieme delle cognizioni che la scuola
-----------------------------
>>>Questo nell'immaginario popolare e sui libri di testo scolastici
------------------------------------
Avevo chiesto a Francesca:
>>>Ciao Francesca,
mi puoi citare il titolo di un libro di testo scolastico dove si afferma quanto hai sopra elencato?
---------------------------------------
Evidentemente l'elenco dei testi scolastici dove affermano quanto ha scritto Francesca deve essere lunghissimo, considerando il tempo che impiega a citarne i titoli.

Ciao
Maurizio
Francesca Galvani
00mercoledì 7 settembre 2005 11:20
Re:


Scritto da: maurizio pederzini 30/08/2005 16.24

Francesca scrive:
>>>Gran parte degli studenti ne sono persuasi. Processato, condannato, torturato, incarcerato e, cosi' credono in buona percentuale, anche bruciato sul rogo: questo l'insieme delle cognizioni che la scuola
-----------------------------
Ciao Francesca,
mi puoi citare il titolo di un libro di testo scolastico dove si afferma quanto hai sopra elencato?



Ciao Maurizio,
non ho specificato bene che l'articolo non è di mia firma bensì di Vittorio Viccardi, ho messo i vari link a fine pagina ma ho notato di aver omesso la firma, di questo mi scuso con voi e con l'autore.
Detto questo credo che anche il tuo quote possa dar origine a malintesi:
l'aurore riferisce che nei libri scolastici Galilei appare "il paladino della libertà scientifica e il testimone dell'oscurantismo religioso cattolico", poi aggiunge anche che molti studenti pensano che Galileo sia stato torturato, incarcerato, bruciato..
Immagino che Viccardi per fare codesta affermazione si sia appoggiato ad una un'inchiesta dei Consiglio d'Europa tra gli studenti di scienze in tutti i Paesi della Comunità, dove è risultato che quasi il 30 per cento è convinto che Galileo Galilei sia stato arso vivo dalla Chiesa sul rogo. La quasi totalità (il 97 per cento) è comunque convinta che sia stato sottoposto a tortura.
Ho tardato a risponderti perchè volevo sapere di più su questa inchiesta che ho trovato citata da Messori, ma ad oggi non ho ancora avuto modo di verificare.
Sarà mia premura continuare nella ricerca e comunicartene i risultati.

saluti cari



maurizio pederzini
00giovedì 8 settembre 2005 00:56

>>>Gran parte degli studenti ne sono persuasi. Processato, condannato, torturato, incarcerato e, cosi' credono in buona percentuale, anche bruciato sul rogo: questo l'insieme delle cognizioni che la scuola.....
----------------------------------
Il senso dei ibri di testo era questo.

>>>Come mite fu la "condanna" subita nel processo del 1633. Galileo non passò nemmeno un minuto in carcere, non venne mai torturato, non gli fu impedito di incontrare colleghi e religiosi (vanno a trovarlo uomini del calibro di Hobbes, Torricelli e Milton), di scrivere, di studiare e di pubblicare, tant'è che il suo capolavoro scientifico - Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze - risale al 1638, cinque anni dopo la condanna. Ci manca ancora un punto.

>>> ....Come si vede, nel caso Galilei abbiamo bisogno di un po' di verità.
----------------------------
Chissà perchè Woitila ha detto che Galileo "ebbe molto a soffrire"?

Ciao
un salutone
Maurizio P.
Polymetis
00giovedì 8 settembre 2005 12:22
"Chissà perchè Woitila ha detto che Galileo "ebbe molto a soffrire"?"

Perché vide il lavoro della sua vita considerato eretico, perché venne ripetutamente interrogato, perché al fine di spingerlo all'abiura gli furono mostrati gli strumenti di tortura.Mi sembra una sofferenza sufficiente. Non vedo alcuna contraddizione tra il frammento citato e le parole del papa.

Ciao
Francesca Galvani
00giovedì 8 settembre 2005 13:22
Re:


Perché vide il lavoro della sua vita considerato eretico, perché venne ripetutamente interrogato, perché al fine di spingerlo all'abiura gli furono mostrati gli strumenti di tortura



tanto per cavillare un po' sapendo che con te posso permettermelo (vero Poly?[SM=g27817]):
Secondo Annibale Fantoli nel "caso Galileo" edito da Rizzoli allo scienziato non furono mostrati gli strumenti di tortura ma ci si limitò alla territio verbalis ovvero la minaccia della tortura.
"Gli atti di questo interrogatorio sono sufficienti a provare che Maculano si limitò alla territio verbalis, senza procedere alla territio realis, mostrando cioè gli strumenti di tortura. In caso contrario, gli atti avrebbero dovuto riportarlo, come fanno sempre in casi del genere. E nel caso della tortura, avrebbero anche dovuto essere riportate le parole di Galileo sotto tortura"

saluti
Tubal Cain
00giovedì 8 settembre 2005 14:59
Senza offesa, ma leggendo

Scritto da: Francesca Galvani 08/09/2005 13.22


"Gli atti di questo interrogatorio sono sufficienti a provare che Maculano si limitò alla territio verbalis, senza procedere alla territio realis, mostrando cioè gli strumenti di tortura.
saluti



Non sono riuscito a trattenere la matita che avevo deciso dei seppellire.



Ma non vi rendete conto che state descrivendo uno dei più grandi scienziati che la nostra terra abbia partorito, come un semideficente psicolabile?

Voi che credete nella vita dopo la morte, non avete paura che di notte venga a tirarvi i piedi mentre state dormendo?

Con simpatia
Maurizio
Polymetis
00giovedì 8 settembre 2005 15:05
“Ma non vi rendete conto che state descrivendo uno dei più grandi scienziati che la nostra terra abbia partorito, come un semideficente psicolabile?”

Dove prego? Minacciare qualcuno di tortura può essere molto efficace, l'aver ceduto non fa di Galileo uno psicolabile.

Ciao
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