Editto di Tessalonica: l'inizio del potere temporale cattolico?

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Agabo
00domenica 29 aprile 2007 09:50
«Vogliamo che tutte le nazioni che sono sotto nostro dominio, grazie alla nostra carità, rimangano fedeli a questa religione, che è stata trasmessa da Dio a Pietro apostolo, e che egli ha trasmesso personalmente ai Romani, e che ovviamente (questa religione) è mantenuta dal Papa Damaso e da Pietro, vescovo di Alessandria, persona con la santità apostolica; cioè dobbiamo credere conformemente con l'insegnamento apostolico e del Vangelo nell’unità della natura divina di Padre, Figlio e Spirito Santo, che sono uguali nella maestà e nella Santa Trinità. Ordiniamo che il nome di Cristiani Cattolici avranno coloro i quali non violino le affermazioni di questa legge. Gli altri li consideriamo come persone senza intelletto e ordiniamo di condannarli alla pena dell’infamia come eretici, e alle loro riunioni non attribuiremo il nome di chiesa; costoro devono essere condannati dalla vendetta divina prima, e poi dalle nostre pene, alle quali siamo stati autorizzati dal Giudice Celeste.»

it.wikipedia.org/wiki/Editto_di_Tessalonica

Quanto c'è di "ispirazione evangelica e cristiana" in questo Editto?

By Agabo.

Polymetis
00domenica 29 aprile 2007 12:44
A coloro che pensano di dire qualcosa di sconvolgente

Molto poca. Lo spirito degli editti di Teodosio fu per l’appunto chiudere i conti col paganesimo. Perché quel tono? Probabilmente perché dopo l’editto di tolleranza del 313, il cosiddetto editto di Milano visto che in realtà non fu un editto, c’era stata una nuova fase di persecuzioni sotto il regno di Giuliano, significativamente ricordato come giuliano l’Apostata. Costui allontanò i cristiani dalla classe dirigente e da gran parte delle funzioni pubbliche, li escluse addirittura dall’insegnamento nelle scuole. Dopo questa persecuzione quando un imperatore cristiano fu nuovamente al potere vescovi come Ambrogio di Milano, desiderosi che una cosa simile non potesse ripetersi mai più, decisero che era venuto il momento di chiudere i conti col passato. Nella nostra prospettiva post-settecentesca in base alla quale ragioniamo con termini quali “diritti” e “libertà di culto” la cosa può sembrare ingiusta, ma ciò rientra pienamente nella mentalità della tarda-antichità e del pragmatismo romano. Inoltre l’ispirazione evangelica e cristiana dipende dall’epoca in cui vive, perché in ciascuna epoca il cristianesimo e ciò che propugna è sentito in maniera diversa: decisamente dalla Bibbia si può tirare fuori tutto ed il contrario.
Agabo
00domenica 29 aprile 2007 17:29
Inoltre l’ispirazione evangelica e cristiana dipende dall’epoca in cui vive, perché in ciascuna epoca il cristianesimo e ciò che propugna è sentito in maniera diversa: decisamente dalla Bibbia si può tirare fuori tutto ed il contrario.

Può darsi. Anzi, c'è una quantità di testimonianze che ce lo conferma. Ma...
Che cosa dire dell'esempio e dell'insegnamento di Cristo e degli apostoli? Quale fu il loro atteggiamento rispetto al potere temporale?
Polymetis
00domenica 29 aprile 2007 17:57
Date a Cesare quello che è di cesare e a Dio quello che è di Dio, ma se Cesare aiuta la cosa non è un errore in sé e per sé, vedi i rapporti di Paolo coi romani, qui come altrove il problema è come far uso di ciò che si ha in mano.
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