ESEQUIE FUNEBRI DI UN TESTIMONE DI GEOVA DISASSOCIATO

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ilnonnosa
00domenica 19 luglio 2009 14:34

Nessun testimone di Geova deve celebrare o partecipare alle esequie funebri di un ex geovista che è stato disassociato e divenuto un apostata. Questo vale anche se il defunto è un parente stretto: padre, madre, fratello, sorella ecc.

Ecco cosa scriveva Rutherford:

“Nessuno farà cordoglio per la morte di un peccatore volontario. Nemmeno i propri genitori ne faranno cordoglio, perché facendo cordoglio per un tale significherebbe di non esser in perfetta armonia cordiale con Dio, con i suoi propositi ed il suo regno. Iddio ha comandato che coloro che sono pienamente devoti a Lui non devono fare cordoglio per causa della morte degli empi volontari. … nessuno farà cordoglio per la morte di colui che ebbe avuto una piena opportunità di conoscere ed ubbidire al Signore e che poi, deliberatamente, si oppose a dio ed al suo regno”.
(Salvezza, 1939 pp. 324, 325)

Ciao Ilnonnosa
Vecchia Marziana
00domenica 19 luglio 2009 14:55
Re:
ilnonnosa, 19/07/2009 14.34:


Nessun testimone di Geova deve celebrare o partecipare alle esequie funebri di un ex geovista che è stato disassociato e divenuto un apostata. Questo vale anche se il defunto è un parente stretto: padre, madre, fratello, sorella ecc.

Ecco cosa scriveva Rutherford:

“Nessuno farà cordoglio per la morte di un peccatore volontario. Nemmeno i propri genitori ne faranno cordoglio, perché facendo cordoglio per un tale significherebbe di non esser in perfetta armonia cordiale con Dio, con i suoi propositi ed il suo regno. Iddio ha comandato che coloro che sono pienamente devoti a Lui non devono fare cordoglio per causa della morte degli empi volontari. … nessuno farà cordoglio per la morte di colui che ebbe avuto una piena opportunità di conoscere ed ubbidire al Signore e che poi, deliberatamente, si oppose a dio ed al suo regno”.
(Salvezza, 1939 pp. 324, 325)

Ciao Ilnonnosa



Questo ribadisce il concetto, contrariamente a quanto affermano alcuni Testimoni, che anche ad armaghedon, dovranno considerare con cuore lieto o almeno indifferente, le montagne di cadaveri che si prefigurano.
Che amorevole esempio! (esclamazione tratta da loro pubblicazioni)
Gabriella
Sonnyp
00domenica 19 luglio 2009 15:56
Mettiamola così.....
Più si leggono le fesserie di questo presuntuoso e arrogante farabutto, e più mi convinco che era davvero uno fuori di testa!
Peccato però che costui era alla guida di molti devoti e che le SUE scelte abbiano coinvolto migliaia e migliaia d'innocenti!

Come si fa a non provare dispiacere per la morte del proprio padre o madre che ti ha dato la vita e che magari avrà pure peccato contro Dio, ma non sta a noi fare da giudici?

Chi non può provare dispiacere se i propri figli sono mancati e hanno abbandonato la fede per un qualsiasi motivo? Ma sono io Dio in tera che mi posso erigere a giudice, (oltre tutto spietato e senza cuore) da non versare nemmeno una lacrima solo perchè NON PIU' testimone di geova?

E pensare che oggi le cose non sono poi così diverse! Milioni d'ingenui, credono ancora che un manipolo di uomini al comando debbano essere seguiti prima di padre e madre ecc! Questo è uno scempio!

Meglio che mi chiudo la bocca perchè sennò m'infiammo e do fuoco.....
alle polveri! Shalom.
Citocromo c
00domenica 19 luglio 2009 16:03
TNM cap.5,43-48: "Avete udito che fu detto: ‘Devi amare il tuo prossimo e odiare il tuo nemico’. Ma io vi dico: Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano; per mostrare d’esser figli del Padre vostro che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sui malvagi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, che ricompensa ne avete? Non fanno la stessa cosa anche gli esattori di tasse? E se salutate solo i vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno la stessa cosa anche le persone delle nazioni? Voi dovete dunque essere perfetti, come è perfetto il vostro Padre celeste."
Kalos52
00domenica 19 luglio 2009 16:38
Re: Mettiamola così.....
Sonnyp, 19/07/2009 15.56:

Più si leggono le fesserie di questo presuntuoso e arrogante farabutto, e più mi convinco che era davvero uno fuori di testa!
Peccato però che costui era alla guida di molti devoti e che le SUE scelte abbiano coinvolto migliaia e migliaia d'innocenti!

Come si fa a non provare dispiacere per la morte del proprio padre o madre che ti ha dato la vita e che magari avrà pure peccato contro Dio, ma non sta a noi fare da giudici?

Chi non può provare dispiacere se i propri figli sono mancati e hanno abbandonato la fede per un qualsiasi motivo? Ma sono io Dio in tera che mi posso erigere a giudice, (oltre tutto spietato e senza cuore) da non versare nemmeno una lacrima solo perchè NON PIU' testimone di geova?

E pensare che oggi le cose non sono poi così diverse! Milioni d'ingenui, credono ancora che un manipolo di uomini al comando debbano essere seguiti prima di padre e madre ecc! Questo è uno scempio!

Meglio che mi chiudo la bocca perchè sennò m'infiammo e do fuoco.....
alle polveri! Shalom.






Credevo che gli insegnamenti TdG annacquassero il sangue, rendendo il richiamo dei consanguinei sempre più blando, al punto da provare più attaccamento per un estraneo che per coloro che li hanno generato.

Oggi mi rendo conto invece che goccia a goccia, le adunanze, le pubblicazioni, le assemblee, il sangue lo hanno avvelenato, rendendolo insensibile, indurito, inumano (e non dico volutamente "disumano").

Chi versa in questo stato pietoso, inconsapevole della bassezza raggiunta, non è più capace d'amare, ma tutto è subordinato alle scelte dei vertici WTS.

Chi ha la fortuna di fuoriuscire da tale organizzazione, inizialmente soffre, perchè gli viene a mancare la consueta dose di "cicuta" ma, gradualmente, si rende conto che in lui sta completandosi un meraviglioso processo, la "disintossicazione spirituale" e ricomincia ad amare, come un tempo, i propri cari, i parenti, i familiari, consapevole che questi, e solo questi, costituiscono la sua vera radice.

Malcom11
00domenica 19 luglio 2009 16:42
Re:
ilnonnosa, 19/07/2009 14.34:


Nessun testimone di Geova deve celebrare o partecipare alle esequie funebri di un ex geovista che è stato disassociato e divenuto un apostata. Questo vale anche se il defunto è un parente stretto: padre, madre, fratello, sorella ecc.

Ecco cosa scriveva Rutherford:

“Nessuno farà cordoglio per la morte di un peccatore volontario. Nemmeno i propri genitori ne faranno cordoglio, perché facendo cordoglio per un tale significherebbe di non esser in perfetta armonia cordiale con Dio, con i suoi propositi ed il suo regno. Iddio ha comandato che coloro che sono pienamente devoti a Lui non devono fare cordoglio per causa della morte degli empi volontari. … nessuno farà cordoglio per la morte di colui che ebbe avuto una piena opportunità di conoscere ed ubbidire al Signore e che poi, deliberatamente, si oppose a dio ed al suo regno”.
(Salvezza, 1939 pp. 324, 325)

Ciao Ilnonnosa



Due possono essere le ipotesi:

1)o Rutherford è stato un'illuminato e chi lo ha seguito negli anni(dal CD all'ultimo dei TDG)
è nel giusto e di conseguenza incompreso dall'"opposizione",

2)o siamo di fronte ad un carisma,suo e di tutti quelli che hanno avuto e hanno la direttiva,tale da condizionare la mente di milioni di persone in maniera"indelebile",almeno per una grande percentuale.

Se il primo caso si rivelasse vero,capisco perchè molti ex TDG sono diventati atei!
Non si riuscirebbe a sopportare l'idea di un dio così cinico! [SM=g27829]



Jon Konneri
00domenica 19 luglio 2009 16:58

Malcom11
1)o Rutherford è stato un'illuminato e chi lo ha seguito negli anni(dal CD all'ultimo dei TDG)
è nel giusto e di conseguenza incompreso dall'"opposizione",



Si è stato illuminato dallo spirito di-vino
[SM=g1558696]
Sal80.
00domenica 19 luglio 2009 17:17

Citocromo cita: TNM cap.5,43-48: "Avete udito che fu detto: ‘Devi amare il tuo prossimo e odiare il tuo nemico’. Ma io vi dico: Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano; per mostrare d’esser figli del Padre vostro che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sui malvagi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, che ricompensa ne avete? Non fanno la stessa cosa anche gli esattori di tasse? E se salutate solo i vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno la stessa cosa anche le persone delle nazioni? Voi dovete dunque essere perfetti, come è perfetto il vostro Padre celeste."



La scrittura citata da Citocromo rende senza ombra di dubbio l`idea, peccato che per i tdg mostrare amore al prossimo, significa portare il messaggio di "salvezza", e non mostrare amore attivo a chiunque compresi quindi i propri familiari.

Anche se è una utopia spero che un giorno seguiranno le parole di Gesù, e non più persone che si sono nominate signori della fede di altri, stati attenti voi tutti tdg, non potete cercare scuse dicendo "me l`aveva detto lo schiavo di fare così", se sapete che è sbagliato cambiate ORA, dopo è troppo tardi.

TNM:(Matteo 16:27) Poiché il Figlio dell’uomo è destinato a venire nella gloria del Padre suo con i suoi angeli, e allora ricompenserà ciascuno secondo la sua condotta

Sal


carlomagno1955
00domenica 19 luglio 2009 18:31
Nessun testimone di Geova deve celebrare o partecipare alle esequie funebri di un ex geovista che è stato disassociato e divenuto un apostata. Questo vale anche se il defunto è un parente stretto: padre, madre, fratello, sorella ecc.

Al funerale di mia cognata Angela, i miei fratelli non si presentarono.
A uno si ruppe l'auto e l'altro trovò molto traffico.
I miei fratelli non credenti, arrivarono tutti con mogli e figli.
Sarà stato un caso!?
Malcom11
00domenica 19 luglio 2009 23:45
Re:
carlomagno1955, 19/07/2009 18.31:


A uno si ruppe l'auto e l'altro trovò molto traffico.




Bugie teocratiche!

Per difendere "i nonnetti"è tutto lecito! [SM=x570880] [SM=x570880] [SM=x570881] [SM=x570881] [SM=g1543783] [SM=g1543783]
(titti75)
00lunedì 20 luglio 2009 11:06
Re: Re:

19/07/2009 14.34

Nessun testimone di Geova deve celebrare o partecipare alle esequie funebri di un ex geovista che è stato disassociato e divenuto un apostata. Questo vale anche se il defunto è un parente stretto: padre, madre, fratello, sorella ecc.

Ecco cosa scriveva Rutherford:

“Nessuno farà cordoglio per la morte di un peccatore volontario. Nemmeno i propri genitori ne faranno cordoglio, perché facendo cordoglio per un tale significherebbe di non esser in perfetta armonia cordiale con Dio, con i suoi propositi ed il suo regno. Iddio ha comandato che coloro che sono pienamente devoti a Lui non devono fare cordoglio per causa della morte degli empi volontari. … nessuno farà cordoglio per la morte di colui che ebbe avuto una piena opportunità di conoscere ed ubbidire al Signore e che poi, deliberatamente, si oppose a dio ed al suo regno”.
(Salvezza, 1939 pp. 324, 325)

Ciao Ilnonnosa


Esiste un testo attuale della Wts che conferma quanto diceva Rutheford? O è cambiato qualcosa da allora?
[SM=x570868]

brian67
00lunedì 20 luglio 2009 11:36
Re:
ilnonnosa, 19.07.2009 14:34:


Nessun testimone di Geova deve celebrare o partecipare alle esequie funebri di un ex geovista che è stato disassociato e divenuto un apostata. Questo vale anche se il defunto è un parente stretto: padre, madre, fratello, sorella ecc.

Ecco cosa scriveva Rutherford:

“Nessuno farà cordoglio per la morte di un peccatore volontario. Nemmeno i propri genitori ne faranno cordoglio, perché facendo cordoglio per un tale significherebbe di non esser in perfetta armonia cordiale con Dio, con i suoi propositi ed il suo regno. Iddio ha comandato che coloro che sono pienamente devoti a Lui non devono fare cordoglio per causa della morte degli empi volontari. … nessuno farà cordoglio per la morte di colui che ebbe avuto una piena opportunità di conoscere ed ubbidire al Signore e che poi, deliberatamente, si oppose a dio ed al suo regno”.
(Salvezza, 1939 pp. 324, 325)

Ciao Ilnonnosa



Quello che ha scritto Rutherford risale a 70 anni fa’.
Se oggi Rutherford fosse ancora in vita, verrebbe considerato uno dei peggiori apostati dalla wts.

Intendimento più recente:


w82 1/1 p. 31 par. 26 Se un parente viene disassociato . . .
26 Se morisse mentre è disassociato, le disposizioni per il suo funerale potrebbero costituire un problema. I suoi parenti cristiani forse gradirebbero un discorso nella Sala del Regno, se tale è l’usanza locale. Ma ciò non sarebbe appropriato nel caso di una persona espulsa dalla congregazione. Se avesse dato segni di pentimento e di desiderare il perdono di Dio, smettendo per esempio di praticare il peccato e frequentando le adunanze cristiane, la coscienza di qualche fratello potrebbe permettergli di pronunciare un discorso biblico nella camera mortuaria o presso il luogo della sepoltura. Tali informazioni bibliche circa la condizione dei morti sono una testimonianza per gli increduli e un conforto per i parenti. Comunque, se il disassociato continuava a sostenere false dottrine o ad avere una condotta errata, anche un simile discorso non sarebbe appropriato.


Che sia chiaro . . .

La wts quì e in altre pubblicazioni chiarisce che la sala del regno o il discorso biblico non sono appropriati per un disassociato.

Ma ciò non significa che se muore un disassociato i fratelli non possono assistere al funerale per confortare i parenti del defunto.

Brian
brian67
00lunedì 20 luglio 2009 11:46
Re: Re: Re:

(titti75), 20.07.2009 11:06

Esiste un testo attuale della Wts che conferma quanto diceva Rutheford? O è cambiato qualcosa da allora?
[SM=x570868]




* km 3/97 p. 7 Risposta a domande ***

Che dire se il deceduto era disassociato? Normalmente la congregazione non si interesserebbe del funerale. Non verrà usata la Sala del Regno. Se la persona aveva dato prova di pentimento e manifestato il desiderio di essere riassociata, un fratello potrebbe sentirsi in coscienza di pronunciare un discorso biblico nella camera mortuaria o al cimitero, per dare testimonianza agli increduli e confortare i familiari. Prima di decidere in tal senso, però, sarebbe saggio che si consultasse col corpo degli anziani e tenesse conto del loro parere. In situazioni in cui non sarebbe saggio che tale fratello pronunciasse il discorso, potrebbe essere appropriato che un fratello appartenente alla famiglia del deceduto pronunciasse un discorso per consolare i parenti.


C´è questa pubblicazione.
Ma non dice esplicitamente che un tdg non possa assistere al funerale di un disassociato.

Brian
(titti75)
00lunedì 20 luglio 2009 12:18
Re: Re: Re: Re:
brian67, 20/07/2009 11.46:


(titti75), 20.07.2009 11:06

Esiste un testo attuale della Wts che conferma quanto diceva Rutheford? O è cambiato qualcosa da allora?
[SM=x570868]




* km 3/97 p. 7 Risposta a domande ***

Che dire se il deceduto era disassociato? Normalmente la congregazione non si interesserebbe del funerale. Non verrà usata la Sala del Regno. Se la persona aveva dato prova di pentimento e manifestato il desiderio di essere riassociata, un fratello potrebbe sentirsi in coscienza di pronunciare un discorso biblico nella camera mortuaria o al cimitero, per dare testimonianza agli increduli e confortare i familiari. Prima di decidere in tal senso, però, sarebbe saggio che si consultasse col corpo degli anziani e tenesse conto del loro parere. In situazioni in cui non sarebbe saggio che tale fratello pronunciasse il discorso, potrebbe essere appropriato che un fratello appartenente alla famiglia del deceduto pronunciasse un discorso per consolare i parenti.


C´è questa pubblicazione.
Ma non dice esplicitamente che un tdg non possa assistere al funerale di un disassociato.

Brian


Ho trovato qualcosa in merito proprio in questo sito: Articolo del 1/1/1982:.... "....La realtà è che quando un cristiano si dà al peccato e dev’essere disassociato, perde molte cose: la sua posizione approvata dinanzi a Dio; l’appartenenza alla felice congregazione dei cristiani; la piacevole compagnia dei fratelli, inclusa gran parte dell’associazione che aveva con i parenti cristiani. (I Piet. 2:17) I problemi che egli ha causato possono addirittura continuare dopo la sua morte. Se morisse mentre è disassociato, le disposizioni per il suo funerale potrebbero costituire un problema. I suoi parenti cristiani forse gradirebbero un discorso nella Sala del Regno, se tale è l’usanza locale. Ma ciò non sarebbe appropriato nel caso di una persona espulsa dalla congregazione» (p. 31)

Effettivamente non dice esplicitamente che non si può partecipare al funerale del dissociato ma solo che i problemi potrebbe continuare ad esserci anche dopo la morte di esso.

Jon Konneri
00lunedì 20 luglio 2009 12:29
Mi domando che fine faranno quei genitori cattolici se i figli si sono convertiti ai tdg , rispetteranno la religione dei loro genitori portandoli in un funerale cattolico??? oppure non ci sarà nessun funerale??? forse sono fuori tema scusatemi
brian67
00lunedì 20 luglio 2009 17:39
Cara titti
Dal momento che la wts non si pronuncia nel dire esplicitamente che i “fratelli” non devono partecipare al funerale di un disassociato, alcuni anche in queste situazioni spiacevoli vogliono essere coerenti con il loro modo di ragionare (per me assurdo), sostenendo che prima che quella persona morisse per lui era già morta spiritualmente o fisicamente.
Per cui presentarsi al funerale per costoro equivarrebbe a fare un gesto di ipocrisia.

Chi ragiona in questo modo si fa strada sostenendo che . . . visto la wts che non si pronuncia esplicitamente . . . agisco secondo coscienza.
Se questo pensiero è il pensiero degli anziani locali allora si propagherà sull’intera comunità.

In questo caso la wts non ha colpa se alcuni agiscono (a mio giudizio) insensatamente.

X ilnonnosa

ESEQUIE FUNEBRI DI UN TESTIMONE DI GEOVA DISASSOCIATO

Il titolo di questa discussione non corrisponde al vero. Anche se tu fai riferimento a quello che diceva quel galantuomo (per non dire altro) di Rutherford, con questo tema intendi (forse) insinuare che nell’era moderna i tdg non partecipano ai funerali dei disassociati.

Questo non è vero.

[SM=x570864] Brian

ilnonnosa
00lunedì 20 luglio 2009 22:56
Re:
brian67, 20/07/2009 17.39:

Cara titti
Dal momento che la wts non si pronuncia nel dire esplicitamente che i “fratelli” non devono partecipare al funerale di un disassociato, alcuni anche in queste situazioni spiacevoli vogliono essere coerenti con il loro modo di ragionare (per me assurdo), sostenendo che prima che quella persona morisse per lui era già morta spiritualmente o fisicamente.
Per cui presentarsi al funerale per costoro equivarrebbe a fare un gesto di ipocrisia.

Chi ragiona in questo modo si fa strada sostenendo che . . . visto la wts che non si pronuncia esplicitamente . . . agisco secondo coscienza.
Se questo pensiero è il pensiero degli anziani locali allora si propagherà sull’intera comunità.

In questo caso la wts non ha colpa se alcuni agiscono (a mio giudizio) insensatamente.

X ilnonnosa

ESEQUIE FUNEBRI DI UN TESTIMONE DI GEOVA DISASSOCIATO

Il titolo di questa discussione non corrisponde al vero. Anche se tu fai riferimento a quello che diceva quel galantuomo (per non dire altro) di Rutherford, con questo tema intendi (forse) insinuare che nell’era moderna i tdg non partecipano ai funerali dei disassociati.

Questo non è vero.

[SM=x570864] Brian




Anche al tempo di Knorr, il terzo presidente della Società Torre di Guardia, le cose non erano cambiate:

Dalla Torre di Guardia del 15/4/1963, p. 255, Domanda dai lettori si legge:

“E’ appropriato che un testimone di Geova tenga un servizio funebre per un disassociato che muore? – Una congregazione di servitori di Geova non dovrebbe tenere il servizio funebre per un disassociato che muore; né un dedicato cristiano dovrebbe svolgere alcuna funzione a tale funerale, malgrado il fatto che gli altri membri della famiglia possano essere testimoni di Geova e siano fedeli. Né alcun membro della congregazione dovrebbe assistere a tale funerale. Non vogliamo mai dare agli estranei l’impressione che una persona disassociata fosse accettevole nella congregazione quando in effetti non lo era, ma era stata disassociata da essa”.
(Grassetto mio)

Qui, come rispondi?

Ciao Ilnonnosa
Achille Lorenzi
00martedì 21 luglio 2009 06:00
ilnonnosa, 20/07/2009 22.56:



Anche al tempo di Knorr, il terzo presidente della Società Torre di Guardia, le cose non erano cambiate:

Dalla Torre di Guardia del 15/4/1963, p. 255, Domanda dai lettori si legge:

“E’ appropriato che un testimone di Geova tenga un servizio funebre per un disassociato che muore? – Una congregazione di servitori di Geova non dovrebbe tenere il servizio funebre per un disassociato che muore; né un dedicato cristiano dovrebbe svolgere alcuna funzione a tale funerale, malgrado il fatto che gli altri membri della famiglia possano essere testimoni di Geova e siano fedeli. Né alcun membro della congregazione dovrebbe assistere a tale funerale. Non vogliamo mai dare agli estranei l’impressione che una persona disassociata fosse accettevole nella congregazione quando in effetti non lo era, ma era stata disassociata da essa”.
(Grassetto mio)

Qui, come rispondi?

Ciao Ilnonnosa

Questo "intendimeno" è stato parzialmente modificato nel 1977:

*** w77 15/11 pp. 699-700 Lutto e funerali: Per chi? ***

FUNERALI PER I DISASSOCIATI?

Comunque, supponete che il defunto sia un disassociato, qualcuno che per una ragione o per l’altra è stato espulso dalla congregazione cristiana. In “Domande dai lettori” (La Torre di Guardia, 1963, pag. 255) si leggeva che non era corretto tenere un funerale per un disassociato. L’articolo conteneva questo commento: “Non vogliamo mai dare agli estranei l’impressione che una persona disassociata fosse accettevole nella congregazione quando in effetti non lo era, ma era stata disassociata da essa”. Non vi sono eccezioni nel predisporre un funerale per un disassociato?

Prima di rispondere a questa domanda è bene riassumere in breve il soggetto della disassociazione. Essa ha una base scritturale come si può vedere da I Corinti capitolo 5, dove l’apostolo Paolo comanda di disassociare un immorale. Ma solo nel 1952 il popolo di Geova dei tempi moderni agì in tal senso spinto dalla crescente urgenza. Avendo forte zelo per la giustizia e odio per ciò che è malvagio, stabilirono norme per quelli che prendono la direttiva al fine di mantenere pure le congregazioni sotto l’aspetto spirituale, dottrinale e morale.

Nel corso degli anni il popolo di Geova ha compreso sempre più chiaramente il provvedimento della disassociazione. Non solo sono state date istruzioni particolareggiate, ma si è compreso sempre meglio che bisogna esercitare sapienza e amore, oltre che giustizia. Hanno visto la necessità di mostrare misericordia a chi è veramente pentito, e di considerare le circostanze attenuanti e qualsiasi evidenza di sincero dolore. In anni molto recenti è stato pure indicato che c’è differenza tra il comportamento che i cristiani dovrebbero tenere verso un ben noto peccatore o un pericoloso apostata e verso uno che è considerato come “un uomo delle nazioni”, a cui si può usare la comune cortesia del saluto. — Matt. 18:17; 2 Giov. 9, 10.

Sembra si possa fare questa distinzione anche in relazione al funerale di un disassociato. Una congregazione cristiana non vorrebbe che il suo buon nome fosse macchiato essendo messo in relazione con qualcuno a cui si applicasse II Giovanni 9, 10, neppure nel caso della sua morte. Ma supponiamo che un disassociato abbia dato qualche segno di sincero pentimento e sia venuto alle adunanze e abbia manifestato il desiderio d’essere riaccettato nella congregazione. Allora, se gli anziani pensano che il fatto non turberebbe la pace e l’armonia della congregazione né recherebbe disonore sul popolo di Dio, non c’è nulla in contrario a che un anziano pronunci un discorso. Come fanno a sapere se Geova l’ha già perdonato o no, dal momento che c’è qualche segno di pentimento? Forse gli anziani aspettavano, giustamente, volendo essere sicuri che il suo apparente pentimento fosse sincero. È ovvio che ciascun caso è diverso, per cui dovrebbe essere giudicato in base ai fatti. Certo, se si pronuncia il discorso funebre, si baderà di non indugiare su questioni personali né di fare alcuna dichiarazione positiva riguardo a se sarà risuscitato. Ma si potrebbe senz’altro fare una buona considerazione basata sulle Scritture e dare una buona testimonianza.

Per giunta, non dobbiamo trascurare due delle ragioni fondamentali per cui si disassocia un trasgressore. Una è di farlo tornare in sé, se possibile. L’altra è di proteggere la congregazione dalla sua cattiva influenza. Nessuna di queste due ragioni avrebbe valore ora, poiché il disassociato è deceduto. Anche se un disassociato ha continuato ad essere per così dire un semplice “uomo delle nazioni”, un discorso funebre basato sulle Scritture può servire a diversi scopi buoni, come abbiamo già detto: Può confortare i familiari e dare testimonianza a quelli di fuori. Il fatto stesso che sia data un’eccellente testimonianza può essere di conforto e di consolazione per i familiari del defunto, indipendentemente dalle circostanze.

-----------------------

Quindi i TdG "possono", se la "loro coscienza" lo permette, partecipare al funerale solo di disassociati che avevano dato dei "segni di pentimento", che avevano cioè dimostrato di voler ritornare nella congregazione.
Nel caso invece di "pericolosi apostati" - cioè di persone che hanno capito che gli insegnamenti della WTS sono erronei e che non hanno alcuna intenzione di ritornarvi - non ci sarà nulla del genere. Nel loro caso valgono ancora le parole di Rutherford.

Achille
Kalos52
00martedì 21 luglio 2009 07:13
Re:
carlomagno1955, 19/07/2009 18.31:

Nessun testimone di Geova deve celebrare o partecipare alle esequie funebri di un ex geovista che è stato disassociato e divenuto un apostata. Questo vale anche se il defunto è un parente stretto: padre, madre, fratello, sorella ecc.

Al funerale di mia cognata Angela, i miei fratelli non si presentarono.
A uno si ruppe l'auto e l'altro trovò molto traffico.
I miei fratelli non credenti, arrivarono tutti con mogli e figli.
Sarà stato un caso!?




Mentire per sostenere una ipocrisia di gruppo è cosa lecita, evidentemente.
Kalos52
00martedì 21 luglio 2009 07:20
Re: Re:
brian67, 20/07/2009 11.36:



Quello che ha scritto Rutherford risale a 70 anni fa’.
Se oggi Rutherford fosse ancora in vita, verrebbe considerato uno dei peggiori apostati dalla wts.

Intendimento più recente:


w82 1/1 p. 31 par. 26 Se un parente viene disassociato . . .
26 Se morisse mentre è disassociato, le disposizioni per il suo funerale potrebbero costituire un problema. I suoi parenti cristiani forse gradirebbero un discorso nella Sala del Regno, se tale è l’usanza locale. Ma ciò non sarebbe appropriato nel caso di una persona espulsa dalla congregazione. Se avesse dato segni di pentimento e di desiderare il perdono di Dio, smettendo per esempio di praticare il peccato e frequentando le adunanze cristiane, la coscienza di qualche fratello potrebbe permettergli di pronunciare un discorso biblico nella camera mortuaria o presso il luogo della sepoltura. Tali informazioni bibliche circa la condizione dei morti sono una testimonianza per gli increduli e un conforto per i parenti. Comunque, se il disassociato continuava a sostenere false dottrine o ad avere una condotta errata, anche un simile discorso non sarebbe appropriato.


Che sia chiaro . . .

La wts quì e in altre pubblicazioni chiarisce che la sala del regno o il discorso biblico non sono appropriati per un disassociato.

Ma ciò non significa che se muore un disassociato i fratelli non possono assistere al funerale per confortare i parenti del defunto.

Brian




Purchè non entri in Chiesa e, se lo fa, non può "partecipare" alla cerimonia religiosa e qui iniziano le interpretazioni personali su ciò che di fatto significa. Quindi, nel dubbio, se da una parte, ufficialmente, si autorizzano i TdG ad esserci, ufficiosamente invece, il TdG presente alla cerimonia, è "osservato" con attenzione.

brian67
00mercoledì 22 luglio 2009 20:53
Re: Re:
ilnonnosa, 20.07.2009 22:56:



Anche al tempo di Knorr, il terzo presidente della Società Torre di Guardia, le cose non erano cambiate:

Dalla Torre di Guardia del 15/4/1963, p. 255, Domanda dai lettori si legge:

“E’ appropriato che un testimone di Geova tenga un servizio funebre per un disassociato che muore? – Una congregazione di servitori di Geova non dovrebbe tenere il servizio funebre per un disassociato che muore; né un dedicato cristiano dovrebbe svolgere alcuna funzione a tale funerale, malgrado il fatto che gli altri membri della famiglia possano essere testimoni di Geova e siano fedeli. Né alcun membro della congregazione dovrebbe assistere a tale funerale. Non vogliamo mai dare agli estranei l’impressione che una persona disassociata fosse accettevole nella congregazione quando in effetti non lo era, ma era stata disassociata da essa”.
(Grassetto mio)

Qui, come rispondi?

Ciao Ilnonnosa



Caro ilnonnosa
Non conoscevo questa pubblicazione del 1963.
Posso attingere informazioni della wts dal 1970 in poi. Per cui non conoscendo il pensiero della wts antecedente (al 1970) pensavo che quella pubblicazione del 1939 appartenesse alla preistoria dei tdg . . . niente sapendo che, 24 anni dopo quella data (1939-1963) il pensiero (intendimento) sui disassociati “apostati” morti era stata riconfermata.

Questa è l’ennesima prova di quanta fiducia una persona può riporre in questa organizzazione.

È vergognoso come cambia continuamente intendimento.
La serietà di un’organizzazione si vede anche in queste cose.

Con stima Brian

Kalos52
00giovedì 23 luglio 2009 06:37
Re: Re: Re:
brian67, 22/07/2009 20.53:



Caro ilnonnosa
Non conoscevo questa pubblicazione del 1963.
Posso attingere informazioni della wts dal 1970 in poi. Per cui non conoscendo il pensiero della wts antecedente (al 1970) pensavo che quella pubblicazione del 1939 appartenesse alla preistoria dei tdg . . . niente sapendo che, 24 anni dopo quella data (1939-1963) il pensiero (intendimento) sui disassociati “apostati” morti era stata riconfermata.

Questa è l’ennesima prova di quanta fiducia una persona può riporre in questa organizzazione.

È vergognoso come cambia continuamente intendimento.
La serietà di un’organizzazione si vede anche in queste cose.

Con stima Brian





Non sono Cattolico ma, coerentemente, la Chiesa Cattolica da 2000 anni non ha mai modificato i propri dogmi nemmeno di una virgola.

Questi continui cambiamenti di rotta e direzione da parte della Wts, travestiti da "cambiamenti nell'intendimento", sono in realtà assenza di coerenza e carente solidità strutturale.
Con stima Kalos
(titti75)
00giovedì 23 luglio 2009 07:02

Anche al tempo di Knorr, il terzo presidente della Società Torre di Guardia, le cose non erano cambiate:

Dalla Torre di Guardia del 15/4/1963, p. 255, Domanda dai lettori si legge:

“E’ appropriato che un testimone di Geova tenga un servizio funebre per un disassociato che muore? – Una congregazione di servitori di Geova non dovrebbe tenere il servizio funebre per un disassociato che muore; né un dedicato cristiano dovrebbe svolgere alcuna funzione a tale funerale, malgrado il fatto che gli altri membri della famiglia possano essere testimoni di Geova e siano fedeli. Né alcun membro della congregazione dovrebbe assistere a tale funerale. Non vogliamo mai dare agli estranei l’impressione che una persona disassociata fosse accettevole nella congregazione quando in effetti non lo era, ma era stata disassociata da essa”.
(Grassetto mio)

Qui, come rispondi?

Ciao Ilnonnosa
ilnonnosa, 20/07/2009 22.56:


Anche al tempo di Knorr, il terzo presidente della Società Torre di Guardia, le cose non erano cambiate:

Dalla Torre di Guardia del 15/4/1963, p. 255, Domanda dai lettori si legge:

“E’ appropriato che un testimone di Geova tenga un servizio funebre per un disassociato che muore? – Una congregazione di servitori di Geova non dovrebbe tenere il servizio funebre per un disassociato che muore; né un dedicato cristiano dovrebbe svolgere alcuna funzione a tale funerale, malgrado il fatto che gli altri membri della famiglia possano essere testimoni di Geova e siano fedeli. Né alcun membro della congregazione dovrebbe assistere a tale funerale. Non vogliamo mai dare agli estranei l’impressione che una persona disassociata fosse accettevole nella congregazione quando in effetti non lo era, ma era stata disassociata da essa”.
(Grassetto mio)

Qui, come rispondi?

Ciao Ilnonnosa

Achille:
Questo "intendimeno" è stato parzialmente modificato nel 1977:

*** w77 15/11 pp. 699-700 Lutto e funerali: Per chi? ***

FUNERALI PER I DISASSOCIATI?

Comunque, supponete che il defunto sia un disassociato, qualcuno che per una ragione o per l’altra è stato espulso dalla congregazione cristiana. In “Domande dai lettori” (La Torre di Guardia, 1963, pag. 255) si leggeva che non era corretto tenere un funerale per un disassociato. L’articolo conteneva questo commento: “Non vogliamo mai dare agli estranei l’impressione che una persona disassociata fosse accettevole nella congregazione quando in effetti non lo era, ma era stata disassociata da essa”. Non vi sono eccezioni nel predisporre un funerale per un disassociato?

Prima di rispondere a questa domanda è bene riassumere in breve il soggetto della disassociazione. Essa ha una base scritturale come si può vedere da I Corinti capitolo 5, dove l’apostolo Paolo comanda di disassociare un immorale. Ma solo nel 1952 il popolo di Geova dei tempi moderni agì in tal senso spinto dalla crescente urgenza. Avendo forte zelo per la giustizia e odio per ciò che è malvagio, stabilirono norme per quelli che prendono la direttiva al fine di mantenere pure le congregazioni sotto l’aspetto spirituale, dottrinale e morale.

Nel corso degli anni il popolo di Geova ha compreso sempre più chiaramente il provvedimento della disassociazione. Non solo sono state date istruzioni particolareggiate, ma si è compreso sempre meglio che bisogna esercitare sapienza e amore, oltre che giustizia. Hanno visto la necessità di mostrare misericordia a chi è veramente pentito, e di considerare le circostanze attenuanti e qualsiasi evidenza di sincero dolore. In anni molto recenti è stato pure indicato che c’è differenza tra il comportamento che i cristiani dovrebbero tenere verso un ben noto peccatore o un pericoloso apostata e verso uno che è considerato come “un uomo delle nazioni”, a cui si può usare la comune cortesia del saluto. — Matt. 18:17; 2 Giov. 9, 10.

Sembra si possa fare questa distinzione anche in relazione al funerale di un disassociato. Una congregazione cristiana non vorrebbe che il suo buon nome fosse macchiato essendo messo in relazione con qualcuno a cui si applicasse II Giovanni 9, 10, neppure nel caso della sua morte. Ma supponiamo che un disassociato abbia dato qualche segno di sincero pentimento e sia venuto alle adunanze e abbia manifestato il desiderio d’essere riaccettato nella congregazione. Allora, se gli anziani pensano che il fatto non turberebbe la pace e l’armonia della congregazione né recherebbe disonore sul popolo di Dio, non c’è nulla in contrario a che un anziano pronunci un discorso. Come fanno a sapere se Geova l’ha già perdonato o no, dal momento che c’è qualche segno di pentimento? Forse gli anziani aspettavano, giustamente, volendo essere sicuri che il suo apparente pentimento fosse sincero. È ovvio che ciascun caso è diverso, per cui dovrebbe essere giudicato in base ai fatti. Certo, se si pronuncia il discorso funebre, si baderà di non indugiare su questioni personali né di fare alcuna dichiarazione positiva riguardo a se sarà risuscitato. Ma si potrebbe senz’altro fare una buona considerazione basata sulle Scritture e dare una buona testimonianza.

Per giunta, non dobbiamo trascurare due delle ragioni fondamentali per cui si disassocia un trasgressore. Una è di farlo tornare in sé, se possibile. L’altra è di proteggere la congregazione dalla sua cattiva influenza. Nessuna di queste due ragioni avrebbe valore ora, poiché il disassociato è deceduto. Anche se un disassociato ha continuato ad essere per così dire un semplice “uomo delle nazioni”, un discorso funebre basato sulle Scritture può servire a diversi scopi buoni, come abbiamo già detto: Può confortare i familiari e dare testimonianza a quelli di fuori. Il fatto stesso che sia data un’eccellente testimonianza può essere di conforto e di consolazione per i familiari del defunto, indipendentemente dalle circostanze.

-----------------------

Quindi i TdG "possono", se la "loro coscienza" lo permette, partecipare al funerale solo di disassociati che avevano dato dei "segni di pentimento", che avevano cioè dimostrato di voler ritornare nella congregazione.
Nel caso invece di "pericolosi apostati" - cioè di persone che hanno capito che gli insegnamenti della WTS sono erronei e che non hanno alcuna intenzione di ritornarvi - non ci sarà nulla del genere. Nel loro caso valgono ancora le parole di Rutherford.

Achille


Quando facevo una domanda ai tdg un po' complessa che richiedeva una risposta dalle loro pubblicazioni, a volte mi portavano quelle vecchie e datate, infatti avevo anche un libro ( che poi ho allegramente gettato nel bidone per la carta riciclata) in cui erano ristampate tutte le riviste della torre di guardia del '63. Quindi non è escluso che i tdg leggono anche le vecchie pubblicazioni e qualora si imbattono in articoli come quelli citati sopra da Achille e Ilnonnosa si fanno l'idea di astenersi dal partecipare ai funerali dei dissociati. Il problema è di come è impostato il pensiero dei tdg nei confronti degli apostati, specialmente di coloro che sono della vecchia generazione, lo hanno trasmesso ai figli, e questi ai loro figli e nipoti! Il martellamento non ha fine... [SM=x570881]


barfedio
00giovedì 23 luglio 2009 09:29
Re: Re:
Quello che ha scritto Rutherford risale a 70 anni fa’.
Se oggi Rutherford fosse ancora in vita, verrebbe considerato uno dei peggiori apostati dalla wts.


La wts quì e in altre pubblicazioni chiarisce che la sala del regno o il discorso biblico non sono appropriati per un disassociato.

Ma ciò non significa che se muore un disassociato i fratelli non possono assistere al funerale per confortare i parenti del defunto.

Brian

----

Però non mi pare sia stato annullato il vecchio discorso di Rutherford o che sia stato modificato dalla luce progressiva.
Rutherford parlava esplicitamente di dolersi della morte di un congiunto-disassociato e non dell'uso della Sala o partecipazione alla esequie.

Probabilmente questa discussione può interessare (Mario 70) per la causa sull'ostracismo.


Kalos52
00giovedì 23 luglio 2009 11:23
Re: Re: Re:


Ma ciò non significa che se muore un disassociato i fratelli non possono assistere al funerale per confortare i parenti del defunto.


Sono due cose diverse:

se i parenti del defunto sono TG anch'essi, o "increduli", allora verrano confortati dai loro confratelli, magari con una visita a casa.
Se i parenti sono invece ex TG, verranno anch'essi ignorati come lo sarà il defunto.

E i TG non assisteranno al funerale del disassociato defunto, aldilà della retorica, inventeranno scuse per non esserci, nè faranno una telefonata, nè invieranno un biglietto (esempio lampante citato da Carlomagno).

Forse ci sarà un TdG, che abbraccierà e conforterà tutti, indifferentemente, ma sarà una scheggia isolata che sfugge alle regole.

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