Dopo la musica israeliana, quella araba

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Polymetis
00mercoledì 11 luglio 2007 17:23
Non so quanti di noi abbiano visto “Il destino”, film palma d’oro a Cannes nel 1997 e che racconta le vicende del filosofo musulmano Averroè. Dopo i miei recenti furori per la musica pop israeliana (Gad Elbaz, ho theos), stiamo sull’Oriente nel proporvi uno spezzone cantato dal film cui vi ho accennato poc’anzi, in cui si esibisce nelle sembianze di un bardo della Spagna islamica dell’XII secolo il cantante egizio Mohamed Mounir. Vi contestualizzo il pezzo o non capireste. Il figlio del califfo è stato adescato da una setta di fanatici che, da ragazzo vivo e geniale, ballerino provetto pieno di gioia di vivere, ne hanno fatto un assassino addestrato ad uccidere il suo stesso padre. In questo brano gli amici con cui un tempo ballava l’hanno rapito dal covo della setta sperando che qualcosa tipo un secchio d’acqua fredda in testa e qualche sberla avrebbero fatto rinsavire il giovane principe, ma non è così, ci vuole ben altro contro i condizionamenti della mente, tant’è che sono costretti a tenerlo legato ad una sedia perché non torni dai suoi nuovi compari. Nel brano che vi propongo gli amici con cui un tempo ballava decidono che per farlo tornare in sé devono usare come arma la cosa che amava di più, cioè la danza, espressione della vita, per fargli ricordare il ragazzo vivo e pieno di passione che era un tempo, confrontato al grigiore settario e senza gioia in cui versa ora. Consiglio a tutti la visione di questo film, sia perché personalmente amo molto la filosofia di Averroè, sia perché viene ben descritto come una setta possa fare il vuoto nella mente dei suoi adepti ed infilarci quello che vuole, argomento che qui è particolarmente in auge. Il film è stato doppiato in italiano, ma purtroppo in rete ho trovato solo questa versione in arabo con sottotitoli in francese. Per chi non sapesse la lingua vi scrivo sotto il testo della canzone in italiano.

PS Il file era di 15 mb quindi ci vuole un po' a caricarlo quando fate play. Per evitare di guardarlo a scatti fatelo prima scaricare tutto



Rit. Intona la tua canzone a piena voce
Poiché è ancora possibile cantare…

Ci sarà possibile cantare ancora
Per molti lunghi anni della nostra vita

Rit. Intona la tua canzone a piena voce
Poiché è ancora possibile cantare…(x2)

E se un giorno
Vorranno spezzarti
Tu allora dovrai ergerti
Alto come una palma
che vuole raggiunger il cielo…
Non lasciarti vincere.
Non lasciarti spezzare…
Non lasciarti vincere.
Non lasciarti spezzare…
Non lasciarti spaventare
Che tu sia come un miraggio del deserto

Rit. Intona la tua canzone a piena voce
Poiché è ancora possibile cantare…

(Parlato) Vieni, solo la danza ha il potere di riportarlo in sé

(Di nuovo cantato) Il tuo canto fra gli uomini
fa palpitare di gioia il cuore della notte
e cura le ferite di coloro che sono stati feriti… (2X)

Danzi? Io danzo.
Mio malgrado io danzo.
Mio malgrado… Mio malgrado….
Il tuo sogno ed il mio si confondo fra loro
E Mio malgrado io danzo…
Mio malgrado io danzo…
Tu danzi?
Io mio malgrado, danzo (idem come segue)

Rit. Intona la tua canzone a piena voce
Poiché è ancora possibile cantare…

(Parlato) -Presto danzerete tutti fra le fiamme dell’inferno
-Forse per noi sarà così, quanto a te il tuo inferno te lo sei costruito sulla terra.



[Modificato da Polymetis 11/07/2007 17.26]

[Modificato da Polymetis 11/07/2007 18.40]

Trianello
00mercoledì 11 luglio 2007 17:49
Io ho visto il film in oggetto, due volte.
Nonostante, come filo-tomista, non sia propriamente un appassionato del pensiero di Averroè.
Polymetis
00mercoledì 11 luglio 2007 18:44
Certo, per i tomisti Averroè non è il gran commentatore ma il gran corruttore di Aristotele (e mi dispiace dirlo ma sulla questione dell'unità dell'intelletto in Aristotele aveva più ragione Averroè)
A me piace la filosofia araba, anche la filosofia di chi i filosofi dice di disprezzarli facendo l'anti-intellettuale, ma poi è filosofo fino al midollo, come al-Ghazali con suo libretto infuocato "L'incoerenza dei filosofi", cui il nostro Averroè rispose difendendo la categoria con "L'incoerenza dell'incoerenza dei filosofi", ergo un plauso ad Averroè per aver difeso già nel XII secolo la scienza del pensiero.

Ad maiora
enkidu
00mercoledì 11 luglio 2007 19:36
Re:

Scritto da: Polymetis 11/07/2007 18.44
Certo, per i tomisti Averroè non è il gran commentatore ma il gran corruttore di Aristotele (e mi dispiace dirlo ma sulla questione dell'unità dell'intelletto in Aristotele aveva più ragione Averroè)
A me piace la filosofia araba, anche la filosofia di chi i filosofi dice di disprezzarli facendo l'anti-intellettuale, ma poi è filosofo fino al midollo, come al-Ghazali con suo libretto infuocato "L'incoerenza dei filosofi", cui il nostro Averroè rispose difendendo la categoria con "L'incoerenza dell'incoerenza dei filosofi", ergo un plauso ad Averroè per aver difeso già nel XII secolo la scienza del pensiero.

Ad maiora



hai letto il commento al de unitate intellectus di alain de libera?

Polymetis
00mercoledì 11 luglio 2007 20:05
No. Tiene la parte a Tommaso per caso?

Ad maiora
enkidu
00mercoledì 11 luglio 2007 20:19
Re:

Scritto da: Polymetis 11/07/2007 20.05
No. Tiene la parte a Tommaso per caso?

Ad maiora


alain de libera non è certo l'ultimo venuto,

certo si limita ( o quasi) a commentare tommaso che risponde agli averroisti , però si vede che "tifa" per tommaso
persino alessandro di afrodisia è "impiegato" (da tommaso, ma anche da de libera) ai suoi scopi, il che è tutto dire.

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