Agharti64, 16/07/2008 10.52:
Non sono d'accordo su questo (che strano). Hai detto bene, Gesù mostrava il suo amore a tutti senza guardare alla loro condizione ma il modo principale in cui lo faceva era quello di "insegnare loro". E resta il fatto che i suoi intimi amici erano i suoi apostoli, non altri.
Evidentemente parliamo di due cose diverse. Io mi riferisco all'atteggiamento interiore che Gesù manifestava verso tutti, all'amare le persone in quanto tali, in quanto "prossimo". Un atteggiamento ben diverso, per esempio, da quello dei farisei, che pur ritenendosi maestri ed insegnanti, giudicavano e spesso condannavano a priori chi non la pensava come loro.
In diverse occasioni Gesù ha invece dimostrato di voler bene a tutti, anche se in quel momento non stava "insegnando" loro.
Le mie osservazioni nascono anche dalla mia esperienza di vita: quando ero TdG vedevo negli altri delle "persone del mondo", persone quindi fondamentalmente corrotte, dalle quali dovevo stare alla larga, cercando tutt'al più di "dare loro testimonianza". Ora che non sono più parte di questo "culto discriminante" riesco a voler bene in maniera molto spontanea e naturale
a tutti, avvertendo in tutti coloro che mi circondano "il mio prossimo". E' una consapevolezza che certe volte mi lascia quasi sorpreso, e penso di dentro di me che essere cristiani significa ed include proprio questo: riuscire davvero ad
amare il prossimo.
Ciao
Achille