Discriminazioni a scuola? Ma di chi?

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KENNA
00martedì 6 gennaio 2009 11:54
Cito parte dell'articolo:

" Sarebbe molto meglio se prima di riconoscerci "cattolici" (e non tutti lo sono, e per fortuna!) ci riconoscessimo uomini, tutti degni dello stesso rispetto e della stessa considerazione. Le persone ed i bambini, in particolare, visto che di bambini si tratta in questo caso, sono tutte uguali (ai cattolici dovrebbero fischiare le orecchie!) e l'atto della benedizione a scuola, atto gravemente discriminante verso le minoranze, soprattutto quelle che non possono difendersi, i bambini, è un atto di chiara aggressione ed imposizione del proprio modo di essere e della propria cultura. I figli dei musulmani, come quelli dei testimoni di Geova, o ebrei o atei (già, ci sono anche quelli!) hanno diritto di andare a scuola senza essere additati perché diversi. I bambini (e non solo loro), infatti, tendono a semplificare e quelli che "non credono a Gesù" sono identificati come sbagliati, esseri che non hanno capito la verità (o Verità, se preferite), e non è giusto che "gli esclusi" (che Gesù, mi sembra, abbia sempre detto di essere i primi oggetti della sua (o Sua) attenzione) rimangano in classe, ghettizzati. "  (il grassetto e mio)


Fonte: http://www.lasettimanadisaronno.it/commenta.php?commentiID=6478&artID=949153

Leggendo questo articolo mi veniva da soridere [SM=g1558696]  perchè qualcuno vorrebbe difendere i diritti dei bambini di altre religioni non cattoliche (certo è un bel gesto) affermando che questi bambini potrebbero essere discriminati a causa del loro credo.

 Ma questo gentile signore forse non sa che invece sono proprio i figli dei Testimoni a subire un indottrinamento nel quale si fa credere che tutti i bambini e le loro famiglie che non sono TdG verrànno distrutti ad Hamaghedon??

Che impatto puo avere questa idea sul bambino??  [SM=x570881]
Spooky1982
00martedì 6 gennaio 2009 12:11
Credo ci sia una piccola differenza tra l'indottrinamento "casalingo" e quello "scolastico".

E' del tutto normale che un genitore educhi il proprio figlio in base al proprio credo. Possiamo chiamarlo "indottrinamento di incapace" ma se ci pensiamo bene, come principio, non è molto lontano dal battesimo cattolico.

Riporto il mio caso che, mi è parso di capire, è poco comune: figlio di una TdG non battezzato che per anni è andato in sala.

Da sempre mia madre mi ha portato alle adunanze, ho fatto lo studio, sermoni, letto libri e quindi ho ricevuto quello che chiamiamo indottrinamento. Quando poi mi son reso conto di non credere in tutto quello che veniva detto ho smesso di frequentare. Punto. Senza nessun effetto devastante sulla mia mente nonostante mi sia trovato in situazioni scomode per un bambino quale il classico compleanno a scuola.
Frequentare i TdG di certo non mi ha fatto acquistare fede ma mi ha reso, a mio avviso, più tollerante e maggiormente aperto al dialogo. Sentire una diversa campana ha allargato il mio modo di pensare. Dico sempre la mia opinione, la sostengo, ma con il necessario equilibrio.

Per quanto concerne la scuola. Volendo evitare la discussione del crocifisso nelle classi (conosco pacchi di TdG che non sono per nulla disturbati da ciò), ritengo che la scuola debba restare neutrale religiosamente. In tal senso trovo del tutto fuori luogo che il prete venga a benedire la scuola o che, com'è successo, il papa apra l'anno accademico all'università. Il fatto che il 99% degli alunni ed insegnanti sia cattolico è dovuto al fatto che viviamo in Italia, non perchè la scuola lo sia.

Sia chiaro, con questo non voglio dire che la religione debba restare fuori dalle mura scolastiche. La scuola deve educare e la religione rientra nell'educazione di una persona. Tuttavia ritengo che l'ora di religione a scuola debba essere presa per quello che è: ossia l'ora di religione, non di cattolicesimo.

L'educazione cattolica viene già impartita in famiglia o al catechismo. Sarebbe molto più coerente e libero, secondo me, insegnare religione a largo campo, informando magari sui diversi credi nel mondo, le loro origini e così via. Non trasformare l'ora i religione a scuola in un catechismo-bis.

Sia chiaro, nulla contro il cattolicesimo in quanto tale. Se vivessimo in Arabia Saudita direi lo stesso dell'ora di musulmano.

(trovandomi con la gola tagliata dopo aver premuto "rispondi" credo).
Mauro di Arcisate
00mercoledì 7 gennaio 2009 12:38
Re:
Spooky1982, 06/01/2009 12.11:


Se vivessimo in Arabia Saudita direi lo stesso dell'ora di musulmano.
(trovandomi con la gola tagliata dopo aver premuto "rispondi" credo).



no, ti avrebbero prima frustato a sangue e poi decapitato





edinz
00mercoledì 7 gennaio 2009 14:19
Per dirla con Richard Dawkins (http://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Dawkins), l'indottrinamento religioso ai minori è un atto di violenza psicologica. Se procedessimo allo stesso modo, impartendo insegnamenti politici a bambini di 8 anni, solo per fare un esempio, non sarebbe oggettivamente differente, eppure la condanna sarebbe unanime nei confronti di un genitore che tenta di insegnare il mito di Mussolini al proprio figlio. Se imparassimo, tutti, a comprendere che se un essere umano nasce da genitori cattolici non deve necessariamente essere considerato cattolico, al pari di un bambino figlio di genitori comunisti che non viene riconosciuto automaticamnte rosso, credo che il problema posto dall'articolo citato da KENNA, nemmeno si porrebbe. Sono un utopista, lo so, ma sognare mi costa così poco...

brian67
00mercoledì 7 gennaio 2009 15:52

Ma questo gentile signore forse non sa che invece sono proprio i figli dei Testimoni a subire un indottrinamento nel quale si fa credere che tutti i bambini e le loro famiglie che non sono TdG verrànno distrutti ad Hamaghedon??


KENNA[SM=x570923]
Questo argomento.
Mi ricordo da bambino agli elementari, quando entrava il prete in classe per l’ora di religione, i figli dei tdg venivano fatti uscire fuori dalla classe. Potevano rimanere soli nel corridoio. Ho andare in un’altra classe per un’ora come spettatore. Tengo a precisare che non era una disposizione della scuola ma erano i genitori (tdg) ha imporlo ai professori e al preside. E facevano di tutto per far rispettare questa loro volontà. Per fortuna anche se ro figlio di un anziano, mi sono risparmiato questa umiliazione. Perché mio padre non era così fiscale. I ragazzi che ubbidivano a questa regola venivano umiliati dai loro coetanei. Quando facevano pressione ai loro genitori che non volevano uscire dalla classe nell’ora di religione, i genitori gli facevano un bel discorsetto. Condizionando la loro mente che, se si è seguaci di Gesù, dobbiamo aspettarci la persecuzione. Il bambino soffriva tanto. Ma sapendo di far piacere a Dio rimanendo fedele nella prova, umiliandosi andava avanti. Credetemi non era affatto bella quella situazione.
[SM=g1543902] Brian
Daniela47
00giovedì 8 gennaio 2009 15:57
Infanzie a disagio
Queste differenziazioni, che nell'età dell'infanzia vengono molto sentite in modo negativo, sono state spesso, leggendo le esperienze di tanti TDG, causa di importanti complessi che si sono protratti anche da grandi.
Come del resto non mi sembra che tanti bambini TDG abbiano vissuto bene la predicazione porta a porta, sapendo di essere guardati solo come disturbatori a volte anche subendo varie forme di dileggio se non di offesa.


_mackenzie_
00giovedì 8 gennaio 2009 18:53
Re: Infanzie a disagio
... sono stata una bimba TDG (decisamente?!)... leggendo le esperienze e le argomentazione di diversi, è triste dover riconoscere che molti bambini hanno sofferto per le imposizioni spesso basate su ragioni prive di fondamenti e fondamentaliste di moti TDG... eppure io sono stata una bambina, tutto sommato, serena, di certo non sono cresciuta frustrata perchè non festeggiavo i compleanni o non partecipavo all'ora di religione (in quell'ora o facevo altro o uscivo... chiamala dsgrazia :-D)

Mi sembra poi doveroso precisare che i miei genitori (entrambi TDG "zelanti", passatemi il termine) non mi hanno cresciuto insegnandomi che dovevo considerare gli altri "appestati" ne che sarebbero stati tutti distrutti... forse sono stata una mosca bianca? forse è per questo che sono qui a scrivere ora?

Trovo poi che sia giusto che i genitori insegnino (non indottrinino!) principi di vita, morali, ed anche religiosi ai loro figli... nel rispetto delle facoltà di ragionare di ogni ragazzo e comunque aspettandosi che una volta cresciuto possa anche decidere di non continuare il cammino che loro gli hanno insegnato a percorrere...

Credo nella bontà di quanto sancito sotto:
ARTICOLO 147 (codice civile) Doveri verso i figli.
"Il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l'obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto delle capacità, dell'inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli."

[SM=g1543902] [SM=g1537159]
_mackenzie_
00giovedì 8 gennaio 2009 19:01
Re:
brian67, 07/01/2009 15.52:


Ma questo gentile signore forse non sa che invece sono proprio i figli dei Testimoni a subire un indottrinamento nel quale si fa credere che tutti i bambini e le loro famiglie che non sono TdG verrànno distrutti ad Hamaghedon??


KENNA[SM=x570923]
I ragazzi che ubbidivano a questa regola venivano umiliati dai loro coetanei. Quando facevano pressione ai loro genitori che non volevano uscire dalla classe nell’ora di religione, i genitori gli facevano un bel discorsetto. Condizionando la loro mente che, se si è seguaci di Gesù, dobbiamo aspettarci la persecuzione. Il bambino soffriva tanto. Ma sapendo di far piacere a Dio rimanendo fedele nella prova, umiliandosi andava avanti. Credetemi non era affatto bella quella situazione.
[SM=g1543902] Brian



Se i genitori con i loro discorsetti avevano torto.... non vorrei passasse il concetto che i bambini che li umiliavano avevano ragione... forse il concetto di base è la mancanza di rispetto per chi la pensa diversamente... cosa che dovrebbe essere insegnata dai genitori ai bimbi, fin da piccoli, che siano cattolici, TDG, musulmani , atei, ecc... [SM=x570872]


Vecchia Marziana
00giovedì 8 gennaio 2009 19:16
Re: Re:
_mackenzie_, 08/01/2009 19.01:



Se i genitori con i loro discorsetti avevano torto.... non vorrei passasse il concetto che i bambini che li umiliavano avevano ragione... forse il concetto di base è la mancanza di rispetto per chi la pensa diversamente... cosa che dovrebbe essere insegnata dai genitori ai bimbi, fin da piccoli, che siano cattolici, TDG, musulmani , atei, ecc... [SM=x570872]




D'accordo, peccato però che
a certi genitori, "manco" con le cannonate, si riesce ad insegnare un pò di civiltà.
Che riescano ad insegnarla ai figli, temo sia pura utopia.

Gabriella Prosperi
_mackenzie_
00giovedì 8 gennaio 2009 19:57
Re: Re: Re:
Vecchia Marziana, 08/01/2009 19.16:


D'accordo, peccato però che
a certi genitori, "manco" con le cannonate, si riesce ad insegnare un pò di civiltà.
Che riescano ad insegnarla ai figli, temo sia pura utopia.

Gabriella Prosperi




[SM=x570923]
Daniela47
00venerdì 9 gennaio 2009 08:30
Le autodiscriminazione a scuola

I bambini o i coetanei che umiliano i minori TDG hanno sicuramente torto.
I genitori che non sono capaci di insegnare ai propri figli un po’ di civiltà hanno torto non una, ma due volte.

Ma detto questo, non giustifica ne toglie la responsabilità a CERTI genitori TDG che per la loro rigidità dovuta a questa FEDE, non cercano di calarsi nel cuore dei loro figli, e se anche ognuno tra grandi e piccini mostrasse comprensione e rispetto per il loro estraniarsi da certe attività scolastiche ed oltre, non per questo, nel loro sentirsi DIVERSI da tutti gli altri compagni renderebbe ai minori TDG tranquillità ed equilibrio.

Parlando con un insegnante delle elementari, mi diceva che ora con l’integrazione di bambini di altre fedi, la difficoltà più grossa la sperimentano più che altro con i genitori TDG integralisti e ottusi più degli altri.
Perfino i bambini mussulmani partecipano alla preparazione delle attività pre-natalizie, con entusiasmo e condivisione.
Per loro festeggiare Gesù bambino se è nato il 25 Dicembre, o altro non intacca la loro gioia di essere ben integrati anche in questo con tutti gli altri, naturalmente con il consenso dei genitori che vedono in tutto ciò una occasione di gioco che rende tutti quanti entusiasti.
Mentre se si tratta dei genitori TDG il discorso cambia, gli operatori scolastici si devono muovere come camminando sulle uova con LORO, perché una piccola mossa sbagliata da parte della scuola e si ritrovano nelle peste, perché sembra che i TDG non perdonino , e siano subito consigliati dai vertici di muovere accuse anche legali e non perdono occasione per mettersi una volta in più dalla parte del vittimismo.

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