Che io sappia il secondo aspetto (quello sull'ostracismo) verrà trattato SOLO in caso di perdita riguardo al primo (il dividere le dimissioni dall'ente giuridico, rispetto al lato religioso dell'organizzazione)
Sei quindi sicuro che per il primo aspetto il Fallacara perderà?
No, io sono sicuro che il Fallacara vincerà. E vincerà proprio sul discorso dimissioni in quanto non è possibile paragonare le dimissioni da un ente giuridico/legale alla dissociazione da un movimento religioso. Sono due cose separate, per tutti i motivi che non sto qui a ripetere e di cui si è già discusso ampiamente in passato.
Il fatto è che nella causa in oggetto si è anche interessato l’avvocato Faraon il quale ha dato la sua piena disponibilità alla raccolta delle adesioni ai sensi dell’articolo 105, adesioni in relazione non soltanto alle dimissioni ma anche e soprattutto alle dissociazioni/disassociazioni, delle quali se non si parlerà nella causa di Luigi verranno trattate in una causa successiva alla stessa che nascerà proprio sulla libertà religiosa e sul diritto di professare e cambiare fede senza ripercussioni e discriminazioni.
Le adesioni dei dissociati/disassociati non saranno inutilmente buttate via ma piuttosto, se nella causa di Fallacara si passerà al secondo punto perché l’avvocato Cipriani perderà il primo allora verranno trattate nella stessa causa in quanto la questione della libertà religiosa verrà trattata immediatamente. Diversamente se invece si vincerà sulla faccenda delle dimissioni dall’ente giuridico allora grazie verrà aperta una successiva causa (class/action) appositamente per tutti i dissociati/disassociati.
Questi sono gli ulteriori nuovi sviluppi che penso interessino un po’ di più a tutti.
E poi, dici che non avrebbero diritto di farmi un comitato giudiziario, ma i comitati giudiziari li hanno sempre fatti, a prescindere dalla nascita dell'ente giuridico in Italia.
Prima della costituzione dell’ente giuridico legali i Testimoni di Geova non avevano ancora un grande piede qui in Italia. Nessuno si interessava alla loro opera e alle loro procedure interne. Inoltre i principi fondamentali in relazione ai diritti umani inviolabili ancora non erano stati definiti formalmente ma erano in via di elaborazione sempre maggiore all’interno dell’ordinamento giuridico italiano e delle leggi europee. Oggigiorno il comitato giudiziario che sentenzia l’espulsione per un soggetto a livello nazionale, è regolamentato dalla costituzione dell’ente giuridico; visti i principi fondamentali consolidatesi nella giurisprudenza non sarebbe più possibile effettuarli a chi non faccia parte dell’ente giuridico stesso senza dover andare contro alla legge.
Ecco perché non avrebbero alcun potere su un dimesso.
La RELIGIONE stessa dei TdG prevede un comitato giudiziario in caso di anomalie da loro rilevate, e QUALE GIUDICE POTREBBE IMPEDIRE A UNA RELIGIONE DI ATTUARE LE PROPRIE DISPOSIZIONI INTERNE???
La religione lo prevede e ha istituito il comitato giudiziario secondo le normative previste dal codice civile, perché altrimenti tale procedura sarebbe illegale! Le disposizioni interne, per quanto riguarda i Tdg, sono diretta conseguenza del fatto che esiste un ente giuridico che rappresenta legalmente la confessione, altrimenti sarebbero illegali e il giudice eccome se potrebbe intervenire.
Per questo la causa doveva essere incentrata UNICAMENTE sull'ostracismo derivante dalla fuoriuscita, E'QUESTO CHE E' ILLEGALE
non i comitati giudiziari che, penso, ogni religione attua, in un modo o in un altro, per allontanare dalla propria organizzazione chi pecca impunemente o chi non ne vuole più far parte.
Certo! Ma a differenza della Chiesa Cattolica che è uno stato a sé stante le altre religioni per comminare la scomunica devono avere un ente rappresentativo a cui i membri devono essere associati per poter svolgere l’espulsione legalmente. E’ diretta conseguenza di ciò che se un membro non è più socio aderente dell’ente giuridico, qualunque comitato gli venisse fatto non avrebbe alcun valore su di lui e perciò sarebbe impugnabile di fronte alle autorità competenti.