Dall'Osservatorio Romano

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cervatillo
00martedì 9 agosto 2005 10:13
8-9 Agosto 2005 (pagina on line)


"Si concede l'Indulgenza plenaria alle solite condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo l'intenzione del Sommo Pontefice), ai fedeli che, con animo distaccato da qualunque peccato, parteciperanno attentamente e devotamente a qualche funzione, durante la "XX Giornata Mondiale della Gioventù" a Colonia e alla sua solenne conclusione. Agli altri fedeli, dovunque si trovino durante il predetto incontro, si concede l'Indulgenza parziale, se, almeno con animo contrito, chiederanno a Dio, con ferventi preghiere, che i giovani cristiani si rafforzino nella professione della Fede, si confermino nell'amore e nel rispetto verso i propri genitori, e si impegnino fermamente a modellare secondo le sante norme del Vangelo e della Madre Chiesa la nuova famiglia che essi stessi formeranno o hanno già formata, oppure la propria vita secondo la vocazione che Dio ha indicata ad
ognuno.Il presente Decreto ha validità in questa ricorrenza. Nonostante qualunque disposizione contraria.
Dato a Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, il 2 Agosto 2005, nella pia memoria della "Porziuncola".
JAMES FRANCIS Card. di S.R.C. STAFFORD
Penitenziere Maggiore
GIANFRANCO GIROTTI, O.F.M.Conv

Qualcuno mi sa spiegare di che si tratta?

Saluti

)Aurora(
00martedì 9 agosto 2005 12:23
In breve, l'origine dell'indulgenza è antichissima. Nell'anno sabbatico e in quello giubilare, Dio comandava agli Israeliti di avere indulgenza verso i poveri (cancellando i debiti o restituendo le terre) e verso gli schiavi (liberandoli, per far memoria della misericordia di Dio che li aveva liberati dalla schiavitù d'Egitto). Gesù eleva la liberazione dalla schiavitù a liberazione dalla schiavitù del peccato, e dunque a perdono della colpa. Quanto alla cancellazione dei debiti, questa si eleva a remissione della pena, provocata dal peccato, dunque a indulgenza.
La prima indulgenza cristiana viene applicata da Cristo stesso: "In verità ti dico: oggi sarai con me in Paradiso" (Lc 23,43). Appare evidente non solo un'immediata remissione della colpa, ma anche della pena: al buon ladrone viene di fatto applicata una indulgenza plenaria, e questo non intacca la giustizia divina, perchè si era acquistato l'indulgenza con le sofferenze della crocifissione: "Stiamo ricevendo la giusta pena per le nostre azioni" (Lc 23,4l). Aveva cioè maturato i requisiti, perchè la misericordia di Dio viene sempre applicata con giustizia. Dobbiamo, pertanto, meritarci i suoi Meriti. I nostri non sono sufficienti a salvarci, ma sono necessari. E' il binomio libertà e Grazia.
Le indulgenze elargite dalla Chiesa non vanno intese come colpi di spugna, ottenibili con formule o, come pensava qualche nobile del Cinquecento, con denaro. Ma richiedono sempre, da una parte, il cambiamento, la conversione del cuore, la confessione dei propri peccati (cioè occorre sempre prima la cancellazione dello stato di colpa), e dall'altra una penitenza (o stato di pena).

L'indulgenza , è suddivisa in PARZIALE e PLENARIA.

PARZIALE:
la remissione della pena temporale e' parziale
PLENARIA:
la remissione delle pena temporale è TOTALE.

In genere è la Chiesa a indicare i requisiti per le indulgenze, parziali o totali, e questo esercitando il mandato di Cristo a Pietro: "A te darò le chiavi del Regno dei Cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli" (Mt 16,19).
Anche oggi,la Chiesa indica le condizioni per l'acquisto delle indulgenze,che sono quelle da te riportate.

Spero di essermi spiegata[SM=g27819]

Ciao
Aurora
cervatillo
00martedì 9 agosto 2005 12:32
Grazie Aurora sei stata molto chiara, ma trovo difficile capire e accettare, tutta la questione delle indulgenze, forse è l'influenza degli insegnamenti WTS che purtroppo non riesco ancora a scrollarmi di dosso completamente.[SM=g27828]
Grazie comunque per le informazioni e per le ricerche[SM=g27822]

Saluti

[Modificato da cervatillo 09/08/2005 12.34]

maurizio pederzini
00martedì 9 agosto 2005 15:02
Ciao “aurora”
Ti sei spiegata bene, però una precisazione su quanto hai scritto quì:

>>>Le indulgenze elargite dalla Chiesa non vanno intese come colpi di spugna, ottenibili con formule o, come pensava qualche nobile del Cinquecento, con denaro.
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Perché “qualche nobile del Cinquecento pensava ciò?
Perché dei Papa come Bonifacio VIII e Leone X avevano scambiato la parola “lucrare” che in quell’ambito significava guadagnare beneficiare le indulgenze per i propri peccati, con il “lucro”, cioè, farsi dare impropriamente del denaro lasciando intendere che con la “oblationes” ci si potesse liberare anche della “colpa” non solo della pena. Questo metodo abusivo portò a far diventare, l’indulgenza, una operazione meramente finanziaria.
Per mettere un freno a questo malcostume dilagante del clero, venne istituito la “Congregazione Delle Indulgenze” da Clemente IX con il compito di esaminare le indulgenze concesse dalla S.Sede.

Ecco, adesso si può capire perchè "qualche nobile" poteva pensare e fare ciò!!

Saluti
Maurizio



)Aurora(
00mercoledì 10 agosto 2005 09:05
Grazie Maurizio per la precisazione.[SM=g27811]

Ciao
Aurora
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