Cronache familiari

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Achille Lorenzi
00sabato 5 marzo 2005 12:11
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Gli pignorano la casa ed è senza lavoro: cerca aiuti a Colorina

Colorina Ritrovarsi improvvisamente senza niente, dopo una vita trascorsa lavorando e comportandosi sempre nel rispetto di tutto e tutti, per un errore commesso in un eccesso d'ira. È quanto accaduto a Luciano Fabris, da un paio d'anni residente a Valle di Colorina che si troverà a breve senza più casa. Questa è la sua storia, che merita di essere raccontata e vale una riflessione da parte di tutti. «Lunedì prossimo dovrò lasciare la mia casa – dichiara Fabris – che è stata pignorata dato che non posso più pagare le rate del mutuo, poiché non ho un lavoro e non riesco a trovarne perché non assumono facilmente persone di cinquant'anni. La casa è stata messa all'asta a dicembre e l'ha acquistata una ditta di Morbegno che ci ha concesso un po' di tempo per trovare un'altra sistemazione. Adesso sono costretto a vivere sulle spalle di mia moglie, che è invalida civile e riceve circa 200 euro di pensione al mese». Quella di Luciano Fabris e di sua moglie Rosanna è una storia semplice, come tante altre, fino a che tutto è cambiato tre anni fa, quando la coppia, insieme ai due figli, risiedeva a Varese, dove Fabris lavorava come guardia giurata. «Tutto è cominciato quando mia moglie è diventata amica di una nostra vicina testimone di Geova – commenta Luciano Fabris – e che l'aveva convinta, insieme ai nostri figli, a frequentare il gruppo della zona. Io non volevo, alla fine mi sono arrabbiato e ho commesso un atto di cui mi sono pentito subito: ho picchiato mia figlia. Mia moglie Rosanna mi ha denunciato al tribunale dei minori di Milano che mi ha tolto la patria potestà e quindi ho dovuto andarmene. Da lì sono cominciati tutti i miei problemi». A quel punto Fabris si trasferisce a Colorina e nella frazione di Valle acquista, accendendo un mutuo, una casetta, mentre la moglie e i figli restano a Varese dove la donna comincia a frequentare un altro uomo, sempre all'interno del gruppo dei testimoni di Geova, ma la cosa tra i due non va avanti. Ad un certo punto Rosanna ha un tracollo e deve essere ricoverata in ospedale: allora il tribunale decide di togliere anche a lei la patria potestà sui figli: il maggiore viene sistemato in una casa famiglia e la minore in una famiglia affidataria in attesa che compia diciotto anni. «Qui a Colorina ci siamo anche rivolti all'assistente sociale che ci ha detto di cercare una sistemazione e ha anche contattato il comune – prosegue Fabris –. Io continuo a cercare lavoro, so fare il giardiniere e mia moglie è disponibile per svolgere i lavori domestici, come stirare e altro». «Noi vorremmo solo avere una piccola casa – dice Rosanna Zenin, moglie di Fabris – dove poter stare, pagando l'affitto ovviamente, purché non sia troppo caro e quindi ci permetta di andare avanti». A. O.
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