Critica o diffamazione?

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Achille Lorenzi
00mercoledì 24 ottobre 2007 06:45
Notizie dalla Francia
www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3224,36-970123@51-97023...

Nell'articolo si parla di varie accuse mosse anche nei confronti di movimenti cattolici, come il gruppo "Tradizione Famiglia Proprietà" (TFP), che, a dire di un gruppo che lotta contro le "sette" - "Mission interministérielle de vigilance et de lutte contre les dérives sectaires" (Miviludes)-, raccoglierebbe denaro che "può servire a tutto, non importa quale sia lo scopo". Per queste parole il presidente del Miviludes è stato querelato.

Altre querele sono giunte in seguito ad espressioni che oggettivamente escono dai limiti della critica per sconfinare nella calunnia. Per esempio, definire i Testimoni di Geova dei "perfetti delinquenti", come qualcuno ha fatto, va ben oltre i limiti leciti della critica.

Se ne avrò il tempo oggi tradurrò l'articolo, sempre se qualcuno non mi precede.

Achille
MatriXRevolution
00mercoledì 24 ottobre 2007 10:19
Re: Notizie dalla Francia
Achille Lorenzi, 24/10/2007 6.45:

http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3224,36-970123@51-970237,0.html

Nell'articolo si parla di varie accuse mosse anche nei confronti di movimenti cattolici, come il gruppo "Tradizione Famiglia Proprietà" (TFP), che, a dire di un gruppo che lotta contro le "sette" - "Mission interministérielle de vigilance et de lutte contre les dérives sectaires" (Miviludes)-, raccoglierebbe denaro che "può servire a tutto, non importa quale sia lo scopo". Per queste parole il presidente del Miviludes è stato querelato.

Altre querele sono giunte in seguito ad espressioni che oggettivamente escono dai limiti della critica per sconfinare nella calunnia. Per esempio, definire i Testimoni di Geova dei "perfetti delinquenti", come qualcuno ha fatto, va ben oltre i limiti leciti della critica.

Se ne avrò il tempo oggi tradurrò l'articolo, sempre se qualcuno non mi precede.

Achille



Perchè non è vero che lo sono? Almeno lui è stato sincero e a detto le cose come stanno senza mezzi termini! [SM=x570882]
mauro.68
00mercoledì 24 ottobre 2007 10:30
A noi possono dire di tutto, mentre loro subito ricorrono a quei tribunali che definiscono amici di Satana.
Achille Lorenzi
00mercoledì 24 ottobre 2007 13:02
MatriXRevolution ha scritto:

Perchè non è vero che lo sono?

Che ocsa? "Perfetti delinquenti"? Certo che no!
Questa non è più una critica legittima.
Simili affermazioni, a mio parere, sono passibili di una legittima querela.
Ne riparlerò stasera, visto che ora devo scappare al lavoro.

Achille
wall.kill
00mercoledì 24 ottobre 2007 16:20

Io non ero un delinquente da tdG. Non lo erano i miei anziani. Non lo erano i sorveglianti viaggianti. Eccetera eccetera.

Sono molto d'accordo con Achille circa la necessità di tracciare un confine tra critica e diffamazione.
La diffamazione è ingiusta, assolutista e generalista, perciò miope.

La critica invece deve essere motivata e deve lasciare possibilità di replica, con l'obiettivo di raggiungere un miglioramento diffuso nella conoscenza di qualcosa.

Purtroppo la differenza tra critica e attacco diffamatorio non è ben chiara a molte persone, tanto che certuni vivono le critiche legittime come se fossero degli attacchi diffamatori e certi altri proferiscono attacchi come se fossero normalissime critiche. La critica è un'analisi disincantata che può essere indirizzata ad esempio a riconsiderare delle affermazioni, credenze o ragionamenti che si davano per scontati e acquisiti. L'attacco non è un'analisi, bensì una serie di preposizioni ingiustificate, indimostrabili e proferite con l'unica intenzione di offendere o di minare la credibilità di qualcosa.

Dire che "i testimoni di Geova sono delinquenti" oppure "gli "apostati" sono di cuore cattivo" costituirebbe un attacco diffamatorio e sopratutto controproducente (oltre che falso): frasi e atteggiamenti del genere dimostrerebbero unicamente scarsa obiettività e capacità di analisi in chi le proferisce.

[SM=x570892] ciao!
Luteranamanier
00mercoledì 24 ottobre 2007 18:17
Re:
wall.kill, 24/10/2007 16.20:


Io non ero un delinquente da tdG. Non lo erano i miei anziani. Non lo erano i sorveglianti viaggianti. Eccetera eccetera.

Sono molto d'accordo con Achille circa la necessità di tracciare un confine tra critica e diffamazione.
La diffamazione è ingiusta, assolutista e generalista, perciò miope.

La critica invece deve essere motivata e deve lasciare possibilità di replica, con l'obiettivo di raggiungere un miglioramento diffuso nella conoscenza di qualcosa.

Purtroppo la differenza tra critica e attacco diffamatorio non è ben chiara a molte persone, tanto che certuni vivono le critiche legittime come se fossero degli attacchi diffamatori e certi altri proferiscono attacchi come se fossero normalissime critiche. La critica è un'analisi disincantata che può essere indirizzata ad esempio a riconsiderare delle affermazioni, credenze o ragionamenti che si davano per scontati e acquisiti. L'attacco non è un'analisi, bensì una serie di preposizioni ingiustificate, indimostrabili e proferite con l'unica intenzione di offendere o di minare la credibilità di qualcosa.

Dire che "i testimoni di Geova sono delinquenti" oppure "gli "apostati" sono di cuore cattivo" costituirebbe un attacco diffamatorio e sopratutto controproducente (oltre che falso): frasi e atteggiamenti del genere dimostrerebbero unicamente scarsa obiettività e capacità di analisi in chi le proferisce.

[SM=x570892] ciao!




[SM=x570923] [SM=x570923]


Saluti
Veronika [SM=x570892]


wall.kill
00mercoledì 24 ottobre 2007 18:57
Re:
wall.kill, 24/10/2007 16.20:


L'attacco non è un'analisi, bensì una serie di preposizioni ingiustificate

[SM=x570892] ciao!



Orrore!!! Ho scritto preposizioni!!! Presto Achille, serve una emoticon con la testa d'asino, che me la applico al volo!!!

Ovviamente doveva esserci una o al posto della e....


Muscoril
00mercoledì 24 ottobre 2007 19:32
Carissimi,

Quoto in toto Wal.kill (*) e le sue considerazioni personali su chi ha conosciuto. Vorrei anche ribadire che negli argomenti inerenti ai TdG (come in altri) e’ sbagliato, e quindi dannoso, generalizzare.

Attribuire a tutti i TdG le responsabilita’ che sono della WTS e’ sbagliato. Nella stragrande maggioranza dei casi il TdG e’ vittima di questa Organizzazione.

Generalizzare sui TdG come persone, sia nel bene che nel male, non va’ bene. Ho conosciuto anche TdG che, sia pure “nell’esercizio delle loro funzioni”, si sono prodigati nel dare sinceramente aiuto a chi aveva problemi. Altri che invece hanno fatto molto danno, ma fortunatamente non e’ la totalita’. Anche fra la dissidenza bisogna ammettere che vi sia chi puo’ andare ad eccessi criticabili, sia pure indotto da situazioni personali anche drammatiche.

Limitandomi solo a questo forum, posso vedere, e mi fa piacere, i tanti amici che nel trattare l’argomento WTS/TdG usano un buon equilibrio, sia pure senza fare sconti. Questo anche da parte dei molti che hanno avuto, od hanno, situazioni non invidiabili dovute alla WTS o a singoli TdG.

Auguro a questo forum che possa sempre continuare a rendere il buon servizio che rende senza commettere gli errori che si sono verificati in Francia, che poi alla fine vanno a vantaggio della WTS.

Un caro saluto dal vecchio
Matisse

(*) “Preposizioni” a parte. [SM=g27824]
Achille Lorenzi
00mercoledì 24 ottobre 2007 20:51
La mia traduzione (quasi) completa dell'articolo.

Il presidente della Missione Interministeriale di Vigilanza e di Lotta contro le Derive Settarie (Miviludes), Jean-Michel Roulet, ha annunciato dinanzi ad alti funzionari riuniti mercoledì 17 ottobre essere stato messo sotto esame per "diffamazione", dopo avere segnalato, in un servizio televisivo, che le somme raccolte dall’organizzazione Tradizione Famiglia Proprietà (TFP) potevano "servire a tutto, non importa che cosa". Il movimento si definisce come un'associazione cattolica di laici senza scopo lucrativo. Comporta, secondo l'ultima relazione della Missione, "un rischio di derive settarie (...) contrassegnato dalla mancanza di trasparenza del (suo) di funzionamento e dall'incertezza sulle (sue) finalità". Ma anche se fatto oggetto di azioni amministrative e giudiziarie, “non e mai stato condannato”, ricorda il suo avvocato, Gérard Ducrey.

Questo essere messi sotto esame, una prassi automatica nei casi di diffamazione, costituisce il punto d'orgue [non so come si traduce] d'une serie di procedure giudiziarie avviate da movimenti sospettati di derive settarie dai pubblici poteri, nei confronti di rappresentanti dello Stato, di eletti o di autore della lotta antisette. Il Sig. Roulet è anche … nel quadro di una querela depositata dai testimoni di Geova per diffamazione, dopo le udienze della commissione d'inchiesta parlamentare sulle sette ed i minori. Nicolas Jacquette un ex membro di questo movimento, autore d'un libro-testimonianza - Nicolas, 25 anni, Scampato dei testimoni di Geova (edizioni Balland) - è nello stesso caso.

D'altra parte, il deputato Jean-Pierre Brard (app. PCF), molte volte attaccato, ed una volta condannato per diffamazione verso i testimoni di Geova, dovrebbe apparire prossimamente dinanzi al tribunale correttivo di Parigi. Il vicepresidente del gruppo di studi sulle sette all’Assemblea nazionale è citato in giudizio per avere definito i testimoni di Geova de "perfetti delinquenti". "Bersaglio abituale" di questi movimenti, il sig. Brard rimane convinto che “malgrado tutti questi processi che ci sono stati fatti, non bisogna cedere".

CREDIBILITÀ INDEBOLITA
Questa offensiva giudiziaria non deve nulla a caso. "I testimoni di Geova diventano esperti di procedura, per cause di forza maggiore", dice il loro avvocato, Philippe Goni. “Dal 2000, data nella quale il Consiglio di Stato ha riconosciuto il carattere cultuale del movimento, sono incalzati dai gruppi antisette. Hanno deciso più non di lasciare passare nulla”.

“Di fronte agli attacchi permanenti, TFP ha anche deciso che bisognava che questo si fermasse”, aggiunge dott. Ducrey. E anche se, riconosce il dott. Goni, “l’immagine dei Testimoni rimane abbastanza negativa nell’opinione pubblica” - il numero di atti di vandalismo contro i loro edifici di culto è in costante aumento, secondo il Ministero degli Interni -, le ultime decisioni della giustizia sono state loro piuttosto favorevoli.

Così, in luglio, Catherine Picard, presidente di l'Unadfi (Unione Nazionale delle Associazioni di Difesa della Famiglia e degli Individui), è stata condannata per diffamazione nei confronti dei testimoni di Geova. In un'intervista, affermava che il gruppo è “strutturato in modo piramidale, come tutti i movimenti mafiosi”.

In marzo, la giustizia ha deciso a favore del movimento, al quale la città di Lione aveva rifiutato l'affitto di una sala comunale. In settembre, la decisione di un direttore d’ospedale che aveva proibito ad un membro testimoni di Geova di fare visita ad un paziente è stata annullato dal tribunale amministrativo di Caen.

Per il sig. Roulet, “le molestie e le intimidazioni giudiziarie costituiscono precisamente uno criteri della deriva settaria” del movimento. Altri osservatori ritengono che il moltiplicarsi di queste decisioni potrebbe indebolire la credibilità della lotta antisette così come è condotta in Francia.
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Aggiungo io: se non vogliono perdere credibilità, forse farebbero meglio a non dire e fare cose che prestano il fianco a delle querele.
Probabilmente nella foga di "lottare contro le sette", costoro si dimenticano che tale lotta non può mai sconfinare in espressioni calunniose o in comportamenti illiberali.

Achille
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