Come io vedo il mondo e Dio

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BioScientist
00martedì 2 giugno 2009 20:25
Come io vedo il mondo e Dio

Ho assistito ieri sera ad un pestaggio gratuito; due ragazzi hanno aggredito senza nessuna ragione una coppia che stava litigando per ragioni di cuore. Li hanno pestati a sangue e sono scappati. Qualcuno ha chiamato la polizia, è arrivata l'ambulanza e i vigili . . . Due ragazzi hanno rischiato di macchiarsi di omicidio, altri due ragazzi hanno rischiato di morire. Lo Stato ha sperperato inutilmente risorse di tutti per risolvere nulla, di fatto.


E' ormai un po di tempo che non vado più in sala. I Testimoni di Geova tuttavia appartengono al mio passato e in qualche modo anche al mio presente. Sono il risultato di una forgia durata 24 anni (ma istanti incalcolabili) in cui il pensiero cosciente è stato filtrato ossessivamente attraverso l'OCCHIO dello Schiavo Fedele e Discreto. Sono spesso sommerso da pensieri inutili e distrattori che tolgono energie al lavoro positivo che dovrei svolgere.
Non è semplice completare analisi oggettive in un contesto come questo. Qualche volta la rabbia ti entra dentro e ti penetra nelle isole più nascoste e pacifiche che hai creato. In quegli istanti è difficile distinguere il “peccato” dal “peccatore”.

Ma l'analisi perchè sia oggettiva deve prima di tutto esser svolta a 360 gradi. Mi guardo tutto intorno, e anche oltre. Dove non vedono i miei occhi leggo attraverso gli occhi dei giornalisti e dei reporter. E osservo il MONDO. Osservo esseri umani che si muovono davanti a me e al di là dell'orizzonte. Contenitori di sensazioni, di sentimenti. Riempiti troppo spesso di disprezzo per la libertà propria e dell'altro. In ogni parte del mondo, in ogni dove. La COLLETTIVITA' si dirige verso l'autodistruzione accelerata da un surrealismo economico e politico. Vedo uomini buoni e giusti sopraffatti dall'anidride carbinica dell'egoismo e dell'illegalità. Vedo tuttavia gli stessi esseri umani passare da vittime a carnefici con la stessa intensa partecipazione.

I Testimoni di Geova cavalcano l'onda come surfisti provetti. Il mondo va a rotoli ed è vero. Ma il motivo e le soluzioni non sono quelle proposte. Tuttavia questa costatazione di cui si fanno portavoci da tanti anni è tutto ciò rende possibile che molte persone rimangano fedeli ad essa. In un clima di esasperato relativismo molti hanno bisogno di un istituzione che li rappresenti e che proclami gli stessi valori.

L'uomo deve correggere il tiro. Ha fame perchè ha dimenticato cosa lo rende sazio. Erra perchè ha dimenticato come riconoscere la via di casa. E' solo perchè è troppo pigro per aiutarsi a vicenda.
Certo a dirlo brutalmente può accadere che la selezione naturale stia facendo il suo corso. Che il prodotto futuro sia una razza che presenti una pesante discontinuità con questa. Una razza che abbia in testa la regola aurea e che sappia banalmente fare calcoli di probabilità. Piango lacrime amare per il futuro.

Nonostante abbia smesso di credere all'Iddio dei Testimoni di Geova, debbo accettare l'evidenza sperimentale delle leggi fisiche. Se le leggi fisiche implicano che Dio esiste allora Egli ESISTE. Forse esiste in una forma che sicuramente non posso descrivere. Esiste al di là dello spazio e del tempo. Non posso immaginare cose che non sono nel mio universo, quindi non posso immaginarlo. Posso dargli il nome di SINGOLARITA'. Ma escludo che richieda qualcosa all'uomo.
E' possibile tuttavia che guardi con interesse allo sviluppo evolutivo della specie umana e che commiseri lo stato in cui versa. E' possibile che desideri collaborare ma sta aspettando una esplicita richiesta di cooperazione.

Io credo che sia l'uomo ad aver bisogno di Dio e non Dio dell'uomo.

Bio
d.gilmour
00martedì 2 giugno 2009 20:51
Re:
BioScientist, 02/06/2009 20.25:


Io credo che sia l'uomo ad aver bisogno di Dio e non Dio dell'uomo.



quoto.
per il resto, credo che stiamo assistendo al crollo della opulenta civiltà occidentale.
fa parte dei corsi e ricorsi storici: una civiltà nasce, cresce e poi implode per fare posto a un'altra.

p.s. stupenda l'immagine dei surfisti.


Vecchia Marziana
00martedì 2 giugno 2009 20:54
Ciò che vedi con i tuoi occhi o attraverso quelli degli altri, non è che la ripetizione di ciò che è sempre avvenuto da che l'umanità esiste.
Per quanto ci sembri che tutto vada peggiorando, è la stessa identica sensazione che ogni generazione ha avuto.
Anzi, oggi, abbiamo qualche aiuto in più che i nostri avi non avevano.

Leggi, medicina, mezzi di comunicazione, per quanto l'uomo non sia maturato come tale, ha però inventato, scoperto qualcosa di migliore.

I Testimoni hanno cristallizzato le loro idee, forse, loro sono fermi mentre l'umanità avanza.
Dove?
Io credo che rimarrà tale fino alla fine dei tempi.
Non credo nell'evoluzione di una razza migliore o peggiore.
In quanto alla tua riflessione finale: certo che è l'umanità ad avere bisogno di Dio, ma non posso negare che, soddisfacendo questo bisogno non ci si senta meglio.
Gabriella
Malcom11
00martedì 2 giugno 2009 21:06
Complimenti Bio,parole bellissime! [SM=g1660613]

Comunque secondo me c'è una sola parola x descrivere il tutto:


EGOISMO!


Sal80.
00martedì 2 giugno 2009 21:08

Bioscientist:
Io credo che sia l'uomo ad aver bisogno di Dio e non Dio dell'uomo.



1 Giovanni 4:8:

C.E.I.:
1Giovanni 4:8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

Secondo la mia opinione, Dio e gli uomini devono per forza coesistere.
Adesso secondo un ragionamento, se Lui non ci avrebbe creato non ci sarebbe stato un atto di Amore.
Dio ha bisogno dell`uomo per mostrare Amore. Dio senza creazione cioè senza un altro sistema sottoposto a Lui, non lo posso concepire.



Sal
BioScientist
00martedì 2 giugno 2009 21:41
Re:
Vecchia Marziana, 02/06/2009 20.54:

Ciò che vedi con i tuoi occhi o attraverso quelli degli altri, non è che la ripetizione di ciò che è sempre avvenuto da che l'umanità esiste.
Per quanto ci sembri che tutto vada peggiorando, è la stessa identica sensazione che ogni generazione ha avuto.
Anzi, oggi, abbiamo qualche aiuto in più che i nostri avi non avevano.



Non credo sia così. L'uomo sta seguendo il modello fisiologico del virus. Estrae e succhia tutte le risorse lasciando l'organismo ospitante privo di vitalità. E' una razza autolesionista, violenta pur essendo senziente.
Mi ricordo un vecchio detto: Una rana non beve mai tutta l'acqua dello stagno in cui vive . . .
Non è sempre stato così. Quando l'uomo non aveva il dominio sull'atomo non sentiva il delirio dell'Onnipotenza. E credimi, il progresso è sì poca cosa rispetto al regresso intellettuale. Rischiamo l'estinzione sebbene negli ultimi 150.000 anni abbiamo sviluppato un cervello COGNITIVO che ci ha permesso prima di scendere dagli alberi e poi di evolvere in quello che siamo ora.
Tuttavia il cervello PRIMITIVO quello che lavora d'istinto non ci permette di razionalizzare ed emula quello cognitivo. Sicchè la gente pensa di pensare . . .



Vecchia Marziana, 02/06/2009 20.54:

Leggi, medicina, mezzi di comunicazione, per quanto l'uomo non sia maturato come tale, ha però inventato, scoperto qualcosa di migliore..



L'ha scoperto. Ma è abbastanza razionale per godere i risultati attivi di ciò che ha scoperto?


Vecchia Marziana, 02/06/2009 20.54:

I Testimoni hanno cristallizzato le loro idee, forse, loro sono fermi mentre l'umanità avanza.
Dove?
Io credo che rimarrà tale fino alla fine dei tempi...



I Testimoni di Geova cavalcano l'onda appunto. In loro non c'è nessun desiderio attivo di cambiare davvero la direzione dell'umanità.



Vecchia Marziana, 02/06/2009 20.54:

Non credo nell'evoluzione di una razza migliore o peggiore.
In quanto alla tua riflessione finale: certo che è l'umanità ad avere bisogno di Dio, ma non posso negare che, soddisfacendo questo bisogno non ci si senta meglio.
Gabriella



Io spero in un evoluzione della razza. Quando questo sarà cominciato ad accadere . . questo solo gli antropologi possono stabilirlo. Ma 'presto' un Homo Novus farà comparsa sulla terra. Deve per necessità cogenti.
Stabilendo una direzione nella relazione Dio-Uomo intendo sottolineare che credo non ci sia nessuna cosa 'dovuta' a Dio. Perchè a mio avviso Dio non 'chiede'. Semplicemente c'è.

Bio
BioScientist
00martedì 2 giugno 2009 21:54
Re:
Sal80., 02/06/2009 21.08:


Bioscientist:
Io credo che sia l'uomo ad aver bisogno di Dio e non Dio dell'uomo.



1 Giovanni 4:8:

C.E.I.:
1Giovanni 4:8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

Secondo la mia opinione, Dio e gli uomini devono per forza coesistere.
Adesso secondo un ragionamento, se Lui non ci avrebbe creato non ci sarebbe stato un atto di Amore.
Dio ha bisogno dell`uomo per mostrare Amore. Dio senza creazione cioè senza un altro sistema sottoposto a Lui, non lo posso concepire.

Sal






Caro Sal80. Dio non lo possiamo concepire. E' impossibile concepire qualcosa che è esterno al nostro inseme di definizione.
Tutto ciò che possiamo fare è "Ipotizzare che esista e che sia in un certo modo"

E' un pò come facciamo per la 5°, 6° . . .n° dimensione . . . Ipotizziamo che esista perchè il fatto che esista potrebbe completare il modello che ci siamo costruiti.

Adesso, senza citare le scritture naturalmente, come fai a dire:


Adesso secondo un ragionamento, se Lui non ci avrebbe creato non ci sarebbe stato un atto di Amore.
Dio ha bisogno dell`uomo per mostrare Amore. Dio senza creazione cioè senza un altro sistema sottoposto a Lui, non lo posso concepire.



in base a cosa lo deduci?



Gocciazzurra
00martedì 2 giugno 2009 22:20
Sal scrive:


Dio ha bisogno dell`uomo per mostrare Amore

E questo lo penso anch'io.

Se non ci fosse nessuna creatura sottoposta a lui che gratificazione ne ricaverebbe?

Quello che però non mi quadra è che rimanga inoperoso davanti all'evidente piega di sfacelo che l'umanità ha preso..
E se qualcuno afferma che ci lascia liberi di usare il nostro libero arbitrio - a danno nostro e dei nostri simili - non mi quadra uguale.
Che senso ha creare la vita - che è veramente tremendamente meravigliosa in tutte le sue forme - e permettere che la si distrugga?

Questo però non mi fa abbracciare la teoria dell'evoluzione perchè anche questo non mi quadra per nulla (come poter credere che le leggi fisiche si siano autocreate e autoregolate da sole??).
Pertanto un creatore ci dev'essere stato.. il problema è che per qualche strano motivo ora non esiste più.
Questo è il mio pensiero.



Sal80.
00martedì 2 giugno 2009 22:53
X BioScientist:

Adesso, senza citare le scritture naturalmente, come fai a dire:

Adesso secondo un ragionamento, se Lui non ci avrebbe creato non ci sarebbe stato un atto di Amore.
Dio ha bisogno dell`uomo per mostrare Amore. Dio senza creazione cioè senza un altro sistema sottoposto a Lui, non lo posso concepire.




Se non posso citare le scritture, allora posso solo dedurre:

Noi esseri umani abbiamo definito Dio come essere supremo e superiore ad altri esseri. Non ha senso parlare di Dio se Dio non è maggiore di altri esseri.
Se noi non esisteremmo, la domanda dell`esistenza di Dio non la faremmo.
Quindi se Dio non avrebbe nessuna voce in capitolo, o non avrebbe influenzato in qualche modo lo sviluppo dell`umanità non si potrebbe più definire Dio.



Sal.
Luna-89
00martedì 2 giugno 2009 23:57
Complimenti BioScientist

Mi piace molto il tuo modo di ragionare e come lo esponi.

Sono d'accordo che siamo noi ad aver bisogno di Dio e non lui di noi.


Nonostante abbia smesso di credere all'Iddio dei Testimoni di Geova, debbo accettare l'evidenza sperimentale delle leggi fisiche. Se le leggi fisiche implicano che Dio esiste allora Egli ESISTE. Forse esiste in una forma che sicuramente non posso descrivere. Esiste al di là dello spazio e del tempo. Non posso immaginare cose che non sono nel mio universo, quindi non posso immaginarlo. Posso dargli il nome di SINGOLARITA'. Ma escludo che richieda qualcosa all'uomo.
E' possibile tuttavia che guardi con interesse allo sviluppo evolutivo della specie umana e che commiseri lo stato in cui versa. E' possibile che desideri collaborare ma sta aspettando una esplicita richiesta di cooperazione.



[SM=x570923]
Ottimo!!! Mi associo pienamnete...Potrebbe dare una risposta al perchè Dio non intervenga nel vedere tante sofferenze...




BioScientist
00mercoledì 3 giugno 2009 00:00
Re:
Sal80., 6/2/2009 10:53 PM:

X BioScientist:

Adesso, senza citare le scritture naturalmente, come fai a dire:

Adesso secondo un ragionamento, se Lui non ci avrebbe creato non ci sarebbe stato un atto di Amore.
Dio ha bisogno dell`uomo per mostrare Amore. Dio senza creazione cioè senza un altro sistema sottoposto a Lui, non lo posso concepire.




Se non posso citare le scritture, allora posso solo dedurre:

Noi esseri umani abbiamo definito Dio come essere supremo e superiore ad altri esseri. Non ha senso parlare di Dio se Dio non è maggiore di altri esseri.
Se noi non esisteremmo, la domanda dell`esistenza di Dio non la faremmo.
Quindi se Dio non avrebbe nessuna voce in capitolo, o non avrebbe influenzato in qualche modo lo sviluppo dell`umanità non si potrebbe più definire Dio.



Sal.




Il punto è che qui non stiamo parlando di un 'essere superiore' ma d'un NON-ESSERE poichè per definire l'esistenza nel nostro universo a 4 dimensioni percepibili abbiamo bisogno di 4 coordinate, 3 spaziali e una temporale.


L'unica ipotesi sensata (da un punto di vista strettamente fisico, ovviamente se tiriamo in campo disquisizioni teologiche estendiamo il campo di esistenza)che possiamo fare è che tutto ciò che esisteva prima del Big Bang, la SINGOLARITA' sia in un qualche modo riconducibile ad una energia/materia altamente condensata: leggasi DIO.

Nonostante ciò sembra essere una costante di ogni specie che abbia raggiunto il livello dell'autocoscienza chidersi delle proprie origini e tendere verso lo sviluppo di una teodicea. Credo sia dovuta al limite strutturale di possedere un origine ( una sorta di 0,0,0,0 personale, una specie di origine degli assi)

Se fossimo fuori dal tempo il concetto di origine non ci interesserebbe. Osserverei inoltre che l'antropomorfizzazione che l'uomo ha fatto di Dio e quindi a corollario tutta la teodicea non è lecita dal punto di vista della Fisica Sperimentale. Nessun evento è stato mai replicato.

Tutto il resto, quanto si dice di Dio, sono ipotesi. Non verificate, plausibili, ma ipotesi.





P.S. E' tuttavia possibile in un quadro di unificazione delle leggi fondamentali della fisica quantistica, della teoria della relatività generale, del modello standard delle particelle supporre leciti e possibili tutti gli eventi di cui la religione cristiana ha sempre parlato.


P.S.S. Grazie Luna [SM=x570890]

BioScientist
00mercoledì 3 giugno 2009 00:23
Per Vecchia Marziana:


A proposito di scoperte, mi è venuta in mente una cosa che desidero dire per sottolineare che il progresso tecnologico non è poi così scontato in avanti ed esponenzialmente in crescita.

Trattasi dell'invenzione della ruota. A tutt'oggi l'invenzione della ruota risulta essere una delle scoperte insuperabili dal punto di vista concettuale.

Questo perchè la ruota, per i tempi in cui fu scoperta, era profondamente CONTROINTUITIVA. In natura difatti non esistono strutture che ruotano di 360 gradi. A meno che si osservi nel microscopico o nel macroscopico non si possono rilevare strutture rotanti. A quel tempo naturalmente non si possedevano strumenti ne per vedere il piccolo ne per vedere il grande.


Stiamo ancora aspettando una grande scoperta. Che sia la teoria delle stringhe? Naaa . . . .



Vecchia Marziana
00mercoledì 3 giugno 2009 10:34
Re:
BioScientist, 03/06/2009 0.23:

Questo perchè la ruota, per i tempi in cui fu scoperta, era profondamente CONTROINTUITIVA. In natura difatti non esistono strutture che ruotano di 360 gradi.



Per sapere cosa ha ispirato l'inventore della ruota, forse non basterebbe vivere come eremiti in un luogo deserto e selvaggio, abituati come oramai siamo a non osservare ciò che ci circonda.
Ciò che chiami controintuitivo è in realtà osservazione, un esempio banale? un sassolino che rotola per un crinale.
Mi desta piuttosto ammirazione l'invenzione degli strumenti che hanno reso possibile levigare gli spigoli del sassolino.
Gabriella
prays
00mercoledì 3 giugno 2009 11:13
Re: Re:
BioScientist, 02/06/2009 21.41:


I Testimoni di Geova cavalcano l'onda appunto. In loro non c'è nessun desiderio attivo di cambiare davvero la direzione dell'umanità.

Mi fa un po’ sorridere questa dichiarazione così perentoria, specialmente dopo la tua analisi dell’umanità. Forse l’esagerato desiderio di non farti influenzare dal retaggio di tdG non ti fa vedere la cosa più ovvia, noi non cavalchiamo nessuna onda, siamo solo consapevoli di una realtà indiscutibile: non esiste nessun desiderio attivo che possa cambiare davvero la direzione dell’umanità. È la stessa evidenza che si riscontra nelle tue parole. Tu hai solo rielaborato quella che potrebbe essere l’eventuale soluzione a tale realtà, e cioè un salto evolutivo della specie umana, noi continuiamo a credere che sarà Dio a mettere a posto le cose.

Nel frattempo, usando i principi biblici possiamo solo lavorare per essere persone migliori e per insegnare agli altri a fare lo stesso. (quest’ultima frase non potevo proprio evitare di scriverla, pur sapendo a quali commenti potrà portare…)


BioScientist
00mercoledì 3 giugno 2009 11:18
Re: Re:
Vecchia Marziana, 03/06/2009 10.34:



Per sapere cosa ha ispirato l'inventore della ruota, forse non basterebbe vivere come eremiti in un luogo deserto e selvaggio, abituati come oramai siamo a non osservare ciò che ci circonda.
Ciò che chiami controintuitivo è in realtà osservazione, un esempio banale? un sassolino che rotola per un crinale.
Mi desta piuttosto ammirazione l'invenzione degli strumenti che hanno reso possibile levigare gli spigoli del sassolino.
Gabriella




Pur banale che sia l'osservazione, come dici (sebbene ritengo sia un'osservazione tutt'altro che banale), ha costituito un delta tecnologico mai visto più. Banale è l'illusione di controllare del tutto i raggi gamma delle scorie nucleari prodotte dalla fissione.


Credo che l'uomo abbia indebolito il suo potere creativo perchè spinto non più dal bisogno ma dall'interesse. Questo genera una chiusura verso ciò che serve ALL'UMANITA' e un'apertura verso cio che serve ad ALCUNI UOMINI per divenatre ricchi e potenti e controllare il resto. Siamo in una fase di progresso apparente.

Non sono antitecnologico ne credo che le scoperte si facciano nei luoghi deserti e selvaggi. Anzi . . Sono a contatto con le più nuove scoperte in ambito meccanico, elettronico e biologico che ogni giorno si cerca di combinare assieme per implementare soluzioni per chi ha perso o mai avuto l'uso di una qualche funzione fisiologica.
Ed ogni giorno mi scontro contro il muro dei costi.
Ti dirò di più: saremmo in grado di far camminare chi non ha le gambe. Saremmo in grado di far battere un cuore autonomo nel petto di chi non ce l'ha. Saremmo in grado di ridare parzialmente la vista per alcuni tipi di cecità.

Quando parlo di progresso parlo della fusione tra acquisizione di competenza e controllo della competenza che si traduce in un uso nobile del ritrovato.

Sono semplicemente deluso dalla gestione che l'uomo fa del suo intelletto e questo mi porta a ricredermi sulla genuinità delle sue capacità cognitive. Così nel quadro globale, sommando i vari contributi, l'uomo mi pare regredire anzichè progredire.




BioScientist
00mercoledì 3 giugno 2009 11:39
Re: Re: Re:
prays, 03/06/2009 11.13:

Forse l’esagerato desiderio di non farti influenzare dal retaggio di tdG non ti fa vedere la cosa più ovvia, noi non cavalchiamo nessuna onda, siamo solo consapevoli di una realtà indiscutibile: non esiste nessun desiderio attivo che possa cambiare davvero la direzione dell’umanità. È la stessa evidenza che si riscontra nelle tue parole. Tu hai solo rielaborato quella che potrebbe essere l’eventuale soluzione a tale realtà, e cioè un salto evolutivo della specie umana, noi continuiamo a credere che sarà Dio a mettere a posto le cose.




Didi che non esiste nessun "desiderio attivo che possa cambiare davvero la direzione dell’umanità". E perchè lo dici?
Perchè ritieni che l'uomo si sia allontanato da Dio e che senza la sua guida non possa in alcun modo condurre la sua esistenza.

Io credo nell'esistenza di un etica che prescinde il trascendente. Credo che concetti di giusto e sbagliato o se vuoi, cose da fare e cose da non fare, esistano in quanto discendono dalla natura degli esseri che posseggono libero arbitrio.

E nel dire che l'uomo tende verso l'autodistruzione non faccio nessun riferimento a Dio o di alienazione da Lui. Mi riferisco piuttosto all'alienazione dell'uomo verso la sua natura. Quella cioè che 'l'evoluzione dei fatti biologici' gli ha consegnato come natura umana.

Entrambi pensiamo che una sorta di collasso sia inevitabile.

Ma io penso che sia inevitabile perchè NON C'E' (adesso ne penso ci sarà)UN NUMERO CRITICO DI ESSERI UMANI IN GRADO DI RENDERSI CONTO DI CIO CHE STA ACCADENDO E QUINDI SUFFICIENTE PER CAMBIARE DIREZIONE.

Tu pensi che sia invitabile perche ritieni che "Non appartiene all'uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo".

Come vedi le nostre affermazioni sono strutturalmente diverse.

Vecchia Marziana
00mercoledì 3 giugno 2009 13:01
Re: Re: Re:
BioScientist, 03/06/2009 11.18:



Sono semplicemente deluso dalla gestione che l'uomo fa del suo intelletto e questo mi porta a ricredermi sulla genuinità delle sue capacità cognitive. Così nel quadro globale, sommando i vari contributi, l'uomo mi pare regredire anzichè progredire.



Capisco il tuo punto di vista, ma anzichè recarmi pessimismo, mi solleva il fatto che, da sempre nell'umanità vi sono state le stesse spinte e propulsive e involutive che osserviamo oggi.
E, nonostante o proprio per questo scontro di poteri ideologico/politico, qualcosa è avanzato.
La nostra natura non può cambiare, la nostra natura interiore, intendo, possiamo cercare di migliorarci, anche indipendentemente dalle idee religiose e possiamo riuscirci, ma singolarmente.
Non esiste coalizione terrena, neppure religiosa, in grado di migliorarci senza il nostro profondo consenso.
Ho fiducia nell'uomo pur conoscendo gli abissi di involuzione che può raggiungere, perchè, in lui, chiamala scintilla divina o oltrimenti, c'è sempre anche la capacità di rescusitare.
Non in senso biblico, ma morale ed etico.
Gabriella
edinz
00giovedì 4 giugno 2009 11:42
Re:
BioScientist, 02/06/2009 20.25:

Come io vedo il mondo e Dio

Ho assistito ieri sera ad un pestaggio gratuito; due ragazzi hanno aggredito senza nessuna ragione una coppia che stava litigando per ragioni di cuore. Li hanno pestati a sangue e sono scappati. Qualcuno ha chiamato la polizia, è arrivata l'ambulanza e i vigili . . . Due ragazzi hanno rischiato di macchiarsi di omicidio, altri due ragazzi hanno rischiato di morire. Lo Stato ha sperperato inutilmente risorse di tutti per risolvere nulla, di fatto.


E' ormai un po di tempo che non vado più in sala. I Testimoni di Geova tuttavia appartengono al mio passato e in qualche modo anche al mio presente. Sono il risultato di una forgia durata 24 anni (ma istanti incalcolabili) in cui il pensiero cosciente è stato filtrato ossessivamente attraverso l'OCCHIO dello Schiavo Fedele e Discreto. Sono spesso sommerso da pensieri inutili e distrattori che tolgono energie al lavoro positivo che dovrei svolgere.
Non è semplice completare analisi oggettive in un contesto come questo. Qualche volta la rabbia ti entra dentro e ti penetra nelle isole più nascoste e pacifiche che hai creato. In quegli istanti è difficile distinguere il “peccato” dal “peccatore”.

Ma l'analisi perchè sia oggettiva deve prima di tutto esser svolta a 360 gradi. Mi guardo tutto intorno, e anche oltre. Dove non vedono i miei occhi leggo attraverso gli occhi dei giornalisti e dei reporter. E osservo il MONDO. Osservo esseri umani che si muovono davanti a me e al di là dell'orizzonte. Contenitori di sensazioni, di sentimenti. Riempiti troppo spesso di disprezzo per la libertà propria e dell'altro. In ogni parte del mondo, in ogni dove. La COLLETTIVITA' si dirige verso l'autodistruzione accelerata da un surrealismo economico e politico. Vedo uomini buoni e giusti sopraffatti dall'anidride carbinica dell'egoismo e dell'illegalità. Vedo tuttavia gli stessi esseri umani passare da vittime a carnefici con la stessa intensa partecipazione.

I Testimoni di Geova cavalcano l'onda come surfisti provetti. Il mondo va a rotoli ed è vero. Ma il motivo e le soluzioni non sono quelle proposte. Tuttavia questa costatazione di cui si fanno portavoci da tanti anni è tutto ciò rende possibile che molte persone rimangano fedeli ad essa. In un clima di esasperato relativismo molti hanno bisogno di un istituzione che li rappresenti e che proclami gli stessi valori.

L'uomo deve correggere il tiro. Ha fame perchè ha dimenticato cosa lo rende sazio. Erra perchè ha dimenticato come riconoscere la via di casa. E' solo perchè è troppo pigro per aiutarsi a vicenda.
Certo a dirlo brutalmente può accadere che la selezione naturale stia facendo il suo corso. Che il prodotto futuro sia una razza che presenti una pesante discontinuità con questa. Una razza che abbia in testa la regola aurea e che sappia banalmente fare calcoli di probabilità. Piango lacrime amare per il futuro.

Nonostante abbia smesso di credere all'Iddio dei Testimoni di Geova, debbo accettare l'evidenza sperimentale delle leggi fisiche. Se le leggi fisiche implicano che Dio esiste allora Egli ESISTE. Forse esiste in una forma che sicuramente non posso descrivere. Esiste al di là dello spazio e del tempo. Non posso immaginare cose che non sono nel mio universo, quindi non posso immaginarlo. Posso dargli il nome di SINGOLARITA'. Ma escludo che richieda qualcosa all'uomo.
E' possibile tuttavia che guardi con interesse allo sviluppo evolutivo della specie umana e che commiseri lo stato in cui versa. E' possibile che desideri collaborare ma sta aspettando una esplicita richiesta di cooperazione.

Io credo che sia l'uomo ad aver bisogno di Dio e non Dio dell'uomo.

Bio



Caro Bio, condivido in pieno la premessa, tuttavia, non l'analisi, tanto meno la conclusione.
L'uomo è “marcio” dentro, su questo sono d'accordo. Non s'accorge dei propri simili e tira dritto, anche ottusamente, perché sta mettendo in pericolo la sua propria esistenza. Non c'è calcolo, in tutto questo, solo mera incoscienza. Tu dici che, forse, nascerà per selezione naturale un uomo nuovo, in grado di vedere al di là del proprio naso, un essere umanamente superiore ma credo non sarà così; non per evoluzione darwiniana (nel senso più letterale del termine)l'umanità supererà se stessa, ammesso e non concesso che si supererà, bensì per progresso morale, che avviene attraverso l'autocoscienza e la cultura. Mi scuserai, qui dio non ci sta, almeno dal mio punto di vista. Perché dio significa punto d'arrivo, significa abdicazione di ogni riflessione morale, perché è la Scrittura che ce la impone. E' un'etica preconfezionata, quella di dio, nemmeno genuina. Il ricatto della dannazione eterna riduce a zero il significato stesso della morale. La spinta motivazionale modifica sostanzialmente il senso di ogni azione. Devo sentire di comportarmi secondo certi principi, non perché voglio la salvezza dell'anima, bensì perché lo ritengo giusto a prescindere, corretto in sé. Allora, perdonami tu e spero mi perdoneranno tutti coloro che una fede ce l'hanno, io non solo non ho bisogno di un dio ma lo ritengo anche di troppo.


edinz
00giovedì 4 giugno 2009 11:50
Re:
Sal80., 02/06/2009 21.08:


Bioscientist:
Io credo che sia l'uomo ad aver bisogno di Dio e non Dio dell'uomo.



1 Giovanni 4:8:

C.E.I.:
1Giovanni 4:8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

Secondo la mia opinione, Dio e gli uomini devono per forza coesistere.
Adesso secondo un ragionamento, se Lui non ci avrebbe creato non ci sarebbe stato un atto di Amore.
Dio ha bisogno dell`uomo per mostrare Amore. Dio senza creazione cioè senza un altro sistema sottoposto a Lui, non lo posso concepire.



Sal




Esiste un concetto di dio, perché esiste un concetto di uomo. Se questi non esistesse, il primo sarebbe nulla.
Ergo... decidi tu.


BioScientist
00giovedì 4 giugno 2009 12:18
Caro Edinz, permettimi innanzitutto di dirti che leggo sempre con molto piacere le tue considerazioni.


Tu dici che, forse, nascerà per selezione naturale un uomo nuovo, in grado di vedere al di là del proprio naso, un essere umanamente superiore ma credo non sarà così; non per evoluzione darwiniana (nel senso più letterale del termine)l'umanità supererà se stessa, ammesso e non concesso che si supererà, bensì per progresso morale, che avviene attraverso l'autocoscienza e la cultura. Mi scuserai, qui dio non ci sta, almeno dal mio punto di vista. Perché dio significa punto d'arrivo, significa abdicazione di ogni riflessione morale, perché è la Scrittura che ce la impone.



“Uomo” è ciò che oggi conosciamo come l’essere che si comporta così come ho descritto nelle premesse.

Permettimi di dire che l’essere che attraverso un processo di presa di coscienza del SE comprenda appieno quali sono le ‘stringhe fondamentali del vivere senziente’ (l’espressione è forgiata da me e sottintende che vivere implichi più che sopravvivere, implichi quindi interagire in maniera ottimizzata) e le sappia mettere in opera (gli sappia conferire un grado di sostanzialità) non avrebbe molto da condividere con l’Homo Sapiens.

Poco tempo fa facevo questo ragionamento tra me e me:

- Considerare l’autocoscienza come parametro indicatore del grado evolutivo della specie è un postulato che mi sembra rispettabile dal punto di vista ‘biosofico’.
- Nella razza umana esiste un gradiente di autocoscienza (non tutti hanno lo stesso livello di autocoscienza). Se esiste un gradiente, esiste un massimo e un minimo.
- Questo mi potrebbe portare a concludere che esiste un gradiente evolutivo, un massimo e un minimo.
- Non tutti hanno raggiunto lo stesso grado di evoluzione
- Ne consegue che sulla terra esisterebbero non una soltanto ma diverse specie.

Ora ovviamente ciò che dico è solo una ipotesi personale. Ma spiega perché credo che l’evoluzione del pensiero trascini con se necessariamente (una sorta di IMPLICA logico) un upgrade (salto evolutivo) della specie.
Attenzione: nel mio discorso Dio non interviene affatto. Come te sostengo la ovvietà di un’etica trascendente. Un’etica che prescinda dalla divinità.

In tutto il processo Egli ( l’indefinibile EGLI per le ragioni che ho sopra esposto) esisterebbe in una dimensione pre Big-Bang. Ne postuliamo l’esistenza per forza di cose. Altrimenti dobbiamo rivedere tutti i modelli fisici che sono stati fatti finora. . . Postuliamo l'esistenza di una singolarità, permettetemi l'espressione, cosa ci costa chiamarla Dio? Ecco che la mia considerazione finale è un salto pindarico che in un certo senso tende ad una grande unificazione con il ‘mondo dei con-Dio’. Una sorta di rielaborazione concessa da nessuna considerazione scientifica valida e sperimentale che però suona come una sorta di speranza. Il modo più semplice di risolvere un problema, chiedere aiuto.

Nota che ho sempre parlato di probabilità non di eventi certi.

Bio
edinz
00giovedì 4 giugno 2009 21:08
Re:
BioScientist, 04/06/2009 12.18:

Caro Edinz, permettimi innanzitutto di dirti che leggo sempre con molto piacere le tue considerazioni.


Tu dici che, forse, nascerà per selezione naturale un uomo nuovo, in grado di vedere al di là del proprio naso, un essere umanamente superiore ma credo non sarà così; non per evoluzione darwiniana (nel senso più letterale del termine)l'umanità supererà se stessa, ammesso e non concesso che si supererà, bensì per progresso morale, che avviene attraverso l'autocoscienza e la cultura. Mi scuserai, qui dio non ci sta, almeno dal mio punto di vista. Perché dio significa punto d'arrivo, significa abdicazione di ogni riflessione morale, perché è la Scrittura che ce la impone.



“Uomo” è ciò che oggi conosciamo come l’essere che si comporta così come ho descritto nelle premesse.

Permettimi di dire che l’essere che attraverso un processo di presa di coscienza del SE comprenda appieno quali sono le ‘stringhe fondamentali del vivere senziente’ (l’espressione è forgiata da me e sottintende che vivere implichi più che sopravvivere, implichi quindi interagire in maniera ottimizzata) e le sappia mettere in opera (gli sappia conferire un grado di sostanzialità) non avrebbe molto da condividere con l’Homo Sapiens.

Poco tempo fa facevo questo ragionamento tra me e me:

- Considerare l’autocoscienza come parametro indicatore del grado evolutivo della specie è un postulato che mi sembra rispettabile dal punto di vista ‘biosofico’.
- Nella razza umana esiste un gradiente di autocoscienza (non tutti hanno lo stesso livello di autocoscienza). Se esiste un gradiente, esiste un massimo e un minimo.
- Questo mi potrebbe portare a concludere che esiste un gradiente evolutivo, un massimo e un minimo.
- Non tutti hanno raggiunto lo stesso grado di evoluzione
- Ne consegue che sulla terra esisterebbero non una soltanto ma diverse specie.

Ora ovviamente ciò che dico è solo una ipotesi personale. Ma spiega perché credo che l’evoluzione del pensiero trascini con se necessariamente (una sorta di IMPLICA logico) un upgrade (salto evolutivo) della specie.
Attenzione: nel mio discorso Dio non interviene affatto. Come te sostengo la ovvietà di un’etica trascendente. Un’etica che prescinda dalla divinità.

In tutto il processo Egli ( l’indefinibile EGLI per le ragioni che ho sopra esposto) esisterebbe in una dimensione pre Big-Bang. Ne postuliamo l’esistenza per forza di cose. Altrimenti dobbiamo rivedere tutti i modelli fisici che sono stati fatti finora. . . Postuliamo l'esistenza di una singolarità, permettetemi l'espressione, cosa ci costa chiamarla Dio? Ecco che la mia considerazione finale è un salto pindarico che in un certo senso tende ad una grande unificazione con il ‘mondo dei con-Dio’. Una sorta di rielaborazione concessa da nessuna considerazione scientifica valida e sperimentale che però suona come una sorta di speranza. Il modo più semplice di risolvere un problema, chiedere aiuto.

Nota che ho sempre parlato di probabilità non di eventi certi.

Bio



Forse, le potenzialità di un'evoluzione del pensiero già ci sono in ogni individuo e mancano solo le opportunità perché ciò avvenga. Più probabilmente, hai ragione tu ad affermare che, nel suo complesso, l'umanità è ancora immatura e che, al di là di una sparuta minoranza, non siamo in grado di innalzare il nostro pensiero e la ricerca morale, a livelli più elevati.
Rifletterò ancora su questo punto e se giungerò a conclusioni differenti, te ne metterò a parte.

Per quanto concerne dio, ne esprimi un concetto differente da quello antropomorfo giudaico-cristiano e, sebbene ancora non mi convinca, possiamo senz'altro discuterne. Non capisco, in primis, perché se ne dovrebbe postulare necessariamente l'esistenza: quali sarebbero i modelli fisici che non starebbero in piedi senza dio?

Ah, quasi dimenticavo: la stima è reciproca, mio caro Bio. [SM=x570864]



berescitte
00venerdì 5 giugno 2009 08:46
Conpermesso?...
Sono addolorato di non avere adesso il tempo che l'argomento merita. Forse più in là... Per ora solo un abbozzo sintetico della mia veduta.

Non ritengo accettabile che Dio faccia qualcosa per avere una gratificazione personale. Se egli è (e non può non essere altro che) l'Assoluto, ne consegue che non può avere bisogno di nulla, neanche di gratificazioni personali.
Mi quadra meglio il discorso (in parte di teodicea e molto più di theologia revelationis) che sia Amore, cioè pienezza tale di tutto. Così che, se ha una legge a cui deve "sottostare", non può essere che quella di essere DONO che si riversa (diffusivus Sui).
E poiché, prima della creazione non v'era altro che Se stesso, ecco che è avvenuta una generazione (atemporale e perciò coeterna a se stesso) di due persone altre da sé ma coesistenti nella sua stessa sostanza divina che sono il Figlio e lo Spirito Santo.
Ma siccome... l'appetito viene mangiando, l'Amore si è inventato di creare dal niente (e qui non siamo più nella "generazione" ma nella creatio ex nihilo) un universo (uno solo sennò non sarebbe universo, ovvero onnicomprendente) fatto di creature diverse e in scala crescente di perfezioni: minerale (materia), vegetale (materia vivente), animale (materia vivente e senziente), uomo (materia + spirito, ovvero, materia vivente, senziente e razionale), angelo (solo spirito).
A questo punto la "gratificazione" personale che ne può conseguire per Dio, e che può derivare solo dagli esseri coscienti (quindi solo dagli angeli e dagli uomini, giacché i fiori e il resto danno gloria a Dio solo poeticamente e realmente tramite l'uomo) va intesa tra virgolette, ovvero in un certo modo. E infatti essa non si realizza se non con il perseguimento del maggior bene dell'uomo, ovvero con la sua santificazione e ammissione nella gloria trinitaria.
Per dirla con un'immagine, Dio vuole per Sé, come applauso, che noi, liberamente e con cuore lieto, diamo a Lui la possibilità di applaudirci diventando suoi figli alla statura di Cristo. E questo lo può capire ogni padre che, senza un briciolo di invidia ma con estrema soddisfazione, vede il proprio figlio arricchirsi e superare se stesso.

Scusate l'intrusione. Continuate pure...

Ahem!...
Se poi il Nemico fa in modo di accecare tante intelligenze umane così che non vedano dove sta la loro vera felicità e la cercano distruggendo di fatto sia la propria felicità che quella di altri, beh questo è tutto il mistero del male di cui ci parla la rivelazione e a cui Gesù è venuto a dare una soluzione. Mistero del male che, per quanto richieda una soluzione soprannaturale per essere del tutto debellato, onestamente,a nche dal solo punto di vista razionale, non dovrebbe essere inquadrato unilateralmente al modo della bottiglia mezza vuota.
A cominciare da Abele e Abramo... e a finire con Madre Teresa di Calcutta abbiamo avuto (e avremo sempre) dei campioni di umanità che, come il supplice Abramo, da soli intercedono per molti così che il buon Dio si trattenga dal far piovere fuoco e zolfo su questa Sodo-Gomorra, o valle di lacrime, su cui però si piange tanto bene.

Forse Bicchiere mezzo pieno potrebbe intervenire nel dialogo manifestandoci la sua giovanile gioia di esserci... [SM=g1678738] [SM=x570868]
Sal80.
00domenica 7 giugno 2009 13:19

Berescitte:
Non ritengo accettabile che Dio faccia qualcosa per avere una gratificazione personale. Se egli è (e non può non essere altro che) l'Assoluto, ne consegue che non può avere bisogno di nulla, neanche di gratificazioni personali.
Mi quadra meglio il discorso (in parte di teodicea e molto più di theologia revelationis) che sia Amore, cioè pienezza tale di tutto. Così che, se ha una legge a cui deve "sottostare", non può essere che quella di essere DONO che si riversa (diffusivus Sui).



Quello dell`amore è solo un esempio. Se guardiamo nel vecchio testamento, Dio ha coinvolto molto spesso il suo popolo israelita nei suoi intenti, e lo ha fatto usando delle persone importanti come i profeti, i re, ecc.
Anche nell`episodio di Giobbe, Dio si servì di Satana per dimostrare che Giobbe era un uomo giusto a prescindere dalle sofferenze.

Il fattore è per i credenti a Dio: Se lui non ha bisogno di nulla perchè è l`Assoluto: Come mai esistiamo?
Sarei più disposto a credere invece ad una cosa reciproca.
È vero che tutto discende da Lui, ma non poteva fare altrimenti, poichè Dio doveva dividere l`esistenza con altri esseri intelligenti.

Certo, se poi come intende Bioscientist, non dovrei usare la Bibbia per dimostrare questo sopra, allora la cosa si fà un pò complicata.

Sal
BioScientist
00martedì 9 giugno 2009 23:21
Io, d'accordo con Tipler, sono disposto ad accettare che se le leggi fisiche comprese e dimostratesi vere sperimentalmente (nessun esperimento condotto finora le ha contraddette), implicano l'esistenza di una singolarità cosmica. In altre parole l'universo ha avuto un inizio in una singolarità 13, 5 miliardi di anni fa. Il red shift (lo spostamento verso il rosso) osservato per le galassie ci dice che un tempo le galassie erano più vicine di quanto non lo siano adesso. Quindi, tornando a ritroso nel tempo, la densità dell'universo (massa/volume) è crescente. Crescente sino al punto in cui il volume occupato diventa infinatamente piccolo, 0, ma ad un istante finito nel tempo. In questa singolarità cosmica tutte le grandezze fisiche che conosciamo tendono all'infinito.

Poiché fiscamente non c'è nulla che possa spiegare cosa sia accaduto prima molti fisici sono disposto ad accettare che quella singolarità cosmica possa chiamarsi Dio. Il punto ove le leggi fisiche collassano è un punto di impossibile esplorazione.


Ora chiamando in causa l'interevento di berescitte:

La tua descrizione del mondo e di Dio è straordinariamente bella. Bella da far venire i brividi. E possibile anche.
Ma c'è un limite a quello che possiamo affermare con perentorietà. E' il limite della dimostrazione matematica. Anzi è un sottoinsieme della dimostrazione matematica. E' l'osservazione fisica del mondo reale.
Il diagramma che propongo come elemnto di discussione è il di Roger Penrose (Wolf Prize in Fisica 1988, Professore emerito all'Unievrsità di Oxford)

Il concetto è che l'esistenza dei concetti matematici è differente all'esistenza fisica ed anche dall'esistenza definita dalla nostra mente. Queste 'esistenze' pur appartenendo a tre 'mondi' separati sono connessi da tre 'misteri' (le connessioni tra i mondi):





Passo a descrivere seguendo il commento di Penrose:

Come si nota nello schema, la prima connessione, quella che connette il mondo matematico ideale (platonico) con quello fisico ammette che soltanto una piccola parte del mondo matematico sia importante per il funzionamento del mondo fisico. Idem per il mondo mentale. Solo una parte del mondo fisico si concretizza in strutture mentali pensanti (alcuni elementi del mondo fisico sono inanimate). La terza connessione indica infine che solo una parte delle attività mentali riguarda verità matematiche assolute (la maggior parte della mente è impegnata a pensare ad altro, piaceri, rabbia, orgoglio).
Si legga lo schema adesso nel verso antiorario In questo verso l'intero mondo fisico sembra essere governato da leggi matematiche, tutte le facoltà mentali hanno le loro radici nella fisicità, non vi sono verità matematiche al di fuori della portata della ragione.
In uno schema di ragionamento come quello proposto non c'è modo di intrufolare pensieri che non abbiano una dimostrazione matematica formale.


Lo stesso Penrose ammette che uno schema di ragionamento del genere è dettato dal suo pregiudizio (sebbene questo suo pregiudizio sia dettato dalla osservazione di come l'eleganza e la bellezza e la potenza delle strutture matematiche possa esaustivamente spiegare qualunque cosa).
Pertanto come concessione a quelli che non condividono quei pregiudizi ridisegna lo schema seguente:





Come dice Penrose, in questo schema si tiene conto ora della possibilità di azioni fisiche fuori dell'ambito del controllo matematico. Il diagramma consente di credere che potrebbero esistere facoltà mentali non radicate in strutture fisiche. Infine permette l'esistenza di asserzioni matematiche vere, la cui verità sia in linea di principio inaccessibile alla ragione e al discernimento.
Il disegno riportato presenta ulteriori misteri che superano addirittura quelli ammessi nel primo diagramma. Restano un profondo enigma le ragioni per cui al mondo dovrebbero applicarsi leggi matematiche con tale fenomenale precisione. Inoltre non soltanto la precisione ma anche la sottile sofisticazione e la bellezza matematica di queste riuscite teorie a essere profndamente misteriose. Un altro profondo mistero è il modo in cui il materiale fisico adeguatamente organizzato, cervelli umani, possa in qualche modo fare apparire come per magia la facoltà mentale della consapevolezza cosciente. Infine vi è un mistero riguardo al modo in cui percepiamo la verità matematica. Non è solo il fatto che i nostri cervelli siano programmati per calcolare in modo affidabili; vi è qualcosa di molto più profondo di questo nelle intuizioni che persino il più modesto di noi possiede quando apprezza, per esempio, il reale significato dei termini 'zero', 'uno', 'due', etc.

Insomma per non farla lunga il concetto è che le osservazioni fisiche e le speculazioni matematiche non ci permettono di dire molto su Dio, oltre al fatto che esista.
Poi possiamo parlare in altri termini e descrivere nel modo più bello e più poetico tutto ciò che riguarda l'umo e la sua interminabile storia e il suo contestuale rapporto con la deità. Lo possiamo leggere attraverso gli occhi del credente e attraverso gli occhi dello scettico.
Fatto sta che di incontestabile su questa terra, nella miseria ( e superlativa allo stesso tempo) di conoscenza in cui ci troviamo, ci sono solo le leggi fisiche. Tutto il resto è un'ombra, è ipotesi.


Bio
berescitte
00sabato 13 giugno 2009 07:45
Scegliendo fior da fiore dalla precedente di Bio che...
DICE
Poiché fisicamente non c'è nulla che possa spiegare cosa sia accaduto prima molti fisici sono disposto ad accettare che quella singolarità cosmica possa chiamarsi Dio.
Dico
Molti fisici sì, ma nessun filosofo. Dio è, per definizione, il Creatore e perciò autore del mondo fisico. Pertanto (lo esige il principio di non contraddizione) non è una singolarità “cosmica”. Supporre questo significa concepirlo all’interno della stessa creazione, mentre deve trascenderla perennemente e non solo quando l’ha creata.

DICE
Solo una parte del mondo fisico si concretizza in strutture mentali pensanti (alcuni elementi del mondo fisico sono inanimate).
Dico
Nessuna parte. La struttura mentale pensante trascende la materia. Risiede in un’entità che chiamiamo “spirito” che non appartiene al mondo fisico, anche se con esso ha delle corrispondenze in forza dell’unione sostanziale con la materia.

DICE
tutte le facoltà mentali hanno le loro radici nella fisicità, non vi sono verità matematiche al di fuori della portata della ragione.
Dico
Non le loro radici, ma solo un collegamento. Le radici, come detto, le hanno nello spirito. La ragione è solo una facoltà dello spirito. Ed è per questo motivo (per l’assenza di manifestazioni razionali) che possiamo dedurre che l’animale, che ha un principio vitale che chiamiamo anima (e mai spirito), è ontologicamente inferiore all’essere umano, così che la persona ne può disporre.

DICE

Un altro profondo mistero è il modo in cui il materiale fisico adeguatamente organizzato, cervelli umani, possa in qualche modo fare apparire come per magia la facoltà mentale della consapevolezza cosciente.
Dico
Dici bene. E’ esattamente una magia, cioè una cosa inesistente e impossibile, se si suppone che la facoltà mentale nasca dal mondo fisico. Deve avere una sua causa che non contraddica i principi di ragione sufficiente e di non contraddizione, come invece li contraddice l’ipotesi che dal non essere derivi l’essere, o dall’essere ben delimitato derivi un essere che lo supera (come distribuire 1001 lira avendone solo 1000).

DICE
Insomma per non farla lunga il concetto è che le osservazioni fisiche e le speculazioni matematiche non ci permettono di dire molto su Dio, oltre al fatto che esista.
Dico
Neanche quello. L’esistenza di Dio (che non è solo permesso affermarla ma obbligatorio riconoscerla) non deriva ultimamente (=radicalmente) dalle osservazioni fisiche. Esse ofrono solo il supporto del dato di partenza su cui riflettere. Per arrivare a Dio ci vuole la mediazione filosofica che da quei dati deriva la loro necessaria ragion d’essere e del loro essere finalizzato con intelligenza, cioè con un fine mirato.

DICE
Fatto sta che di incontestabile su questa terra, nella miseria ( e superlativa allo stesso tempo) di conoscenza in cui ci troviamo, ci sono solo le leggi fisiche. Tutto il resto è un'ombra, è ipotesi.
Dico
No, su questa terra, grazie all’essere umano che ha la facoltà di trascendere la propria fisicità (ed è un mistero che forma il dato filosofico su cui lavorare) ci sono anche le leggi mentali che postulano un’entità mentale che non appartiene alla fisicità.
E’ per questo che anatomizzando un cadavere umano non si trova da nessuna parte lo spirito, che invece strilla “presente!” quando ti trovi di fronte a un trasteverino che, giocando a scopa, sa all’ultima mano esattamente quali carte ha in mano l’avversario.

Salute!

PS
Il mondo matematico, immaginato esterno nel disegno, è in realtà interno al mondo mentale. I soli mondi che esistono sono quindi quello gnoseologico (o mentale) e ontologico (o reale) ove per "reale" si intende esterno alla mente, avente consistenza propria, e non solo "materiale"; è reale e appartiene alla ontologia anche il mondo dello spirito e della mene che in esso risiede e da esso scaturisce.
Zirbia
00domenica 14 giugno 2009 08:50
Perchè parli di leggi fisiche che dimostrano che Dio esiste? :) E' interessantissimo come argomento!!!
santapazienzauno
00domenica 14 giugno 2009 18:00
Re:
Zirbia, 14/06/2009 8.50:

Perchè parli di leggi fisiche che dimostrano che Dio esiste? :) E' interessantissimo come argomento!!!




Zirbia, 14/06/2009 8.50:

Perchè parli di leggi fisiche che dimostrano che Dio esiste? :) E' interessantissimo come argomento!!!

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Perchè le leggi fisiche dimostranno che il mondo è fatto secondo un preciso progetto, dietro il quale c'è una mente:

Proverbi 3:19
Con la saggezza il SIGNORE fondò la terra,
e con l'intelligenza rese stabili i cieli.

La mente di Dio che tiene in piedi tutto ciò che esiste. La prova che nessuna cosa è divenuta per caso sono proprio le leggi fisiche che dimostrano la perfezione e harmonia del creato. Dalle entita più semplici a quelle più complesse testimoniano che nessuna può esistere per sè, ma ognuna fa parte di un'unità, nessuna è indipendente e vive per sè, nella natura e nel creato intero ogni cosa è al servizio di un altra. Il creato stesso parla che Dio è amore. Dietro una crescita di un fiore ci sono le leggi che lo aiutano a svilluparsi e lui riceve per poi dare a sua volta, assorbe acqua e si nutre dal terreno, il sole che aiuta la fotosintesi e a sua volta lui profuma l'aria e riempie campi di bellezza. Ogni cosa vive per dare la vita e "gioia" ad un altra. Se una si stacca dalla catena o dalla sua fonte, muore. Se volessero esistere per sè muoiono. Nelle parabole Gesù si è servito della natura, parlando del seme, della semina, della crescita e del raccolto, proprio per spiegare l'anologia tra il mondo fisico e quello spirituale. Ed infatti ogni volta che l'egoismo si imposesa dell'uomo non fa altro che morire sè stesso, il prossimo e il creato. Non rispettando le leggi fisiche del proprio corpo (modo di mangiare, di vestirsi, vita sessuale, riposo, attività) e del creato, si possono vedere le conseguanze: obesità, malattie, dipendenze, stress, e questo si ripercuote sul prossimo (perchè fa da esempio e influisce sulla vita dell'altro) e per il creato sappiamo: erosioni, l'inquinamento etc.
L'egoismo è la fonte di tutti mali dell'umanità! Il creato e le sue leggi testimoniano che Dio è amore:

Salmi 19:1

I cieli raccontano la gloria di Dio
e il firmamento annunzia l'opera delle sue mani.





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