Ateismo, posizione di chi nega l'esistenza di uno, o più, dei o di realtà trascendenti l'uomo. Il termine significa letteralmente senza alcun dio, o separato da ogni dio (dal greco theos, “dio”, preceduto dall'alfa privativo), e in quanto tale si contrappone al teismo e al deismo che, con accenti diversi, affermano l'esistenza di divinità, e va distinto dall'agnosticismo, che lascia aperta la questione. In passato, con il termine ateo alcuni credenti definivano anche coloro appartenenti a religioni diverse dalla propria.
Cenni storici
I primi pensatori a negare l'esistenza degli dei (ateismo teorico), furono alcuni sofisti greci, come Diagora di Mileto, Crizia, Protagora, mentre si può parlare di ateismo pratico per i sostenitori del materialismo come Epicuro e Lucrezio che, pur non negando esplicitamente l'esistenza delle divinità, sostenevano che non potesse esistere alcuna interazione con le attività umane.
Non sono documentati casi significativi di ateismo in età medievale, mentre questa visione del mondo ricomparve in alcuni filosofi rinascimentali come Pietro Pomponazzi. L'ateismo ha una rilevante ripresa con l'Illuminismo, con il barone Paul d'Holbach e Julien Offray de La Mettrie. Importante è la figura di Jean Meslier, curato alla guida della parrocchia di Etrèpigny, vicino a Mézières nelle Ardenne per circa 40 anni. Dopo avere svolto con diligenza e insospettabile apparenza di fede il suo compito per tutto questo tempo, questo prete, alla sua morte avvenuta nel 1729, lascia due sorprendenti lettere e una grande opera di circa 3500 pagine a stampa. Gli sviluppi della fisica e della matematica conducono anche ad aprire un dibattito sul determinismo (Laplace).
Nell'Ottocento la popolarità dell'ateismo aumentò moltissimo, in conseguenza anche alle scoperte scientifiche della biologia (la teoria dell'evoluzione di Charles Darwin), dell'antropologia e dell'idea della possibilità di dominare la natura derivante dalla rivoluzione industriale. L'ateismo fu portato avanti dai filosofi della sinistra hegeliana come Ludwig Feuerbach e divenne un aspetto fondante del materialismo dialettico di Karl Marx e Friedrich Engels, così come del positivismo (Auguste Comte, Félix Le Dantec).
Max Stirner, pseudonimo di Johann Kaspar Schmidt, contemporaneo di Marx, nel 1845 pubblica L'unico e la sua proprietà, opera che verrà idolatrata e odiata, in cui con un ateismo senza mezzi termini critica Feuerbach, Bauer e i comunisti, fa tabula rasa di tutta la filosofia precedente e dei fantasmi dell'irrazionale, propugnando un estremo individualismo e adottando, anzi, proprio il termine egoismo. Stirner fu, di volta in volta, definito profeta dagli anarchici, dai fascisti, dai libertari. Lo stesso Friedrich Nietzsche fu folgorato da Stirner, tanto che temette di essere accusato di plagio. Va ricordato anche l'ateismo di Arthur Schopenhauer, da alcuni definito l'ateismo della disperazione'.
Nell'Ottocento la maggior parte delle nazioni occidentali aveva il cristianesimo come religione di stato e gli atei potevano essere accusati di blasfemia. In Gran Bretagna il libero pensatore Charles Bradlaugh fu ripetutamente eletto in Parlamento, ma fino alla sua quarta elezione non poté prendere posto in aula perché rifiutava di prestare giuramento sulla Bibbia. Nel Novecento, in Occidente queste leggi sono state cancellate o abbandonate di fatto. Durante il periodo della Guerra Fredda, l'Unione Sovietica e la maggior parte dei regimi che si definivano comunisti portarono avanti l'ateismo di stato e l'opposizione alle religioni organizzate, malgrado ci fossero compromessi con esse.
In età contemporanea l'ateismo si è diffuso enormemente ed è spesso associato al razionalismo; in questa chiave va ricordato il filosofo inglese Bertrand Russell.
Dibattiti sull'ateismo
Le discussioni sull'esistenza di Dio e sulla sua influenza sugli uomini riguardano questioni fondamentali per le persone e in varie circostanze possono avere conseguenze rilevanti sul piano del consenso ideologico e politico. Non può quindi stupire che i dibattiti relativi spesso assumono toni aspri e prese di posizione faziose; talora viceversa si concludono con toni compromissori ed ambigui. Tutto questo va a detrimento della comprensione delle posizioni e delle possibilità di dialogo, possibilità tanto importante tra tutti gli uomini di buona volontà, credenti o non credenti che siano.
Il termine ateo viene spesso utilizzato in senso, almeno parzialmente, dispregiativo nell'ambito della visione cristiana, per cui l'ateo è colui che nega un'entità di cui si dà per certa l'esistenza e che costituisce un riferimento etico.
Da parte loro, talvolta gli atei rifiutano di essere definiti secondo la contrapposizione «Dio esiste / Dio non esiste», e affermano semplicemente di possedere una visione naturalistica del mondo, che rifiuta tutti gli approcci mistici o soprannaturali, relegandoli all'ambito della superstizione e delle credenze: il concetto è esemplificato da questi ultimi con l'asserzione Non credo in Dio per lo stesso motivo per cui non credo a Babbo Natale o alla Befana.
Altre volte l'ateismo viene accusato di esprimersi in forme fideistiche: assumendo cioè come un postulato l'affermazione che "Dio non esiste", e accusando con forte veemenza verbale quanti invece credono nell'esistenza di Dio.
Alcune stime sul numero di atei nel mondo :
Britannica Book of Year (1994): 1 miliardo e 154 milioni di atei e agnostici nel mondo.
La World Christian Encyclopedia annuncia 1 miliardo e 71 milioni di agnostici e 262 milioni di atei nel mondo nel 2000.
Un'inchiesta condotta in 21 paesi su un campione di 21.000 persone pubblicata nel dicembre 2004 annuncia che il 25% degli europei occidentali si definisce ateo contro il 12% nei paesi dell'Europa centrale e orientale.
Da:
it.wikipedia.org/wiki/Ateismo