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duemulini
00martedì 22 febbraio 2005 13:15
Potrebbe interessare a qualcuno: si può ricevere gratis il quotidiano Avvenire, direttamente a casa, ogni giovedì e fino ad Agosto 2005. Basta seguire le istruzioni al seguente link:
http://www.gmg2005.glauco.it/pls/gmg2005/consultazione.mostra_pagina?id_pagina=559
[SM=g27822]

Io l'ho fatto e l'ho ricevuto la scorsa settimana!
The Red baron
00martedì 22 febbraio 2005 16:57

e a settembre ti mandano il conto????

Ciao,
duemulini
00martedì 22 febbraio 2005 17:54
Nessun conto, assolutamente gratis. Carpe diem... [SM=g27824]
Polymetis
00martedì 22 febbraio 2005 22:22
Ma è per la pastorale giovanile! C'è un limite di età?

A presto
maurizio pederzini
00mercoledì 23 febbraio 2005 01:16
Grazie Mario dell’informazione.
Io ho il piacere di leggere “Avvenire” tutti i giorni, mi viene gentilmente dato il pomeriggio dal parroco della parrocchia vicino casa. Sono un ammiratore di Mons. Ravasi e del suo “Mattutino”.
Lo acquisto la domenica perché in abbonamento non arriva.
Interessante l’inserto “E’ VITA” propaganda elettorale in favore della Legge 40 sulla fecondazione assistita, dove dopo avere spiegato che il pre/embrione “E’VITA” si invita i cattolici a boicottare le elezioni referendarie non andando a votare.
Venendo meno ad un diritto civico. Quel giorno, coerentemente, Testimoni di Geova e cattolici, tutti uniti al MAREEE.
Il fine giustifica il mezzo. Macchiavelli non era un evangelista ma......

Ciao
Maurizio
duemulini
00mercoledì 23 febbraio 2005 09:02
Per Polymetis:
Non so se c'è un limite di età, ma non credo, l'avrebbero scritto. Comunque ho chiesto informazioni e ti saprò dire.

Per Maurizio:
Andare a votare ad un referendum abrogativo è un diritto civico tanto quanto lo è non andare a votare. La nostra Costituzione afferma che se al referendum non si raggiunge il quorum esso non è valido, per cui indirettamente anche il non andare a votare rappresenta un "voto". Ed è un diritto. [SM=g27838]
Polymetis
00mercoledì 23 febbraio 2005 15:09
"Il fine giustifica il mezzo. Macchiavelli non era un evangelista ma......"

Falso storico, esattamente come l'inesistente "eppur si muove" di Galileo. La frase "il fine giustifica i mezzi" in Machiavelli non è attestata.

A presto
maurizio pederzini
00giovedì 24 febbraio 2005 00:45
>>>Falso storico, esattamente come l'inesistente "eppur si muove" di Galileo. La frase "il fine giustifica i mezzi" in Machiavelli non è attestata.
---------------------------------
Perbacco Polymetis, è gravissimo.
Attendo una smentita scritta dai due interessati.

Ciao

Polymetis
00giovedì 24 febbraio 2005 12:48
Re:

Scritto da: maurizio pederzini 24/02/2005 0.45
>>>Falso storico, esattamente come l'inesistente "eppur si muove" di Galileo. La frase "il fine giustifica i mezzi" in Machiavelli non è attestata.
---------------------------------
Perbacco Polymetis, è gravissimo.
Attendo una smentita scritta dai due interessati.

Ciao




Se trovi un buon medium fammi sapere, ma nel frattempo ci atterremmo al consensus omnium bonorum, ossia a ciò che insegnano i nostri letterati. Non è stato possibile rintracciare la frase “il fine giustifica i mezzi” in nessuno scritto di Machiavelli, né è stato possibile rinvenire la frase “Eppur si muove” in alcun documento anteriore al 1757,data in cui la frase fu inventata, a Londra, da un giornalista chiamato Giuseppe Baretti. La storia è piena di falsi, basti pensare al celebre: “Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi".

A presto

[Modificato da Polymetis 24/02/2005 12.50]

maurizio pederzini
00lunedì 28 febbraio 2005 01:18
>>>“Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi".
-----------------------------
Perbacco, non mi è nuova. Teologicamente perfetta. :-((

Ciao Maurizio
maurizio pederzini
00lunedì 28 febbraio 2005 02:11
>>Andare a votare ad un referendum abrogativo è un diritto civico tanto quanto lo è non andare a votare. La nostra Costituzione afferma che se al referendum non si raggiunge il quorum esso non è valido, per cui indirettamente anche il non andare a votare rappresenta un "voto". Ed è un diritto.
Saluti, Mario
---------------------------------------
Caro Mario, l'istituzione del quorum, è stato messo per dare legittimità numerica al quesito in discussione.
Se risultasse che al referendum i votanti fossero pari al numero dei soli firmatari, ne risulterebbe una contraddizione democratica.
Ma venendo a "questo" referendum, non si tratta di attuare una forma democratica, "l'astensione", di volontà dell'elettore.
La Chiesa "intesa come magistero" non ha detto, votate no, nè ha lasciato libertà di coscienza. Ha attuato una azione politica cercando di risolvere un problema che ha tra i propri fedeli battezzati.
Perchè non ha detto "fedeli al referendum votate "no"?" E' evidente la consapevolezza di sostenere una posizione non capita dalla sua gente e ha paura che se il quorum passa i voti saranno a Lei avversi.
Ha il timore che dentro alla cabina elettorale il "fedele" in coscienza voterà "si".
Per evitare questo hanno pensato ad invitarli a starsene a casa, escludendo conflitti di coscienza.
Non lo hanno fatto per il divorzio, per l'aborto, e per evitare un altra sconfitta democraticamente epressa, boicottano l'elezione.
Questo si chiama "paura" di perdere, gentile Mario.

Ciao
Maurizio
duemulini
00lunedì 28 febbraio 2005 09:28
Ti fai male i conti, caro amico Maurizio.
Chiedere agli elettori di astenersi, o meglio, di non votare, significa far uso di un'arma in più che chi è per il "no" ha: il mancato raggiungimento del quorum. Nient'altro.
Non capisco cosa c'entri la paura di perdere: forse che i radicali e gli ancora oggi illusi comunisti non hanno paura di perdere? [SM=g27813]
maurizio pederzini
00lunedì 28 febbraio 2005 11:30
Ti fai male i conti, caro amico Maurizio.
Chiedere agli elettori di astenersi, o meglio, di non votare, significa far uso di un'arma in più che chi è per il "no" ha: il mancato raggiungimento del quorum. Nient'altro.
---------------------------------------------
Caro Mario, non è un caso così semplice come tu, ma ti capisco, vuoi fare pensare.
Perchè questa "arma" viene usata solo in questo referendum? Perchè i cattolici vengono "chiamati" all'astensione? Come già ti ho detto, per divorzio e aborto non l'anno fatto.
In una competizione referendaria, l'astensione organizzata, è si legittima, ma perchè si chiede?
Perchè si sa, in partenza, che le propie posizioni sono deboli agli occhi dell'elettorato. Ed è il timore che, il "fedele" cattolico, all'interno del seggio elettorale, voti in coscienza, e quindi voti "si".
Altrimenti, se non ci fossero questi timori, perchè non invitare i cattolici a votare "no"?
Anche Craxi, sapendo che le sue argomentazioni erano politicamente deboli, in un referendum invitò all'astensione invitando gli italiani a recarsi al mare!

Caro Mario, l'astensione, oltre che moralmente deprecabile è uno strumento di debolezza.

>>>Non capisco cosa c'entri la paura di perdere:
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I promotori del referendum, hanno raccolto le firme per svolgere una competizione politica sui temi in discussione. Sperando di vincere un confronto sui contenuti. Alla pari.
Ripeto.
L'invito al boicotaggio è uno strumento di chi sa non avere forza di convinzione.

Ciao
Maurizio
duemulini
00lunedì 28 febbraio 2005 13:24

In una competizione referendaria, l'astensione organizzata, è si legittima, ma perchè si chiede?


Per evitare che questioni così importanti e così complessi possano ridursi a semplicistiche scelte tra un sì e un no. Perchè ti complichi la vita?



Perchè si sa, in partenza, che le propie posizioni sono deboli agli occhi dell'elettorato



Un po' demagogica questa frase, non credi?
Se le argomentazioni sono deboli perchè avete tutta questa paura che il quorum non venga raggiunto?
maurizio pederzini
00lunedì 28 febbraio 2005 15:44
>>>Per evitare che questioni così importanti e così complessi possano ridursi a semplicistiche scelte tra un sì e un no. Perchè ti complichi la vita?
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A, Mario Mario.
Boicottare il referendum con l'astensione invece è una scelta impegnata?

>>>Un po' demagogica questa frase, non credi?
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Caro Mario, ti ho posto una domanda in diversi messaggi, ma non mi hai risposto.
Se la mia è demagogia, perchè per divorzio e aborto il clero ha invitato a votare? E considerando che anche questi due quesiti erano "importanti e complessi" perchè si scelse il semplicistico "si" "no"?

>>>Se le argomentazioni sono deboli perchè avete tutta questa paura che il quorum non venga raggiunto?
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Non raggiungere il quorum, in una democratica dialettica politica è per tutti una sconfitta. Perchè vorrebbe dire che non si è riusciti a raggiungere i sentimenti dell'elettore.
In questo caso, la paura di perdere, è del magistero cattolico che vuole fare fallire il referendum invitando i suoi fedeli a boicottare le urne.
Facendo questo invito, allontana il cattolico singolo, anche nella "tribuna elettorale" in modo che si disinteressi del problema.
Lo prova la risposta che il parroco della parrocchia del mio quartiere mi ha dato quando gli ho chiesto se organizzava incontri sul problema della fecondazione assistita, che è stata:
"Ma no, cosa vuoi che facciamo, dal momento che non andremo a votare?"
Tanto, caro Mario, per il popolo italiano ha già deciso la Santa Sede e il Governo Berlusconi.

Ciao
Maurizio
duemulini
00lunedì 28 febbraio 2005 17:41

A, Mario Mario.
Boicottare il referendum con l'astensione invece è una scelta impegnata?


A Maurizio, Maurizio. Per te essere obbligati a dover scegliere tra un sì ed un no in una materia come questa ti sembra ragionevole? Hai mai sentito parlare di tutte le diatribe attorno all'oppurtintà dell'utilizzo dello strumento referendario per legiferare?

Se la mia è demagogia, perchè per divorzio e aborto il clero ha invitato a votare? E considerando che anche questi due quesiti erano "importanti e complessi" perchè si scelse il semplicistico "si" "no"?


Non conosco cosa consigliò il mondo cattolico allora, non ero neanche nato forse (adesso non ricordo la data di quei referendum) e se lo ero comunque stavo migliaia di Km lontano dall'Italia. In ogni caso, potrebbe essere semplicemente un cambio di strategia. Non lo so, e non capisco neanche l'importanza di questa cosa. Allora consigliò di votare no (mi fido di te), oggi consiglia il non voto, entrambi strumenti legittimissimi... beh, che ti cambia?


Non raggiungere il quorum, in una democratica dialettica politica è per tutti una sconfitta. Perchè vorrebbe dire che non si è riusciti a raggiungere i sentimenti dell'elettore.


Forse per te, per me no. Se si parla di referendum, non di elezioni, per me gli italiani possono manifestare la loro volontà anche non votando. E la chiamo democrazia costituzionale, non sconfitta.


In questo caso, la paura di perdere, è del magistero cattolico che vuole fare fallire il referendum invitando i suoi fedeli a boicottare le urne


Se ammetti che anche radicali e comunisti hanno paura di perdere, te la concedo.
Qualsiasi strategia metti in campo, potresti dire: lo fai per paura di perdere...


Tanto, caro Mario, per il popolo italiano ha già deciso la Santa Sede e il Governo Berlusconi


La Santa Sede non ha deciso niente, se non annunciare ciò in cui crede.
Il Governo Berlusconi ha deciso cosa? Che io sappia è stato il Parlamento a votare questa legge. E lo sai cosa rappresenta il Parlamento?
Hasta la vista!
maurizio pederzini
00lunedì 28 febbraio 2005 21:56
>>> Hai mai sentito parlare di tutte le diatribe attorno all'oppurtintà dell'utilizzo dello strumento referendario per legiferare?
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Si Mario, qualche nozioncina di diritto costituzionale ce l'ho.

>>>>Non conosco cosa consigliò il mondo cattolico allora,
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Siamo negli anni 70, Mario. Il mondo cattolico si schierò per il voto. Non per l'astensione.

>>>Forse per te, per me no. Se si parla di referendum, non di elezioni, per me gli italiani possono manifestare la loro volontà anche non votando. E la chiamo democrazia costituzionale, non sconfitta.
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Analizziamo per bene questa tua affermazione:"per me gli italiani possono manifestare la loro volontà anche non votando".
Al referendum si vota "si" o "no" oppure se non si raggiunge il quorum si invalida l'elezione referendaria.
Cosa succede? La legge da abrogare o gli articoli come in questo caso, rimangono.
Come rimangono se in questa tornata prevalesse il "no".
Qui, Mario, gli italiani sono chiamati dal gruppo dirigente cattolico, a boicottare l'elezione, non a votare "no".
Il clero cattolico non vuole che i cattolici votino. Ecco la paura, Mario. Hanno paura che recandosi alle urne votino a favore della modifica.
L'astensione potrebbe essere espressione democratica, (seppure una sconfitta) se fosse volontà autonoma del cittadino, non pianificata per un fine politico.

>>>Se ammetti che anche radicali e comunisti hanno paura di perdere, te la concedo.
Qualsiasi strategia metti in campo, potresti dire: lo fai per paura di perdere...
---------------------------------
Sarebbe interessante potere capire cosa intendi per "comunisti".
Comunque i promotori del referendum sono sicuri di vincerlo.

>>>La Santa Sede non ha deciso niente, se non annunciare ciò in cui crede.
-------------------------------
Parlavo della legge, amico mio.

>>>Il Governo Berlusconi ha deciso cosa? Che io sappia è stato il Parlamento a votare questa legge.
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In aula si sono visti voti incrociati, alcuni della maggioranza contro e alcuni della minoranza a favore.
Cio non toglie che è e rimane una legge del governo in carica che l'ha presentata.

>>>E lo sai cosa rappresenta il Parlamento?
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So che interessi rappresenta la "maggioranza" di questo Parlamento. Ecco perchè si è andati al referendum popolare.

>>>Hasta la vista!
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Hasta la victoria sempre!
Maurizio
Polymetis
00lunedì 28 febbraio 2005 23:14
“L'astensione potrebbe essere espressione democratica, (seppure una sconfitta) se fosse volontà autonoma del cittadino, non pianificata per un fine politico.”

Stai ponendo un problema che non esiste. Se infatti boicottare il referendum è il modo più sicuro per farlo fallire allora ben venga l’astensionismo di massa. I cattolici non sono robot guidati dal Vaticano, seguire la propria fede non andando a votare è una scelta autonoma. Scegliere autonomamente di conformarsi ai suggerimenti della Chiesa non è una contraddizione in termini, è decidere da che parte stare.

“Il clero cattolico non vuole che i cattolici votino. Ecco la paura, Mario. Hanno paura che recandosi alle urne votino a favore della modifica.”

No, veramente hanno paura che recandosi alle urne si raggiunga il quorum.

A presto
maurizio pederzini
00martedì 1 marzo 2005 00:22
>>>Stai ponendo un problema che non esiste. Se infatti boicottare il referendum è il modo più sicuro per farlo fallire allora ben venga l’astensionismo di massa. I cattolici non sono robot guidati dal Vaticano, seguire la propria fede non andando a votare è una scelta autonoma. Scegliere autonomamente di conformarsi ai suggerimenti della Chiesa non è una contraddizione in termini, è decidere da che parte stare.
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Guarda Polymetis. Serenamente ritengo che il quorum si raggiunga e che passi la modifica alla legge perchè come giustamente affermi "i cattolici non sono robot giudati dal Vaticano" e come hanno fatto per il "divorzio" si recheranno alle urne e lì, voteranno contro l'indicazione del Vaticano.
La Conferenza episcopale italiana cerca di mettere, con il non voto, in sordina la campagna referendaria. E, leggo, che preme sul Governo per datare il voto a giugno inoltrato. Un'altro craxiano "tutti al mare".

>>>No, veramente hanno paura che recandosi alle urne si raggiunga il quorum.
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Caro Polymetis, cosa vuole dire, che hanno timore di trovarsi nell'urna la maggioranza di schede a favore della modifica dei quettro referendum?
E sì. Raggiungere il quorum, fa paura solo se si parte perdenti. Ora mi sembra che questo sia il contendere. La Conferenza episcopale italiana, ha dato questa indicazione perchè sa di avere una posizione debole, non capita, dai "suoi" fedeli elettori.
Altrimenti se fosse l'incontrario, non avrebbe senso, come non lo ha fatto in altre occasioni, l'invito all'astensione.

Ciao
Maurizio
p.s.
Giusta la tua osservazione sul Macchiavelli (mi sono messo in contatto, con il medium) E' una interpretazione data, da altri, della lettura del suo Principe.
Così si afferma alla U.T.E.T.




duemulini
00martedì 1 marzo 2005 09:07

La Conferenza episcopale italiana, ha dato questa indicazione perchè sa di avere una posizione debole, non capita, dai "suoi" fedeli elettori.



Frase tipica di una campagna elettorale (e in quanto tale poco credibile [SM=g27838] ).
Comunque, è il contrario. Chiedere il non voto è un doppio no e quindi va motivato doppiamente, cosa che, come sai, avviene, e con argomentazioni condivise persino da moltissime personalità del mondo scientifico (tutti plagiati dal Vaticano!?!).


Comunque i promotori del referendum sono sicuri di vincerlo.


Infatti. La Bonino afferma addirittura che il 70% dei cattolici, in base ai sondaggi, è a favore! Già, in campagna elettorale le bugie sono ammesse! [SM=g27825]

Comunque, caro Maurizio, ho espresso le mie modestissime opinioni, e penso che avrai pure capito cosa... non andrò a fare a questo referendum. [SM=g27828]
maurizio pederzini
00martedì 1 marzo 2005 10:46

>>>Comunque, caro Maurizio, ho espresso le mie modestissime opinioni, e penso che avrai pure capito cosa... non andrò a fare a questo referendum.
---------------------------------
O.K. caro Marco, ho capito che attuerai la...."strategia teocratica"
Ci vediamo al mare, solito posto. Io arriverò leggermente in ritardo, e penso che avrai capito cosa....andrò a fare questo referendum.

>>>Saluti, Mario
-----------------
Strasaluti, Maurizio


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