LAMEZIA TERME - Atto intimidatorio lunedì a tarda sera in una traversa di viale Marconi. È l'ultimo episodio di una lunga serie, e questa volta è stata presa di mira la Sala del Regno dei testimoni di Geova, al numero 11 di Via Innocenzo IX. La sede religiosa si trova al piano terra di un palazzo a tre piani dove abitano cinque famiglie.
Gli attentatori hanno incendiato l'ingresso principale cospargendolo di liquido infiammabile. Il fuoco ha provocato leggeri danni alla saracinesca dell'ingresso dell'oratorio dove si riuniscono i fedeli. I maggiori danni li ha provocati il fumo denso e nero che si è sprigionato durante l'incendio che non ha provocato ulteriori danni grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco avvisati dai condomini. Le fiamme sono state circoscritte in breve tempo ed è stato evitato il peggio.
Che il gesto sia di natura dolosa, non ci sono dubbi. Sul luogo sono stati ritrovati residui di una bottiglia di plastica. Sull'episodio indagano i carabinieri della Compagnia lametina che dovranno ora fare piena luce sul primo atto d'intimidazione contro una comunità religiosa.
In Italia i testimoni di Geova stanno per compiere cent'anni. La loro prima comunità nacque a Pinerolo nel 1908, dove nel 1925 tennero anche il loro primo convegno. Questa religione, che ora conta oltre 300 mila fedeli ed è la seconda nel nostro paese, ebbe sino al secondo conflitto mondiale un'espansione molto modesta. Riuscì con molta fatica a dar vita a piccoli gruppi in varie province (Pescara, Teramo, Trento, Vicenza, Ravenna, Sondrio, Aosta, Avellino, Foggia) riuscendo poi a spingersi in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Gli atti di intimidazione in città stanno diventando appuntamenti quasi quotidiani. Nelle ultime settimane c'è stata un'escalation criminale fatta anche di attacchi a commercianti, singolo cittadini, operatori economici. L'ultimo episodio, quello più grave, si è verifica nel parcheggio della ditta di trasporti Bilotta, la sera del 17 ottobre scorso, quando sono stati dati alle fiamme tre autobus andati completamente distrutti.
Fonte: gazzettadelsud.it
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Bruno