A proposito di privacy

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vally82
00domenica 12 dicembre 2004 12:40
Guardate cosa ho trovato navigando nel sito del mio quotidiano preferito ovvero "La Repubblica".
L'articolo è vecchio però l'ho trovato molto interessante e capirete subito il perchè.

La Conferenza episcopale italiana approva un decreto
per difendere la riservatezza dei fedeli

La privacy
entra in parrocchia





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ROMA - Sanno un po' tutto dei loro fedeli. Dalla nascita a tutte le tappe della vita. Battesimo, cresima, matrimonio: dati che vivono nei registri parrocchiali e che finora non erano blindati come privacy vorrebbe. Ma la Chiesa sta al passo con i tempi: così la Conferenza episcopale italiana, d'intesa con la Congregazione vaticana dei Vescovi, ha approvato un decreto per tutelare i dati personali dei fedeli.

D'ora in poi mariti, fratelli, cugini, persino genitori non potranno accedere ai dati personali del loro caro. E nessuno potrà informarsi sui dati "religiosi" di nessun altro. Il futuro ha per caso alle spalle un matrimonio religioso non concordatario? Quando e dove è stata battezzata la futura nuora? Finora bastava spulciare negli archivi delle parrocchie, ma d'ora in poi niente di tutto ciò sarà. Per ottenere qualsiasi informazione occorrerà che l'interessato firmi il suo consenso a che quei "dati sensibili" vengano depositati nelle mani di un altro (come avviene, per intenderci, se un congiunto vuole ritirare una cartella clinica). E il tutto avverrà sotto la stretta sorveglianza del sacerdote responsabile.

Il decreto della Cei nasce in conseguenza dell'entrata in vigore della legge sullla privacy approvata dal Parlamento il 31 dicembre 1996. Il decreto sulla privacy di fatto integra ed estende il canone 220 del Codice di diritto canonico. L'ordinamento canonico afferma il diritto di ciascuno alla tutela della riservatezza nella vita privata. Lo scopo del decreto della Cei è quindi quello di garantire che l'acquisizione, la conservazione e l'utilizzazione dei dati personali relativi ai fedeli, agli enti ecclesiastici, alle aggregazioni ecclesiali "nonché alle persone che entrano in contatto coi medesimi soggetti", si svolgano in pieno rispetto del diritto della persona (come stabilito dal canone 220).

Ma attenzione, una volta iscritti nei registri, non ci si potrà cancellare per nessun motivo. Questo aspetto è stato inserito nel decreto a seguito di alcuni casi riguardanti testimoni di Geova che, dopo avere abbracciato la nuova confessione religiosa, volevano essere cancellati dai registri del battesimo.

Un'ampia parte del decreto riguarda il segreto d'ufficio, che rimane anche dopo la cessazione dell'incarico. Chiunque viola la privacy dei fedeli causando un danno materiale o morale "attraverso l'illegittima acquisizione, conservazione o utilizzazione dei dati personali è tenuto alla riparazione dei danni" ed è punito secondo le pene previste dal canone 1389 del codice canonico (che arrivano anche alla privazione dell'ufficio).

(2 marzo 2000)

vally82
00domenica 12 dicembre 2004 12:43
A tutti gli espulsi e ai dissociati
...Quindi, ahimè, il decreto prevede che i nostri dati non possano essere cancellati per nessun motivo, tuttavia se notiamo un uso improprio di essi possiamo far valere i nostri diritti.

Che ve ne pare?

VALENTINA [SM=g27822]
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