Malachia vescovo irlandese che profetizzò le succesioni papali,bisogna credere alle sue profezie?

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Sal77
00lunedì 25 aprile 2005 19:13
Intorno al 1140 il vescovo Irlandese Malachia profetizzò le successioni papali, sino al tempo in cui Pietro sarebbe ritornato sulla terra per riprendere le chiavi della Chiesa; secondo alcuni queste profezie sono state scritte con la collaborazione ispirata di San Bernardo. Furono pubblicate per la prima volta dal benedettino dom Arnold Wion nel 1595 nel suo libro "Lignum Vitae". Quello che è strano è che, finora, la stragrande maggioranza di queste profezie si è avverata. Le profezie di Malachia si riferiscono per lo più al luogo di provenienza dei pontefici, allo stemma della famiglia o anche a eventi storici che caratterizzeranno il suo pontificato. Esse sono costituite da 111 motti latini che descrivono in maniera impressionante i 111 papi che si sarebbero avvicendati sul trono di Pietro dal 1143 fino alla fine dei tempi. Che pensare di questo singolare elenco di profezie? Siamo di fronte al divertissement di un monaco o, come suggerisce Vittorio Messori, siamo di fronte a qualche enigmatico "segnale" dall'alto? La maggioranza della critica è schierata ovviamente con l'ipotesi della mistificazione, ma la questione è ben lungi dall'essere risolta e, probabilmente, non lo sarà mai. Proviamo allora a confrontare i motti di Malachia con l'effettiva successione papale, anche se il gioco vale dal 1595 in poi, cioè dalla data in cui il testo apparve stampato. Un sospetto almeno di mistero pare davvero sfiorare queste massime famose. Ecco alcune profezie.... 107 Pastor angelicus

Pio XII (1939-1958)

Eugenio Pacelli fu pastore della chiesa nel corso della seconda guerra mondiale e nel difficile periodo della ricostruzione post-bellica. A lui toccò il compito di essere la guida spirituale e materiale di un mondo che si preparava a risorgere dalla ceneri della guerra.



108 Pastor et nauta

Giovanni XXIII (1958-1963)

Angelo Roncalli fu Patriarca di Venezia e traghettò la Chiesa nel mare ignoto della modernità attraverso il Concilio Vaticano II.



109 Flos florum

Paolo VI (1963-1978)

"Flos Florum", cioè fiore dei fiori, secondo il simbolismo floreale è il giglio. Nello stemma di Giovanbattista Montini appaiono difatti tre gigli.



110 De medietate lunae

Giovanni Paolo I (1978)

Il pontificato di Albino Luciani, già Patriarca di Venezia, è definito "il tempo di una luna" con riferimento al mese lunare. Infatti il suo pontificato durò dal 26 agosto 1978 al 28 Settembre 1978: solo 33 giorni!



111 De labore solis

Giovanni Paolo II (1978 - 2005)

Karol Wojtyla verrà ricordato come il papa polacco, e molto probabilmente Malachia si riferisce al fatto che egli proviene da un paese dell'est (levante del sole); ma c'è anche chi ha appuntato l'attenzione sull'enorme lavoro di diffusione della fede intrapreso durante il suo pontificato: egli è il Papa che in assoluto ha visitato più paesi del mondo, ed ha portato la Chiesa a possedere un "regno" su cui sembra non tramontare mai il sole.



112 De gloria olivae

Benedetto XVI (2005 - regnante)

Il successore di Giovanni Paolo II, il cardinale tedesco Joseph Ratzinger, viene indicato attraverso il segno dell'ulivo, simbolo di pace. Sarà un portatore di pace? Quale incognita si nasconde dietro "la gloria dell'ulivo"? Non è al momento possibile specificare il significato dell'oscura profezia del vescovo irlandese.



113 Petrus romanus

L'ultimo papa prima della fine del mondo. Il nome è quanto mai suggestivo: mentre Pietro I fu il primo pastore della Chiesa cattolica, detentore delle chiavi del cielo, Pietro II dovrà restituire il mandato e chiudere per sempre le porte del mondo. A quest'ultimo papa che chiude la profezia, Malachia ha voluto dedicare non solo un motto, ma alcuni versi latini:

"In persecutione extrema sacrae romanae ecclesiae sedebit Petrus romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibi transactis, civitas septis collis diruetur, ed Judex tremendus judicabit populum suum. Amen."

La traduzione è la seguente: "Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia."

La profezia sulla distruzione di Roma si trova anche in un messaggio trovato nel XVI secolo e attribuito genericamente al Monaco di Padova. In questo messaggio si dice: "Quando l'uomo salirà sulla luna, grandi cose staranno per maturare sulla terra. Roma verrà abbandonata, come gli uomini abbandonano una vecchia megera, e del Colosseo non rimarrà che una montagna di pietre avvelenate" (Da:"De Magnis tribolationibus et Statu Ecclesiae, stampate a Venezia nel 1527")

Queste profezie, meno conosciute di quelle di Malachia, presentano un vaticinio sulla succesione degli ultimi papi. Giovanni XXIII viene qui presentato come "uomo di grande umanità e dalla parlata francese". Papa Roncalli rappresentò difatti per molti anni la chiesa di Roma a Parigi. Con il suo successore iniziano le tribolazioni della chiesa. In questo tempo "l'ombra dell'Anticristo inizierà a oscurare la Città Eterna".

Significativo è il messaggio che riguarda Giovanni Paolo I: "Passerà rapido come una stella cadente, il pastore della laguna", e infatti papa Luciani, che veniva da Venezia, ebbe un pontificato di 33 giorni.

Giovanni Paolo II: "Verrà da lontano e macchierà col suo sangue la pietra [...] e verrà strappato alla vita". Si prevede quindi una conclusione tragica e violenta del pontificato di papa Wojtyla, che invece ci ha lasciati il 2/4/2005 a causa di uno shock settico, che era stato causa anche della morte di Paolo VI.

Secondo questa stramba profezia rimangono ancora due pontefici. Il primo sarà un "seminatore di pace e di speranza, in un mondo che vive l'ultima speranza"; il secondo verrà a Roma da terre lontane "per incontrare la tribolazione e la morte". Che aggiungere? Chi vivrà, vedrà.



(Grazie al sito web.tiscali.it/ky/malachia_papi.htm)

Achille Lorenzi
00lunedì 25 aprile 2005 19:42

Scritto da: Sal77 25/04/2005 19.13 Intorno al 1140 il vescovo Irlandese Malachia profetizzò le successioni papali, sino al tempo in cui Pietro sarebbe ritornato sulla terra per riprendere le chiavi della Chiesa ...

A proposito di questo pseudo profeta e delle sue "profezie", si veda la seguente pagina:

www.cicap.org/rubriche/osservat/osservat.php?050404.html

Saluti
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 25/04/2005 20.11]

catechista
00lunedì 25 aprile 2005 20:44
Re: a Sal 77
(Grazie al sito web.tiscali.it/ky/malachia_papi.htm)
__________________________________________________

Non ho capito in che consiste la tua domanda dopo questo lungo copia-incolla. Qual'è la tua tesi? Cosa vuoi dirci? E soprattutto che c'entra questo interesse enigmistico con il tuo problema religioso - secondo me molto più serio e importante - che ci hai comunicato in altri post?

Lo sai che dal punto di vista cattolico queste "profezie" sono una autentica nullità?
Sal77
00lunedì 25 aprile 2005 23:23
x Catechista
X catechista tu mi rispondi Non ho capito in che consiste la tua domanda dopo questo lungo copia-incolla. Qual'è la tua tesi? Cosa vuoi dirci? E soprattutto che c'entra questo interesse enigmistico con il tuo problema religioso.......... Bene ti rispondo con calma...... la mia era soltanto curiosità,volevo sinceramente sapere cosa ne pensavate di questo monaco irlandese,sono venuto ha conoscenza di queste profezie leggendo un'articolo del giornale La Repubblica del 5 Aprile 2005, pochi giorni fà ne hanno anche parlato nel programma di Bruno Vespa porta a porta,mi sono davvero incuriosito è ho fatto una ricerca su internet è sinceramente mi ha colpito molto, ciarlatano o profeta quest'uomo ha indovinato proprio tutto come me lo spiegate? dato che siete più aggiornati di me è molti di voi è praticante cattolico volevo tranquillamente saperne di Più.Ciao e spero che
mi date una tesi più convincente di quella di catechista,che nel suo post finale mi dice Lo sai che dal punto di vista cattolico queste "profezie" sono una autentica nullità? grazie mi hai aiutato molto,dammi le fonti dell'autentica nullità e ti crederò.
Epifanio di Salamina
00lunedì 25 aprile 2005 23:30
Re:
>>>>>>>>>
Intorno al 1140 il vescovo Irlandese Malachia profetizzò le successioni papali,
>>>>>>>>

Queste profezie sono un falso noto ed arcinoto, mai scritte da Malachia ma fabbricate 500 anni dopo la sua morte.
Chissà perché la gente le legge ancora
Sal77
00martedì 26 aprile 2005 00:03
X Epifanio
x Epifanio di Salamina tu mi dici,Queste profezie sono un falso noto ed arcinoto, mai scritte da Malachia ma fabbricate 500 anni dopo la sua morte.Io ti rispondo chi è stato allora ha scrivere queste profezie ? secondo me chi la scritte è un mago....un vero profeta soprattutto gli ultimi 5 papi l'autore li decrive perfettamente...quindi mi domando in buona fede ci può essere la mano del diavolo ? se nessuno ci crede.Scusa la mia ignoranza.
Achille Lorenzi
00martedì 26 aprile 2005 06:26
Re: X Epifanio

Scritto da: Sal77 26/04/2005 0.03
x Epifanio di Salamina tu mi dici,Queste profezie sono un falso noto ed arcinoto, mai scritte da Malachia ma fabbricate 500 anni dopo la sua morte.Io ti rispondo chi è stato allora ha scrivere queste profezie ? secondo me chi la scritte è un mago....un vero profeta soprattutto gli ultimi 5 papi l'autore li decrive perfettamente...quindi mi domando in buona fede ci può essere la mano del diavolo ? se nessuno ci crede.Scusa la mia ignoranza.

Intervengo per farti notare che il link alla pagina del CICAP che ti ho segnalato da una risposta esauriente a queste tue domande:

www.cicap.org/rubriche/osservat/osservat.php?050404.html

Ne quoto alcune parti: «Peccato che della Profezia si sia cominciato a parlare solo a più di 400 anni dalla morte del suo autore, sul finire del XVI secolo: dopo essere stata conservata secondo alcuni nel monastero di San Bernardo di Clairvaux, grande amico di Malachia, secondo altri in Vaticano se non addirittura negli inevitabili archivi segreti dei Templari (come sostiene il nostradamologo Jean-Charles de Fontbrune).
Un fatto comunque è certo: che la Profezia comincia a circolare a ridosso del Conclave che nel 1590 si sarebbe concluso con l’elezione di Gregorio XIV (75° papa dell’elenco).

Il che equivale a dire che ben 74 motti su 112 potrebbero rientrare nella categoria delle profezie post eventum: potrebbero cioè essere stati costruiti ad arte in modo di farli corrispondere a dettagli noti di personaggi storici. ...

La Profezia desta sin dall’inizio gran sospetto negli ambienti della Chiesa cattolica, ma è soprattutto a partire dalla fondazione nel 1643 della scuola critica di storiografia ecclesiastica guidata dal gesuita belga Jean Bolland (i cosiddetti bollandisti) che ha inizio un’operazione di sistematico debunking destinato a gettare serie ombre sull’autenticità dell’elenco. ... punta risolutamente il dito contro il domenicano François-Alphonse Chacon (o Ciacconius) che non si sarebbe limitato a revisionare il testo e a stabilire i collegamenti con i motti per i 74 papi iniziali - come sin’allora si era di solito ritenuto - ma dal quale sarebbe stato materialmente fornito il manoscritto originale. Intervento quanto mai sospetto, tenuto conto dell’attività di Chacon/Cicconius quale lobbista impegnato ad appoggiare la candidatura del cardinale decano Girolamo Simoncelli da Orvieto nel Conclave che nel 1590 doveva scegliere il successore di Urbano VII. ...».

Si tratterebbe quindi di un falso strorico, attribuito a questo François-Alphonse Chacon.
Per quanto riguarda la "perfetta descrizione" degli ultimi 5 papi, si tratta semplicemente di "acrobazie interpretative": la parole di questo "profeta" si possono nello stesso modo applicare a chiunque, così come le "quartine" di Nostradamus si "comprendono" - secondo gli interpreti di quest'altro sedicente profeta - solo dopo che gli avvenimenti sono accaduti.

Saluti
Achille
catechista
00martedì 26 aprile 2005 09:17
mi accodo ad Achille che dice
"le parole di questo "profeta" si possono nello stesso modo applicare a chiunque, così come le "quartine" di Nostradamus si "comprendono" - secondo gli interpreti di quest'altro sedicente profeta - solo dopo che gli avvenimenti sono accaduti."

Questo per me è molto significativo. Che senso ha infatti che Dio mandi un profeta per annunciare l'avvenire se non si capisce di cosa si tratta? Come se ne può ricavare un avvertimento utile per la salvezza? Se Dio rivela qualcosa lo fa sempre e solo per la salvezza, per il benessere spirituale dei suoi figli.
Le profezie bibliche non sono degli enigmi. E poi riferimenti così stiracchiati non si possono applicare a vari personaggi?
Con quel sistema interpretativo, anch'io potrei essere "pastor et nauta" dal momento che i miei nonni erano gente di paese, dedita alla pastorizia, e ho navigato nel ventre di mia madre che si è trasperita da Maipù in Argentina a Cellere di Castro in provincia di viterbo.

cinuzza
00martedì 26 aprile 2005 11:11
Da quel che ne so, tempo fa ho proprio letto in un giornale le profezie di Malachia e, se non sbaglio, dopo Giovanni Paolo II doveva esserci un papa nero.

Abbiamo avuto la settimana scorsa conferma che la profezia non si è evverata.

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