Integrazione, una lunga strada

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Achille Lorenzi
00mercoledì 10 novembre 2004 17:41
http://www.lapadania.com/PadaniaOnLine/Articolo.aspx?pDesc=29972,1,1

Gentili Sindaci, lo scorso 4 novembre ho ricevuto una richiesta di utilizzo della tensostruttura di Marcallo con Casone, ubicata all’interno del Parco Ghiotti. La domanda è stata protocollata da Mohammad Taj Malik Taj, in qualità di presidente del “Centro Islamico Umanitario” di Marcallo con Casone, al fine di organizzare una cerimonia di valenza religiosa. Ho così appreso che nel mio Comune ha sede un centro islamico, regolarmente registrato come associazione culturale presso l’Agenzia delle Entrate di Magenta. Ho espresso parere negativo in merito all’utilizzo della tensostruttura fondamentalmente perché si tratta di uno spazio civico utilizzato prevalentemente per manifestazioni pubbliche comunali, feste legate alla tradizione locale o grandi eventi di carattere sovracomunale (come le rassegne “Sporticino” o “Bad MusicTour“).
Non ritengo la tensostruttura un luogo consono ad ospitare un evento di matrice religiosa anche se presentato come “festa culturale”. La comunità islamica, ovviamente, ha diritto di organizzarsi e riunirsi nel rispetto della normativa italiana anche nel territorio dell’Est Ticino. Pertanto ogni Sindaco ha il dovere, in sintonia con le amministrazioni comunali limitrofe, di attivarsi per individuare tutte le possibili soluzioni per soddisfare anche esigenze particolari.
Sono consapevole che la guerra in Iraq, la sanguinosa azione terroristica degli estremisti islamici, l’assassinio di innocenti non ultimo l’omicidio ad Amsterdam da parte di un giovane musulmano del regista e scrittore Theo Van Gogh (autore di un controverso film sulla violenza contro le donne nella società islamica), la mancanza di un rapporto basato sul reale rispetto reciproco delle diversità culturali e religiose, stanno aumentando il senso di insicurezza anche nelle nostre comunità. Non bisogna, però, trascurare un fatto importante avvenuto lo scorso settembre, quando i musulmani moderati italiani hanno diffuso un “Manifesto per la vita”, al fine di schierarsi “in modo totale, assoluto e compatto contro il terrorismo di quanti, strumentalizzando un’interpretazione estremistica e deviata dell’Islam e facendo leva sul fanatismo ideologico, hanno scatenato una guerra aggressiva del terrore contro il mondo intero e la comune civiltà dell’uomo”. Hanno anche auspicato una vera integrazione nel tessuto economico e sociale italiano e rilevato, ammettendone indirettamente il rischio, che “le moschee d’Italia non devono in alcun modo trasformarsi in un cavallo di Troia di ideologie integraliste e di strategie internazionali volte a imporre un potere islamico teocratico e autoritario”.
L’integrazione islamica, quindi, è un percorso tanto complesso quanto delicato che deve avvenire gradualmente, anche perché la periodica scoperta nei centri culturali islamici di integralisti legati alla rete terroristica desta non pochi timori nell’opinione pubblica italiana.
La religione islamica contando circa un milione di fedeli, per la maggior parte immigrati, è diventata la seconda comunità religiosa nel nostro Paese dopo quella cattolica. Gli italiani che si sono convertiti all’Islam sono circa 30 mila. I musulmani non possono ancora contare su un'intesa con lo Stato italiano, come quella che è stata già raggiunta con altre confessioni religiose (valdesi, ebrei, avventisti, evangelici, luterani, buddisti e testimoni di Geova). Da questo accordo dipendono le norme sulla pratica religiosa anche in istituzioni collettive, sul riconoscimento degli effetti civili dei matrimoni islamici, sull'istruzione e per la ripartizione dell'8 per mille. Ci sono tutti gli elementi per avviare un profondo e necessario dibattito tra le amministrazioni comunali, in merito al migliore percorso da intraprendere per favorire la corretta e democratica integrazione delle realtà islamiche presenti nel territorio dell’Est Ticino. Pertanto chiedo ad ogni Sindaco di esprimere la sua opinione in merito, nonché di conoscere quante amministrazioni hanno già maturato delle esperienze con realtà islamiche e quante sono disposte ad ospitare adesso o in seguito delle manifestazioni organizzate da centri culturali islamici. Qualora qualche amministrazione avesse già individuato uno spazio idoneo per accogliere simili iniziative lo faccia sapere che non mancherò di segnalarlo al “Centro Islamico Umanitario” di Marcallo con Casone.
Cordiali Saluti
*Sindaco di Marcallo con Casone
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Una precisazione: L'Intesa con i TdG non è stata ancora ratificata dal Parlamento:«Tra la Repubblica Italiana e la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova è stata stipulata un'intesa ai sensi dell'art. 8 della Costituzione. Il testo, datato 18 novembre 1999 e approvato a maggioranza dal Consiglio dei ministri il 21 gennaio 2000, è stato sottoscritto dal Governo il 20 marzo 2000. A questo schema di intesa non è seguita la legge d'esecuzione (di competenza parlamentare), il che implica che non se ne può assumere l'immediata efficacia nel diritto statuale» (http://it.wikipedia.org/wiki/Testimoni_di_Geova).

Saluti
Achille

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