'GRAZIE A DIO LA MIA VITA E' CAMBIATA'
Si racconta il romeno che stamani e' diventato Testimone di Geova.
Mi chiamo Jon Dincea, ho 45 anni e sono detenuto nella casa circondariale di Vasto. Avevo solo 6 anni quando i miei genitori decisero di separarsi, quindi sono cresciuto in una famiglia divisa. Non era bello stare un po’ con l’uno e un po’ con l’altro. Speravo tanto che i miei tornassero a vivere insieme.Incominciai a rubare all’eta' di 13 anni. Dopo alcuni furti venni arrestato e portato nel carcere minorile di Alexandria e poi in quello di Gaesti (Romania), e vi rimasi sino alla maggiore eta'. Una volta fuori dal carcere ripresi a studiare. Ero molto bravo a scuola ed era mia intenzione fare qualcosa di buono. Certamente non volevo piu' tornare a rubare. Non riuscii a realizzare i miei buoni propositi. Non rubavo per amore del denaro: volevo sentirmi importante, apprezzato, cercavo quello che non avevo mai avuto e che i miei genitori non mi avevano dato. Cercavo qualcosa che colmasse il vuoto lasciato in me dalla mancanza di affetto dei miei genitori.Avevo circa 23 anni quando fui arrestato per la seconda volta. Era il 1985 e sino al 2001 furono piu' i giorni che passai in carcere che quelli in liberta'. Nel 2001 fui arrestato e condannato a 16 anni per vari furti. Tuttora sono detenuto nel carcere di Vasto (Chieti).Venni in Italia nel 1998 per trovare un lavoro onesto. Per assumermi il datore di lavoro mi chiedeva la residenza, mentre il Comune, per concedermi la residenza, mi chiedeva un lavoro. Era come il cane che si morde la coda. Nella citta' di Torino conobbi alcuni miei connazionali e ritornai a rubare. Per ben due volte ho rischiato di essere ucciso dai carabinieri. Una volta il proiettile dell’arma di un carabiniere mi feri' alla testa, ma leggermente, perche' il proiettile venne frenato dal poggiatesta della macchina che avevo rubato per fuggire. Ho conosciuto diverse carceri italiane: Pistoia, Pisa, Pescara e ora Vasto.Non amo raccontare le mie azioni di un tempo, perche' il presente rifiuta completamente il passato. Anche se mi sono pentito di tutto cio' che ho combinato prima e anche se sento nel cuore che Dio mi ha perdonato, il solo pensiero di aver fatto soffrire tante persone mi rende triste, anche perche' ora non saprei come ripagarle. Per mia fortuna ho conosciuto i veri insegnamenti di Cristo Gesu' proprio qui, nel carcere di Vasto. Ho conosciuto persone, come i ministri di culto dei Testimoni di Geova, con una ricchezza spirituale che pensavo non potesse esistere in nessun essere umano. Mi hanno insegnato le verita' della Parola di Dio, la Sacra Bibbia, di cui avevo tanto bisogno e che forse inconsapevolmente ho sempre cercato. Vorrei ringraziare il direttore del carcere e il comandante della polizia penitenziaria, come pure gli educatori e tutti coloro che hanno permesso e collaborato affinche' avessi regolari incontri con il ministro di culto dei Testimoni di Geova per studiare la Parola di Dio.Ora la mia vita e' cambiata. Sono una persona diversa, e questo grazie a Geova Dio che, tramite la Bibbia, ha cambiato il mio modo di pensare, di credere e di vivere. E' proprio come disse Gesu', secondo il Vangelo di Giovanni 5:24: 'Chi ascolta la mia parola e crede a Colui [Dio] che mi ha mandato, ha vita eterna e non viene in giudizio, ma e' passato dalla morte alla vita'.Quando, per la prima volta, ho incontrato il ministro di culto dei Testimoni di Geova in carcere, il mio interesse per la religione era molto scarso, perche' venivo da una totale mancanza di conoscenza di Dio. Col tempo, piu' studiavo la Parola di Dio, piu' cresceva in me la convinzione che Dio esiste, che ci ama davvero e desidera formare una futura nuova societa' sotto la guida del Cristo nella quale non ci saranno più problemi. In poche parole ho acquistato fede in Dio. Dopo circa tre anni, finalmente, ho la piena consapevolezza di aver trovato cio' che mi mancava: la conoscenza di Dio, la felicita' che deriva dall’avere una buona coscienza e dall’avere un buon rapporto con Dio, e una vita con uno scopo nobile. Ora parlo della Bibbia con altri detenuti e sono felice di dare loro una parola di conforto e una speranza per il futuro. Grazie ai miei cambiamenti e al fatto che ho mantenuto una condotta esemplare, questa estate mi è stato concesso dalle autorità un permesso di tre giorni da trascorrere fuori del carcere, per assistere a un raduno dei Testimoni di Geova. Sono stato accolto dai fratelli spirituali come se fossi sempre stato uno di loro. Quanta felicità e serenità ho visto sui loro volti! Non avevo mai visto una cosa del genere.Avrei tanto il desiderio di frequentare tutte le riunioni settimanali dei Testimoni di Geova, così da avere anch’io il privilegio di adorare Geova Dio in felice e fraterna associazione. Speriamo che in futuro sarà possibile. Al raduno di questa estate ho anche assistito al battesimo di nuovi fratelli testimoni di Geova e ho provato una forte emozione. I ministri di culto dei Testimoni di Geova sono molto apprezzati dall’intera Amministrazione del carcere. Persino il Direttore, il quale difficilmente ha parole di apprezzamento nei confronti di qualcuno, è entusiasta del lavoro che i Testimoni di Geova compiono.È difficile accettare la verità e cambiare la propria vita in un luogo come il carcere, ma, se ci sono riuscito io, credo che sia possibile a tutti.Jon Dincea
Fonte:
www.abruzzoreport.com/news/default.asp?id=5207
Finché ci crede la sua vita potrà essere certamente migliore, e sarà più sopportabile anche la sua permanenza in prigione.
L'importante è essere persuasi che si tratti della Verità.
Purtroppo, come sappiamo, questa è solo una pia illusione.
Ma anche le illusioni a volte, specialmente in certe situazioni, possono essere utili o necessarie...
Achille