"Fuori dalle sabbie mobili di Scientology"

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Achille Lorenzi
00giovedì 14 febbraio 2008 05:34
Un'ex membro di Scientology parla dela sua adesione successiva fuori uscita dalla setta, menzionando anche i TdG:

«Tutti noi vogliamo migliorare e viste le loro promesse, in molti si fanno coinvolgere. Ma poi succede che questi gruppi, come anche i testimoni di Geova per esempio, possono prenderti in un momento di particolare debolezza: un lutto, un dispiacere o una malattia».

Link: www.zenit.org/article-13488?l=italian

Achille
francocoladarci
00giovedì 14 febbraio 2008 15:44
Ho letto l'esperienza riportata sul link,che dire,sembra che sia i tdg che scientology siano usciti da uno stesso stampo.
Io divenni tdg sui 25 anni (prima ero un cattolico osservante e praticante),poi riflettendo (con il senno del poi),mi sono convinto della veridicità del detto,"Chi lascia la strada vecchia per quella nuova,sà quello che lascia ma non sà quello che trova),poi a mie spese ho saputo quello che avevo trovato.
Franco [SM=x570870]
Achille Lorenzi
00martedì 31 marzo 2009 22:12
Un articolo pubblicato l'altro ieri da "L'Unità" su una persona che ha abbandonato questo gruppo:

«Un inferno durato 9 anni. Ora voglio solo denunciare»

di Roberto Rossi

Non ha più un’auto, soldi, famiglia, amicizie. Ha ancora una vita e se la tiene stretta. A 42 anni Giacomo Sotgia, artigiano di Gorizia, un passato da kick boxer, è tornato ad essere «carne cruda». Lui che aveva sacrificato tutto per seguire le regole imposte da L. Ron Hubbard, che aveva deciso di credere nel “tethan operante”, nei super poteri, nella reincarnazione, in livelli di spiritualità talmente elevati da garantire la cura di qualsiasi malattia, che nell’aprile del 1999 aveva deciso di seguire le orme di Tom Cruise, senza sapere che quello sarebbe stato l’inizio della sua fine. Lui, si diceva, è tornato «a respirare aria». «Ho vissuto nove anni di inferno, ma sono fuori». Fuori da Scientology. Di nuovo «carne cruda». E cioè, nella terminologia scientologa, un esterno. Una persona da avvicinare. O, più prosaicamente, un cliente. Un potenziale cliente.

Nonostante la pesante borsa che si porta dietro, Giacomo Sotgia cammina veloce. A Gorizia fa freddo. La denuncia, datata luglio 2008, contro Scientology la appoggia sopra un tavolo di un bar al confine con la Slovenia. In quelle sei pagine dattiloscritte, depositate presso la procura di Pordenone, ci sono dieci anni della sua vita e la sua più grande colpa: «Averci creduto». Se prima viveva per Scientology, tanto da diventare un membro dello staff interno, ora Sotgia, che ha perso oltre 90mila euro, di Scientology ne ha fatto una questione di vita. «Tutti devono sapere». Per questo ha denunciato. Nonostante l’anno scorso, con una transazione amichevole, abbia riavuto 44mila euro. Per questo ha messo in piedi un sito internet dove raccoglie denunce di ex. Di tutti quelli che sono finiti nella rete. Molti. Contattati nei modi più disparati.

Giacomo Sotgia, invece, fu coinvolto nella maniera più comune. «Sono stato portato dentro da un amico». Che lo introdusse alle parole di Hubbard nella “chiesa” di Pordenone. Una delle undici esistenti in Italia (Padova, Roma , Torino, Brescia, Catania, Firenze - riservata alle celebrità - Monza, Novara, Verona e Nuoro. Formalmente l’una indipendente dall’altra e tutte no profit, ma di fatto legate alle stesse regole, direttive, listini, provvigioni. Coordinate da una sede principale che è a Vimodrone in provincia di Milano. Dalle chiese, poi, discendono una ventina di missioni. Al fondo della catena ci sono i «city office».

Tutte queste associazioni quanti soldi fanno? Nessuno lo sa. Si può fare una stima. L’organizzazione di Pordenone, che conta circa 200 aderenti, quando Giacomo Sotgia faceva parte dello staff (Mso, Membership-Officer e poi funzionario dei tesseramenti Ias), incassava dai 10 ai 50mila euro a settimana dalla vendita dei servizi (libri e cicli terapeutici). Vuol dire, e ammesso che le altre organizzazioni facciano lo stesso risultato, da un minimo di 5 a un massimo di 20 milioni l’anno. Il tutto senza calcolare le tante donazioni.

Chi entra è sottoposto a un programma di purificazione. Che si chiama “rundown”, Basato sull’assunzione giornaliera di dosi sempre più massicce di diverse vitamine, oltre a sedute di sauna a temperatura elevata dalle durata di 5 ore l’una. In questo modo, secondo la teoria di Ron Hubbard, si dovrebbero espellere tutte le tossine dal proprio corpo e gli «engram» (le negatività accumulate). «Mi avevano promesso che con le terapie e lo stato di “clear” avrei risolto i miei problemi di gastrite nervosa».

Sotgia, chiude la borsa. Lui è fuori ormai. Il confine sloveno è a un passo. «Che voglia di andarsene». Lui e la sua gastrite.
rrossi@unita.it

28 marzo 2009

Link: www.unita.it/news/83448/un_inferno_durato_anni_ora_voglio_solo_de...
involtino.primavera
00martedì 31 marzo 2009 22:19
Anche noi, "con il senno di poi..."
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:29.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com