"Alla ricerca di un Dio"

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Achille Lorenzi
00martedì 15 agosto 2006 13:29
- Chiese e religioni ad Imola e dintorni -

IMOLA - Cos’è la felicità? Che senso ha la vita? Cosa succede dopo la morte? La religione da sempre ha accompagnato l’uomo. C’è chi è nato in un contesto religioso e lo accetta ciecamente e chi invece lo contesta, non è soddisfatto. Allora va alla ricerca. In una civiltà sempre più multiculturale, usanze, costumi e religioni si uniscono o perlomeno imparano a convivere. Come avviene anche nel nostro territorio, dove ci sono diverse altre religioni che vengono praticate oltre al cattolicesimo.

ISLAM La comunità religiosa più numerosa dopo quella cattolica è quella musulmana, 2.500 circa i frequentatori della moschea, provenienti dal Marocco, Albania, Tunisia, Senegal. La sede è in via Verdi, da circa 10 anni. Nonostante abbiano presentato un progetto alle autorità locali per avere una nuova sede a Imola, con annessa un’area per le donne, in quanto gli spazi per la preghiera devono essere separati gli uni dalle altre, non hanno ancora ottenuto risposta. Da poco tempo è stata invece aperta una nuova sede per la preghiera a Toscanella di Dozza, con un’area anche per le donne.

La religione islamica si basa su cinque pilastri: credere in Allah come unico Dio ed in Maometto come suo profeta, pregare 5 volte al giorno: all’alba, a mezzogiorno, a metà del pomeriggio, al tramonto e le ultima due ore dopo il tramonto. La preghiera è obbligatoria per tutti, uomini e donne a partire dai dieci anni. Ognuno è tenuto a fare il possibile per rispettare gli orari della preghiera, in concomitanza con quelli che sono ovviamente gli orari di lavoro. Può inoltre essere effettuata ovunque, inginocchiati su tappetini, in direzione della Mecca. Il venerdì, giorno sacro, bisogna recarsi alla moschea a mezzogiorno. In questa occasione la preghiera è guidata dall’Iman. Prima di pregare bisogna eseguire un’abluzione, cioè per tre volte di seguito lavarsi le mani, la testa, le orecchie, i piedi.
Il digiuno per un mese, chiamato Ramadan. E’ il mese in cui Maometto ricevette la prima rivelazione e cade al nono mese dell’anno lunare, 354 giorni anziché 365, così che nell’arco di 33 anni, un musulmano possa sperimentare il digiuno in tutti i periodi dell’anno. Non si può mangiare dall’alba al tramonto, nè bere, fumare, avere rapporti sessuali. Il Ramadan è considerato un atto di fede, ci si mette alla prova, una forma di resistenza. La Zakàt è invece una sorta di elemosina, una forma d’imposta coranica. Ognuno deve versare una percentuale in base al proprio reddito.
Altra prescrizione, il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita.
Un altro evento importante è La festa del sacrificio, di solito di un montone, una pecora o anche di un cammello. E’ un rito ereditato da Abramo in segno di obbedienza a Dio, quando si dimostrò disponibile a sacrificare la vita del figlio. Per celebrare questo evento i musulmani acquistano un montone maschio, scegliendo il migliore, possibilmente dotato di belle corna, (sembra che per i nostri macellai sia diventato un vero affare). Per l’occasione viene affittato il macello di Imola, con tanto di veterinari che si accertano che la carne sia sana. Come atto di devozione, i musulmani sono tenuti a regalare 1/3 della carne ai poveri, 1/3 ai parenti. Gli uomini non possono indossare abiti di seta, né oro.
A Imola, secondo la comunità musulmana, nonostante l’integrazione, non sembrano avere successo nella maggior parte dei casi, in quanto loro stessi ritengono che musulmani si nasce, è un modo di essere. Non esistono né simboli né raffigurazioni di Allah.

TESTIMONI DI GEOVA Un altro gruppo numeroso è composto dai Testimoni di Geova, sono circa 700 tra Imola e circondario. La loro Sala delle Assemblee è sita in via Pastore e ospita i Testimoni di Geova residenti in tutta l’Emilia Romagna, Lombardia e Marche. E’ stata costruita nel 1985, successivamente ampliata nel 1991, interamente con le offerte dei fedeli, e oggi può contenere fino a 5.000 posti a sedere.
I Testimoni di Geova nascono attorno al 1878, negli Stati Uniti, grazie a Charles Taze Russell (inizialmente era un avventista), studioso della Bibbia, per poi arrivare anche in Europa. Oggi sono presenti in 235 paesi del mondo ed in Italia se ne contano 400.000. Il testo di riferimento è la Bibbia.
Secondo la loro interpretazione del testo sacro, il nome di Dio è Geova. Cristo morì su un palo e non sulla croce. Cristo morì per riscattare gli uomini ubbidienti. Non esistono immagini da adorare. Gesù nacque il 1° ottobre. Non viene celebrato nè il Natale nè la Pasqua. Così come non si celebrano i compleanni.
Si ritiene che Dio dica che l’anima o la vita si trovi nel sangue, per questo non sono permesse le trasfusioni di sangue. Ai fedeli è richiesto un atto di dedicazione a Dio, cioè la ferma volontà di seguire i suoi insegnamenti. Raggiunta questa consapevolezza, quindi in grado di poter ragionare e decidere autonomamente, si può fare il battesimo per immersione completa: l’intero corpo deve essere sommerso dall’acqua.
Nel centro religioso di Imola c’è una piscina interna dove vengono celebrati i battesimi. I Testimoni di Geova sono invitati a fare del proselitismo andando in strada ed intrattenendosi con i passanti, o suonando alle porte, mostrando le loro riviste. Vengono anche istruiti dei ministri di culto, per chi lo desidera, con dei corsi di studio sulla Bibbia. Si riuniscono in diversi momenti per parlare di diverse questioni, sulla famiglia, i figli, l’amicizia. Durante le varie congregazioni, oltre alla lettura dei testi sacri, vengono eseguiti dei cantici spirituali.
Aspettano il ritorno di Cristo per la salvezza. Ritengono che saranno in 144.000 a salvarsi. I Testimoni sono tenuti ad astenersi dalla vita politica e a partecipare ad eventi che accomunino fedi di diverso tipo.

CHIESE CRISTIANE EVANGELICHE Tra le Chiese Cristiane Evangeliche ad Imola ci sono tre gruppi. Partiamo da quello più nutrito, la Chiesa Cristiana Evangelica Romena. La sede, dopo diversi spostamenti, ad ottobre si è stabilita in via Cesena, con 160 posti per gli adulti e 40 per i bambini. I partecipanti sono infatti circa 200 e tutti rumeni. All’inizio erano insieme alla comunità Evangelica italiana, ma poi per via delle difficoltà con la lingua italiana, hanno preferito staccarsi e trovare una sede propria, dove poter professare il culto nella loro lingua madre. Alla guida c’è un gentile signore che diventerà ufficialmente pastore e settembre. Si occupa di seguire i programmi interni, la parte amministrativa della comunità, oltre ad essere una guida spirituale. I fondamenti sono più o meno come quelli cattolici. Dio, Gesù Cristo e lo Spirito Santo. La Madonna è vista come la madre di Gesù e non la madre di Dio. Il battesimo si fa non appena si è in grado di decidere autonomamente, di solito verso i 16 o 17 anni. Ci si può battezzare nel fiume o in una piscina. Loro usano una piscina portatile, che riempiono per l’occasione. E’ importante la consapevolezza, perché viene richiesto di avere la responsabilità della fede alla quale ci si sta convertendo. La comunione viene fatta usando al posto dell’ostia, del pane senza lievito e del mosto al posto del vino, in quanto non si può bere alcol, una regola adottata dai romeni dopo la caduta del regime comunista. Non credono come i cattolici che il pane ed il vino si trasformino nel corpo ed il sangue di Cristo. La comunione viene celebrata una volta al mese, la prima domenica di ogni mese.
Durante gli incontri, si parla della vita nella società, di seguire comportamenti etici, di rispettare la legge, di mantenere un’armonia famigliare, avere cura dei bambini. Il divorzio non è ammesso, per nessun motivo. Se lo si fa, la parte che ha chiesto il divorzio viene allontanata dalla comunità. Il motivo è che quando ci si sposa si diventa una persona sola, divorziando la persona perderebbe parte della propria identità. Prima del matrimonio la coppia non può incontrarsi intimamente. Dopo il matrimonio i rapporti non sono vincolati alla procreazione, ma come atto d’amore.
La riunione domenicale inizia alle 9.30, con un’ora di preghiera e canti in romeno. La caratteristica è che a differenza della chiesa ortodossa o cattolica anche i fedeli possono intervenire durante l’incontro.
Anche l’infedeltà è un grave peccato, si rischia di essere espulsi dalla comunità. Alle 10.30 terminata la preghiera, che non è mai recitata, ma un’espressione del cuore, si canta, da soli o in coro. Il coro è formato da un gruppo di giovani dai 16 a 30 anni, che si riunisce il venerdì per le prove. Il testo sacro è la Bibbia, 66 libri, 39 del Vecchio Testamento e 27 del Nuovo Testamento. Non ci sono regole di preghiera, ma si consiglia di pregare al mattino e la sera e di ringraziare il Signore prima di mangiare. Non vengono benedette le cose, ma solo le persone. Ad esempio le bambine vengono benedette dopo circa 40 giorni dalla nascita e 70 giorni i bambini. Non ci sono simboli, non c’è la Croce e non si fa il segno della croce. Si riconosce alla croce il simbolo di Gesù morto sulla croce. Si prega senza intermediari, direttamente con Dio. Non esiste la confessione, il ministro di culto non può assolvere nessuno, ma eventualmente solo dare un consiglio. “La relazione con Dio è nella fede. La fede comincia dove la ragione finisce - spiega il ministro di culto imolese -. Dio ci ha dato il bene il male e la ragione, dobbiamo imparare a scegliere il bene. Non bisogna avere paura di Dio. L’uomo è fatto dal corpo e dall’anima e lo spirito che viene da Dio, il nostro spirito comunica con lo spirito di Dio”.
Il matrimonio non è considerato un sacramento. Viene celebrato nella sala delle assemblee da un pastore, nell’ambito del normale incontro domenicale. Durante la riunione, la coppia è seduta vicina l’uno accanto all’altra, lei in abito bianco, lui vestito di scuro. I parenti sono seduti tutti attorno. Le damigelle d’onore vestono a volte in abiti celesti ed un foulard messo a fascia sulla testa. Tutti sono ben vestiti. Fuori dalla sala, in occasione del matrimonio celebrato il 16 luglio scorso (nella foto), c’era la macchina degli sposi, rossa decappottabile, addobbata con una bambola vestita da sposa sul cofano.
La Chiesa Cristiana Evangelica Ministero di Riconciliazione conta invece un centinaio di membri provenienti dal Congo, dall’Angola e anche qualche italiano. La sede è in via Riccione, ma si trasferiranno a breve in un’altra poco distante e più grande. Il pastore racconta: “Dio ha lasciato i cinque ministeri: Apostoli, Evangelisti, Pastori, Dottori e Profeti. Io sono stato riconosciuto come pastore, è una vocazione, un dono che dà Dio. Il pastore ha il compito di stare vicino ai fedeli, di dare sostegno e conforto, di incoraggiarli ad avere un rapporto diretto con Dio. La preghiera è la vita stessa di un cristiano, è un dialogo. Chiediamo a Dio quello di cui abbiamo bisogno in quel momento, per questo non avrebbe senso leggere una preghiera scritta”. Ci sono 5 incontri alla settimana ai quali i fedeli sono invitati a partecipare per pregare insieme o studiare la Bibbia. La domenica all’assemblea, sono tutti eleganti, partecipano anche i bambini. Un occhio di riguardo è rivolto ai membri italiani, c’è un ragazzino che diligentemente e con entusiasmo, si occupa della traduzione in italiano. Dopo la predica, tutti cantano e ballano insieme, lodando il Signore. Sono attrezzati di un vero e proprio complesso, chitarra, batteria, tastiera, basso, bongo e si crea un’aria veramente allegra e gioiosa.
In via Poiano c’è invece la Chiesa Cristiana Evangelica Assemblee di Dio in Italia. I battezzati sono una trentina. Il ministro di culto responsabile ricorda, che anche i suoi genitori erano evangelici e che a scuola da bambino, fu umiliato dalla sua maestra davanti a tutta la classe per questo. Il testo di base è sempre la Bibbia, dalla traduzione nel 1607 del testo valdese, da parte di Giovanni Diodati (1576-1649) con l’antico ed il nuovo testamento. La chiesa è tutta autogestita ed autofinanziata, c’è infatti una signora che lavando il pavimento dice “Lo faccio per il Signore, non chiedo niente”. Il Ministro di culto tiene a precisare: “Ci chiamiamo Assemblee di Dio, perché in realtà riunendoci formiamo un’assemblea e questo lo si può fare ovunque”.
Le Chiese Evangeliche, partite da Los Angeles nel 1906 con il risveglio evangelico arrivano in Italia nel 1908. Queste sono state riconosciute enti morali di culto nel 1988. Tra i punti fondamentali della dottrina affermano di credere in un solo Dio, eterno, onnipotente, creatore e signore di tutte le cose e che nella sua unità vi sono tre distinte persone, padre, figliolo, Spirito Santo. Che il Singore Gesù Cristo fu concepito dallo Spirito Santo ed assunse la natura umana in seno di Maria Vergine, vero Dio vero uomo.
C’è anche la Chiesa Romena unita con Roma Greco-Cattolica, rito Bizantino. La comunità romena a Imola conta circa 4.000 persone, che però va e viene a secondo della disponibilità dei lavori stagionali nelle campagne o per le donne come badanti. Si ritiene che circa l’80% di questi professino la religione greco-cattolica, ma è difficile fare una stima accurata. Si riuniscono la domenica mattina nella chiesa di San Domenico a Imola. I canti sono alla base della messa.Per la Chiesa Ortodossa Russa, una volta al mese arriva un sacerdote da Modena che celebra la messa per 5 o 6 persone nella Rocca Sforzesca. A sostenere la Chiesa Cattolica Ucraina, c’è un sacerdote che viene da Roma una o due volte al mese e con i fedeli, vengono ospitati presso le Suore di Santa Teresa del Bambin Gesù.

BUDDISMO Mentre dall’oriente sono arrivati i buddisti. Circa una sessantina, tra Imola, Castel San Pietro Terme, Sesto Imolese e Medicina. Appartenenti all’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, (40.000 in Italia), riconosciuto Ente Religioso nel 2000, che fa capo alla Soka Gakkai International con sede a Tokyo. La Soka Gakkai Internazional dal 1981 è una ONG presso l’Onu, ed il presidente Ikeda da allora, presenta tutti gli anni un proposta di pace. I principi fondamentali sui quali si basa questo movimento religioso sono: la pace, la cultura, l’educazione attraverso gli insegnamenti buddisti del maestro giapponese Nichiren Daishonin (1222-1282 d.c.). Gli aderenti si riuniscono in piccoli gruppi nelle case, come succede a Imola nell’appartamento della signora Clementina che ha 82 anni ed è stata una delle prime buddiste di Imola. Due gli incontri ufficiali al mese, per scambiarsi esperienze reciproche di fede e accogliere chi si avvicina all’insegnamento buddista, o nei centri culturali, una volta al mese, per studiare i principi buddisti e gli scritti, i Gosho, che Nichiren Daishonin inviava ai suoi discepoli, per incoraggiarli a superare le difficoltà quotidiane attraverso la fede. Il buddismo nasce in India con Shakyamuni tra il VI e V secolo a.c.. I suoi insegnamenti sono stati raccolti in diversi sutra. Nichiren Daishonin dopo aver fatto diversi studi, riconosce nel Sutra del Loto l’insegnamento definitivo di Shakyamuni, lasciato durante i suoi ultimi otto anni di vita. Il titolo “Sutra del Loto” tradotto in giapponese è “Myo Ho Renge Kyo”, al quale aggiungendo Nam (dedicare), diventa il mantra “Nam Myo Ho Renge Kyo”. Si tratta di una pratica per la propria felicità, dei propri cari e si prega per la pace nel mondo. Spesso ci si avvicina per via di un grave problema che non si riesce a risolvere, o perché perplessi dal cambiamento profondo notato in un amico o un famigliare, “Se c’è riuscito lui, posso riuscirci anch’io, voglio vedere se è vero che funziona” dicono spesso i nuovi arrivati. Oppure si inizia solo per curiosità. Secondo il buddismo ognuno è artefice del proprio destino, il karma. Ma questo karma, accumulato fin dalle vite precedenti, si crede infatti nella reincarnazione, può essere cambiato grazie alla legge di causa ed effetto, attingendo alla recitazione di Nam myo ho renge kyo. La risoluzione di un problema, più o meno grave, secondo il buddismo, è il risultato di una profonda trasformazione interiore, una sorta di rivoluzione umana.

Pierangela Ezzis

Fonte www.corriereromagna.it/isapi/presstoday.exe?mail=ok&desk=IMOLA&i...
)Mefisto(
00mercoledì 16 agosto 2006 00:07
Non ho capito perchè hai inserito nelle varie religioni, anche uno stile di vita e filosofia che è il buddismo. [SM=x570868] Già che c'eri potevi anche metterci il Taoismo ed il Confucianesimo insieme al buddismo. [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]


)Mefisto(
Achille Lorenzi
00mercoledì 16 agosto 2006 07:58

Scritto da: )Mefisto( 16/08/2006 0.07
Non ho capito perchè hai inserito nelle varie religioni, anche uno stile di vita e filosofia che è il buddismo. [SM=x570868] Già che c'eri potevi anche metterci il Taoismo ed il Confucianesimo insieme al buddismo.
)Mefisto(

Mefi, non l'ho mica scritto io questo articolo... Io l'ho solo copia/incollato.

E si vede che a Imola e dintorni gli aderenti al Taoismo e al Confucianesimo non sono presenti in maniera sufficientemente rappresentativa. Per cui il giornalista si è limitato a parlare di quelle regligioni o "chiese" che hanno un numero abbastanza rilevante di seguaci nella zona.

Ciao
Achille
)Mefisto(
00mercoledì 16 agosto 2006 14:28
Credevo che fosse "farina" del tuo sacco. [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] Hai ripreso fiato per un'altra "gitarella" in bicicletta? [SM=g27823] [SM=g27828] [SM=g27823]


)Mefisto(
Achille Lorenzi
00mercoledì 16 agosto 2006 16:08
)Mefisto( ha scritto:

Hai ripreso fiato per un'altra "gitarella" in bicicletta?

Da quando sono in ferie e piovuto praticamente quasi tutti i giorni.
Mi ero proposto di fare qualche bel giro, invece non ho fatto quasi nulla.
E per la prossima settimana, quando sarò al lavoro, prevedono sole e bel tempo [SM=g27826] [SM=x570869] [SM=x570870] [SM=x570881]

Ciao
Achille
)Mefisto(
00mercoledì 16 agosto 2006 20:51
Se rispondo al tuo ultimo post, rischio una scomunica da parte tua? [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]


)Mefisto(
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