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Uso ed abuso della Bibbia

Ultimo Aggiornamento: 10/09/2009 18:35
05/09/2009 19:47
 
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Flabot ha scritto:


Caro Trian. mi piacerebbe leggere la tua opinione anche su questo passaggio, io lo trovo illuminante per giustificare l'avversione per le letture bibliche diciamo libere.



Perdonami, ma a me sembra che quanto da me scritto risponda anche a questo passo del tuo intervento. Non ha senso dire che dopo il 1200 la Chiesa operò un’opera di censura della Bibbia, perché le cose non stanno così. La Chiesa continuò a fare quello che aveva sempre fatto, cercò di assicurarsi che nelle mani dei fedeli non cadessero copie alterate della Sacra Scrittura, traduzioni non adeguate o manipolate e commenti alle Scritture non in linea con la Tradizione della Chiesa. Nulla di più.
A smentire l’affermazione, poi, sta il fatto che proprio nel XIII secolo abbiamo la prima traduzione integrale in lingua volgare della Bibbia, la traduzione cosiddetta “alfonsina” in spagnolo (che fu pubblicata nel 1280) e l’apparizione degli ordini mendicanti, apparizione che ci dimostra come la Chiesa non avesse nulla contro l’idea di una vita semplice ispirata al Vangelo, ma che lottò strenuamente solo contro coloro che in nome del Vangelo di Cristo andavano predicando dottrine eterodosse che con quest’ultimo non avevano nulla a che fare, in quanto collocate al di fuori della Tradizione della Chiesa e basate su letture errate della Bibbia (la quale non si interpreta da sola).

Virtesto ha scritto;


Per parlare bene dell'argomento bisognerebbe dilungarsi citando le vostre "Bestie nere" : Max Weber e Calvino ma il discorso diventerebbe lunghissimo.



Non c’è bisogno che di dilungarci su Weber, per due motivi: perché io ho letto “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo” quando ero ancora un ragazzo (e quindi conosco benissimo la tesi ivi riportata), e perché si è dilungato a lungo sull’argomento il sociologo Stark nel testo da me citato, dimostrando come le tesi di Weber sull’argomento di cui stiamo discutendo siano ormai totalmente superate.


La prima cosa che ha fatto progredire i Paesi protestanti rispetto ai cattolici (Perchè questo è un fatto incontrovertibile) è stata la separazione del potere politico dalla Chiesa



Questo fatto sarà incontrovertibile nella tua fantasia, ma non ha nulla a che vedere con la verità storica. Nei paesi protestanti si organizzarono delle Chiese di Stato (che, in alcuni casi, come quella inglese e quella danese, ancora sussistono) molto più potenti ed opprimenti di quanto non fosse stata in precedenza la Chiesa cattolica in quegli stessi territori. Separazione tra sfera politica e sfera religiosa? Vallo a dire a Kant, al quale (ancora ai primordi del XIX secolo) fu impedito dalla censura di pubblicare i suoi testi di filosofia della religione o Fichte che fu cacciato dall’università in cui insegnava perché accusato di ateismo. Come ha spiegato Polymetis, il concetto di divisione tra potere politico e potere religioso è tutto cattolico e nasce nella filosofia scolastica per dare una risposta alle grandi tensioni tra Impero e Papato che avevano caratterizzato la vita politica Medievale.


La seconda: con l'abolizione del sacerdote il credente è in rapporto diretto con Dio, attraverso il Libro. C'è di conseguenza il concetto di 'responsabilità personale' di presa di coscienza diretta senza intermediazioni. Aumenta la forza interiore e l'integrità della persona.

Il Lavoro come vocazione, attività mediante la quale l'uomo glorifica Dio e serve il prossimo. Il lavoro diventa un segno che la grazia di Dio opera in noi.



Come dicevo, si tratta di tesi superate. Leggi il lavoro di Stark, poi ne riparliamo.


Se l'Italia avesse avuto la Riforma, invece che la Controriforma, e si fossero applicati detti principi , oggi saremmo sullo stessolivello di Svezia, Norvegia, Danimarca ecc.



Citi tre paesi che hanno raggiunto una certa prosperità economica solo nel secolo scorso. Prosperità garantita dal fatto che, a differenza di molti paesi cattolici (vedi la Spagna e il Portogallo), non hanno conosciuto dei lunghi periodi di governo dittatoriale. Al tempo della riforma e per molti secoli a venire, questi tre paesi furono tra i più poveri e arretrati d’Europa. La Svezia, poi, fu governata da una regina, Cristina, che vista la barbarie culturale ed economica del proprio Paese, dopo aver compresi l'impossibilità di introdurre delle riforme nel medesimo, si ritirò nella Roma dei Papi (e di Bernini), convertendosi al cattolicesimo.
[Modificato da Trianello 05/09/2009 19:51]

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

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