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LA DISASSOCIAZIONE DI UN FAMILIARE

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2009 18:04
03/09/2009 07:55
 
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“Lealtà a Dio quando un familiare è disassociato. Il servitore di congregazione considera i consigli contenuti alle pagine 700-702 de “La Torre di Guardia” del 15 novembre 1970 e nel libro “Lampada”, pag. 178. L’amore verso Dio e la lealtà verso la vera adorazione ci dovrebbero spingere a rispettare il decreto di disassociazione. Se qualcuno persiste in un’associazione che non è assolutamente necessaria con un familiare disassociato che vive fuori di casa, il comitato dovrebbe amorevolmente aiutarlo a capire i principi inerenti e a conformarsi ai consigli biblici. Se un disassociato non abita nella casa, 2 Giovanni 9-11 mostra che non lo dovremmo “mai ricevere nella nostra casa né rivolgergli un saluto”. L’insistenza a trascurare il comando biblico di “ cessar di mischiarci in compagnia” di tale persona può condurre alla disassociazione, ma questa non dovrebbe essere la ragione della nostra ubbidienza, non è vero? Se amiamo Geova, ubbidiamo alla sua Parola”.
(Ministero del Regno, 2/1971 p. 2

Ciao Ilnonnosa
03/09/2009 08:31
 
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Tanto per non dimenticare..

Regolarmente, durante il corso degli anni, la Watchtower ritorna a 'battere il chiodo', il chiodo infame della disassociazione.

Serve a rimettere sull'attenti tutti i fedeli, a risvegliare la loro ubbidienza ad una pratica che con la Bibbia, con Dio e suo figlio non ha nulla da vedere.

La sua utilità? Tenere tutti sottomessi, nel timore, nel coltivare odio per coloro che non condividono più gli stessi insegnamenti, anestetizzando tutti i sentimenti di amore, comprensione, rispetto della libertà altrui che Dio ci ha instillati!
........................
"Dubitare di tutto o credere a tutto sono due soluzioni altrettanto comode che, l'una come l'altra, ci dispensano dal riflettere"
Henri Poincaré




Claudia
03/09/2009 09:22
 
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No comment...!!!

[SM=g1537334]


- Grazie Wts, a buon rendere! -

"....vivere è saper disegnare, senza gomma per cancellare..."
03/09/2009 09:53
 
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ciaoo Caudia e proprio vero
la societa li a amaestrati bene
per tenere lontani noi disasociati dai parenti
io quello che non comprendo che cera una torre di guardia che non ricordo lanno ma diceva che si incontrava per la sdrada un ex
fratello che aveva un problema con la machina ci si deve
fermare e aiutarlo allora la come si fa gli si deve parlare
per vedere cosa e successo , e magari lindomani non gli parlera piu
io lo trovo redicolo e grande stronzate scusate lespressione ma quisti tempi sono arabiata incotro mia cognata quando mi vede si gira ma pero mi manda sempre le verdure per suo fratello questo mostra la paura che si mi parla la veda qualche tdg e a paura di essere disasociata
e cosi e la vita si va avanti con piene di stupitagine che
la societa gli a amaestrti ...
un abraccio cici@





03/09/2009 09:57
 
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In merito alla Falsa interpretazione di 2° Giovanni 9;10,11, e la sua applicazione su chi abbandona la WTS, c’è un post del 25/06/2009 che trattava questo tema, lo riporto a beneficio dei nuovi.


Si torcono le scritture per un proprio fine
Per giustificare l’ostracismo verso i suoi ex appartenenti, la WTS ha usato spesso e volentieri la scrittura di 2° Giovanni 9,10, a tutti coloro che sono stati disassociati, dissociati o dimessi viene loro applicata questa scrittura, indipendentemente dai motivi della loro fuoriuscita.

Tutti gli appartenenti alla WTS in obbedienza alle sue direttive ed interpretazioni applicano agli ex l’Ostracismo, convinti in buona fede che sia l’intendimento dello schiavo fedele e discreto, applicano il medesimo in maniera rigida( fatto salva l’eccezione) tale comportamento causa grandi difficoltà sia fisiche che emotive, rendendo di fatto la vita anche ai propri famigliari(mogli, mariti, padri, madri, sorelle, fratelli ecc.) molto dolorosa.
I Testimoni di Geova e parlo delle persone, sono convinte che la scrittura tanto amata dalla WTS sostenga, e legittima tale comportamento e che per riflesso anche Dio approvi tale condotta verso gli ex.

Ma è così? Veramente la scrittura di 2 Giovanni 9,10 giustifica una condotta inumana verso gli ex che come disse anche il Cristo sono anche loro prossimo?, oppure la WTS pur di irreggimentare i suoi seguaci torce le scritture adattandole al “loro” intendimento?, non tenendo minimamente conto dell’esegesi cristiana?.
Ma andiamo per ordine, vediamo cosa dice la WTS ai suoi appartenenti in merito all’Ostracismo.

Una citazione tratta dal Ministero del Regno del febbraio 1971, vi vengono riportate delle istruzioni sui contenuti di una parte dell'Adunanza di servizio (il grassetto è mio).
________________________________________
«Lealtà a Dio quando un familiare è disassociato. Il servitore di congregazione considera i consigli contenuti alle pagine 700-702 de "La Torre di Guardia" del 15 novembre 1970 e nel libro "Lampada", pag. 178. L'amore verso Dio e la lealtà verso la vera adorazione ci dovrebbero spingere a rispettare il decreto di disassociazione. Se qualcuno persiste in un'associazione che non è assolutamente necessaria con un familiare disassociato che vive fuori di casa, il comitato dovrebbe amorevolmente aiutarlo a capire i principi inerenti e a conformarsi ai consigli biblici. Se un disassociato non abita nella casa, 2 Giovanni 9-11 mostra che non lo dovremmo "mai ricevere nella nostra casa né rivolgergli un saluto". L'insistenza a trascurare il comando biblico di "cessar di mischiarci in compagnia" di tale persona può condurre alla disassociazione, ma questa non dovrebbe essere la ragione della nostra ubbidienza, non è vero? Se amiamo Geova, ubbidiamo alla sua Parola. - 1 Giov. 5:3».
________________________________________

Come si evince, La WTS cita 2° Giovanni 9,10,11, e lo applica sul disassociato o dissociato qual dir si voglia, vediamo allora se il CD della WTS è in buona fede oppure in malafede.

Leggiamo cosa dice questa scrittura:
"9 Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi invece rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio. 10 Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; 11 poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse."

Leggendo questi versetti non si riesce ha capire il senso del discorso, cosa vuol dire “ chi va oltre?” e ancora, cosa significa” rimanere nella dottrina?”, poiché a causa di quest’affermazioni molti ex Testimoni di Geova hanno sofferto e soffrono tutt’ora indicibili sofferenze.

Non solo, vorrei portare all’attenzione la frase seguente, che tuona come una minaccia ossia:” L'insistenza a trascurare il comando biblico di "cessar di mischiarci in compagnia" di tale persona può condurre alla disassociazione”,(grassetto mio) non è questo un modo per imbrigliare la volontà delle persone, facendole agire a propria immagine?, ma andiamo avanti.
Citando questi tre versetti la WTS non ha dimostrato un bel nulla, li ha estrapolati dal contesto per far avvalorare le sue direttive, o forse dimentica il CD, che il versetto deve essere collocato nel suo contesto?, e allora leggiamo questo contesto per capire cosa voleva dire l’Apostolo Giovanni.

L’argomento tratta i FALSI INSEGNANTI, e dice quando segue:
“Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l`anticristo! 8 Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena. 9 Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi invece rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio. 10 Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; 11 poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse.”

Adesso il significato dei versetti estrapolati dalla WTS hanno significato, poiché sono collocati nel loro contesto.
Possiamo quindi capire che Giovanni stava parlando di Due tipi d’Insegnamento, il RICONOSCERE il Cristo nella carne, ed il NEGARE il Cristo nella carne.

Cosa vuol dire “ Riconoscere il Cristo nella carne”, significa riconoscerne la sua” natura umana”, oltre quella Divina, natura che lo ha accumunato a tutto il genere umano, subendo nella carne tutti gli aspetti umani, riconoscerne la sua nascita, la crescita, la gioia, la sofferenza, ed infine la sua morte, morte sacrificale per il beneficio di tutto il genere umano, riconoscerne la sua risurrezione come primizia di tutti quelli che verranno risuscitati e riconoscere la Chiesa come depositaria degli insegnamenti del Cristo.
Il cristiano, riconoscendo il Cristo nella carne, ne rimaneva nella sua dottrina.

Ora esaminiamo cosa vuol dire” NON Riconoscere il Cristo nella carne”.
Le scritture non ci dicono come sono nati questi” Cristiani dissidenti”, cioè coloro che avrebbero negato il Cristo nella carne, ne quali erano le loro idee ed insegnamenti, afferma che ci sarebbero stati alcuni che avrebbero negato il Cristo nella carne, quindi per capire come tali insegnamenti si evolsero bisogna esaminare ciò che era le prime comunità cristiane, e queste da fonti extra bibliche.
Fin dai primi cristiani vi erano molti insegnamenti gnostici-cristiani, che in qualche modo non accettavano completamente la “ dottrina del Cristo”, formulandone delle proprie.

Alcuni insegnamenti gnostici-cristiani furono:
Docetismo; Cerintianesimo; Modalismo; Adozionismo; Montanismo; ecc.
Noi esamineremo il Docetismo, dal Greco “ Dokein” Sembrare.
Il personaggio più preminente di questo insegnamento è il “ cristiano” Marcione, da qui la voce Marcionismo.
Marcione ( 85-160) elaborò e fece sua la tesi del Docetismo, senza entrare nei particolari del periodo gnostico-cristiano, e come molti preminenti personaggi cristiani confutarono con le loro opere tali insegnamenti, marchiandoli di eresie.

Il ragionamento di Marcione è pressappoco questo, esiste il Male ed il Bene, essi sono contrapposti e fra loro vi è una separazione netta, quindi sosteneva che il Dio degli Ebrei non era lo stesso Dio rivelatoci da Gesù, in quando era un Dio vendicativo, inflessibile, che puniva le sue creature a motivo dei loro peccati con guerre , sterminio, malattie, al contrario il Dio del NT, è buono, misericordioso, perdona in grande misura, ama gli esseri umani, amore espresso con il sacrificio di Gesù.

Ed ecco allora la separazione, tutto il bene risiede in Dio, tutto il male nella materia uomo compreso, ma essendo egli fatto non solo di carne( in cui alberga il male) ma anche di spirito( ove c’è il bene)il lui, e dentro il suo cuore vi sarà sempre una lotta perenne tra il bene ed il male.

Riconoscendo il Marcione la natura Divina del Cristo, ne nega quella umana, proprio in virtù del fatto che essendo Dio non può subire/fare il male, quindi l’Uomo Cristo Gesù non è mai esistito materialmente, ciò che gli apostoli e discepoli videro era un’immagine, non la realtà, quindi ne negò la nascita, la fanciullezza, la morte, la resurrezione, poiché tutto questo avrebbe dimostrato che in lui vi era il male cosa che in un Dio non era possibile.
Per sostenere questa sua tesi Marcione iniziò la stesura di un suo canone, composto di due parti la prima del vangelo di Luca, la seconda di dieci lettere dell’apostolo Paolo.

La preoccupazione di Marcione era di togliere qualsiasi riferimento a Cristo sotto l’aspetto umano, come la fanciullezza, la crescita, ed i bisogni fisici dell’essere umano, avere fame, sete, sonno, dolore, ecc., aspetti che avrebbero avvalorato la natura umane di Gesù, avrebbero sottoscritto il “ Cristo nella carne”.
Quindi l’insegnamento di Marcione era che, Gesù Cristo era di natura Divina, la sua presenza non fu nella carne, ma bensì come immagine, un’apparizione, come lo furono gli angeli con Abramo.
Negando il Cristo nella carne, Marcione rese senza valore la morte e la risurrezione di Gesù, lasciando il genere umano sotto la schiavitù del peccato.

Questi erano gli insegnamenti che circolavano nella chiesa primitiva, e non solo questo di Marcione, ma di molti altri, a motivo di ciò i Padri della Chiesa iniziarono a catalogare i libri canonici affinché fosse chiaro il sano insegnamento del Cristo.

A questo punto poniamoci le domande, a chi erano indirizzate le parole di Giovanni? chi era l’APOSTATA, e chi l’ANTICRISTO?, se non colui che avrebbe negato, insegnato la NON VENUTA DEL CRISTO NELLA CARNE, a LORO si applicano i versetti di 2° Giovanni 9,10,11.
Rientrano gli ex Testimoni di Geova in questa definizione? ASSOLUTAMENTE NO, essi credono, insegnano, il Cristo nella carne, sono sotto la dottrina del Cristo, percorrono la via del sano insegnamento, e perché allora sono ostracizzati?, per NON AVER SEGUITO IL MODERNO MARCIONE.

La WTS ha qualcosa in comune con Marcione, egli accettava la Divinità del Cristo ma non la natura umana, la WTS e nello specifico il CD nel particolare lo Schiavo Fedele e Discreto, accetta la natura umana del Cristo, ma rigetta la sua Divinità.

Franco



Franco



03/09/2009 11:05
 
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“Lealtà a Dio quando un familiare è disassociato. Il servitore di congregazione considera i consigli contenuti alle pagine 700-702 de “La Torre di Guardia” del 15 novembre 1970 e nel libro “Lampada”, pag. 178. L’amore verso Dio e la lealtà verso la vera adorazione ci dovrebbero spingere a rispettare il decreto di disassociazione. Se qualcuno persiste in un’associazione che non è assolutamente necessaria con un familiare disassociato che vive fuori di casa, il comitato dovrebbe amorevolmente aiutarlo a capire i principi inerenti e a conformarsi ai consigli biblici. Se un disassociato non abita nella casa, 2 Giovanni 9-11 mostra che non lo dovremmo “mai ricevere nella nostra casa né rivolgergli un saluto”. L’insistenza a trascurare il comando biblico di “ cessar di mischiarci in compagnia” di tale persona può condurre alla disassociazione, ma questa non dovrebbe essere la ragione della nostra ubbidienza, non è vero? Se amiamo Geova, ubbidiamo alla sua Parola”.
(Ministero del Regno, 2/1971 p. 2

Ciao Ilnonnosa



Ma come può una persona dire di amare Dio se poi non ama il suo fratello??? [SM=x570872]
1 Gv 4,20-21: "Se uno dicesse: "Io amo Dio", e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello".
E poi in questo caso si tratta di fratello carnale...
[SM=x570901] [SM=g1543902]
03/09/2009 11:12
 
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Citocromo c, 03/09/2009 11.05:


“Lealtà a Dio quando un familiare è disassociato. Il servitore di congregazione considera i consigli contenuti alle pagine 700-702 de “La Torre di Guardia” del 15 novembre 1970 e nel libro “Lampada”, pag. 178. L’amore verso Dio e la lealtà verso la vera adorazione ci dovrebbero spingere a rispettare il decreto di disassociazione. Se qualcuno persiste in un’associazione che non è assolutamente necessaria con un familiare disassociato che vive fuori di casa, il comitato dovrebbe amorevolmente aiutarlo a capire i principi inerenti e a conformarsi ai consigli biblici. Se un disassociato non abita nella casa, 2 Giovanni 9-11 mostra che non lo dovremmo “mai ricevere nella nostra casa né rivolgergli un saluto”. L’insistenza a trascurare il comando biblico di “ cessar di mischiarci in compagnia” di tale persona può condurre alla disassociazione, ma questa non dovrebbe essere la ragione della nostra ubbidienza, non è vero? Se amiamo Geova, ubbidiamo alla sua Parola”.
(Ministero del Regno, 2/1971 p. 2

Ciao Ilnonnosa



Ma come può una persona dire di amare Dio se poi non ama il suo fratello??? [SM=x570872]
1 Gv 4,20-21: "Se uno dicesse: "Io amo Dio", e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello".
E poi in questo caso si tratta di fratello carnale...
[SM=x570901] [SM=g1543902]


GIUSTISSIMO [SM=x570923]

03/09/2009 13:10
 
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Re:
ilnonnosa, 03/09/2009 7.55:


“Lealtà a Dio quando un familiare è disassociato. Il servitore di congregazione considera i consigli contenuti alle pagine 700-702 de “La Torre di Guardia” del 15 novembre 1970 e nel libro “Lampada”, pag. 178. L’amore verso Dio e la lealtà verso la vera adorazione ci dovrebbero spingere a rispettare il decreto di disassociazione. Se qualcuno persiste in un’associazione che non è assolutamente necessaria con un familiare disassociato che vive fuori di casa, il comitato dovrebbe amorevolmente aiutarlo a capire i principi inerenti e a conformarsi ai consigli biblici. Se un disassociato non abita nella casa, 2 Giovanni 9-11 mostra che non lo dovremmo “mai ricevere nella nostra casa né rivolgergli un saluto”. L’insistenza a trascurare il comando biblico di “ cessar di mischiarci in compagnia” di tale persona può condurre alla disassociazione, ma questa non dovrebbe essere la ragione della nostra ubbidienza, non è vero? Se amiamo Geova, ubbidiamo alla sua Parola”.
(Ministero del Regno, 2/1971 p. 2

Ciao Ilnonnosa




inserito nel dossier che sto preparando:

http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8656008&#idm96191112

se trovi altre pubblicazioni che non ho inserito fammelo sapere...
ciao
[Modificato da (Mario70) 03/09/2009 13:12]
03/09/2009 13:28
 
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Re: Tanto per non dimenticare..
deep-blue-sea, 03/09/2009 8.31:


Regolarmente, durante il corso degli anni, la Watchtower ritorna a 'battere il chiodo', il chiodo infame della disassociazione.

Serve a rimettere sull'attenti tutti i fedeli, a risvegliare la loro ubbidienza ad una pratica che con la Bibbia, con Dio e suo figlio non ha nulla da vedere.

La sua utilità? Tenere tutti sottomessi, nel timore, nel coltivare odio per coloro che non condividono più gli stessi insegnamenti, anestetizzando tutti i sentimenti di amore, comprensione, rispetto della libertà altrui che Dio ci ha instillati!


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[SM=g1543902] claudia: sono delle persone false! mi spiego.
un anziano della congregazione dove ero associato, ha una cognata disassociata ( oggi lo è ancora ) i suoi suoceri tdg si associano regolarmente con la figlia, loro vanno in lombardia o la figlia viene in friuli. questo ogni volta per piu di un mese.
il corpo degli anziani fa finta di non sapere niente, e continua ad ignorare la situazione. ( parliamo di frequentare una disassociata.)
nello stesso tempo il sottoscritto frequentava un fratello che aveva dei dubbi sugli insegnamenti della wts, mi hanno minacciato di riprensione pubblica sèe non lo evitavo.
potrei continuare la storia, ma non ne vale la pena, a voi i commenti.... [SM=x570880] [SM=x570880]



(mamma mia cicciobè stai più attento quando scrivi... ti ho coretto il post: Mario)
[Modificato da (Mario70) 03/09/2009 13:50]
03/09/2009 15:23
 
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Io ho imparato a mie spese a gestirmela da solo con mio fratello che è disass. di quello che dicono o pensano gli anziani, le pubblicazioni,o la congregazione, non ne me può più fregar di meno!
Ho sofferto già troppo per queste manipolazioni. [SM=x570926]
03/09/2009 18:04
 
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Ciao cara Cici@

mi dispiace per la situazione che stai vivendo. La tua decisione di dissociarti l'hai fatta per liberarti dell'oppressione di questa organizzazione e anche per aver scoperto tutte le manovre e astuzie di questa organizzazione. Come vedi non si é liberi di prendere decisioni personali perché essendo TG sei sempre ostaggio di questa organizzazione che per punirti per aver scoperto le loro malefatte, ti sporca con l'etichetta di 'apostata'.

Etichetta che fa paura a tutti i TG, cosi tua cognata, ha paura delle conseguenze qualora si fa vedere assieme a te. Si sa che gli 'amorevoli' fratelli e sorelle farebbero la spia, come si é stati addestrati a fare....povera te, povera lei, poveri noi!

Cari saluti e [SM=x570897]
........................
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Claudia
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