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Parabola del lievito

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2009 20:56
31/08/2009 00:03
 
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w08 15/7

"L’illustrazione del lievito
9 Non sempre la crescita è visibile all’occhio umano. Nella sua successiva illustrazione Gesù mette in evidenza questo punto, dicendo: “Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e nascose in tre grosse misure di farina, finché l’intera massa fu fermentata”. (Matt. 13:33) Che cosa rappresenta in questo caso il lievito e che relazione ha con la crescita del Regno?
10 Nella Bibbia il lievito spesso rappresenta il peccato. L’apostolo Paolo si riferì al lievito in questi termini parlando dell’influenza corruttrice che un peccatore esercitava nella congregazione dell’antica Corinto. (1 Cor. 5:6-8) Gesù stava forse usando il lievito per rappresentare la crescita di qualcosa di negativo?
11 Prima di rispondere a questa domanda, dobbiamo tener conto di tre fattori fondamentali. Primo, Geova non permetteva che si usasse il lievito durante il periodo della Pasqua, ma in altre occasioni accettava sacrifici contenenti lievito. Il lievito veniva usato nelle offerte di comunione fatte in rendimento di grazie che l’offerente presentava spontaneamente con spirito di gratitudine per le numerose benedizioni di Geova. Questo pasto era un’occasione gioiosa. — Lev. 7:11-15.
12 Secondo, anche se a volte nelle Scritture un dato elemento può avere una connotazione negativa, lo stesso elemento può anche essere usato per rappresentare qualcosa di positivo. Per esempio, in 1 Pietro 5:8 Satana viene paragonato a un leone per rappresentare la sua natura pericolosa e malvagia. Ma in Rivelazione 5:5 è Gesù a essere paragonato a un leone, “il Leone che è della tribù di Giuda”. In questo caso il leone è usato come simbolo di coraggiosa giustizia.
13 Terzo, nell’illustrazione Gesù non disse che il lievito aveva corrotto l’intera massa di farina, rendendola inutilizzabile. Semplicemente si riferì alla normale preparazione del pane. La donna aveva aggiunto di proposito il lievito e i risultati erano stati buoni. Il lievito era stato nascosto nella massa di farina. Perciò la lievitazione non era stata visibile alla donna. Questo aspetto ci ricorda l’uomo che semina e la notte dorme. Gesù disse: “Il seme germoglia e cresce, egli non sa esattamente come”. (Mar. 4:27) Che modo semplice per illustrare la crescita spirituale, un processo che non è visibile all’occhio umano! All’inizio forse la crescita non si nota, ma a suo tempo i risultati diventano evidenti.
14 Non solo questa crescita non è visibile all’occhio umano, ma si diffonde ovunque. Questo è un altro aspetto evidenziato dall’illustrazione del lievito. Il lievito fa fermentare l’intera massa, le “tre grosse misure di farina”. (Luca 13:21) Come il lievito, l’opera di predicazione del Regno che ha prodotto questa crescita spirituale ha avuto un tale sviluppo che oggi il Regno viene predicato “fino alla più distante parte della terra”. (Atti 1:8; Matt. 24:14) Che privilegio è partecipare a questa straordinaria espansione dell’opera del Regno!"

Questo a suo tempo (un anno fà) è stato spacciato per nuovo intendimento, ma è realmente cosi?
Vediamo cosa si pensava prima:

w76 15/3 pag.8,9

"8 Oggi, che cosa permea l’intera massa delle chiese della cristianità? Il vero insegnamento e la struttura e la procedura e l’osservanza della Bibbia? No! È la religione risultante dalla fusione promossa dal Pontefice Massimo Costantino, in cui le cose fondamentali sono le dottrine e i metodi babilonici, anziché gli insegnamenti dell’ispirata Sacra Parola di Dio. Fu Costantino a presiedere il Concilio di Nicea e ad appianare la disputa inerente alla personalità e agli attributi di Geova Dio, decretando in favore della dottrina babilonica della Trinità. Gesù Cristo predisse questa corruzione della dottrina e della pratica cristiana narrando la parabola del lievito. Egli disse: “Il regno dei cieli è simile a lievito, che una donna prese e nascose in tre grosse misure di farina, finché l’intera massa fermentò”. — Matt. 13:33.
9 La fermentazione dell’intera massa della cristianità ha avuto sedici secoli di tempo per avvenire. Chi può negare che oggi la cristianità è completamente lievitata dalla corruttrice influenza della dottrina e della mondanità babilonica e della sfida alla sovranità universale di Geova Dio simile a quella lanciata da Nimrod? Questa corruzione dell’enorme massa di finti “figli del regno” della cristianità ha reso il falso “regno di Dio” terreno un eccellente luogo di rifugio per i rappresentanti di Satana il Diavolo, come gli “uccelli del cielo” dimorano tra i rami dell’albero cresciuto dal seme di senapa. — Matt. 13:31, 32."

Quindi secondo l'intendimento precedente il lievito che faceva fermentare l'intera massa non era altro che l'apostasia!!
Ci hanno fatto bestemmiare per tanto tempo!
Ma la luce progressiva, come sappiamo proprio progressiva non è, anzi spesso è stata una luce a corrente alternata.

Vediamo l'analisi che la Torre di Guardia, citando se stessa, fà dei cambiamenti nell'intendimento di questa parabola.

w76 15/3 pagina 9

"9 Nel numero de La Torre di Guardia di Sion (inglese) dell’aprile 1881, a pagina 5, fu pubblicato un articolo di J. H. Paton, sulla parabola del lievito. Nel corso della sua considerazione, disse:
Quest’opera di progresso e glorioso successo pare sia illustrata dalla parabola del Salvatore, in cui paragonò il regno del cielo a lievito, che una donna prese e nascose in tre misure di farina finché l’intera massa fu lievitata. Matt. 13:33. Un’obiezione plausibilissima e aggiungeremo, efficace, di quest’applicazione della parabola, si basa sul fatto che il lievito del pane e della dottrina sono citati nella Bibbia come elementi di impurità e corruzione. Avrebbe il Salvatore rappresentato il regno del cielo con un elemento e con il processo della corruzione? Comprendiamo che in questo caso il Salvatore, nella Sua illustrazione, si riferisce a un unico aspetto del lievito, cioè al suo potere di permeare. Non si ferma finché non ha finito il lavoro, così il regno di Dio non cesserà le sue operazioni finché la maledizione non sarà stata rimossa.
10 Tuttavia, La Torre di Guardia di Sion (inglese), in data 15 maggio 1900, pagina 154, obiettò a tale veduta. Al sottotitolo “La parabola del lievito”, diceva: “Il lievito rappresenta in tutte le Scritture la corruzione: In ogni altro caso in cui è usato nelle Scritture è rappresentato come un male, un’impurità, qualcosa che contamina. . . . Non parrebbe ragionevole che nostro Signore usasse lì la parola lievito come suppongono in genere i cristiani, in senso buono, per indicare qualche grazia dello spirito santo. Al contrario, riconosciamo che c’è coerenza in tutti i suoi insegnamenti, e possiamo essere sicuri che non avrebbe usato il lievito come simbolo di giustizia come non avrebbe usato la lebbra come simbolo di santità”.
11 La Torre di Guardia (inglese), in data 15 giugno 1910, fece a pagina 205 lo stesso ragionamento. Nell’articolo intitolato “Lievito nascosto nella farina”, disse quanto segue: “La parabola del ‘lievito’ (vers. 33) illustra il processo mediante cui, secondo quanto era predetto, la chiesa sarebbe venuta a trovarsi nella condizione sbagliata. Come una donna avrebbe preso la sua misura di farina per fare il pane e vi avrebbe messo il lievito, e come risultato la massa sarebbe lievitata, così sarebbe avvenuto nella chiesa di Cristo; il cibo di tutta la casa sarebbe lievitato o si sarebbe corrotto. Ogni parte sarebbe stata più o meno guastata dal lievito delle false dottrine che avrebbero permeato l’intera massa. Pertanto oggi quasi ogni dottrina inculcata da Gesù e dai suoi apostoli è stata più o meno pervertita o svisata dagli errori del medioevo”. — Si veda anche La Torre di Guardia (inglese) del 15 giugno 1912, pagine 198, 199, sotto l’intestazione “Parabola del lievito”.
LIEVITO E VINO
12 Ora, se come l’editore de La Torre di Guardia C. T. Russell, J. H. Paton fosse stato vivo a quel tempo, avrebbe potuto fare obiezione a quegli articoli dei numeri de La Torre di Guardia del 1900, 1910 e 1912. Avrebbe potuto insistere che La Torre di Guardia si attiene all’‘unico aspetto del lievito, nell’illustrazione di Gesù, cioè al suo potere di permeare’. Poiché nella fermentazione prodotta c’è il potere di permeare, egli avrebbe potuto sostenere che la fermentazione è fermentazione, qualcosa da considerare in modo obiettivo. Quindi avrebbe potuto citare Matteo 9:17, dove Gesù dice: “Né si mette vino nuovo in otri vecchi; e se vi si mette, gli otri si rompono e il vino si versa e gli otri si rovinano. Ma si mette il vino nuovo in otri nuovi, e l’uno e gli altri si conservano”. — Anche, Marco 2:22; Luca 5:37, 38.
13 Poiché la fermentazione del vino nuovo continua, si formano bolle di gas e gli otri vecchi e privi di elasticità si rompono. La fermentazione del vino avviene per un fine buono e quindi lì la fermentazione è usata in senso buono e simboleggia qualcosa di buono. Ma ne consegue forse che la fermentazione causata dal lievito sia usata come simbolo di qualcosa di buono nella parabola della donna che nascose il lievito in tre grosse misure di farina finché l’intera massa fu fermentata? C’è dunque un’eccezione o due all’uso biblico del lievito come simbolo di ciò che è malvagio e cattivo? La Bibbia usa forse il lievito come simbolo in due sensi, sia come simbolo di ciò che è buono e giusto che come simbolo di ciò che è cattivo e malvagio?
14 Ma come si può giustamente sostenere che la Bibbia usa il lievito della pasta in tale duplice senso, quando, alla celebrazione della Pasqua e della festa di sette giorni che seguiva, era permesso bere vino mentre tutto il lievito del pane era proibito, vietato, sotto pena di morte per il trasgressore? (Lev. 23:5-13; Luca 22:7-20) La Bibbia considera dunque alla stessa stregua ogni fermentazione e il suo potere di permeare? La Bibbia tratta solo il potere di permeare derivante dalla fermentazione come unico fattore da considerare, indipendentemente da ciò che causa la fermentazione? La risposta scritturale è No! Altrimenti, non troveremmo l’apparente contraddizione alla celebrazione della Pasqua e della festa dei pani non lievitati, della durata di una settimana, che seguiva la Pasqua.
15 Perciò, è evidente che la fermentazione col suo potere di permeare non è in se stessa il fattore determinante così che abbia un significato simbolico buono o cattivo. Piuttosto, il fattore determinante è la cosa aggiunta per favorire la fermentazione. Nelle Sacre Scritture, la fermentazione (come fattore) non è isolata da ciò che la causa. Perciò, la fermentazione causata naturalmente quando si fa il vino non è classificata alla stessa stregua della fermentazione favorita nella farina con una sostanza aggiunta, cioè il lievito o pasta acida. Pertanto, se qualcuno si riferisce alla fermentazione del vino nuovo messo in otri nuovi per mostrare che il lievito (pasta acida) aggiunto nella panificazione è simbolo di ciò che è buono e giusto non dimostra nulla. Il suo argomento non si basa sulla Bibbia. Per tale ragione l’argomento usato da J. H. Paton nel numero de La Torre di Guardia di Sion dell’aprile 1881 non regge. Le Scritture ispirate ci obbligano a fare una distinzione nel caso del lievito (pasta acida) usato come simbolo. Perciò, la parabola del lievito non è un’illustrazione di qualcosa di positivo; al contrario, illustra qualcosa di negativo. Ma nella nostra considerazione presenteremo più avanti altre informazioni su questo soggetto del lievito."


Quindi anche in questo caso come abbiamo notato diverse volte il Corpo Direttivo spaccia per nuovi intendimenti cose dette cento e passa anni fa, salvo poi smentirle per poi riproporle.

Saluti
31/08/2009 06:16
 
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selassie80 ha scritto:

...Quindi anche in questo caso come abbiamo notato diverse volte il Corpo Direttivo spaccia per nuovi intendimenti cose dette cento e passa anni fa, salvo poi smentirle per poi riproporle.

Hanno fatto lo stesso anche con altre parabole:

www.infotdgeova.it/modifiche/senape.php

I "nuovi intendimenti" in realtà erano "vecchi".

Dove si trova la guida divina in queste spiegazioni contraddittorie e fuorvianti? Una domanda più che opportuna dato che le "chiese della cristianità" avevano da sempre dato a tali parabole la spiegazione che nel 2008 il CD ha nuovamente esposto...

Achille
31/08/2009 10:48
 
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il canone bibblico
Ciao Achille, visto che tu sei molto esperto, posso chiederti se mi dai delle informazioni sul canone Bibblico, ricordo che ci voluti diversi secoli per essere affermato,o riconosciuto come lo conosciamo adesso noi. e non sono stati messi altri scritti o vangeli scritti da altri.
l'altro giorno parlando con un ex anz gli ho accennato questo e lui scendeva delle nuvole.
se mi dai qualche citazione e fatti storici su come è avvenuto te ne sarò grato
ciao marco
31/08/2009 14:56
 
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Re:

www.infotdgeova.it/modifiche/senape.php

I "nuovi intendimenti" in realtà erano "vecchi".

Dove si trova la guida divina in queste spiegazioni contraddittorie e fuorvianti? Una domanda più che opportuna dato che le "chiese della cristianità" avevano da sempre dato a tali parabole la spiegazione che nel 2008 il CD ha nuovamente esposto...

Achille




Che stessimo vivendo in un periodo di apertura verso il diverso?
Diversi elementi fanno un indizio.
Speriamo
31/08/2009 17:20
 
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Re: il canone bibblico
vi saluto in CRISTO SIGNORE

mio caro fratello "marcos.." che scrivi :

marcos35, 31/08/2009 10.48:

Ciao Achille, visto che tu sei molto esperto, posso chiederti se mi dai delle informazioni sul canone Bibblico, ricordo che ci voluti diversi secoli per essere affermato,o riconosciuto come lo conosciamo adesso noi. e non sono stati messi altri scritti o vangeli scritti da altri.
l'altro giorno parlando con un ex anz gli ho accennato questo e lui scendeva delle nuvole.
se mi dai qualche citazione e fatti storici su come è avvenuto te ne sarò grato
ciao marco




R I S P O S T A

mio caro fratello


mi scuso con il fratello "Achille", e aggingo

mi è concesso di indicare un indirizzo ove potersi documentare circa il Canone ??? [SM=x570868] :

www.kyrieeleison.eu/bibbia/italiano/canone_storia_testo_bib...

ovviamente sempre a tua disposizione qualora volessi approfondire.

grazie [SM=x570892] [SM=x570864]

vi saluto in CRISTO RISORTO


.



[Modificato da cavdna 31/08/2009 17:25]
31/08/2009 20:24
 
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marcos35 ha scritto:

Ciao Achille, visto che tu sei molto esperto, posso chiederti se mi dai delle informazioni sul canone Bibblico

Non sono affatto un esperto, e tanto più nel canone biblico.

Un vero esperto secondo me è il dott. Andrea Nicolotti.

Vedi queste pagine del suo sito:

www.christianismus.it/modules.php?name=News&new_topic=11

www.christianismus.it/modules.php?name=News&new_topic=3

www.christianismus.it/modules.php?name=News&new_topic=8

Ciao
Achille
01/09/2009 00:38
 
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Il lievito dei farisei
Si legge in Galati 5:7-9:
7 Voi correvate bene; chi vi ha fermati perché non ubbidiate alla verità? 8 Una tal persuasione non viene da Colui che vi chiama. 9 Un po' di lievito fa lievitare tutta la pasta.))
L’apostolo Paolo nel dire: un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta,(v.9) si riferisce a quei farisei finti cristiani i quali si partirono dalla Giudea (Atti 15) ed andarono nelle chiese cristiane della Galazia che Paolo aveva edificate per Cristo, senza che alcuno dei fedeli li avesse mandati. Questi dicevano ai fedeli di Cristo: “Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati”, e inoltre: “.. Dovete osservare la legge di Mosè”. - Contrario alla dottrina usata da Paolo: basata sulla salvezza per grazia e la giustizia mediante la fede (Rom.3:24; 5:1) per come riferito a lui da Cristo stesso.
Quei farisei furono come un lievito perverso, saturato di virus per il male, talché stavano a rompere le chiese cristiane della Galazia, come se fosse cosa impossibile per Dio non applicare la legge di Mosè ai Gentili divenuti fedeli a Cristo.
Paolo a sua volta scrive ai fratelli Galati e li chiama “insensati” (3:1) cui avendo cominciati con lo Spirito si vogliono poi perfezionare secondo i farisei, con l’osservanza della legge della morte. (2Cor.3:6-9).
In conclusione, il lievito che menziona Paolo in questo contesto, è lievito per il male e non per alcun bene.
Moscarossa
01/09/2009 17:37
 
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grazie cavd, e ad Achille
01/09/2009 20:56
 
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Re: Il lievito dei farisei
moscarossa, 01/09/2009 0.38:

Si legge in Galati 5:7-9:
7 Voi correvate bene; chi vi ha fermati perché non ubbidiate alla verità? 8 Una tal persuasione non viene da Colui che vi chiama. 9 Un po' di lievito fa lievitare tutta la pasta.))
L’apostolo Paolo nel dire: un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta,(v.9) si riferisce a quei farisei finti cristiani i quali si partirono dalla Giudea (Atti 15) ed andarono nelle chiese cristiane della Galazia che Paolo aveva edificate per Cristo, senza che alcuno dei fedeli li avesse mandati. Questi dicevano ai fedeli di Cristo: “Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati”, e inoltre: “.. Dovete osservare la legge di Mosè”. - Contrario alla dottrina usata da Paolo: basata sulla salvezza per grazia e la giustizia mediante la fede (Rom.3:24; 5:1) per come riferito a lui da Cristo stesso.
Quei farisei furono come un lievito perverso, saturato di virus per il male, talché stavano a rompere le chiese cristiane della Galazia, come se fosse cosa impossibile per Dio non applicare la legge di Mosè ai Gentili divenuti fedeli a Cristo.
Paolo a sua volta scrive ai fratelli Galati e li chiama “insensati” (3:1) cui avendo cominciati con lo Spirito si vogliono poi perfezionare secondo i farisei, con l’osservanza della legge della morte. (2Cor.3:6-9).
In conclusione, il lievito che menziona Paolo in questo contesto, è lievito per il male e non per alcun bene.
Moscarossa




Esatto infatti questo è distinto dalla parabola del lievito di Gesù
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