Tornato dalle ferie, rispondo al caro Flabot che scrive:
Scusa se ti ripeto la domanda, ma la tua risposta non mi sembra chiarissima, volendo puoi rispondere con un semplice si o no, abbi pazienza della mia ignoranza. Il fatto di cui stiamo parlando, riportato nel vangelo di Giovanni, visto che si usa la parola discepoli al plurale, può significare che in quel contesto storico si conoscesse il concetto di reincarnazione?
Tu dici che è altamente improbabile, ma nel vangelo è riportato questo bisogno dei discepoli di chiedere su questo argomento, e quindi richiedo siamo di fronte ad una aggiunta postuma?
Nel contesto di Gesù era certamente noto il concetto di reincarnazione, ma questo non godeva di alcuna popolarità in Israele, per cui è assolutamente improbabile che ponendo questa domanda a Gesù i discepoli sottintendessero tale dottrina. Come ho detto, è molto più probabile che i discepoli abbiano posto la domanda facendo uso di quella che era una formula ricorrente. Ad avvalorare questa tesi c’è quanto il più grande studioso contemporaneo degli scritti giovannei, R. E. Brown, riporta a pagina 484 del suo monumentale commento al Vangelo secondo Giovanni proprio in relazione al versetto di cui stiamo parlando (Gv 9,2). Egli fa notare (citando come fonte le pagine 528-29 del volume secondo, del
Kommentar zum Neuen Testament aus Talumud und Midrash ) come al tempo di Gesù alcuni rabbini ritenessero che un bambino potesse peccare ancora prima di venire al mondo nel seno di sua madre.
Quindi intendi dire che non si devono i vangeli considerare di provenienza divina ma che devono essere letti e trattati come un qualsiasi documento storico dell'epoca?
No, dico che i Vangeli sono opere ispirate da Dio, ma scritte da uomini e, pertanto, documenti pienamente umani (oltre che divini) che devono essere sottoposti all’analisi storico-critica al fine di essere interpretati correttamente. Sul tema ti rimando ai documenti del Magistero della Chiesa e, in particolare, alla
Costituzione Dogmatica Dei Verbum e al documento della Pontificia Commisione Biblica,
L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa.
-------------------------------------------
Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)