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La storia di tizio, nel paese di molto moooolto lontano...

Ultimo Aggiornamento: 11/05/2009 11:18
11/05/2009 10:06
 
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C'era una volta un tizio, no?
Era un tizio con una faccia di gomma. Gomma che si modella e che sa diventare tutto. Mille espressioni per ogni sentimento.
Questo tizio, nel regno di molto molto lontano, nato e cresciuto nella religione dei testimoni di Geova, una volta cresciuto del tutto si rende conto che la religione che ha frequentato da quando era uno scricciolo su una culla non è giusta per lui, o viceversa, per cui, in qualche modo, ne esce. Questo per una serie di motivi, che però per fortuna non sono affatto oggetto di questa storia.

Inizialmente il tizio pensa che la sua decisione non sia la migliore solo per se, ma anche per gli altri. Dispiaciuto a dir poco per il nuovo atteggiamento dei suoi amici d'infanzia nei suoi confronti, che egli percepisce come una grossa ingiustizia, non ritenendo di aver fatto nulla di male, egli decide di raccontare le proprie ragioni e i motivi delle proprie scelte.

Inoltre per tanti anni la religione stessa tdG gli ha insegnato una cosa: chi ha delle informazioni che possono influire positivamente sulla vita delle altre persone, deve adoperarsi perchè le altre persone sappiano. Adoperarsi? No... Deve "continuare a sforzarsi"...

Egli impara quindi che persuadere, o tentare di persuadere qualcuno circa qualcosa che si ritiene giusto, è un gesto di altruismo e una dimostrazione d'amore.

Quest'insegnamento rimane anche dopo che egli ha abbandonato la sua vecchia religione, e si unisce ad altri sentimenti: il prevalente, dopo aver guardato bene dentro di se, è sicuramente la frustrazione, perchè molte persone a cui voleva bene l'hanno giudicato colpevole senza avergli dato possibilità di replicare e di difendere il proprio nome e la propria scelta, che nel suo piccolo, è comunque una delle più importanti della sua vita.

Egli sente quindi il bisogno di raccontare se stesso, di raccontare i suoi motivi, di adempiere sia alla sua attitudine a considerare l'altrui persuasione come se fosse un gesto di altruismo, sia a sfogare la propria frustrazione.

E' così che il tizio scopre internet; scopre che ci sono tante persone con vicende simili alle proprie, con cui raccontare e spiegare. Abbiamo indicato due dei suoi sentimenti più importanti all'atto di scrivere su internet: a questi se ne aggiungono tanti altri, molti formatisi dopo la scoperta dei vari forum in cui tante persone passano vicende simili alle sue, tante altre vicende peggiori. Ognuno reagisce a suo modo.

La faccio breve. Le ore davanti al pc a leggere e rispondere, la mente rivolta al suo passato e al passato degli altri simili che ha conosciuto. Uscire dai tdG è come perdere i risparmi di una vita in un'unica mano di poker. Gli rimane un'unica fish e prima di decidere come utilizzarla cerca di capire dove e quando esattamente ha sbagliato. Il tizio si è dimenticato tutte le mani che ha vinto: si ricorda solo quell'unica mano, quella mano in cui le sue regine si sono dovute inchinare agli incontenibili American Airlines.

Col tempo, grazie al fatto che nel frattempo il tizio si è rifatto una vita, molto più soddisfacente di quella che aveva un tempo, e grazie al fatto che il tizio ha imparato a non guardare solo al passato, ma anche e soprattutto al presente, frustrazione e necessità di persuasione sono ormai scomparse dal suo orizzonte mentale.

Ora guarda intorno a se e pensa che vive molto meglio senza voler convincere nessuno, nè a diventare testimone di Geova nè a lasciare i testimoni di Geova.
L'unica persona che deve essere convinta a diventare qualcosa è se stesso, e l'unica cosa che egli vuole diventare è una persona migliore.

Di più, egli fa un altro passo. Si rende conto che lo star bene è un fatto interiore. Essere "felici e contenti" non è qualcosa che viene da fuori, non dipende dalle vicende della sua vita, ma dal modo in cui le percepisce e le vive. Può decidere di adorare le pietre sulla strada o i pesci del mare, può guadagnare e perdere tutto in un solo istante, può vincere il mondo col suo lavoro di tutti i giorni, può ridere o piangere con o per un amico, ma la sua felicità non verrà mai da fuori, ma solo e unicamente da dentro di se, da dentro le sue risorse, da dentro il suo modo di sorridere alla vita.

E per la prima volta, non deve convincere nessuno di questo, perchè molte persone vivono così anche senza rendersene conto, anche senza aver avuto bisogno di compiere il suo medesimo cammino. Testimoni di Geova, ex testimoni di Geova, gente che critica gli ex testimoni di Geova, gente che critica i testimoni di Geova, gente che non c'entra niente coi testimoni di Geova, che importanza ha.
Per questo sorride quando assiste a dibattiti all'ultimo sangue in cui tutti hanno ragione contemporaneamente. E' vero, tutti hanno ragione, nel loro piccolo mondo. E se si sapessero accontentare di questo, vivrebbero probabilmente molto meglio. Probabilmente!! O forse no. Egli non ha più la pretesa di sapere cosa è meglio per gli altri. Chissà che non sia un modo di vivere bellissimo, quello di condire la propria vita con le piccole, grandi, adorabili contraddizioni e diatribe che caratterizzano le persone che continua a leggere su internet. Non se lo ricorda, ma del resto, non ne ha neanche bisogno.

Tuttavia, chi vive il presente e pensa al futuro, ogni tanto deve guardare al passato. Così al tizio rimane ancora una domanda a cui piacerebbe saper rispondere. Che succederebbe se i suoi vecchi amici di quando era bambino e giovincello, sapessero quello che pensa lui ORA, se sapessero che adesso il tizio ai loro eventuali tentativi di riconvertirlo non risponderebbe con parole ma al massimo con qualche sorriso, se sapessero insomma che sarebbe possibile ora rimanere umani l'uno con l'altro, dato che, almeno da parte del tizio, la ragione non ha più importanza nè valore...

Al tizio piace immaginare che i suoi vecchi amici sarebbero in grado di capire questo punto. Anche se teme che ciò sarebbe una pia illusione. Ma il tizio si è appena reso conto di essere passato non dal presente al passato, ma dall'indicativo al condizionale. Per cui adesso riprende a lavorare, che è meglio! [SM=g27985]

Buona giornata a tutti.
-----------------------------------------
Gianluca
11/05/2009 10:31
 
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Re:
wall.kill, 11/05/2009 10.06:

Testimoni di Geova, ex testimoni di Geova, gente che critica gli ex testimoni di Geova, gente che critica i testimoni di Geova, gente che non c'entra niente coi testimoni di Geova, che importanza ha.
Per questo sorride quando assiste a dibattiti all'ultimo sangue in cui tutti hanno ragione contemporaneamente. E' vero, tutti hanno ragione, nel loro piccolo mondo. E se si sapessero accontentare di questo, vivrebbero probabilmente molto meglio. Probabilmente!! O forse no. Egli non ha più la pretesa di sapere cosa è meglio per gli altri. Chissà che non sia un modo di vivere bellissimo, quello di condire la propria vita con le piccole, grandi, adorabili contraddizioni e diatribe che caratterizzano le persone che continua a leggere su internet.



E' una filosofia che ho fatto mia da un po' di tempo.

Grazie per il tuo bellissimo post, in cui mi rivedo molto.

Buona giornata


11/05/2009 10:43
 
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Caro Gianluca, bellissima lettera.
Per me, riavvicinatami con umiltà al cattolicesimo, il raggiungimento della serenità è una Grazia che, nonostante i miei limiti, mi è stta concessa.
Ma che si creda o no, è comunque uno stato d'animo a cui tutti tendiamo e che possiamo raggiungere solo interiormente.
Non c'è bene materiale che lo possa comprare.
Ma il fatto di star bene con noi stessi e col mondo che ci circonda, non deve, a mio parere, essere confuso con l'indifferenza.
Sarebbe come, scusa il paragone non felicissimo, se io producessi un ottimo prodotto e lo distribuissi al mercato, senza avvertenze, diciamo, su possibili allergie.
Bene.
Io so che è buono, sano, ma anche che se qualcuno, con un particolare problema, lo mangia, potrebbe star male.
Un malanno non gravissimo, superabile, ma io lo so e non faccio nulla.
Così è se si conosce che, oggettivamente, un'ideologia può far insorgere problemi e dire tra sè, io li ho superati e non mi sento di faticare per convincere chi non se ne rende conto.
Ma questo è il mio attuale pensiero, può essere che muti, purtuttavia, sento che è giusto, così come tu senti giusto il tuo.
Gabriella.
11/05/2009 11:18
 
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Bravissimo, Wall Kill, hai scritto davvero una bella lettera, convincente, penetrante, in cui tutti qui ci possiamo un po' ritrovare. Son contento per il tuo attuale, rinnovato e produttivo, equilibrio.
Apprezzo molto, molto, il commento di Gabriella che fa rilevare che, a parita' di equilibrio interiore raggiunto, per molti di noi aiutare qualcuno a non cadere in una trappola diventa una impellenza d'amore non barattabile che per nulla diminuisce l'intensita' dello status interiore attuale, anzi. nevio63 


[Modificato da nevio63 11/05/2009 11:21]
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