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La WTS e lo sport

Ultimo Aggiornamento: 08/05/2009 19:31
08/05/2009 11:14
 
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Tempo fa si è parlato delle cose a cui abbiamo rinunciato come TDG attivi, in quell'occasione io scrissi che avevo rinunciato fin dalla tenera età a partecipare ad uno sport di squadra a livello agonistico... sul forum dei TDG hanno replicato chiedendomi "e chi te lo impediva?"
Vorrei approfittarne per specificare due cose...
Sono stata per anni figlia di anziano, tenuta d'occhio perchè ovviamente dovevo essere d'esempio e pure un po'evitata nello svago per paura che spifferassi le marachelle dei miei coetanei, cosa che mi sarei ben guardata dal fare, ma cmq, hanno scelto loro per me, escludendomi (ora mi dico, che mi è andata bene, certe fequentazioni è meglio perderle che trovarle), tra il libro "i giovani chiedono", le varie riviste e l'opinione dei fratelli, le direttiva impartite in proposito erano piuttosto chiare: nessun divieto (così un giorno un bravo TDG ti potrà chiedere "chi mai ti ha impedito di farlo, se ci tenevi"), piuttosto segnalazione di pericolo. I pericoli erano le cattive compagnie e la pratica di sport competitivo e agonistico. Già era scoraggiato fari i compiti coi coetanei, vuoi mi andare a farci la doccia insieme dopo l'allenamento?
Insomma se volevi far le cose per bene era mejo evitare... la solita manovra, nessun divieto, ma qualche senso di colpa... così ti passa la voglia!

Se qualcuno mi aiuta con alcuni articoli specifici... io al momento non riesco ad inserirli...

Mac
08/05/2009 11:33
 
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«...Tuttavia non pensavo ancora che giocare al calcio fosse incompatibile con l'essere testimone di Geova. ... Tuttavia non volevo rinunciare al calcio. ... Ma nel mio cuore sapevo che i miei giorni di calciatore famoso erano contati. ... Tre settimane dopo, Jean e io fummo battezzati per simboleggiare la nostra dedicazione a Geova. A parte la partita che giocai in seguito per mantenere una promessa che avevo fatto a mio fratello Cyril, non sono più tornato alla mia precedente vita nel mondo del calcio»
(Svegliatevi! 8/3/80, grassetto mio).


Ecco comunque un'altra citazione:

«Un padre dice: "...quando la scuola voleva che nostro figlio entrasse nella squadra di calcio, mia moglie ed io ci siamo seduti insieme a lui e abbiamo considerato perché non sarebbe stata una buona idea, a motivo dei nuovi compagni che avrebbe avuto. Ma poi abbiamo suggerito di invitare altri ragazzi della congregazione e di portarli tutti al parco a giocare al pallone. E questo ha risolto il problema"»
(Felicità familiare, p.96).

I TdG giocano anche a calcio, ma, come si legge in questa pubblicazione, se vogliono essere "esemplari" devono giocare con i componenti della congregazione, evitando ovviamente anche in questo caso lo spirito competitivo.


Nella Svegliatevi! dell'8/11/86, pp. 17-18 si chiedeva:
«Come i cristiani sinceri devono considerare gli sport professionistici? Questi costituiscono una minaccia all’integrità cristiana?».
Risposta: «Anche se non c’è necessariamente nulla di male se i cristiani svolgono attività sportive con moderazione, dobbiamo guardarci dallo spirito competitivo del vincere ad ogni costo così evidente negli sport professionistici. La forte competitività può sfociare nella violenza. ... Perciò un cristiano coscienzioso non si lascerà prendere dal fanatismo per il calcio o qualsiasi altro sport. Dopo tutto, è solo uno sport, un gioco. Un interesse moderato o passeggero può essere innocuo. Come svago, con moderazione, può essere utile».

L'articolo fa comprendere che l'interesse per il calcio o qualsiasi altro sport deve essere moderato e passeggero, uno svago temporaneo, senza spirito competitivo. Quindi come potrebbe un TdG giocare a calcio come professionista? Lo potrebbe anche fare e non verrebbe disassociato per questo, ma non sarebbe considerato un esempio di condotta, in base a quello che si legge nelle succitate pubblicazioni.

Speranza








[Modificato da speranza! 08/05/2009 11:34]
"Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me". (Kant)
08/05/2009 12:02
 
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Durante l'assemblea di distretto del 1993, circolava fra i presenti un articolo della Gazzetta dello Sport in cui si dava la notizia che Sabau, giocatore del Brescia e nazionale rumeno si sarebbe battezzato nello stadio di Bergamo, dove aveva fatto un gol da trenta metri.
Qualche mese dopo, sempre sulla Gazzetta, usci un'intervista in cui Sabau si dichiarava Testimone di Geova; in questa intervista il calciatore parlava della sua fede e di come trascorresse il tempo libero in predicazione.
All'epoca lessi entrambi gli articoli, e li ho sempre portati invano come esempio della assoluta mancanza di ragionevolezza degli anziani che credevo tipica della grettezza mentale delle mie zone.
In ogni modo per permettere ai miei figli di fare sport dovetti dimettermi.
Fare sport a livello agonistico, comunque, non impedisce il battesimo ma di fatto non consente di avere privilegi di servizio. Almeno per i comuni mortali è così.
08/05/2009 12:16
 
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francamente in 40 anni non ho mai sentito dire da nessuno che fosse sbagliato fare i compiti insieme ad altri compagni di scuola, ma comprendo che in altre località qualche anziano "illuminato" abbia aggiunto questa regola...per quanto riguarda lo sport, i testimoni lo intendono come attività di svago, e non come attività competitiva. Il ragionamento che si fa è che lo sport competitivo mina la fede..si può aver a che fare con allenatori che esortano a picchiare l'avversario per limitarlo, possono esserci compagni che bestemmiano, il tempo che si dedica allo sport può distrarre dalle cose spirituali e così via. Lo sport in sè non è proibito, tantissime volte insieme ad altri fratelli di varie congregazioni abbiamo organizzato partite di calcio o di basket. Ci si divertiva parecchio, venivano anche anziani, ma eravamo pronti a sospendere la partita quando qualcuno esagerava con l'agonismo e invece di calciare il pallone andava a cercare le caviglie... Certo se qualcuno ha talento ed ha la possibilità di praticare sport a buon livello si troverà in difficoltà nel decidere se rinunciare allo sport...ma noi eravamo tutti schiappe, non c'era speranza di trovare fra noi un Messi o un Ronaldo...
08/05/2009 12:20
 
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Re:
d.gilmour, 08/05/2009 12.02:

Durante l'assemblea di distretto del 1993, circolava fra i presenti un articolo della Gazzetta dello Sport in cui si dava la notizia che Sabau, giocatore del Brescia e nazionale rumeno si sarebbe battezzato nello stadio di Bergamo, dove aveva fatto un gol da trenta metri.
Qualche mese dopo, sempre sulla Gazzetta, usci un'intervista in cui Sabau si dichiarava Testimone di Geova; in questa intervista il calciatore parlava della sua fede e di come trascorresse il tempo libero in predicazione.
All'epoca lessi entrambi gli articoli, e li ho sempre portati invano come esempio della assoluta mancanza di ragionevolezza degli anziani che credevo tipica della grettezza mentale delle mie zone.
In ogni modo per permettere ai miei figli di fare sport dovetti dimettermi.
Fare sport a livello agonistico, comunque, non impedisce il battesimo ma di fatto non consente di avere privilegi di servizio. Almeno per i comuni mortali è così.




Sabau era già calciatore professionista quando divenne TdG, fu esaminato il suo caso e si ritenne che non fosse necessario chiedergli di lasciare il calcio. In quel caso venne usata molta ragionevolezza.
08/05/2009 12:24
 
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Re:
zarripat, 08/05/2009 12.16:

francamente in 40 anni non ho mai sentito dire da nessuno che fosse sbagliato fare i compiti insieme ad altri compagni di scuola, ma comprendo che in altre località qualche anziano "illuminato" abbia aggiunto questa regola...per quanto riguarda lo sport, i testimoni lo intendono come attività di svago, e non come attività competitiva. Il ragionamento che si fa è che lo sport competitivo mina la fede..si può aver a che fare con allenatori che esortano a picchiare l'avversario per limitarlo, possono esserci compagni che bestemmiano, il tempo che si dedica allo sport può distrarre dalle cose spirituali e così via. Lo sport in sè non è proibito, tantissime volte insieme ad altri fratelli di varie congregazioni abbiamo organizzato partite di calcio o di basket. Ci si divertiva parecchio, venivano anche anziani, ma eravamo pronti a sospendere la partita quando qualcuno esagerava con l'agonismo e invece di calciare il pallone andava a cercare le caviglie... Certo se qualcuno ha talento ed ha la possibilità di praticare sport a buon livello si troverà in difficoltà nel decidere se rinunciare allo sport...ma noi eravamo tutti schiappe, non c'era speranza di trovare fra noi un Messi o un Ronaldo...



Nessuno ha detto che la sport in sè è proibito, stiamo parlando di praticare sport a livello agonistico, e di come viene scoraggiato dall'organizzaione... il resto non è mai stato messo in dubbio... quanto al fare i compiti con i compagni di scuola... vuoi dirmi che in 40 anni (da TDG? ...scusami ma ora mi sfugge se lo sei o lo sei stato...) non hai mai sentito scoraggiare i ragazzi dal frequentare i propri compagni di scuola oltre le ore solastiche? Non hai mai sentito o letto l'incoraggiamento di limitare la frequentazione allo stretto necessario? [SM=x570872] ... che strano...

Mac

08/05/2009 12:24
 
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Re: Re:
zarripat, 08/05/2009 12.20:



Sabau era già calciatore professionista quando divenne TdG, fu esaminato il suo caso e si ritenne che non fosse necessario chiedergli di lasciare il calcio. In quel caso venne usata molta ragionevolezza.




Chissà come mai? [SM=x570868]
08/05/2009 12:26
 
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zarripat, 08/05/2009 12.20:

Sabau era già calciatore professionista quando divenne TdG, fu esaminato il suo caso e si ritenne che non fosse necessario chiedergli di lasciare il calcio. In quel caso venne usata molta ragionevolezza.

www.infotdgeova.it/sanzioni/sport.php
In questa pagina si parla di come i TdG considerano lo sport in generale e c'è anche la riposta della WTS ad una persona che chiedva spiegazioni sul "caso" Sabau.

Achille

08/05/2009 12:26
 
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Re:
zarripat, 08/05/2009 12.16:

Il ragionamento che si fa è che lo sport competitivo mina la fede.



certo, ma la vita, a meno che uno non sia un impiegato comunale, è competizione. Io ho una ditta, e quale competizione maggiore c'è del fare un preventivo per potersi aggiudicare un appalto a discapito di altri?

zarripat, 08/05/2009 12.16:


si può aver a che fare con allenatori che esortano a picchiare l'avversario per limitarlo, possono esserci compagni che bestemmiano,



Basterebbe informarsi e sapere che fino a 11, 12 anni gli sport di squadra non prevedono classifiche. In quanto alle bestemmie e al picchiare, poteva essere quarant'anni fa. Oggi si cura prima di tutto l'aspetto educativo.

zarripat, 08/05/2009 12.16:


Lo sport in sè non è proibito, tantissime volte insieme ad altri fratelli di varie congregazioni abbiamo organizzato partite di calcio o di basket. Ci si divertiva parecchio, venivano anche anziani, ma eravamo pronti a sospendere la partita quando qualcuno esagerava con l'agonismo e invece di calciare il pallone andava a cercare le caviglie...



che bravi... noi avevamo praticamente una vera e propria squadra con i cosiddetti stranieri (persone del mondo) e si sfidava le altre congregazioni. [SM=g1678738]

zarripat, 08/05/2009 12.16:


Certo se qualcuno ha talento ed ha la possibilità di praticare sport a buon livello si troverà in difficoltà nel decidere se rinunciare allo sport...ma noi eravamo tutti schiappe, non c'era speranza di trovare fra noi un Messi o un Ronaldo...



Lo sport, almeno fino a 18 anni (dopo esci dal cosiddetto settore giovanile), è un diritto di tutti, anche di quelli meno capaci.


[Modificato da d.gilmour 08/05/2009 12:27]
08/05/2009 12:43
 
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Lettera inviata alla Betel da un "corpo di anziani" di Cagliari:

Cagliari, li 30/06/1990

Cari Fratelli,

dopo aver considerato la lettera circolare del 17.01.1983 desideriamo scrivervi per alcuni aspetti che non ci sono chiari.

La situazione è questa: il sabato sera, dopo le 21, un gruppo di giovani, sia della nostra congregazione che di quelle vicine (da 8 a 10 persone incluse una o due persone adulte che possono tenere sotto controllo la situazione) affittano un campo di calcio in aperta campagna perché non esistono spazi liberi al pubblico dove ritrovarsi a giocare al pallone. Questo, al di fuori del periodo estivo, avviene spesso e con una certa frequenza (due o tre volte al mese). Non ci sono magliette, non si formano squadre di una congregazione contro un'altra, non sono sempre gli stessi giocatori, non c'è uno spirito competitivo, non intralcia le attività teocratiche, la spiritualità dei ragazzi è tale che se dovessimo dirgli che questo modo di svagarsi potrebbe creare dei problemi smetterebbero. Le squadre non vengono organizzate prima.

Ora la domanda è questa: la situazione sopradescritta rientra nello spirito della circolare sopracitata e in particolare alla frase "Ma dovrebbe trattarsi di circostanze casuali. Non dovrebbe esistere alcun programma né squadre organizzate in precedenza"?

(le squadre vengono formate al momento in base ai presenti).

Saremo felici di ricevere al più presto un chiarimento onde poter impartire la giusta e corretta direttiva in questo bisogno di congregazione.

Cogliamo l'occasione per inviarvi i nostri fraterni saluti

Vostri conservi

IL CORPO DEGLI ANZIANI

----------------------

Coem pensate che abbia risposto la Betel?

Achille
08/05/2009 12:52
 
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penso chee

il nostro problema sia stato l'essere troppo responsabili e troppo ubbidienti alle direttive dell'org.

I TdG che continuano il loro percorso non tralasciando la pratica di cio che gli fa piacere o sono un po menefreghisti, o hanno una coscienza che non si fa solleticare cosi facilmente....vedi le sorelle Williams......
........................
"Dubitare di tutto o credere a tutto sono due soluzioni altrettanto comode che, l'una come l'altra, ci dispensano dal riflettere"
Henri Poincaré




Claudia
08/05/2009 13:47
 
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Re:
Achille Lorenzi, 08/05/2009 12.26:

www.infotdgeova.it/sanzioni/sport.php
In questa pagina si parla di come i TdG considerano lo sport in generale e c'è anche la riposta della WTS ad una persona che chiedva spiegazioni sul "caso" Sabau.

Achille




Fra l'altro Sabau l'anno successivo partecipò ai mondiali statunitensi con la sua nazionale, e continuò a giocare fra serie A e B per diversi anni ancora. Se gli anziani delle congregazioni a cui si associava erano ligi a quanto espresso dalla wts nella lettera, sai che testa poverino...



08/05/2009 14:39
 
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Re: penso chee
deep-blue-sea, 08/05/2009 12.52:


il nostro problema sia stato l'essere troppo responsabili e troppo ubbidienti alle direttive dell'org.

I TdG che continuano il loro percorso non tralasciando la pratica di cio che gli fa piacere o sono un po menefreghisti, o hanno una coscienza che non si fa solleticare cosi facilmente


----------------------------------------------------------------



Penso proprio che sia stato così!
Eravamo noi che ci attenevamo troppo alla lettera dei vari comandi, comandini, regole, regoline, ecc..
"Dovevate lasciarli dire e poi fare quello che andava bene a voi!"
Queste le risposte dei vari "fratelli" che negli ultimi mesi abbiamo contattato.
Enoi a studiare, pregare, andare alle adunanze, in servizio, aiutare chi era in difficoltà, ecc..
Se ci quardiamo indietro, loro facevano proprio così! E noi pensavamo fossero deboli nella fede e correvamo a visitarli, li invitavamo a casa a pranzo o cena per stare in loro compagnie e cercare di rafforzarli regionando sulle scritture.
Non solo ci ha preso in giro la WTS, ma anche i singoli fratelli che se ne approfittavano della situazione. Che presa per i fondelli, per non dire per il c...! (ops, è la prima parola volagre che dico da quando avevo 25 anni) [SM=x570869]
Con affetto, Test.


www.randallwatters.com/

Se studiate la storia della società Watchtower, una cosa dovreste aver chiara nella mente: la dottrina è irrilevante. Cambia continuamente, dato che il Corpo Direttivo riscrive la loro storia e si riscrivono nella Bibbia, come se fosse stata scritta per loro e soltanto per loro. Potete studiare teologia finché vi fuma il cervello. Potete conoscere la Bibbia parola per parola. Ma, a meno che capiate come la manipolano per arrivare ai loro fini, rimarrete sprovveduti sul come contrastarli. Vi rideranno in faccia. Se imparate il loro sistema e mettete a nudo il loro metodo, non vi sfideranno più. Come nella novella ‘Il mago di Oz’ fu sorpreso a esercitarsi dietro la tenda, così tireranno la tenda dell’illusione al suo posto. Imparate le loro tecniche piuttosto che la loro teologia. (di Randall Watters, dalla sua esperienza pluriennale alla Betel di Brooklyn)
08/05/2009 15:06
 
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Re:
zarripat, 08/05/2009 12.16:

francamente in 40 anni non ho mai sentito dire da nessuno che fosse sbagliato fare i compiti insieme ad altri compagni di scuola, ma comprendo che in altre località qualche anziano "illuminato" abbia aggiunto questa regola...


--------------------------------------------------------------

Forse dimentichi che fare i compiti con i compagni di scuola è considerata attività extrascolastica.
Non erano scoraggiate le attività extra scolastiche?
Le persone del mondo non sono considerate cattive compagnie?
Uno più uno fa due. Metodo di lavaggio del cervello, non qualche anziano illuminato! Quello, se mai, ci avrebbe aggiunto ancora del suo.
Non sono così stupidi da dirti che non puoi fare i compiti con carlo.
Quello è un compito dell'illuminato, come dici tu.

Con affetto, non più TDG, Test
www.randallwatters.com/

Se studiate la storia della società Watchtower, una cosa dovreste aver chiara nella mente: la dottrina è irrilevante. Cambia continuamente, dato che il Corpo Direttivo riscrive la loro storia e si riscrivono nella Bibbia, come se fosse stata scritta per loro e soltanto per loro. Potete studiare teologia finché vi fuma il cervello. Potete conoscere la Bibbia parola per parola. Ma, a meno che capiate come la manipolano per arrivare ai loro fini, rimarrete sprovveduti sul come contrastarli. Vi rideranno in faccia. Se imparate il loro sistema e mettete a nudo il loro metodo, non vi sfideranno più. Come nella novella ‘Il mago di Oz’ fu sorpreso a esercitarsi dietro la tenda, così tireranno la tenda dell’illusione al suo posto. Imparate le loro tecniche piuttosto che la loro teologia. (di Randall Watters, dalla sua esperienza pluriennale alla Betel di Brooklyn)
08/05/2009 17:02
 
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Re: Re:
d.gilmour, 08/05/2009 12.26:

zarripat, 08/05/2009 12.16:

Il ragionamento che si fa è che lo sport competitivo mina la fede.



certo, ma la vita, a meno che uno non sia un impiegato comunale, è competizione. Io ho una ditta, e quale competizione maggiore c'è del fare un preventivo per potersi aggiudicare un appalto a discapito di altri?

zarripat, 08/05/2009 12.16:


si può aver a che fare con allenatori che esortano a picchiare l'avversario per limitarlo, possono esserci compagni che bestemmiano,



Basterebbe informarsi e sapere che fino a 11, 12 anni gli sport di squadra non prevedono classifiche. In quanto alle bestemmie e al picchiare, poteva essere quarant'anni fa. Oggi si cura prima di tutto l'aspetto educativo.

zarripat, 08/05/2009 12.16:


Lo sport in sè non è proibito, tantissime volte insieme ad altri fratelli di varie congregazioni abbiamo organizzato partite di calcio o di basket. Ci si divertiva parecchio, venivano anche anziani, ma eravamo pronti a sospendere la partita quando qualcuno esagerava con l'agonismo e invece di calciare il pallone andava a cercare le caviglie...



che bravi... noi avevamo praticamente una vera e propria squadra con i cosiddetti stranieri (persone del mondo) e si sfidava le altre congregazioni. [SM=g1678738]

zarripat, 08/05/2009 12.16:


Certo se qualcuno ha talento ed ha la possibilità di praticare sport a buon livello si troverà in difficoltà nel decidere se rinunciare allo sport...ma noi eravamo tutti schiappe, non c'era speranza di trovare fra noi un Messi o un Ronaldo...



Lo sport, almeno fino a 18 anni (dopo esci dal cosiddetto settore giovanile), è un diritto di tutti, anche di quelli meno capaci.






Gilmour (hai un nome splendido, mi ricorda i Pink Floyd) per caso vuoi farmi passare per imbecille?
08/05/2009 17:09
 
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mi spiego: 40 anni fa i ragazzi si menavano e ora no? l'ultima scazzottata fra 12enni inclusi genitori, l'ho vista due settimane fa..sai perchè è nata? perchbè i genitori in tribuna eccitavano i loro figli: "vai entragli nelle gambe a quello str...." e loro eseguivano! questo è sport educativo? cosa intendi tu per educazione dei giovani? Io intendo rispetto per gli altri anche nella sfida, decoubertianamente, l'importante è partecipare allo sport e divertirsi non vincere. Qualcuno può biasimare chi la pensa così? [SM=x570907]
08/05/2009 18:07
 
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Re: Re: Re:
zarripat, 08/05/2009 17.02:




Gilmour (hai un nome splendido, mi ricorda i Pink Floyd) per caso vuoi farmi passare per imbecille?



assolutamente no! perché? [SM=x570872]
scusa ma non ti seguo.
08/05/2009 18:13
 
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Achille Lorenzi ha scritto:

Lettera inviata alla Betel da un "corpo di anziani" di Cagliari:

Cagliari, li 30/06/1990

Cari Fratelli,

dopo aver considerato la lettera circolare del 17.01.1983 desideriamo scrivervi per alcuni aspetti che non ci sono chiari.

La situazione è questa: il sabato sera, dopo le 21, un gruppo di giovani, sia della nostra congregazione che di quelle vicine (da 8 a 10 persone incluse una o due persone adulte che possono tenere sotto controllo la situazione) affittano un campo di calcio in aperta campagna perché non esistono spazi liberi al pubblico dove ritrovarsi a giocare al pallone. Questo, al di fuori del periodo estivo, avviene spesso e con una certa frequenza (due o tre volte al mese). Non ci sono magliette, non si formano squadre di una congregazione contro un'altra, non sono sempre gli stessi giocatori, non c'è uno spirito competitivo, non intralcia le attività teocratiche, la spiritualità dei ragazzi è tale che se dovessimo dirgli che questo modo di svagarsi potrebbe creare dei problemi smetterebbero. Le squadre non vengono organizzate prima.

Ora la domanda è questa: la situazione sopradescritta rientra nello spirito della circolare sopracitata e in particolare alla frase "Ma dovrebbe trattarsi di circostanze casuali. Non dovrebbe esistere alcun programma né squadre organizzate in precedenza"?

(le squadre vengono formate al momento in base ai presenti).

Questi "anziani" quindi erano intenzionati ad agire secondo le disposizioni contenute nella circolare del 17.01.1983.
Si sono quindi preoccupati di chiedere il permesso alla Betel, descrivendo la situazione:

- Non ci sono magliette
- non si formano squadre di una congregazione contro un'altra
- non sono sempre gli stessi giocatori
- non c'è uno spirito competitivo
- non intralcia le attività teocratiche
- la spiritualità dei ragazzi è tale che se dovessimo dirgli che questo modo di svagarsi potrebbe creare dei problemi smetterebbero
- Le squadre non vengono organizzate prima.

Insomma non c'era nulla che andasse contro i "consigli" riportati nella suddetta circolare.
Tuttavia agli "anziani" rimaneva qualche dubbio (non si sa mai che venga il Sorvegliante e rimuova tutti... ) così hanno chiesto l'approvazione ed il parere della Società: «Ora la domanda è questa: la situazione sopradescritta rientra nello spirito della circolare sopracitata e in particolare alla frase "Ma dovrebbe trattarsi di circostanze casuali. Non dovrebbe esistere alcun programma né squadre organizzate in precedenza"?».

La riposta della Società:

«... Ci dite che un gruppo di una decina di fratelli, due o tre volte al mese, affitta un campo di calcio per giocarvi a pallone e ci chiedete se questo può configurarsi in ciò che viene trattato nella circolare del 17/1/1983 inviata ai corpi degli anziani. Noi pensiamo di sì. Infatti lì viene menzionato che se qualcuno desidera giocare a pallone è libero di farlo. Inoltre viene aggiunto che dovrebbe trattarsi di circostanze casuali, occasionali, non previste. Infatti le scritture indicano che sono i genitori a dover provvedere le cose necessarie, materiali e spirituali, incluso lo svago ai loro figli. (1 Timoteo 5:8) Se i genitori lasciano i loro figli senza la dovuta guida è bene che voi, come anziani, interveniate aiutandoli a correggere le cose difettose».

Dalla risposta della WTS si evince che anche giocare a calcio fra fratelli, senza magliette, senza squadre di congregazioni, senza spirito competitivo, non è "consigliato" se ciò non avviene casualmente e con il controllo dei genitori.
Ma questi poveri ragazzi come potranno mai giocare a calcio con tutte queste regole e limitazioni?

La lettera originale:



Achille
08/05/2009 18:17
 
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Re:
zarripat, 08/05/2009 17.09:

mi spiego: 40 anni fa i ragazzi si menavano e ora no? l'ultima scazzottata fra 12enni inclusi genitori, l'ho vista due settimane fa..sai perchè è nata? perchbè i genitori in tribuna eccitavano i loro figli: "vai entragli nelle gambe a quello str...." e loro eseguivano! questo è sport educativo? cosa intendi tu per educazione dei giovani?



non si può generalizzare. L'episodio che tu citi, e in quasi 15 anni ne ricordo qualcuno anch'io, è comunque l'eccezione. Per tanti anni ho vissuto l'ambiente degli spogliatoi (parlo sempre di ragazzi) e sono andato in panchina accanto ai vari allenatori che si sono succeduti, e ti posso assicurare che questa demonizzazione è assolutamente fuori luogo.
Ho quasi sempre visto il massimo spirito di sportività. Certo, alla fine qualcuno vince e qualcuno perde.
se è per questo certe partite tra fratelli sono ben peggiori, perché, triste a dirsi, troppo spesso sono giovani non abituati a confrontarsi e con una competitività esagerata perché repressa. Mi ricordo una perla di figlio di anziano che aveva la simpatica abitudine di dare uno spintone quando uno staccava per colpire di testa, con il risultato di far volare via il malcapitato di qualche metro.
Per non parlare di insulti, litigate feroci, eccetera.


08/05/2009 18:21
 
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d.gilmour ha scritto:

non si può generalizzare. L'episodio che tu citi, e in quasi 15 anni ne ricordo qualcuno anch'io, è comunque l'eccezione. Per tanti anni ho vissuto l'ambiente degli spogliatoi (parlo sempre di ragazzi) e sono andato in panchina accanto ai vari allenatori che si sono succeduti, e ti posso assicurare che questa demonizzazione è assolutamente fuori luogo.
Ho quasi sempre visto il massimo spirito di sportività. Certo, alla fine qualcuno vince e qualcuno perde.
se è per questo certe partite tra fratelli sono ben peggiori, perché, triste a dirsi, troppo spesso sono giovani non abituati a confrontarsi e con una competitività esagerata perché repressa. Mi ricordo una perla di figlio di anziano che aveva la simpatica abitudine di dare uno spintone quando uno staccava per colpire di testa, con il risultato di far volare via il malcapitato di qualche metro.
Per non parlare di insulti, litigate feroci, eccetera.

Concordo. Ho assistito anch'io diverse volte a situazioni come queste, in "partite amichevoli" che si giocavano tra "fratelli".

Achille
08/05/2009 19:04
 
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Re:
zarripat, 08/05/2009 17.09:

mi spiego: 40 anni fa i ragazzi si menavano e ora no? l'ultima scazzottata fra 12enni inclusi genitori, l'ho vista due settimane fa..sai perchè è nata? perchbè i genitori in tribuna eccitavano i loro figli: "vai entragli nelle gambe a quello str...." e loro eseguivano! questo è sport educativo? cosa intendi tu per educazione dei giovani? Io intendo rispetto per gli altri anche nella sfida, decoubertianamente, l'importante è partecipare allo sport e divertirsi non vincere. Qualcuno può biasimare chi la pensa così? [SM=x570907]




Se per questo ci son state violente litigate e lanci di frutti anche nel parcheggio di un'assemblea... eh si che non c'era nessuna partita in corso [SM=x570872] ... l'incitamento alla violenza ed all'eccessiva competizione ci può essere nello sport come in altri ambiti... il fatto che ci sia un atteggiamento sbagliato a volte quando si pratica agonismo non significa che un ragazzo lo debba per forza imparare... in effetti tu dici, nell'esempio sopra riportato ,che erano i genitori ad incitare il ragazzo ad entrare duro sull'avversario e fargli male (non la squadra o l'allenatore)... praticare sport a certi livelli significa spirito di sacrificio, imparare a giocare di squadra, possibilmente mettendo via l'egoismo e l'egocentrismo e imparare pure che nella vita come sul campo a volte si vince a volte si perde... Che poi ci sia anche la spinta a dare il massimo, con l'obbiettivo di vincere, ok.... sai com'è a calcio in teoria si entra in campo per vincere... per segnare... come negli altri sport... lo spirito di una persona credo dipenda principalmente dall'educazione ricevuta e della propria inclinazione, non tanto dall'allenatore, dai compagni, ecc...


Mac

08/05/2009 19:31
 
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Re: Re:
_mackenzie_, 08/05/2009 19.04:



praticare sport a certi livelli significa spirito di sacrificio, imparare a giocare di squadra, possibilmente mettendo via l'egoismo e l'egocentrismo e imparare pure che nella vita come sul campo a volte si vince a volte si perde...



quoto.
aggiungerei che per imparare a giocare in squadra nella vita passando attraverso lo sport, come per imparare a confrontarsi nel bene e nel male, non c'è bisogno di arrivare a certi livelli. credo anzi che lo sport di squadra aiuti il bambino proprio a relazionarsi con gli altri: tanto nella vita troverai poi il prepotente, l'altruista, il simpatico, il generoso, l'antipatico, eccetera.
la squadra di mio figlio minore è uscita ai rigori dalle fasi finali del campionato, a pochi passi dal titolo. i ragazzi hanno lasciato il campo fra gli applausi, nessun incitamento alla violenza si è sentito durante la partita, e noi genitori abbiamo aspettato fuori dagli spogliatoi per complimentarci con gli avversari; abbiamo parlato con i dirigenti e i calciatori dell'altra squadra e gli abbiamo augurato le migliori fortune.
questo è il calcio che conosco. ovviamente, negli anni, qualche volta è successo anche a me di dire cose poco piacevoli (mai di incitare alla violenza, però).
che poi, a partire dagli 11, 12 anni, i ragazzini debbano anche confrontarsi con il marciume (e non parlo di quello che succede in campo ma negli uffici delle società sportive) di un mondo purtroppo uguale a quello di tutti i giorni, be', credo che anche questo serva per crescere.


[Modificato da d.gilmour 08/05/2009 19:31]
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