Lì non c'è scritto "anima", ma nefesh, che per l'appunto non è quella che in italiano contemporaneo verebbe definita "anima" bensì "la persona", "l'anima che pecca morirà" vuol semplicemente dire "la persona che pecca morirà", infatti dai più è tradotto con "chi pecca morirà". Idem il versetto sulla creazione di Adam, nefesh è la persona, e dunque c'è banalmente scritto che l'uomo divenne "un essere vivente". Traducendo "nefesh" con "anima" si genera un'equivoco, perché dei versetti che dicono che a morire sono le persone, cosa del tutto ovvia, divengono dei versetti in cui si dice che muoiono le anime, ma il problema è che nefesh non corrisponde a quello che "anima" indica in italiano contemporaneo, cioè la parte spirituale dell'uomo.
Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)