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Cambia la dottrina, più difficile modificare la mentalità.

Ultimo Aggiornamento: 05/05/2009 08:13
04/05/2009 15:09
 
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parliamonepino, 04/05/2009 14.00:

Dal 1972 al 1985, in qualità di testimone di Geova, ho mantenuto un atteggiamento, tutto sommato, abbastanza convinto e privo di incertezze.

Poi, dopo alcune perplessità, sia dottrinali che nel comportamento troppo “rigido”, cominciai a nutrire seri dubbi sulla comunità religiosa alla quale appartenevo. Spedii diverse lettere, facendo domande legittime su alcuni aspetti dottrinali che trovavo “contorti”, alla sede filiale di Roma, ma molte risposte non erano chiare, anzi, diverse volte, erano evasive.

Un giorno, addirittura, mi scrissero, al termine di una lettera: “Sii più ubbidiente e meno polemico”.

Premetto che ho sempre avuto la passione, ereditata da mia madre, della lettura. Ogni sabato avevo appuntamento con le librerie di Torino, che frequentavo, per acquistare nuovi libri da studiare.

Ho sempre dedicato molte ore della sera/notte alla ricerca ed all’istruzione prevalentemente umanistica, storica e religiosa.

Ho sempre letto e studiato tutti i libri e le pubblicazioni della WTS.
Tutto questo mi ha dato la possibilità di costruirmi una cultura “parallela” per la mia formazione intellettuale.

Nel 1992, giusto 20 anni dal mio battesimo come tdG, a seguito di un Comitato Speciale Giudiziario, incaricato dalla Betel di Roma, dopo settimane di udienze, decisi, dolorosamente, di dissociarmi, perché non ritenevo più identificarmi nel credo cui appartenevo.

Ammetto di essermi trovato avvantaggiato rispetto ad altri, in quanto non feci fatica a lasciarmi alle spalle questa esperienza.

Non avevo parenti fra i tdG, perché uscii con tutta la famiglia. Inoltre, avevo una cultura che mi permetteva di colmare e sostituire il vuoto interiore di questo credo.

Purtroppo, noto, da quando frequento questi spazi virtuali, che molti fuoriusciti, riescono a liberarsi da varie “interpretazioni” dottrinali, ma rimangono ancora testimoni di Geova nella mentalità. Una mentalità assolutista e dogmatica.

Sciaguratamente, questo succede, perché molti non sono, per diversi motivi, riusciti a costruirsi una identità culturale, per cui la mentalità rimane sempre fondamentalista. La maggioranza di queste persone non se ne accorgono e credono di sentirsi ormai “liberi”.
Non è così!
Questo tipo di persone ha timore di mettere in discussione la loro identità per cercare di capire quali sono le “procedure” per liberarsi veramente da “incatenamenti” che non sanno ancora di avere dentro di loro.

Ecco perché, noto che certe procedure, da parte di alcune persone, usano la stessa prassi dei TdG.

Non solo, ma con sommo dispiacere mi rendo conto che, a volte, non c’è nessuna differenza tra tdG ed ex tdG, si rendono pan per focaccia tra loro e sono integralisti.

Le conseguenze:

Mancanza di vero dialogo.

Processo di disumanizzazione.

Saluti
Pino Lupo






Caro Pino,

Mi piace l'argomento, il modo in cui lo tratti e ciò che ritengo ne sia l'obiettivo.

Purtroppo, quando parli di assolutismo e dogmatismo devo convenire che ciò è inevitabile, quasi fisiologico: non ho mai sentito quando ero all'interno dell'Organizzazione e tantomeno oggi, espressioni del tipo " secondo me" dal mio punto di vista" "personalmente credo" io ritengo" ecc. ma regolarmente espressioni riferite alle scelte dei vertici "lo schiavo dice" "il corpo direttivo afferma" la torre di guardia ribadisce" "l'anziano raccomanda" ecc. Eppure ho conosciuto TG intelligenti e preparatissimi ma vincolati nell'esprimere le proprie opinioni che, seppur valide e costruttive, dovevano regolarmente essere archiviate come "superflue opinioni umane". E' inevitabile quindi che, eccezion fatta per cervelli come il tuo e pochi altri, chi furiesce dalla WTS abbia serie difficoltà ad usare il libero arbitrio tenuto inoperoso per tanto, troppo tempo. Il condizionamento attivo per 10, 20 forse anche per 30/40 anni può aver ormai compromesso la capacità di decidere da sè. Ancor oggi, dopo anni di conquistata libertà, mi accorgo di usare in alcuni atteggiamenti, nei dialoghi e spesso anche in ciò che scrivo, espressioni tipiche dei TG, incollatesi definitivamente al mio vocabolario quotidiano.

Anche per quanto riguarda l'atteggiamento integralista concordo con te: sono convinto che meravigliosi TG ne esistano, felicemente ne conosco molti ma, proprio perchè conosco le loro caratteristiche, sono più che convinto che sarebbero tali anche se fossero di altra appartenenza religiosa. Lo stesso principio vale per coloro che conservano atteggiamenti negativi ovunque li collochi.

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