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Dal 1972 al 1985, in qualità di testimone di Geova, ho mantenuto un atteggiamento, tutto sommato, abbastanza convinto e privo di incertezze.
Poi, dopo alcune perplessità, sia dottrinali che nel comportamento troppo “rigido”, cominciai a nutrire seri dubbi sulla comunità religiosa alla quale appartenevo. Spedii diverse lettere, facendo domande legittime su alcuni aspetti dottrinali che trovavo “contorti”, alla sede filiale di Roma, ma molte risposte non erano chiare, anzi, diverse volte, erano evasive.
Un giorno, addirittura, mi scrissero, al termine di una lettera: “Sii più ubbidiente e meno polemico”.
Premetto che ho sempre avuto la passione, ereditata da mia madre, della lettura. Ogni sabato avevo appuntamento con le librerie di Torino, che frequentavo, per acquistare nuovi libri da studiare.
Ho sempre dedicato molte ore della sera/notte alla ricerca ed all’istruzione prevalentemente umanistica, storica e religiosa.
Ho sempre letto e studiato tutti i libri e le pubblicazioni della WTS.
Tutto questo mi ha dato la possibilità di costruirmi una cultura “parallela” per la mia formazione intellettuale.
Nel 1992, giusto 20 anni dal mio battesimo come tdG, a seguito di un Comitato Speciale Giudiziario, incaricato dalla Betel di Roma, dopo settimane di udienze, decisi, dolorosamente, di dissociarmi, perché non ritenevo più identificarmi nel credo cui appartenevo.
Ammetto di essermi trovato avvantaggiato rispetto ad altri, in quanto non feci fatica a lasciarmi alle spalle questa esperienza.
Non avevo parenti fra i tdG, perché uscii con tutta la famiglia. Inoltre, avevo una cultura che mi permetteva di colmare e sostituire il vuoto interiore di questo credo.
Purtroppo, noto, da quando frequento questi spazi virtuali, che molti fuoriusciti, riescono a liberarsi da varie “interpretazioni” dottrinali, ma rimangono ancora testimoni di Geova nella mentalità. Una mentalità assolutista e dogmatica.
Sciaguratamente, questo succede, perché molti non sono, per diversi motivi, riusciti a costruirsi una identità culturale, per cui la mentalità rimane sempre fondamentalista. La maggioranza di queste persone non se ne accorgono e credono di sentirsi ormai “liberi”.
Non è così!
Questo tipo di persone ha timore di mettere in discussione la loro identità per cercare di capire quali sono le “procedure” per liberarsi veramente da “incatenamenti” che non sanno ancora di avere dentro di loro.
Ecco perché, noto che certe procedure, da parte di alcune persone, usano la stessa prassi dei TdG.
Non solo, ma con sommo dispiacere mi rendo conto che, a volte, non c’è nessuna differenza tra tdG ed ex tdG, si rendono pan per focaccia tra loro e sono integralisti.
Le conseguenze:
Mancanza di vero dialogo.
Processo di disumanizzazione.
Saluti
Pino Lupo
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