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Il compromesso dell' inattività.

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2009 20:37
23/04/2009 13:00
 
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Lo stato di inattività è, a detta delle molteplici testimonianze, un compromesso fra evitare l'ostracismo e
non prendere piu' parte attiva tra i tdg.

Volevo mettere in evidenza che l'inattivo è costretto dal suo stato a sottostare egualmente alle regolamentazioni
impartite dalla wts:
vestire in un determinato modo,
non partecipare alle varie feste proibite,
non frequentare i disassociati/dissociati,
non votare,
non accettare trasfusioni ecc.

L'inattivo rinuncia volontariamente o suo malgrado, dipendentemente dall'individuo, a tutti quei comportamenti
che potrebbero portare biasimo alla classe dei tdg.

Una sorella inattiva con gonna troppo corta cadrebbe vittima della delazione dei suoi stessi fratelli e verrebbe
richiamata ( come minimo).
Non solo dovrà guardarsi le spalle dai tdg ma anche dagli altri, per esempio un cattolico, agli occhi del quale
rimane un tdg e che la biasimerebbe sorprendendola in atteggiamenti non consoni al di lei stato.

Ancora più vincolata è la vita spirituale dell'inattivo, non potendo avvicinarsi ad altri culti sia per intraprendere percorsi
spirituali più soddisfacenti o semplicemente entrare in chiese, per esperienze superficiali come la partecipazione a
funerali, matrimoni e simili, o ancora partecipare a forme di volontariato legate ad organizzazioni religiose.

Se al tdg praticante non è concesso esprimere dubbi sull'insegnamento per non essere bollato di scarsa
spiritualità, l'inattivo a maggior ragione non potrà iniziare con fratelli e non fratelli, ragionamenti atti a dimostrare l'incongruenza
di tali insegnamenti, dovrà tenersi tutto dentro in uno stato di perenne contrazione viscerale che mina la salute psico-fisica.
Che dire dell'inattivo la cui attività lavorativa è basata in buona parte su una clientela composta da tdg?
Starà sempre sulle spine, attento a non tradirsi. Valuterà con attenzione ogni singola affermazione, per non incorrere
nella disassociazione e conseguente danno o rovina economica.

In una esperienza sul forum ricordo che anziani abbiano proposto a chi manifestasse l'intenzione di dissociarsi,
di rimanere inattivo come una soluzione di compromesso che danneggi il meno possibile le due parti in causa.
In parte l'inattività è meno drastica della dissociazione; l'inattivo può essere recuperato in un secondo tempo,
ma il vantaggio cruciale per la società è quello che l'inattivo, fintanto che rimane tale, non la contrasterà apertamente
e sarà ridotto in silenzio preservando la sua solidità .



Se lo status di inattivo è dovuto alla perdita di fede nell'organizzazione, vale la pena di vivere una vita sottostando
egualmente alle sue regole? Vivere la vita in perenne libertà vigilata? Non avvicinarsi a Dio pubblicamente?
Correre il rischio di cadere in depressione nel vivere una vita piegati da forze che si vorrebbe rigettare?


23/04/2009 13:59
 
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Re:
salvatore1957, 23/04/2009 13.00:


Se lo status di inattivo è dovuto alla perdita di fede nell'organizzazione, vale la pena di vivere una vita sottostando
egualmente alle sue regole? Vivere la vita in perenne libertà vigilata? Non avvicinarsi a Dio pubblicamente?
Correre il rischio di cadere in depressione nel vivere una vita piegati da forze che si vorrebbe rigettare?



Molto bella questa tua analisi, profonda.
Io penso che vi siano varie situazioni, soprattutto legate a vincoli familiari che inducono una persona a preferire l'inattività piuttosto che la dissociazione.
Yuttavia, hai ragione quando affermi che tale stato provoca sicuramente un malessere maggiore, rispetto a chi lascia l'organizzazione pronto a sopportarne la conseguente condanna.
Io penso che sia uno stato transitorio necessario.
dal momento in cui ci si accerta di non poter più riporre fede nell'organizzazione, bisogna passare attraverso vari gradi di valutazione che variano, necessariamente, da individuo a individuo.
Per quanto disagevole, questo stato transitorio serve sicuramente per acquistare maggior consapevolezza e decidere poi della condotta futura.
In molti casi, però, la transizione diventa forzatamente, una condizione stabile per coloro che hanno familiari all'interno dell'organizzazione.
Per questo dobbiamo comprendere a quali sofferenze devono sottostare, nascondendo e soffocando la loro libertà di pensiero.
Gabriella
23/04/2009 14:24
 
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Re:
vedi salvatore in parte quello che dici e' vero perche' una persona inattiva per la cong. e u'numero in piu pore ci vuole molta ipogrisia a mantenere uno stato del genere.
telo dico per esperienza personale non ho potuto resistere nella doppia posizione, perche' mi ricordavo sempre che GEOVA mi a' insegniato sia la liberta di parola che la lealta al prossimo e' a me stesso. [SM=x570880] [SM=x570864] [SM=x570864] [SM=x570864]
23/04/2009 14:47
 
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Re: Re:
cicciobello36, 23/04/2009 14.24:

vedi salvatore in parte quello che dici e' vero perche' una persona inattiva per la cong. e u'numero in piu pore ci vuole molta ipogrisia a mantenere uno stato del genere.
telo dico per esperienza personale non ho potuto resistere nella doppia posizione, perche' mi ricordavo sempre che GEOVA mi a' insegniato sia la liberta di parola che la lealta al prossimo e' a me stesso. [SM=x570880] [SM=x570864] [SM=x570864] [SM=x570864]



Io non mi sento di esprimere simili giudizi.

Ognuno ha situazioni diverse e per molti rimanere "nell'ombra" per un certo periodo può servire a trovare la forza necessaria per sopportare le eventuali conseguenze di scelte più decise nonchè può essere utile per aiutare altri tra cui i familiari.
La cosa importante è che qualunque situazione si scelga ci faccia star bene.

Giusto per la cronaca io mi sono dissociato pochi mesi dopo aver avuto consapevolezza, dopo essere nato e cresciuto nei tdg per 30 anni. Ma ognuno è diverso e quindi non condivido i giudizi sommari espressi.


Saluti.

Hushai


23/04/2009 15:51
 
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Re: Re:
cicciobello36, 23/04/2009 14.24:

vedi salvatore in parte quello che dici e' vero perche' una persona inattiva per la cong. e u'numero in piu pore ci vuole molta ipogrisia a mantenere uno stato del genere.
telo dico per esperienza personale non ho potuto resistere nella doppia posizione, perche' mi ricordavo sempre che GEOVA mi a' insegniato sia la liberta di parola che la lealta al prossimo e' a me stesso. [SM=x570880] [SM=x570864] [SM=x570864] [SM=x570864]



Non tutti, come dice giustamente Hushai, siamo uguali.
Se pensi che rimanere nell'organizzazione non credendoci, dover sopportare le stesse costrizioni soffocanti, dover lottare continuamente con la propria coscienza sia facile, sbagli.
Te lo dico con affetto, ma te lo devo dire.
Certo, per un cristiano la verità innanzitutto, ma occorre calcolare quanto, questa verità possa costare.
Ognuno di noi ha i suoi tempi, anzichè giudicare chi si deve dibattere in questo tipo di problematiche, dobbiamo dare loro il supporto necessario per sopportarle e superarle.
E' così che ottemperiamo al nostro dovere di cristiani e di esseri umani.
Gabriella

23/04/2009 16:54
 
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Eccomi quà...io sono il classico prototipo di inattiva. Non ci credo più minimamente a ciò che viene insegnato nelle congregazioni, spesso provo rammarico per ciò che è stato e per ciò che ancora è...già perchè è certamente un compromesso un pò ipocrita ma sofferto. Io vivo la mia vita il più serenamente possibile senza privarmi di nulla...se poi mi vorranno riprendere o disassociare si vedrà...io non posso farlo perchè ci sono persone che ne soffrirebbero troppo. Dicevo che festeggio il mio compleanno, partecipo a feste nei limiti del consentito, ho un fidanzato non tdg...ma una cosa mi pesa davvero dover ignorare il lato spirituale della mia personalità...inevitabile se voglio sopravvivere.
24/04/2009 08:07
 
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VORREI SPAZZARE UNA LANCIA VERSO CHI HA IL CORAGGIO DI ANDARE AVANTI NONOSTANTE TUTTO:la trovo una forma d'amore.
La situazione varia da caso a caso ..non si puo' distruggere la vita degli altri solo perche' la situazione e' critica..Anzi vorrei lodare chi ha IL CORAGGIO DI ANDARE AVANTI COSI' per AMORE delle persone che gli sono vicine.

Non si puo' stare qua a dire e' meglio cosi' o cosa..solo loro lo sanno,noi possiamo solo porgere loro la nostra spalla per poterli confortare e sostenere da amici e fratelli.

Ma dai non basta quello che devono sopportare ogni giorno?
non vorremmo aumentare questo peso ,con inutili ilazioni..
Sono sicura che al momento giusto si verra' allo scoperto,intanto salvaguardano i propri cari con la presenza e tutto l'affetto che possono.

Pero' se qualcun'altro non se la sente piu' esca allo scoperto e viva la propria vita come e' giusto che sia..



Eva [SM=g1537336]
Contatto Skype: candye11
24/04/2009 12:28
 
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Re: VORREI SPAZZARE UNA LANCIA VERSO CHI HA IL CORAGGIO DI ANDARE AVANTI NONOSTANTE TUTTO:la trovo una forma d'amore.
EVA70@, 24/04/2009 8.07:

La situazione varia da caso a caso ..non si puo' distruggere la vita degli altri solo perche' la situazione e' critica..Anzi vorrei lodare chi ha IL CORAGGIO DI ANDARE AVANTI COSI' per AMORE delle persone che gli sono vicine.



---------------------------------------------------
Non dovremmo dimenticare che chi rimane dentro, perchè altrimenti perderebbe i propri affetti, rimane comunque una spina nel fianco di questa organizzazioen.
Ogni tanto qualche parolina gli sfugge e qualcuno potrebbe riflettere.
Comunque sia non è facile per loro.
Se fosse successo che mia moglie e mia figlia non aveessero accettato i miei discorsi e si fossero rifiutate di verificarli, cosa avrei fatto io ?
Avrei deciso di dissociarmi, come stò facendo, o per timore di perderle me ne sarei stato buono? (come si suol dire)

Anche a me dispiace tanto per chi si trova in queste situazioni ed auguro loro ogni bene.

Con affetto, Test
www.randallwatters.com/

Se studiate la storia della società Watchtower, una cosa dovreste aver chiara nella mente: la dottrina è irrilevante. Cambia continuamente, dato che il Corpo Direttivo riscrive la loro storia e si riscrivono nella Bibbia, come se fosse stata scritta per loro e soltanto per loro. Potete studiare teologia finché vi fuma il cervello. Potete conoscere la Bibbia parola per parola. Ma, a meno che capiate come la manipolano per arrivare ai loro fini, rimarrete sprovveduti sul come contrastarli. Vi rideranno in faccia. Se imparate il loro sistema e mettete a nudo il loro metodo, non vi sfideranno più. Come nella novella ‘Il mago di Oz’ fu sorpreso a esercitarsi dietro la tenda, così tireranno la tenda dell’illusione al suo posto. Imparate le loro tecniche piuttosto che la loro teologia. (di Randall Watters, dalla sua esperienza pluriennale alla Betel di Brooklyn)
24/04/2009 16:13
 
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Capisco sia coloro che desiderano dissociarsi che quelli che come la mia fam. continuano ad andare avanti per non perdere la fam. tutta nella "verita".Non siamo inattivi ma faccio il minimo indispensabile.Non mi sento di perdere amici con cui sono cresciuta trascorso la mia adolescenza e con cui condivido ancora tanti momenti belli.Ho imparato a far stare gli altri fuori dalla mia vita,non dando spiegazioni quando gli anziani ti chiedono come mai non ti hanno vista all'adunanza.Basta dire non mi e' stato possibile.La volta successiva non te lo chiedono piu'.Mio figlio ha 10 anni.Non voglio assolutamente che segua i tdg e siamo dello stesso parere sia io che mio marito.Potra' decidere da adulto e per adulto intendo non i 12,13 anni come vorrebbero loro,ma adulto nel vero senso della parola.Infatti non e' iscritto alla scuola di m.t e gli faccio avere una vita normalissima come ogni bambino deve averla.Gioca con i suoi coetanei a pallone nel cortile di casa,svolge attivita' extra scolastiche ecc. ecc.Gli insegniamo i principi che sono fondamentali nella vita e che lo faranno diventare uomo.Questa e' per ora la nostra posizione domani non lo so.... [SM=g1543902]
24/04/2009 16:54
 
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Re:
bigotta, 24/04/2009 16.13:

.Non mi sento di perdere amici con cui sono cresciuta trascorso la mia adolescenza e con cui condivido ancora tanti momenti belli.


--------------------------------------------------------------


Avendo deciso di dissociarmi, in questi giorni stò parlando un pò con tutti i fratelli e riscontro che molti, pur non mettendo in dubbio ciò che riferisco loro, preferiscono non tenere in considerazione quanto saputo e rimanere dentro per le tue stesse ragioni.
Sono scelte soggettive e vanno rispettate.
Mi chiedevo quanto un tdg possa resistere in quella situazione, ma a quanto pare ve ne sono molti e da molto tempo. Quasi tutti hanno un fattore in comune, gli affetti. Altri hanno degli interessi personali che, se ben valutati, non sono da poco.
Amico idraulico, amico elettricista, amico carrozziere, amico meccanico, amico impresario edile, amico autotrasportatore, ecc.. ecc.. Con affetto, Test.
Possono essere motivi sufficenti?
www.randallwatters.com/

Se studiate la storia della società Watchtower, una cosa dovreste aver chiara nella mente: la dottrina è irrilevante. Cambia continuamente, dato che il Corpo Direttivo riscrive la loro storia e si riscrivono nella Bibbia, come se fosse stata scritta per loro e soltanto per loro. Potete studiare teologia finché vi fuma il cervello. Potete conoscere la Bibbia parola per parola. Ma, a meno che capiate come la manipolano per arrivare ai loro fini, rimarrete sprovveduti sul come contrastarli. Vi rideranno in faccia. Se imparate il loro sistema e mettete a nudo il loro metodo, non vi sfideranno più. Come nella novella ‘Il mago di Oz’ fu sorpreso a esercitarsi dietro la tenda, così tireranno la tenda dell’illusione al suo posto. Imparate le loro tecniche piuttosto che la loro teologia. (di Randall Watters, dalla sua esperienza pluriennale alla Betel di Brooklyn)
24/04/2009 18:07
 
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Si puo' resistere a questo compromesso se gli affetti che sono all'interno sono importanti .Certo bisogna anche sapere come tenere alla larga coloro che non sono graditi.Io e mio marito abbiamo gia' da tempo adottato questo sistema.Non si tratta di ignorare cio' che si sa, ma si tratta diprendere cio che di buono c'e' come in ogni cosa senza condizionamenti .Io ho trovato un mio equilibrio e non ti nascondo che con gli amici piu' intimi si discute di molte cose che non sono giuste e vere.Lo si fa con molto tatto si riflette molto e chissa' che un giorno anche loro possano prendere certe posizioni.Ti incoraggio a riflettere molto su questo .Ciao [SM=g1543902]
24/04/2009 18:20
 
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Infatti, l'inattività può essere una soluzione di compromesso qualora non si vogliano perdere i legami con la propria famiglia, ad esempio nel caso di un giovane che vive ancora in casa con i genitori.
Può recarsi in adunanza o all'assemblea, di tanto in tanto, e alla commemorazione una volta l'anno, ma nel contempo vivere la propria vita senza dare troppo nell'occhio...

Mio fratello, ad esempio, ha fatto una vita del genere per diversi anni, riuscendo anche a mantenere un certo grado di amicizia con alcuni fratelli.
Tra parentesi, mio fratello non si era battezzato per far piacere alla famiglia, ma fin da ragazzino era stato un entusiasta della "verità", avendo lasciato anche la scuola dell'obbligo per fare il pioniere (si era in vista del 1975). Poi le cose cambiarono drasticamente, e all'improvviso diventò inattivo.

Va da sè che in casi estremi, come nella necessità di una trasfusione, ci si troverà comunque davanti a una scelta, e il compromesso non potrà reggere più.

E poi ci possono essere casi di anziani particolarmente zelanti, che in qualche modo cercano di scovare qualche causa di disassociazione in qualche inattivo che hanno preso di mira. Ma questa non è la norma...



[Modificato da Al Nair 24/04/2009 18:20]
24/04/2009 18:59
 
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Re:
bigotta, 24/04/2009 16.13:

Ho imparato a far stare gli altri fuori dalla mia vita,non dando spiegazioni quando gli anziani ti chiedono come mai non ti hanno vista all'adunanza.Basta dire non mi e' stato possibile.La volta successiva non te lo chiedono piu'.Mio figlio ha 10 anni.Non voglio assolutamente che segua i tdg e siamo dello stesso parere sia io che mio marito.Potra' decidere da adulto e per adulto intendo non i 12,13 anni come vorrebbero loro,ma adulto nel vero senso della parola.Infatti non e' iscritto alla scuola di m.t e gli faccio avere una vita normalissima come ogni bambino deve averla.Gioca con i suoi coetanei a pallone nel cortile di casa,svolge attivita' extra scolastiche ecc. ecc.Gli insegniamo i principi che sono fondamentali nella vita e che lo faranno diventare uomo.Questa e' per ora la nostra posizione domani non lo so.... [SM=g1543902]




Beh, proprio niente male per una ... bigotta! [SM=g1537196] [SM=g1543794]

[SM=g1543902]



[Modificato da Mariasole17 24/04/2009 19:00]
25/04/2009 19:58
 
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Re: Re:
Io mi trovo in una situazione in cui non sono ancora considerata inattiva (non so x quanto ancora...). Credo che nessuno dovrebbe permettersi di giudicare le decisioni degli altri.

Io ho i miei buoni motivi per cui per adesso non mi allontano completamente. Non puoi immaginare quante volte vorrei prendere su il telefono e dire tutto ai miei perche' sono stufa di dover andare in sala e di dovermi giustificare ogni volta per le assenze, sono stufa di dover mentire ai miei genitori e a gente a cui tengo, sono stufa di dovermi guardare le spalle quando vado in chiesa per un funerale, ........ sono stufa perche' tante cose che vorrei fare non le posso fare per un associazione che si definisce religione ma non e' altro che un'associazione di ladri (intendo i capoccioni!!).

SONO STUFA e vorrei essere libera ma non posso per la mia famiglia e per quei pochi amici che ho fra i TDG!

Non giudichiamo le scelte degli altri! Piuttosto sosteniamoci a vicenda perche' ci serve... non importa in che situazione ci troviamo
--------------------------------------------------
Un saluto a tutti [SM=x570865]
MoltoDelusa
25/04/2009 20:37
 
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Cara Moltodelusa, ti capisco veramente e come sai, ti sono molto vicina.
Ogni inattivo è bene che rimanga inattivo fino a quando può, perchè questo, volendo vedere, è un modo di farsi beffe della WTS, infatti nella condizione di inattivi, per quanto si possa riuscire a rimanerci, non si subisce l'isolamento che sarebbero ben contenti d'impartire nel caso di dimissioni o dissociazione.

Certo, la tua situazione e quella degli inattivi mette nella condizione di subire sempre "visite pastorali" e ramanzine per le assenze alle adunanze e al servizio, ma purtroppo, per amore dei familiari e degli amici all'interno della congregazione si riesce anche a subire tutto ciò.

Io però non ce l'ho fatta, appena scoperto l'inganno wts mi sono subito dimessa nonostante i miei familiari e gli amici tdg.
Ma ognuno ha il suo carattere, NESSUNO si può permettere di giudicare gli altri, qualsiasi scelta facciano, soprattutto quando si tratta di un'organizzazione che non ha niente da invidiare a quelle di stampo mafioso!


Ti abbraccio e saluto anche tutti gli altri,

Ely

ps. comunque mi sento di fare i miei complimenti a Salvatore che, pur non essendo mai stato tdg, ha esposto in modo così preciso la condizione dolorosa in cui si trovano a vivere gli inattivi, loro malgrado..
















[Modificato da Elyy. 25/04/2009 23:47]


"Poca scienza allontana da Dio, ma molta scienza riconduce a Lui". (Louis Pasteur)




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