Valuto quell'articolo una bella provocazione, una di quelle provocazioni che dovrebbero smuovere un po' le coscienze.
Il Direttore ha ragione, noi siamo il Paese delle emergenze. Quando si tratta di mettere una pezza siamo sempre i più bravi, a qualsiasi livello. Penso che al mondo siano poche le popolazioni che possano vantare un'esperienza come quella dell'Italia in fatto di rattoppi. Purtroppo, però, non ci servono di lezione. Va bene la solidarietà; va bene rimboccarsi le maniche nel bisogno ma, come dice bene il Direttore Girolamo, qualcosa dobbiamo cambiare, altrimenti chi di dovere non si assumerà mai le proprie responsabilità, oggettive e morali. Qui, allora, riprendo un'altra provocazione che sentii pronunciare dal giornalista Paolo Barnard (ex Report della Gabanelli) in un'intervista: inutile piangersi addosso e criticare la società italiana, perché essa è quella che ci meritiamo. Anche la classe politica, tanto criticata e, giustamente, additata come prima responsabile delle continue emergenze, è quella che ci meritiamo; e ce la meritiamo perché come "pecore" ci rechiamo alle urne senza pensare che un'alternativa all'indecenza dei personaggi che, da destra a sinistra, vengono presentati c'è e si chiama astensione, astensione di massa.
Per questa volta l'euro elargiamolo ancora ma da domani promettiamo a noi stessi che alle prossime elezioni prenderemo in considerazione, tra votare destra o votare sinistra, anche la terza possibilità.
Un saluto a tutti, TDG e non.