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lista eresie chiesa cattolica

Ultimo Aggiornamento: 20/04/2009 15:12
03/04/2009 12:09
 
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Ma chissenefrega di ciò che pensa il papa di Roma Nicolò (sempre ammesso che non stia citando dall'ennesima falsa decretale) ? Mi rendo conto che per te il Vangelo e la Tradizione sono autoritativi quasi quanto Tommaso e il papa, però mi passerai che per buona parte dei cristiani (se mi passi il termine) non è così!



Ed invece ti dovrebbe fregare, perché stiamo parlando del Magistero solenne (per quanto ordinario) di un Papa, Niccolò I, il quale, interpellato dal Re dei Bulgari (cosa che fece storcere non poco il naso al Patriarca di Costantinopoli Fozio, che poi volle persino far dichiarare il papa suddetto eretico, ma per altre sue prese di posizione rispetto a quella di cui qui si discute) su alcune questioni relative alla fede Cristiana a cui questo popolo si era appena convertito, sentenziò che il Battesimo amministrato da dei non cristiani (purché amministrato con formula trinitaria e con l'intenzione di fare quanto la Chiesa fa con il Battesimo) è valido [DS 646].
Tale dottrina fu poi ripresa e definita infallibilmente dal Concilio di Firenze e, per quanto (contro ogni evidenza e logica) voi ortodossi non consideriate valido il suddetto, per noi cattolici la questione è quindi risolta definitivamente.


Col piccolo dettaglio che si fonda su categorie inesistenti nella Tradizione.



Si basa sulle classiche categorie agostiniane. Forse si tratta di un semplice errore di stampa, ma sul mio manuale di Patrologia ci sono diversi capitoli dedicati ad Agostino. Ora, lo so che a voi ortodossi viene l'orticaria appena lo sentite nominare, ma questo è un problema vostro.


Ecco, allora prendete atto tu e costoro che siete tutti eretici, perché Giovanni XXII ha detto che il purgatorio è un luogo dove le anime vengono tormentate con "vero fuoco".



I pontefici sono infallibili solo nell'esercizio del Magistero straordinario, in qualsiasi altra circostanza, per quanto possano essere autorevoli, sono fallibili così come chiunque altro. Ora, visto che mi stai citando (anche se non mi hai dato alcun riferimento... ed ho il sospetto che ti riferisca alla Bolla Sacratissimo uti culmine, che oggi tutti gli studiosi considerano apocrifa) un papa che è noto per aver dovuto ritrattare parecchie sue affermazioni (espresse in forma non magisteriale) relativamente all'escatologia, credo che non ci sia molto da dire sul medesimo. A quanto mi risulta, invece, il Magistero è sempre stato molto attento, quando si è occupato della dottrina del purgatorio, a non scendere in particolari e ad usare formule tali da autorizzarci a pensare al purgatorio più ad uno stato che ad un luogo specifico. Il fatto che molti teologi (San Tommaso in primis) abbiano inteso il purgatorio come un luogo fisico e le sue fiamme come vere e proprie fiamme, non ci impedisce di considerarlo invece come uno stato e di vedere le sue “fiamme” quali una semplice metafora.


Può darsi, ma voi siete un tantino sadici. I lavoratori dell'ultim'ora Gesù non li ha tormentati con secoli di "vero fuoco", mi sembra, o no?



Alle anime disincarnate non è applicabile la “categoria” del tempo, per cui, se prescindiamo dalla fervente immaginazione popolare che ci dipinge il purgatorio come una sorta di carcere celeste, questo discorso non trova conferma nel dogma così come è stato definito e così come è inteso oggi dal Magistero.


Però "ancora possibile" (primo capitolo del primo paragrafo sul recente documento sul limbo, tanto per far capire che non è cambiato nulla). E tutti a correre a battezzare i bambini per proteggerli da non si sa bene cosa.



Certo che è ancora possibile parlare del limbo, solo che non ha più molto senso farlo, alla luce dell'attuale progresso della nostra comprensione dogma. I bambini vanno battezzati perché è il battesimo che ci incorpora a Cristo e ci permette di accedere a quella salvezza che Egli ci ha guadagnato sulla croce. Quindi è nostro dovere battezzare i bambini (qualora, ovviamente, ci siano le condizioni che questi possano crescere in un contesto cristiano e possano far germogliare quel germe di Grazia che il battesimo gli dona, altrimenti il Diritto Canonico prevede che il battesimo non venga amministrato).
[Modificato da Trianello 03/04/2009 12:59]

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

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