Perché mai la ragione di una prassi che a me (e a tutta la Chiesa del primo millennio) sembra assurda dovrebbe essere "perché lo dice Tommaso"? Ma chissenefrega di quello che dice Tommaso? Io ho fatto un'osservazione precisa: questa roba non esiste nella Tradizione, una osservazione che merita una risposta più decente.
Guarda che non è che Tommaso si sia alzato una mattina con questa strana idea in testa e si sia messo a scriverla tanto per ingannare il tempo. Fare teologia significa applicare il logos al dato rilevato onde chiarirne il senso, anche in relazione ai casi che via via si presentano, per comprendere come si pongano questi rispetto a quanto da sempre insegnato dalla Chiesa.
Nella Somma Teologica IIIª q. 67 a. 5 co., dopo aver rilevato che Sant’Agostino aveva lasciato in sospeso la questione se un non cristiano potesse amministrare un battesimo valido, presenta due casi storici (entrambi anteriori allo Scisma d’Oriente) in cui effettivamente dei non battezzati avevano amministrato questo sacramento. Egli cita S. Nicolò Papa il quale aveva chiarito, in risposta ai Bulgari, che il battesimo amministrato da un non cristiano è valido se amministrato con formula trinitaria e con l’intenzione di fare ciò che fa la Chiesa battezzando; poi cita Papa Gregorio III che aveva invece imposto di ribattezzare con formula trinitaria alcuni che erano stati battezzati da pagani. A questo punto rileva che la differenza tra i due casi sta nel fatto, appunto, che nel secondo non si era battezzato con formula trinitaria e non si era amministrato il battesimo con l’intenzione di fare ciò che la Chiesa fa.
Ora, il ragionamento che sta dietro a tutte queste speculazioni, in realtà, è abbastanza semplice.
E’ l’incorporazione a Cristo che ci dona la salvezza. Tra i mezzi visibili della Grazia è il Battesimo quello che ci incorpora a Cristo. Come aveva però chiarito Sant’Agostino, il battesimo può essere d’acqua, di sangue e di desiderio. Ora, il battesimo di desiderio è valido così come quello d’acqua nella misura in cui qualcuno sia stato impossibilitato ad essere battezzato con acqua. Pertanto, se il battesimo di desiderio è valido anche se non viene effettivamente amministrato (nell’impossibilità oggettiva di essere amministrato) sarà valido anche quel battesimo amministrato da chi battezzato non è nella misura in cui non ci sia né un ordinato né un battezzato da cui farsi battezzare. E questo perché chi Battezza davvero, sia con acqua che con sangue che per desiderio è Cristo.
A me sembra una semplice questione di logica.
Manco per niente. Le preghiere per i defunti (beati o dannati che siano non importa, tanto noi non lo sappiamo) servono perché Dio le conosce indipendentemente da quando esse vengono pronunciate. Non avendo idea della temporalità che c'è tra la morte e la risurrezione (ammesso che abbia senso parlarne) non ha neanche senso postulare un periodo di purificazione.
Guarda che, secondo alcuni interpreti (ma non secondo me), la dottrina del purgatorio consiste proprio in questo. Secondo altri interpreti (tra cui, modestamente, mi pongo io) il purgatorio altro non è che il momento della morte, quando ci si ritrova al cospetto di Dio. C’è chi, per la santità della sua vita, in quel momento non avrà nulla da rimproverarsi e potrà quindi stare faccia a faccia con Dio senza problemi, c’è invece chi, pur essendo un giusto agli occhi di Dio, non avendo avuto la costanza di far fruttare fino in fondo qui sulla terra i talenti concessigli dal Signore, trovandosi al cospetto del suo Creatore, sarà tentato di abbassare lo sguardo (sto usando ovviamente delle metafore). Le preghiere per i defunti servono proprio perché costoro trovino nell’amore della Chiesa un aiuto per sollevare gli occhi a Dio senza timore.
Purificazione da che? Gesù Cristo dividerà le pecore dai capri, i giusti dagli empi, non i giusti dagli empi e dai "così-così", per quanto mi riguarda ogni altra lettura non ha alcun fondamento né nella Scrittura né nella Tradizione.
Perdonami, ma hai le idee confuse sulla dottrina del purgatorio: il purgatorio, infatti, è per i giusti, e non c’è via di mezzo tra i giusti e i peccatori.
Nel caso di un neonato morto prematuramente assolutamente si, non è necessario.
Noi siamo convinti, invece, che Cristo sia morto anche per quel bambino e che questi possa salvarsi grazie ad un battesimo di desiderio che, data la sua innocenza personale, dobbiamo considerare come implicitamente espresso. Oggi, la dottrina del limbo, che non è mai stata definita dal Magistero, anche se ha goduto di una larga fortuna nei secoli passati, è considerata dai più come un’ipotesi teologica ormai superata (tanto è vero che nel Catechismo della Chiesa Cattolica non se ne fa menzione alcuna).
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)