Non c'è alcuna perla, solo la norma..
Ripeto che a me questo brano non sconvolge per nulla. C'è un motivo se nel XIII secolo non solo Tommaso, ma chiunque altro, era d'accordo con la pena di morte, e cioè che non era ancora stata sviluppata una cultura dei diritti dell'uomo come inerenti alla persona in quanto tale (a queste riflessioni arriverà solo la II scolatica, con la scuola di Salamanca). Le leggi contro la stregoneria sono diretta eredità del mondo romano (anche lì le streghe erano condannate a morte:
Lex Cornelia de sicariis et veneficiis). Platone stesso, l'uomo più geniale di tutti i tempi, sia nelle Leggi sia nella Repubblica scrive che chi pratica la magia vada messo a morte, e la Bibbia non fa eccezione "Non lascerai vivere la strega" (Es 22,17). Il solo fatto che la Bibbia preveda in alcuni casi la pena capitale, ha fatto sì che per i pensatori medievali essa non potesse essere proclamata illecita
tout court.
Impossibile giudicare le categorie giuridiche del tempo con la nostra attuale concezione dei diritti umani, semplicemente queste cose non potevano saltare in mente a nessuno.
In una società dove il
corpus christianorum coincide con la
societas civilis, esattamente come nell'antichità la
polis era unita nella
pietas verso gli dèi, l'eretico non è solo un pericolo per il suo pensiero, ma per tutta la comunità: una minaccia contro la stabilità dell'ordine stabilito della stessa materialità che ha per noi il terrorismo islamico.
Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)