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Disassociato "buono": come trattarlo

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2009 19:07
11/02/2009 09:15
 
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Ho trovato un vecchio articolo in cui si parla di come i TdG dovevano comportarsi nei confronti di un disassociato "buono", cioè di un espulso che continuava ad operare come TdG, per quanto riguarda frequenza alle adunanze e predicazione. L'articolo si trova nella "Torre di Guarda" del 15/08/1952 e riassume il caso in questo modo:



Come si dovevano comportare i TdG nei confronti di questa persona, che non era assolutamente ostile od in qualche modo "apostata"?

Prima di postare il resto dell'articolo vorrei sentire i vostri pareri.

Achille

11/02/2009 09:50
 
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Achille io ho vissuto una storia cosi un mio carissimo amico disassociato ex pioniere predicava piu' di me che ero sorella e pioniera regolare,ricordo alla commemorazione porto' piu' persone interessate di noi,faceva le sue contribuzioni prima di uscire..si comportava come un fratello...
...io non so cosa risponderti per quanto riguarda la direttiva,so' che lui era in attesa di riassociazione,i fratelli pero' continuavano a pettegolare sulla faccenda che l'aveva portato a disassociare,ma la colpa non era sua ma di terzi..
durante la disassociazione noi non avevamo nessun contatto con lui..era un disassociato a tutti gli effetti,quindi trattato come si tratta un disassociato..
io ho rimesso la nomina di pioniera solo per aver spedito alcuni sms di incoraggiamento,se la cosa si fosse saputa durante la sua disassociazione,mi avrebbero disassociato a mia volta,ma siccome la cosa venne fuori dopo la sua riassociazione io sono stata rimossa da pioniera,PER ALTO TRADIMENTO ALLA WTS..Nonostante io dopo la rimozione di pioniera io predicavo lo stesso numero di ore mi fu detto da un anziano:"TU PUOI PREDICARE ANCHE MIGLIONI DI ORE MA AGLI OCCHI DI GEOVA VALGONO BEN POCA COSA",,
Fu riassociato dopo circa un anno e la riabilitazione fu veloce,tanto che dopo poco era gia' sul podio a fare discorsi..
BA Ti risparmio cosa penso..
Ciao EVA
Contatto Skype: candye11
11/02/2009 10:17
 
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Da noi era capitato ,tuttavia non si capisce per quale motivo uno al quale non e' permesso stare con i fratelli puo' ugualmente andare in predicazione ,per invitare gli interessati in una congregazione dove non gli parla nessuno!!

Va be' la coerenza nella Wt non e' una parola in uso .....tuttavia sono curioso di vedere il continuo......

11/02/2009 11:57
 
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Secondo me non avrebbero dovuto fare distinzioni tra quello buono o quello cattivo, niente contatti insomma, ma forse avrebbero potuto pregare per colui inquanto non negava del tutto la dottrina watchtoweriana.


[SM=g1543902]
Veronika
11/02/2009 13:06
 
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Re:
Achille Lorenzi, 11/02/2009 9.15:

Ho trovato un vecchio articolo in cui si parla di come i TdG dovevano comportarsi nei confronti di un disassociato "buono", cioè di un espulso che continuava ad operare come TdG, per quanto riguarda frequenza alle adunanze e predicazione. L'articolo si trova nella "Torre di Guarda" del 15/08/1952 e riassume il caso in questo modo:



Come si dovevano comportare i TdG nei confronti di questa persona, che non era assolutamente ostile od in qualche modo "apostata"?

Prima di postare il resto dell'articolo vorrei sentire i vostri pareri.

Achille





Caro Achille, mi piace il tuo invito, quasi un gioco.

Dal mio punto di vista tale persona in passato era considerata alla stregua di una persona debole, bisognosa di maggior aiuto e, come tale, con essa di condividevano questioni spirituali e, pur essendo disassociata, si condividevano attività sociali e ricreative. Col passare degli anni, aumentando di numero i casi e nel timore che si potesse creare confusione tra increduli, spiritualmente deboli, e disassociati , la WTS ha cominciato a costruire palizzate e cancelli, non tanto per non far entrare gli elementi contaminanti, piuttosto per limitare l'emorragia di TG verso l'esterno.
11/02/2009 13:49
 
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Essendo un articolo scritto più di 50 anni fa, mi sono un po' sorpreso nel constatare come anche allora il comportamento dei TdG fosse lo stesso: evidentemente le intransigenti direttive rutherfordiane avevano già lasciato il segno. Leggete come il disassociato "buono" deve essere trattato dagli "amorevoli" fratelli. E notate anche come si bollano senza mezzi termini tutti coloro che non sono nella "setta", come facenti parte del mondo del Diavolo.



Io non riesco a vedere lo spirito del Cristianesimo in questo modo di fare.

Achille
11/02/2009 14:17
 
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Re:
Achille Lorenzi, 11/02/2009 13.49:

Essendo un articolo scritto più di 50 anni fa, mi sono un po' sorpreso nel constatare come anche allora il comportamento dei TdG fosse lo stesso: evidentemente le intransigenti direttive rutherfordiane avevano già lasciato il segno. Leggete come il disassociato "buono" deve essere trattato dagli "amorevoli" fratelli. E notate anche come si bollano senza mezzi termini tutti coloro che non sono nella "setta", come facenti parte del mondo del Diavolo.



Io non riesco a vedere lo spirito del Cristianesimo in questo modo di fare.

Achille




Sono sorpreso: ero convinto che l'irrigidimento fosse sopraggiunto solo in seguito.

Evidentemente la linea umana Ruthfodiana è stata conservata nel corso del tempo, senza lasciarsi plasmare dall'amore del Cristo ed oggi, raccogliendo i frutti crudeli dell'ideologia basata sull'odio, la parabola del buon samaritano diventa un racconto fiabesco e non, invece, una linea guida per ogni sincero e vero cristiano.

La disassociazione non ha nulla di cristiano e l'ostracismo irragionevole e disumano contrasta non solo con gli insegnamenti di Gesù ma anche violano il diritto al rispetto della digninità umana tutelata e garantita dalla Costituzione italiana.




[SM=x570921]

11/02/2009 14:40
 
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Penso che i terrosti a Guantanamo siano stati trattati meglio di così.
La cosa più assurda è proprio questa, se ci pensate, non esiste nessuna legge dello stato che per un reato prevede un trattamento simile a questo. In una sentenza penale per reati gravi, si finisce in galera, ma nemmeno in cella d'isolamento si verrebbe trattati in questo modo.
Definire uno di Satana, colui che mostra pentimento, va alle adunanze e fa tutto ciò che è necessario per essere riassociato è assolutamente incredibile. Se non sbaglio il periodo di "penitenza" dura c.a 1 anno; praticamente fino al giorno prima della tua riassiociazione, tu sei di Satana, e il trattamento è quello descritto, il giorno dopo...: "EHI CIAO!!! MA QUANTO TEMPO!! COME STAI?!!

Ma andatela a piglià Intercooler la macchina!!
11/02/2009 21:12
 
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Non è uno di noi...
Grazie Achille per il prezioso documento... sono rimasto alquanto basito anche io dai toni e dalla fermezza dell'articolo.

Non è uno di noi, non è uno di noi, non è uno di noi... Se non è questo indottrinamento... Dopo una tale sfilza di imperativi categorici, la libertà di scegliere e di interrogare la propria coscienza è resettata...
Da brividi...

PS
Non è uno di noi: e meno male, aggiungerei io...

Davide
22/06/2009 19:07
 
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I disassociati vengono emarginati indipendentemente dal fatto che siano "buoni" o "cattivi". E questo vale anche per i parenti che non vivono sotto lo stesso tetto.
Basta pensare a quello che la WTS ha scritto nell'Inserto del KM 8/02:

«Dopo un discorso udito a un’assemblea di circoscrizione, un fratello e sua sorella capirono che dovevano cambiare il modo in cui trattavano la madre, che viveva altrove e che era stata disassociata sei anni prima. Subito dopo l’assemblea l’uomo chiamò la madre e, dopo averle assicurato che le volevano bene, le spiegò che non le avrebbero più parlato se non per questioni familiari importanti».

E questo dopo aver udito un discorso ad un'assemblea, dove la WTS ha ricordato a questi "cristiani" qual era il loro "dovere teocratico" nei confronti della loro madre.

Qui altre "illuminanti" indicazioni "cristiane":

www.infotdgeova.it/sanzioni/disassociati1.php

Achille
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